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DESCRIVA LO SCENARIO DELLA PSICOLOGIA CLINICA DA FINE OTTOCENTO AGLI ANNI QUARANTA.
08.
Lo scenario della psicologia clinica in questo periodo storico è il seguente:
• Lightner Witmer (1867--‐1956), allievo e successore di Cattel all’università della Pennsylvania, conia l’aggettivo
“cline” (che
«clinica», termine che deriva dal greco significa letto), e indica le attività che il medico svolge al letto del malato. Questo riconoscimento della
L’interesse di
sofferenza di un individuo che ha bisogno di aiuto e il modo di accostarsi ai bisogni psicologici degli individui è nuovo. Witmer e collaboratori è
l’ambito scolastico.
essenzialmente per il ritardo mentale, i problemi educativi e Vi è chiusura verso nuovi contributi (ostilità alle teorie dinamiche, rifiuto della
scala di Binet e Simon) e verso enti o istituzioni non educative.
• Healey (1917) si contrappone a Witmer e intraprende altri percorsi: Entra in rapporto con molte istituzioni,
ingloba i nuovi contributi. Aderisce alle “Child guidance clinics”, équipes costituite da psichiatri, psicologi e
assistenti sociali che trattano bambini con anomalie del comportamento soprattutto di tipo delinquenziale; Nelle
istituzioni, centrale è il ruolo dello psichiatra; lo psicologo clinico ha un ruolo secondario e ricondotto alla
somministrazione di test diagnostici • Beers (1908), in seguito alla sua esperienza di malato, fonda il movimento
per l’igiene mentale al fine di migliorare i trattamenti e prevenire i disturbi mentali. • Il primo conflitto mondiale
pone i riflettori sulla psicologia clinica come disciplina che può rispondere ai bisogni del momento. Obiettivo è
mettere a punto strumenti per valutare e classificare i soldati (la risposta sarà data da tre test: l’Army Alpha, l’Army
Beta e ilPersonal Data Sheet). • La psicologia clinica si identifica con la
testologia. Cattell (1921) organizza la Psychological Corporation che offre consulenza testistica al mondo degli
affari. La coesistenza di operatori affini (psicologi, psicologi clinici, psichiatri) apre a dispute e contrapposizioni
ancor oggi non risolte.
• La concezione organicistica raccoglie la maggioranza dei consensi.
• Le tecniche psicoterapeutiche cominciano a farsi strada ma la questione del loro riconoscimento viene dibattuta
all’interno della psichiatria o della psicologia esercitata dai medici. La psicologia come disciplina autonoma non ha
spazio.
• L’APA nel 1935 sancisce che la psicologia clinica è una scienza applicata. Questo riconoscimento non impedisce
che la questione si ripresenti successivamente e stimola ancora oggi riflessioni e dibattiti. • Vi è
una massiccia immigrazione di psicoanalisti europei in America a causa del nazifascismo. Questo determina uno
spostamento di interesse: dalla valutazione di abilità intellettive si passa a studiare la personalità e i problemi
affettivi e emotivi
COSA SI INTENDE PER APPROCCIO NOSOGRAFICO DESCRITTIVO ALLA PSICOPATOLOGIA?
04.
I principali sistemi di classificazione delle psicopatologie sono riconducibili al modello nosografico-descrittivo e a
esplicativo‐interpretativo. Il nosografico‐descrittivo Si
quello sistema caratterizza per: -importanza attribuita alla sintomatologia osservabile e descrivibile; il
dell’individuo con
sintomo osservato rimanda solo a sé stesso o ad altri sintomi; -la diagnosi si effettua confrontando i sintomi criteri specifici che rappresentano
diagnosi specifiche.
QUALI SONO LE PRINCIPALI CRITICHE MOSSE DAGLI PSICOLOGI E DA ALCUNIPSICHIATRI NEI
05.
CONFRONTI EL DSM?
Il DSM, anche nella sua ultimissima edizione, è uno strumento che permette di fare diagnosi nosografico-descrittive molto attendibili. Il problema era e resta la
nell’antico dibattito
sua validità. Intorno a questo approccio numerose sono le critiche mosse dagli psicologi e da alcuni psichiatrici, critiche che rientrano tra due
categorie professionali (psicologi e psichiatri) relativo non solo al significato del concetto di diagnosi ma più in generale rispetto al concetto di salute/malattia
nosografico‐descrittiva sono: l’enfasi sull’aspetto sintomatico
mentale. I punti deboli della diagnosi è eccessiva e vi è scarsa attenzione per le esperienze del
paziente e per il suo contesto interpersonale; la prospettiva è statica e tende a sottolineare tratti permanenti e non stati di transizione; il costrutto teorico
nell’individuo e un’operazione di etichettamento l’utilitàdel DSM
prevalente colloca il disturbo attua che potrebbe essere patologizzante; nella progettazione di
un programma terapeutico specifico è scarsa. Rispetto ai sistemi nosografico-descrittivo si può rilevare inoltre che: -risolvere un problema nosologico richiede
una negoziazione tra prospettive spesso discordanti; il modello è riduttivo, impreciso e richiede revisioni; una buona via può essere quelladi «ricercare un
‐ i ‐
possibile punto di equilibrio tra vantaggi e svantaggi» sistemi di classificazione non tolgono perònulla al ruolo del clinico, le sue capacità sono fondamentali
infine non si può dimenticare che il metodo empirico ha dei limiti intrinseci.
06. ESPONGA LE PRINCIPALI NOVITà INRODOTTE NEL DSM-5 DESCRIVENDONE ALMENO 2.
l’ordine tradizionale
Le principali novità introdotte iniziano ribaltando di esposizione dei disturbi. Viene dedicato uno spazio maggiore agli strumenti di
valutazione dei diversi quadri patologici. Gli aspetti inerenti alle neuroscienze cognitive, la diagnostica per immagini del cervello (TAC, RMN, PET, etc.),
l’epidemiologia e la genetica hanno avuto tali evoluzioni negli ultimi 15 anni da non poter essere ignorate e sono diventate fondamentali nella struttura del
DSM‐5. Disturbi un tempo appartenenti a classi assolutamente diverse sono stati accorpati. Ad esempio, ii disturbo ossessivo compulsivo (prima incluso tra i
l’unica categoria
disturbi di ansia) e la dismorfofobia (prima incluso tra i disturbi somatoformi) hanno tali punti in comune da essere ora presentati sotto di
Disturbo ossessivo compulsivo e patologie correlate. Tale raggruppamento ora include anche il disturbo da accumulo e il disturbo da escoriazione della pelle
(entrambi nuovi), oltre alla tricotillomania che prima era inclusa tra i disturbi da discontrollo degli impulsi. Le diverse patologie mentali ed i loro criteri
diagnostici sono ora descritti in modo chiaro, viene fornita una serie di informazioni anche quantitative, vengono analizzati i fattori di rischio, le caratteristiche
associate, le indicazioni provenienti dalla ricerca e i diversi modi di manifestarsi dei singoli disturbi. Il raggruppamento che prima era definito «disturbi che
nell’infanzia e
insorgono generalmente adolescenza» è stato abolito. Gran parte delle sindromi che erano in esso contenute sono confluite nel raggruppamento
hanno
«disturbi del neurosviluppo». Gli estensori del DSM--‐5 infatti ritenuto che i disturbi dovessero essere accumunati per comunanza di sintomi e non per
l’analisi di
età di insorgenza. Il manuale inizia con psicopatologie che si manifestano nelle prime fasi dello sviluppo, ad esempio lo spettro delle psicopatologie
dello sviluppo neurologico e lo spettro dei disturbi schizofrenici e di problemi correlati. Seguono le descrizioni di psicopatologie che si osservano
nell’adolescenza e relative all’età adulta
nella prima età adulta, ad esempio i disturbi depressivi e i disturbi di ansia, e finisce con le diagnosi ed alla vecchiaia (i
disturbi neuro cognitivi).
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE COMUNI PROPRIE DEL DSM, A PARTIRE DALLA SUATERZA
07.
EDIZIONE E AD ECCEZIONE DELL'ULTIMA. LA 5?
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders - DSM) è una classificazione categoriale e
suddivide i disturbi mentali sulla base di set di criteri con caratteristiche descrittive. Sebbene ogni DSM (creato sulla base del consenso degli esperti) abbia una
dell’ultima edizione,
sua peculiarità, si possono rilevare nelle varie edizioni, a partire dal DSM-III e ad eccezione la 5, delle caratteristiche comuni che sono così
sintetizzabili: Approccio a-teoretico; Sistema multi-assiale; Disturbi psichici come entità discrete; Criteri di inclusione e esclusione; Attendibilità e validità
diagnostica
04. DESCRIVA LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA IL DSM-IV-TR ED IL DSM-5 NELLACONCETTUALIZZAZIONE DEI
DISTURBI DI PERSONALITà.
dell’Asse
Nel DSM--‐IV--‐TR, molti disturbi I si presentano con sintomi molto simili a quelli che caratterizzano
dell’Asse II. l’imprecisione delle
disturbi Data definizioni dei disturbi di personalità si arriva ad un eccesso di diagnosi di disturbo NAS (non altrimenti
sull’analisi del
specificato) di personalità. Il nuovo sistema si basa funzionamento della personalità e sulla messa in luce di tratti (patologici) di personalità. Col
nuovo sistema si possono identificare disturbi di personalità antisociale, evitante, borderlin e narcisistico, ossessivo compulsivo e schizotipico. Il nuovo sistema
prevede inoltre modalità per effettuare diagnosi di disturbi di personalità basandosi sulla presenza di specifici tratti patologici o di combinazione di essi.
QUALI SONO I CRITERI DIAGNOSTICI PREVISTI DAL DSM-5 PER LA SCHIZOFRENIA?
05.
Per la schizofrenia occorre la presenza di almeno meno 2 dei seguenti sintomi: Deliri; Allucinazioni; Disorganizzazione del pensiero (deragliamenti ed
incoerenza); Comportamento grossolanamente disorganizzato; Sintomi negativi (diminuita espressione emotiva o mancanza di capacità volitive).
QUALI SONO I PRINCIPALI CAMBIAMENTI CHE IL DSM-5, RISPETTO AL DSM-IV,
06.
PROPONENELL'AMBITO DEI DISTURBI DELL'UMORE? è
Già negli anni scorsi si è assistito a tre «mode»: -il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività è aumentato di tre volte (numero di diagnosi). -l’autismo
dell’umore (incluso
aumentato di venti volte. -il disturbo bipolare infantile è aumentato di ben quaranta volte. La nuova diagnosi di disregolazione dirompente
tra i disturbi depressivi) può diventare una quarta moda che ci accompagnerà nei prossimi anni. Gli scatti di rabbia diventeranno probabilmente un disturbo
mentale e coloro che ne patiranno di più saranno i bambini ai quali verranno dati dei farmaci. Nei bambini, la differenza tra disturbo di disregolazione
dell’umore e
dirompente il disturbo bipolare, il disturbo esplosivo intermittente, il disturbo oppositivo provocatorio e il Disturbo da Deficit di Attenzione e
Iperattività è in molti casi talmente sfumata da non risultare chiara. Se si pensa poi che bastano tre episodi di rabbia o capricci a settimana per un anno in
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