8. DESCRIZIONE DELLA CORTECCIA CEREBRALE
La corteccia celebrale è la parte più recente del nostro cervello, è una massa di tessuto ondulato, in realtà
ha uno spessore di un paio di millimetri ma se appiattita coprirebbe un'area di oltre mezzo metro quadrato.
La forma irregolare della corteccia consente un alto livello di integrazione dei neuroni. La corteccia ha
quattro sezioni principali chiamate lobi, se guardiamo il cervello di lato troviamo i lobi frontali che sono
nella parte anteriore, i lobi parietali che sono subito dietro, i lobi temporali che si trovano nella parte
centrale inferiore della corteccia, come se fossero sotto il
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nella parte bassa e dietro del cervello. Queste quattro coppie sono fisicamente separate da fenditure
chiamate solchi.
7. AREA DI ASSOCIAZIONE DELLA CORTECCIA
L’area di associazione è una delle aree più estese nella corteccia ed è il luogo dei processi mentali più
avanzati come il pensiero, il linguaggio, la memoria e l’articolazione della parola. Danni a questa parte della
corteccia possono produrre diverse conseguenze in base alla localizzazione. Ad esempio, si può avere una
condizione di aprassia quando una persona non è in grado di integrare le attività in maniera logica e
razionale, se si chiede a delle persone con aprassia di svolgere una serie di azioni che comportano una
pianificazione potremmo vedere che non riusciranno a portare a termine il compito. I danni all’area di
associazione possono produrre anche danni al linguaggio, le cosiddette afasie. Nell’afasia di Broca il
discorso diventa esitante, faticoso e sgrammaticato. Un altro esempio è l’afasia di Wernike identificata nel
1870 deputata alla comprensione del linguaggio.
NUCLEO CENTRALE FUNZIONI E PARTI
9.
Il nucleo centrale è molto simile a quello che si trova in tutti i vertebrati e le sue basi evolutive si possono
far risalire a circa 500 milioni di anni fa. Fa parte di quest'area la parte del midollo spinale alla base del
cranio, poi segue il ponte che congiunge le due metà del cervelletto, agisce come un trasmettitore di
informazioni motorie, coordina i muscoli e integra il movimento tra la metà destra e la metà sinistra del
corpo. Il ponte è coinvolto anche nel controllo del sonno. Il cervelletto si trova sopra il midollo e dietro il
ponte ed è responsabile dell'equilibrio corporeo. Poi c'è la formazione reticolare che va dal midollo
attraverso il ponte passando per il cervelletto. Lo possiamo pensare come una guardia sempre vigile in
quanto può produrre un'attivazione generale del corpo se c'è la necessità. Un'altra struttura che fa parte di
questo cervello primitivo è il talamo e lo possiamo considerare come una stazione di ripetizione dei segnali
per le informazioni che riguardano i sensi. Infine, c'è l'ipotalamo che ha il ruolo di mantenere l'omeostasi,
quindi uno stato di equilibrio interno del corpo, mantiene la temperatura corporea costante e monitora il
nutrimento nelle cellule.
AREE DEL CERVELLO E LORO FUNZIONI
10.
Il cervello lo possiamo pensare suddiviso in tre aree:
• Il nucleo centrale. Fa parte di quest'area la parte del midollo spinale alla base del cranio, poi segue il
ponte che congiunge le due metà del cervelletto, agisce come un trasmettitore di informazioni motorie,
coordina i muscoli e integra il movimento tra la metà destra e la metà sinistra del corpo. Il cervelletto si
trova sopra il midollo e dietro il ponte ed è responsabile dell'equilibrio corporeo. Poi c'è la formazione
reticolare che va dal midollo attraverso il ponte passando per il cervelletto. Un'altra struttura che fa parte
di questo cervello primitivo è il talamo e lo possiamo considerare come una stazione di ripetizione dei
segnali per le informazioni che riguardano i sensi. Infine, c'è l'ipotalamo che abbiamo già visto quando
abbiamo parlato del sistema endocrino e ha il ruolo di mantenere l'omeostasi.
• Il sistema limbico è fatto da una serie di strutture a forma di ciambella che includono l'amigdala,
l'ippocampo e il fornice. Il sistema limbico si trova tra il nucleo centrale e la corteccia cerebrale e molte
delle sue funzioni sono collegate all'emozione e all'autoconservazione, come il nutrimento, l'aggressività e
la riproduzione.
• La corteccia cerebrale è una massa di tessuto ondulato, in realtà ha uno spessore di un paio di millimetri
ma se appiattita coprirebbe un'area di oltre mezzo metro quadrato. La forma irregolare della corteccia
consente un alto livello di integrazione dei neuroni. La corteccia ha quattro sezioni principali chiamate lobi,
se guardiamo il cervello di lato troviamo i lobi frontali che sono nella parte anteriore, i lobi parietali che
sono subito dietro, i lobi temporali che si trovano nella parte centrale inferiore della corteccia, come se
fossero sotto il lobo parietale, e infine i lobi occipitali che sono nella parte bassa e dietro del cervello.
Queste quattro coppie sono fisicamente separate da fenditure chiamate solchi.
TEORIA DEL CERVELLO TRINO DI MCLEAN
11.
Il cervello lo possiamo considerare suddiviso in tre zone. Paul MacLean ha ipotizzato nel 1977 che il cervello
dei primati, e in particolare quello umano, sarebbe il risultato di un lungo processo evolutivo la cui storia è
ancora rintracciabile nella sua organizzazione anatomica e fisiologica è la teoria del cervello Trino. Individua
tre zone stratificate una sopra l'altra: • il cervello dei rettili • il cervello dei paleomammiferi • il cervello dei
neomammiferi. La parte più interna, denominata cervello dei rettili, è costituita dal tronco-encefalico. In
questa parte vengono controllate le funzioni vitali di base quali la respirazione, l'attività cardiaca e quella
motoria e vi fa parte anche la sostanza reticolare che stimola le funzioni autonome e corticali. La zona
cerebrale intermedia quindi tra il tronco e gli emisferi, la parte del sistema limbico, è il cervello dei
paleomammiferi o cervello viscerale, viene chiamato così per le connessioni che ha con l'ipotalamo e,
attraverso di esso, con il sistema nervoso autonomo e con quello endocrino. Il cervello dei paleomammiferi
è collegato con la corteccia prefrontale svolgendo una funzione nella percezione ed espressione delle
emozioni. La parte più esterna del cervello, che corrisponde alla neocorteccia, si sarebbe formata
successivamente nei mammiferi superiori, infatti, l’ha denominata cervello dei neomammiferi. Grazie ad
essa abbiamo le funzioni del linguaggio verbale e le attività cognitive, comprende la coscienza, i processi
decisionali e la capacità di simbolizzazione.
LEZ 12
NEURONI SPECCHIO E FUNZIONI
3.
I neuroni specchio sono stati scoperti negli anni 2000 ad opera di un gruppo di ricercatori coordinati da
Rizzolatti presso l’Università di Parma. I neuroni specchio hanno sede nell’area motoria, coinvolta nella
programmazione, nell’esecuzione e nell’osservazione dei comportamenti. L’area motoria si divide in
corteccia premotoria, area motoria supplementare e area motoria primaria. Nella corteccia premotoria ci
sono due tipologie di neuroni importanti per l’esecuzione dei movimenti: i neuroni canonici e i neuroni
specchio. Numerosi esperimenti successivi ebbero l’obiettivo di andare ad approfondire maggiormente la
conoscenza di questi neuroni e la loro potenzialità e arrivarono a identificare il sistema specchio, che
nell’essere umano si attiva in tre condizioni: quando la persona compie un’azione motoria, quando la
persona osserva qualcun altro compiere un’azione motoria e anche quando semplicemente viene chiesto
alla persona di immaginare un certo tipo di azione. Questi neuroni sono stati chiamati specchio perché
quando guardiamo una persona svolgere un’azione, quell’azione stessa si specchia dentro di noi, nel senso
che si attivano gli stessi neuroni della persona che sta compiendo l’azione. In questo modo è possibile in noi
comprendere l’azione che l’altra persona sta facendo. I neuroni specchio li possiamo vedere come
indispensabili per la comprensione del comportamento umano delle altre persone, un modo che ci
permette di entrare in connessione con l’altro.
VISUALIZZAZIONE
4.
La visualizzazione, o imagery, intesa come allenamento mentale, può essere descritta come la ripetizione di
un compito, senza movimento osservabile, con lo specifico intento di favorire l’apprendimento. Una
definizione un po’ più specifica è quella che l’imagery si riferisce a tutte le esperienze quasi-sensoriali e
quasi-percettive di cui siamo coscienti e che per noi esistono in assenza di quelle condizioni di stimolo che
realmente determinano quelle specifiche reazioni sensoriali e percettive.
LEZ 13
TEORIE COSTITUZIONALI DELLA PERSONALITA’
9.
Per queste teorie le forme del corpo hanno una qualche correlazione con le forme dello spirito sono un
esempio la fisiognomica e la frenologia. Kretschmer, psichiatra tedesco, definisce il temperamento come
“quella componente della psyché che, attraverso la mediazione del sistema umorale, è correlata con la
costituzione e l'apparenza fisica”. Individua tre tipi costituzionali in quanto ritiene che ci sia una
corrispondenza tra struttura somatica, personalità e predisposizione ai disturbi mentali. Il tipo leptosomico
ha un temperamento definito schizotimico e si delinea lungo la dimensione della sensibilità, che va da una
forte sensibilità e socievolezza all'insensibilità e asocialità; Il tipo atletico al quale corrisponde il
temperamento sintonico, dove prevale l'equilibrio tra euforia e depressione ma anche una certa resistenza
al cambiamento; il tipo picnico ed è associato al temperamento ciclotimico, in cui prevale l’emotività con
l'eccitamento da una parte o la depressione dall’altra. Successivamente aggiunge il tipo displasico che
presenta anomalie di sviluppo o mescolanze di altri tipi. Sheldon propone un modello dimensionale tra le
caratteristiche somatiche e il temperamento. Individua tre componenti strutturali primarie guardando un
gran numero di fotografie di soggetti e sono: • Endomorfia • Mesomorfia • Ectomorifia. La diversa
combinazione di queste tre componenti dà origine a un somatotipo. Nella componente endomorfa
prevalgono caratteristiche come visceri e apparato digestivo sviluppati, strutture muscolari deboli, corpo
molle tondo. Nella tipologia mesomorfa invece ci sono statura e muscolatura imponente, corpo forte,
stabile, eretto. Infine, la costituzione ectomorfa si caratterizza per visceri e strutture somatiche poco
sviluppati.
TEMPERAMENTO E PERSONALITA’
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