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La relazione fra la felicità e la memoria
Si sviluppano diverse emozioni. Creare relazioni aiuta nel raggiungimento dell'autonomia e della relazionalità, raggiungibili attraverso il proprio dei obiettivi. Quando la competenza, agire attivo, vengono soddisfatti, allora l'effetto percepito dall'individuo sarà certamente quello della felicità e del benessere complessivo, poiché l'agito permette la massima espressione di sé.
La felicità può influire su diversi aspetti specifici di un individuo e uno di questi è la memoria. La memoria viene rappresentata come un gruppo di reti formati da nodi, che a loro volta sono caratterizzati da alcune componenti che possono essere cognitive, affettive, ecc.. Si pensa che l'attivazione di tali nodi sia favorita dalla felicità. Le persone felici ricordano più facilmente eventi di vita positivi. Così, a sua volta, gli individui felici,
Ricordando più facilmente eventi di vita positivi, e dunque, possedendo "memoria positiva", avranno come risultato un aumento della felicità. Diversi studi sulla memoria hanno dimostrato che le persone, in linea di massima, tendono a ricordare maggiormente gli eventi positivi della loro vita rispetto a quelli negativi, quali ad esempio le situazioni di successo personale, di conquiste importanti, ecc... Ricordare i successi permette, a sua volta, di fronteggiare al meglio le diverse situazioni che si possono presentare durante l'arco della vita, comprese quelle negative.
22) Qual è la relazione fra la felicità e la salute? La felicità può influire su diversi aspetti specifici di un individuo e uno di questi è la salute. Diversi studi hanno dimostrato che le persone felici hanno meno problemi di salute rispetto alle persone infelici (solitamente mostrano un rischio inferiore di malattie gravi e rischiose).
e guariscono anche in maniera più veloce al presentarsi di determinate patologie. Oltretutto, le persone che riferiscono elevati gradi di benessere soggettivo e di felicità hanno un tasso di mortalità inferiore. D'altra parte, condizioni fisiche o mentali negative possono aumentare l'infelicità e tale effetto nocivo può essere contrastato e ridotto da condizioni di felicità stabili. 23) Qual è la relazione fra la felicità e la resilienza? La felicità può influire su diversi aspetti specifici di un individuo e uno di questi è la resilienza, cioè la capacità di superare un evento che può essere considerato traumatico o stressante. In considerazione del fatto che la felicità è importante e utile a fronteggiare eventi difficili, si può affermare in tal senso che questa ha un impatto sulla resilienza. In psicologia, infatti,essere una persona resiliente indica la capacità soggettiva di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici estressanti, di andare avanti più facilmente, di riprendere nelle proprie mani la propria vita anche "disabilità". Indavanti alle difficoltà che sembrano essere insormontabili, come il presentarsi di una situazione negativa, le persone felici avrebbero maggiori capacità di resilienza, dunque, capacità di trarre forza positiva dagli eventi negativi e traumatici, trasformando il dolore in risorsa, tanto da trarre beneficio da quello che all'inizio sembrava solo qualcosa di negativo e di insuperabile. 24) Qual è la ricetta per accrescere la felicità di Seligman? "Teoria Secondo la della felicità autentica di Seligman" la felicità deriva dalla capacità di conoscere e utilizzare le proprie potenzialità/capacità e risorse in ogni ambito della propria vita. In particolare,La felicità può essere declinata nell'affettività positiva, nella felicità derivante dal coinvolgimento nelle proprie attività e nel significato che si dà al proprio agire e alla propria vita. Per accrescere la felicità, Seligman nel 2002 propose una formula: H = S + C + V. Dove H sta per Happiness, cioè il livello permanente di felicità, S sta per Set range, cioè il range di riferimento entro cui oscilla la felicità (ognuno ha un proprio livello di felicità ereditario), C sta per Circostanze, cioè situazioni che influenzano il livello di felicità, e V dell'individuo si riferisce ai fattori sotto il controllo volontario (possono essere il motore di un cambiamento duraturo). Di questi fattori i più importanti sono: la valutazione del passato, influenzata dalla capacità di provare gratitudine in senso positivo e di perdonare per sanare eventi negativi; atteggiamenti di ottimismo e di speranza davanti al futuro.Futuro; La felicità del Presente, che dipende dai piaceri e dalle gratificazioni che vanno coltivati quotidianamente. Quindi, la felicità dipende anche da un fattore temporale, in quanto è frutto del passato, del presente e del futuro. In definitiva, la felicità autentica secondo Seligman consiste nel provare emozioni positive nei confronti del passato e del futuro, nell'assaporare sensazioni positive derivanti dai tanti piaceri della vita, nel trarre gratificazioni dalle proprie potenzialità personali e nell'usare tale potenzialità al servizio di qualcosa di più grande per ottenere sensazioni positive. 25) Descrivere il concetto di benessere psicologico. Il benessere psicologico va oltre il concetto di felicità espresso dal benessere soggettivo ed è caratterizzato da un tipo di felicità che viene considerata eudoimonica. Tale benessere consiste nell'autorealizzazione personale ed è quindi ilrisultato della realizzazione della propria vera natura attraverso il raggiungimento di determinati obiettivi positivi. Il benessere psicologico si può raggiungere vivendo ed esprimendo quindi conoscendosi e svolgendo attività profondamente congruenti ai propri valori e alla propria natura ed in grado di impegnare e coinvolgere l'individuo in modo olistico, al punto da far sentirlo intensamente vivo e autentico. Tuttavia, il benessere psicologico non deve essere inteso come assenza di malessere. 26) Descrivere il concetto di benessere soggettivo. Il benessere soggettivo coincide con il piacere e la felicità della persona. Nel concetto di benessere soggettivo rientrano due dimensioni ancor più specifiche: - il benessere emotivo inteso come "felicità edonica"; - il benessere psicologico inteso come "felicità eudemonica". La felicità edonicarappresenta in toto il piacere definito dalla dimensione affettiva e dalla soddisfazione di vita relativa a una dimensione cognitiva di valutazione soggettiva della vita stessa (ad esempio lavoro o famiglia). La felicità eudaimonica, invece, rappresenta il benessere psicologico declinato nelle forme dell'autorealizzazione, della costruzione di significati e della condivisione di obiettivi. Il benessere "percezione positiva che l'individuo ha di sé" e si soggettivo ha a che fare principalmente con la associa ad emozioni positive come la gioia, la serenità, l'orgoglio, ecc..., le quali sono indicatori del motivazionali dell'individuo. Al contrario, il malessere si affianca a esperienze emotive negative quali tristezza, rabbia, depressioni, che segnalano ostacoli che si frappongono fra il singolo e le sue mente. 27) Cos'è il WHOQoL? Il WHOQoL è uno strumento che permette laRilevazione/misurazione della qualità della vita - QdV - (considera sia i fattori individuali e sia i fattori ambientali). Inizialmente nacque il WHOQoL-100, uno strumento composto da 100 item suddivisi in 25 sezioni. Data la sua complessità, tale modello venne sostituito con una versione più semplice, il WQLOQoL-BREF, formato da 26 item ed incentrato su 4 macroaree della QdV: area fisica, area psicologica, area delle relazioni sociali, area dell'ambiente. Questo è uno strumento abbastanza efficace per lo studio e la rilevazione della QdV della popolazione in generale, permettendo anche efficaci confronti fra le diverse nazioni, in quanto è disponibile in 19 lingue e non può essere utilizzato senza consultare il gruppo WHOQoL.
28) Come intende la QdV (o QoL) Schalock? Schalock considera la QdV (o QoL) un costrutto multidimensionale, composto da domini chiave, condizionato da elementi individuali e ambientali e caratterizzato da fattori oggettivi e soggettivi.
Idomini chiave sono identici per tutti, sebbene possano variare a seconda degli individui in ragione dell'importanza che assumono per ciascuno. In linea generale, si ritiene che la misura della QdV si debba riferire alla Valutazione soggettiva, allo Status funzionale e alle Capabilities. Tuttavia, Schalock sostiene che studiare la QdV considerando la sola dimensione individuale sarebbe essenziale, invece, estendere il focus all'ambiente. Ciò comporta l'impiego estremamente riduttivo eddi strumenti che consentano di rilevare sia fattori oggettivi e sia fattori soggettivi.
29) Descrivere le fasi di risposta fisiologica dell'organismo a un evento stressante secondo Selye. Secondo Selye, da un punto di vista fisiologico, l'organismo risponde ad un evento stressante attraversando 3 fasi distinte e specifiche. La 1° è la "Fase di Allarme", in cui l'organismo recepisce lo ciò che è capace di modificare.
L'omeostasi del nostro organismo è il processo attraverso il quale il corpo mantiene un equilibrio interno stabile. Quando siamo sottoposti a fattori di stress, chiamati stressor, il nostro corpo risponde attivando meccanismi di fronteggiamento sia fisici che mentali. Questa risposta può essere di attacco o fuga, e il nostro organismo cerca di tornare all'omeostasi che aveva prima dell'evento stressante.
In caso di successo nel fronteggiare lo stress, si passa alla "Fase di Resistenza". In questa fase, il corpo subisce danni ma cerca di resistere combattendo e contrastando gli effetti negativi.
Se i fattori di stress continuano ad agire per un periodo di tempo prolungato, si passa alla terza fase, chiamata "Fase di Esaurimento". In questa fase, l'organismo è compromesso e non è più in grado di rispondere e adattarsi alla situazione, arrendendosi. Questa fase può causare effetti permanenti sia a livello fisico che psicologico e può portare a gravi compromissioni.
sottolineare però che l'individuo non è un organismo alla morte. È passivo, ma attivo, per cui egli