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IMPOTENZA INDIVIDUALE E DI COPPIA
ARTICOLO
ANTROPOLOGIA DELLA SESSUALITA
DIRITTI DI SALUTE SESSUALE
Nel 1974 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito che: "La salute sessuale risulta
dall'integrazione degli aspetti somatici affettivi, intellettivi e sociali dell'essere sessuato che consentono la
valorizzazione della personalità, della comunicazione e dell'amore. La salute si compone di tre elementi
principali: - essere capace di gioire, avendone la piena padronanza, di un comportamento sessuale e
riproduttivo in armonia con un'etica sociale e personale; - essere esenti da sentimenti di odio, di vergogna,
di colpevolezza,di false credenze e altri fattori psicologici che inibiscono la risposta sessuale e turbano la
relazione sessuale; - essere esenti da turbe, malattie e deficienze
organiche che interferiscono con le funzioni sessuali e riproduttive. Nel 2002 l’OMS rivede la definizione di
salute sessuale: “La salute sessuale è uno stato di benessere fisico,
emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità, non riducibile all'assenza di malattia, disfunzione o
infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso
alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure,
libere da coercizioni, discriminazioni e violenza. Perché la
salute sessuale venga raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati,
protetti e soddisfatti”. I diritti sessuali includono il diritto di tutte le
persone, libere da coercizione, discriminazione e violenza, a:
• il più alto livello possibile di salute sessuale, compreso l’accesso ai servizi di cura della salute sessuale e
riproduttiva;
• cercare, ricevere e diffondere informazioni in relazione alla sessualità;
• educazione sessuale;
• il rispetto dell’integrità fisica;
• la scelta del partner;
• decidere se essere sessualmente attivi o no;
• relazioni sessuali consensuali;
• matrimonio consensuale;
• decidere se e quando avere bambini;
• perseguire una vita sessuale soddisfacente, sicura e piacevole.
I diritti sessuali dell’OMS fanno parte dei diritti umani. I diritti umani sono riconosciuti dalle Nazioni Unite
(UN) e dalla maggior parte delle leggi nazionali e sovranazionali.
Fermo restando che esistono regimi totalitari che non li riconoscono affatto.Anche la WAS in linea con i
riferimenti sui diritti umani dichiarati dalle Nazioni Unite ha
elaborato un documento dove vengono elencati i diritti sessuali: In tema di salute sessuale la World
Association of Sexology (WAS) nel 2007 ha elaborato un documento:
La Dichiarazione sulla Salute Sessuale per il Millennio, indicando obiettivi e linee di azione a livello mondiale
per la salute sessuale nel nuovo millennio.
La Dichiarazione sulla Salute Sessuale per il Millennio (World Association of Sexology, 2007)) La promozione
alla salute sessuale è elemento centrale per raggiungere il benessere ed uno sviluppo sostenibile, nonchè
per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Favorisce la qualità di vita e la realizzazione della pace
e
contribuisce alla eradicazione della povertà. La WAS sollecita tutti a:
1. Riconoscere, promuovere, assicurare e proteggere i diritti sessuali per tutti. I diritti sessuali sono parte
essenziale dei diritti umani fondamentali e pertanto sono inalienabili ed
universali. La salute sessuale è una componente essenziale del diritto al godimento dei più elevati standard
di salute. La salute sessuale non può essere ottenuta o mantenuta senza diritti sessuali per tutti.
2. Sostenere l’avanzamento verso una parità ed equità di genere. La salute sessuale richiede la parità,
l’equità e il rispetto del genere. Le ingiustizie correlate al genere e le disparità di potere ostacolano
interazioni umane costruttive ed armoniche e quindi il raggiungimento della salute sessuale.
3. Condannare, combattere e ridurre ogni forma di violenza sessuale La salute sessuale non può essere
raggiunta fino a quando le persone non saranno libere da stigmatizzazione, discriminazione, abuso sessuale,
coercizione e violenza.
4. Assicurare l’accesso universale ad una informazione ed educazione sessuale estensiva Per raggiungere la
salute sessuale tutti, inclusi i giovani, devono avere accesso a una educazione sessuale estensiva, a
informazioni e servizi sulla salute sessuale, nel corso della vita.
5. Garantire che i programmi di salute riproduttiva riconoscano la centralità della salute sessuale. La
riproduzione è una dimensione fondamentale della sessualità umana e può contribuire, quando voluta e
progettata, a rafforzare i rapporti e la realizzazione personale. La salute sessuale è un concetto più ampio
rispetto alla salute riproduttiva. I programmi di salute riproduttiva devono affrontare le diverse dimensioni
della sessualità e della salute sessuale in una prospettiva più estensiva.
6. Arrestare ed invertire la diffusione dell’ HIV/AIDS ed altre malattie sessualmente trasmesse (MST)
L’accesso universale ad una prevenzione efficace, counseling e
tests volontari, cura ed trattamento di HIV/AIDS e altre MST, è condizione essenziale per la salute sessuale.
Questo accesso deve essere assicurato da subito con programmi adeguati.
7. Identificare, affrontare e trattare i problemi, le disfunzioni e i disordini sessuali. Poiché i problemi, le
disfunzioni e i disordini sessuali hanno un impatto sulla qualità della vita, della salute generale e di quella
sessuale, dovrebbero essere riconosciuti, prevenuti e trattati.
8. Riconoscere il piacere sessuale come componente del benessere
La salute sessuale va al di la dell’assenza di malattia. Il piacere e la soddisfazione sessuale sono parte
integrante del benessere e richiedono universale riconoscimento e
promozione. È essenziale che i programmi internazionali, regionali, nazionali e locali di sviluppo sostenibile
diano priorità ad interventi sulla salute sessuale, assegnando loro risorse sufficienti, combattendo barriere
ed ostacoli e monitorando i progressi ottenuti.
-La quarta parte della presente lezione è costituita da un articolo di Giorgio Rifelli dove si riflette sul
significato e sul ruolo dell’educazione sessuale come azione pedagogica di promozione della salute sessuale,
che in Italia stenta ancora ad essere recepita nonostante l’OMS abbia emanato le linee guida per la
realizzazione dei programmi di educazione sessualein Europa:
http://www.fissonline.it/pdf/STANDARDOMS.pdf
MODELLI TEORICI E OPERATIVI DI PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DEL BENESSERE: LA
PREVENZIONE
PREVENZIONE = venire prima
Anticipare l’insorgere di un problema, una malattia, un disagio psichico, una crisi …
Obiettivi:
1. Prevenire o moderare le maggiori disfunzioni umane (malattie, disagio, devianza);
2. Diminuire i fattori di rischio;
3. Favorire i fattori protettivi.
L’ottica su cui si basa la prevenzione è centrata sul modello di malattia: “ La concezione di salute che guida
queste attività corrisponde a quella di presenza/assenza di disagio/malattia”
La medicina sociale (Caplan 1964) distingue tre tipi di prevenzione:
• Primaria;
• Secondaria;
• Terziaria;
Prevenzione Primaria
• Mira alla riduzione del numero di nuovi casi;
• Può essere rivolta a tutta la popolazione o a particolari gruppi a rischio
• Per poter attuare programmi di prevenzione è necessario conoscere i fattori di rischio, i fattori protettivi e
le strategie efficaci necessarie per modificarli
Esempi:
• Campagne di prevenzione rivolta ad adolescenti per prevenire le malattie sessualmente trasmesse;
• Screening in ambito oncologico rivolti alle donne.
Prevenzione Secondaria
• Mira a diminuire la durata, la diffusione di una condizione disfunzionale (malattia o disturbo)
individuandola e trattandola in una fase precoce;
• Si possono realizzare solo se è possibile diagnosticare con accuratezza in fase precoce i sintomi della
malattia o del disturbo;
• Deve esserci la possibilità di effettuare un trattamento precoce.
Esempi:
Programmi di prevenzione sui comportamenti a rischio rivolto a persone che hanno già contratto una
malattia sessualmente trasmissibile per la riduzione e il contenimento della diffusione;
Prevenzione Terziaria
• Mira a ridurre le conseguenze di una malattia, di un problema che già si è manifestato;
• In molte situazioni si tratta di veri e propri interventi riabilitativi
o terapeutici;
• In altre situazione di tratta di prevenire le ricadute.
Esempio:
• Prevenzione delle conseguenze su piano sessuale di una malattia organica (adenocarcinoma prostatico)
dopo l’intervento di prostatectomia.
Fattori di Rischio e Fattori Protettivi
• Fattori di rischio: sono tutti quegli elementi (situazioni, condizioni, comportamenti …) associati ad una
elevata probabilità di insorgenza, maggior severità e/o durata più lunga di un esito patologico e maladattivo.
• Gruppi e persone a rischio: sono quegli individui che hanno una maggiore probabilità rispetto alla media
della popolazione generale di contrarre una malattia, vivere una disagio o sviluppare una psicopatologia.
• Fattori protettivi: sono costituiti da quelle risorse o condizioni specifiche (individuali, familiari, scolastiche,
comunitarie e sociali) in grado di contrastare o ridurre l’impatto dei fattori di rischio o detto diversamente
sono quei fattori che concorrono a sostenere e promuovere la compatibilità dell’individuo con l’ambiente.
Gli interventi prevenzione hanno quindi l ’ obiettivo di contrastare i fattori di rischio e di rinforzare i fattori di
protezione per incidere sui processi che incidono alle disfunzioni. Specifiche forme disfunzionali sono
associate con numerosi fattori di rischio (principio della multicausalità) Raramente un fattore di rischio è
specifico per un singolo disturbo.
Stesse cause patogene possono influire su più condizioni (principio della multifinalità)
Fattori di rischio generici
• Condizioni familiari; • Difficoltà emozionali; • Problemi scolastici; • Contesto ecologico; • Handicap
costituzionali; • Problemi interpersonali; • Ritardi evolutivi/difficoltà nello sviluppo.
Condizioni familiari
• Bassa classe sociale; • Conflitti familiari; • Problemi dei genitori (malattia mentale, depressione, abuso di
sostanze); • Famiglia molto numerosa; • Legame povero con i genitori, carenze affettive; • Famiglia
disorganizzata; • Comunicazione distorta.
Difficoltà