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PSICHIATRIA: DOMANDE APERTE

LEZIONE 001

09. Descrivere le aree di criticità (epistemologica, diagnostica, clinica, ecc.) checaratterizzano la

psichiatria rispetto alle altre discipline mediche

Risulta preliminare ma necessario analizzare il contesto storico in cui la psichiatria si inserisce. Infatti essa è una

branca medica relativamente “nuova”, che veniva svolta in luoghi appositi lontano dalla città ovvero i manicomi. Era

radicata la convinzione che la psichiatria non fosse una branca “medica” in quanto secondo le convinzioni del tempo

non aveva a che fare con delle patologie organiche, in quanto si riteneva che non vi fosse nessun rapporto mente-

corpo. I punti di criticità della psichiatria moderna sono ad oggi ancora fonte di dibattito nella comunità scientifica.

Epistemologicamente si rischia la perdita di una cornice comune, mentre classificazione e diagnosi sono frutto del

lavoro racchiuso all’interno del DSM, il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali, elemento

imprescindibile ma perfettibile e di certo non puramente“oggettivo”. Inoltre essendovi la mancanza di validatori

biomedici, esami diagnostici e esami di laboratorio, risulta una soggettività nella diagnosi e nell’approccio

terapeutico al paziente. La psichiatria ancora oggi risente negativamente dell’immaginario collettivo che si porta

dietro, quasi come se fosse una tara genetica, o uno stigma sociale, si curano i “pazzi” e questi sono diversi da noi,

configurando un rapporto clinico medico-paziente difficile.

10. Definire cos'è un disturbo mentale

Un disturbo mentale, in inglese mental disorder, è un quadro caratterizzato da difficoltà cognitive, del

comportamento, nella regolazione delle emozioni ed è associato ad una significativa sofferenza e inabilità in alcuni

aspetti come l’ambito sociale, lavorativo e più in generale nel funzionamento quotidiano del soggetto. In ambito

medico-biologico è dovuto ad una alterazione biochimica nel sistema nervoso centrale che comporta una inabilità

per il paziente.

11. Definire cosa si intende per "diagnosi" e per "nosografia" in psichiatria

La diagnosi è un processo integrato, che tramite un corretto iter valutativo, ci permette di identificare e comunicare al

paziente il disturbo di cui soffre. Essa può essere effettuata grazie a diversi sistemi classificativi, quali il DSM-5 o l’ ICD (

classificazione internazionale delle malattie).

La nosografia è lo studio puramente descrittivo e quindi teorico delle malattie. In psichiatria si ha per scopo la

descrizione, l'ordinamento e la sistematizzazione complessiva delle malattie. A tale scopo l’Associazione Americana

Psichiatri è arrivata a elaborare il DSM e la WHO l’ICD.

12. Descrivere cosa si intende per "psichiatria biologica o organicista"

La psichiatria biologica o organicista è una corrente di pensiero in ambito psichiatrico che si affermò soprattutto tra

gli anni 1919-1939, anni in cui si iniziarono ad usare terapie biologiche tra cui anche l’elettroshock. Essa considera la

struttura organizzata propria degli esseri viventi non interpretabile esclusivamente in base a principi fisico-chimici. Il

concetto centrale infatti è che l’organismo sia un’unità non concepibile come semplice somma delle singole parti che

lo costituiscono, ma che queste si influenzino le une con le altre. Rifiuta inoltre il dualismo corpo-anima in favore di

un’interpretazione di tipo comportamentistico o totale. Tra gli studiosi all’interno della corrente organicista

possiamo annoverare Bernard, Bichat e Wernicke.

13. Descrivere cosa si intende per "corrente neo-krepeliniana in psichiatria"

Kraepelin fu uno psichiatra tedesco attivo a fine 1800 a cui dobbiamo l’impostazione della psichiatria e della

psicologia clinica nel modo di categorizzare le malattie e fare diagnosi, viene considerato infatti il padre delle

moderne classificazioni delle patologie psichiche, in quanto uno dei primi a ricercare le motivazioni

neurofisiopatologiche alla base delle malattie.

La corrente neo-kraepeliniana in psichiatria risulta evidente a partire dalla terza edizione del DSM, anni 50 del 900, in

cui c’è una impronta biologica stretta in un’ottica più vicina alla medicina organica tradizionale (sintomi/sindromi)

che alla psicologia (fenomeni/processi), privilegiando la categorialità e una sorta di iperspecializzazione diagnostica,

clinica e terapeutica nell’identificazione delle patologie.

14. Descrivere le motivazioni per cui, per uno psicologo clinico, è importante conoscere lapsichiatria

Lo psicologo

clinico deve conoscere la psichiatria, in quanto questa si occupa in modo specifico della sofferenza mentale del

paziente, lavorando all’interno dello stesso ambito di interesse, seppur con approcci differenti. Infatti lo psicologo

clinico ha un approccio non biologico-farmocologico, cosa che si ritrova invece fortemente nella psichiatria. Lo

psicologo passa molto più tempo con il paziente e comunica con lo psichiatra, sviluppando lo stesso tipo di

linguaggio scientifico, nel contesto più ampio di un percorso di cura che sia integrato e il migliore possibile per il

paziente. Inoltre acquisisce in questo modo elementi di psicofarmacoterapia che gli permettono di essere parte

attiva nel confronto con lo psichiatra per quanto riguarda aderenza alla terapia, effetti collaterali e outcome clinico

del paziente.

LEZIONE 002

05. Descrivere le varie fasi in cui si articola l'anamnesi psichiatrica

L’anamnesi è quella procedura di raccolta di informazioni che ci indirizza verso una diagnosi specifica e accurata ed è

composta dalle seguenti fasi: Anamnesi psicopatologica prossima, si indaga la storia recente dei sintomi che hanno

portato il paziente a consultarci. Anamnesi psicopatologica remota, indaga disturbi psichiatrici simili o diversi

avvenuti nella storia passata del paziente, anche eventuali terapie farmacologiche, ricoveri, precedenti tso o

precedenti psicoterapie. Anamnesi fisiologica, comprende informazioni relative allo sviluppo fisiologico del paziente,

quali gravidanze, pubertà, menarca ecc. L’anamnesi familiare indaga la possibilità che ci sia una componente

genetica che si riverbera anche sugli altri componenti del nucleo familiare, tramite l’indagine di patologie

psichiatriche pregresse in famiglia.

06. Descrivere la differenza tra esame obiettivo e anamnesi psichiatrica

L’esame obbiettivo è una fotografia delle condizioni psicopatologiche del paziente nel momento in cui viene alla

nostra osservazione, è composto dalla valutazione dello stato di coscienza, esame della psicomotricità e della

volontà, della forma e del contenuto del pensiero, dell’umore e dell’affettività, della memoria e delle funzioni

cognitive superiori come l’attenzione e il ragionamento logico. Esso permette di capire lo stato attuale del paziente

ovvero se questo è orientato, vigile ecc. L’anamnesi psichiatrica, nelle sue varie componenti, è piuttosto il film della

vita del paziente che ci racconta, sia elementi fisiologici che patologici, sia recenti che remoti, che potrebbero

aiutarci nel portare avanti il processo di cura nel modo più attento possibile, per il bene del paziente stesso. Quindi

per quanto siano due elementi fondamentali per arrivare alla diagnosi, la differenza principale sta nel fatto, che

l’esame obbiettivo è sempre uguale a se stesso e ci permette di elicitare segni e sintomi, mentre l’anamnesi è invece

soggettivo, ma ci permette di capire meglio.

LEZIONE 003

12. Descrivere le quattro componenti della consapevolezza del sé secondo Jaspers

La consapevolezza riguarda l’esperienza di noi stessi e del nostro corpo, Jaspers individua 4 componenti: l’attività

dell’io, indica la capacità che si ha di dare inizio ai propri pensieri e di portarli a termine tramite le azioni; coerenza e

consistenza dell’io, sa sempre di essere una persona singola; consapevolezza di identità, il film della sua vita, tutti gli

elementi del passato, presente e futuro che rappresentano l’essenza stessa della persona; consapevolezza dei confini

del se, la capacità di distinguere tra se stessi e il mondo esterno.

13. Descrivere cosa si intende per vigilanza

La vigilanza è una delle tre componenti della coscienza, ed è lo stato di veglia, quindi la capacità di rimanere svegli in

modo volontario e sottintende che le funzioni cognitive siano attive. Viene determinata inoltre dai meccanismi di

arousal e attenzione. È soggetta a notevoli variazioni quantitative e qualitative, numerosi fattori intervengono nel

determinarne il livello di intensità della coscienza: l’interesse, la noia, le emozioni in generale e le percezioni.

14. Descrivere cosa si intende per preconscio

Sono dei contenuti non coscienti ma accessibili alla coscienza, quasi dei processi automatici portati avanti in

parallelo, attività routinarie che sono portate a compimento in moto automatizzato sotto la soglia di consapevolezza,

come se fossero in background.

15. Descrivere cosa intende Jaspers per comprendere empatico e comprendere razionale?

Il comprendere empatico si identifica con il comprendere in modo psicologico, cioè come una esperienza in cui ci si

immedesima, senza farsi influenzare, e che rendiamo “nostra”, arrivando alle connessioni psichiche alla base della

conoscenza e al cuore della psicologia stessa.

Il comprendere razionale, invece, manca dell’introspezione psicologica, è difatti la comprensione che il contenuto

della mente è logico, razionale, quindi un mero strumento di supporto di cui ci si avvale.

LEZIONE 004

09. Definire lo stato crepuscolare

Lo stato crepuscolare rientra tra i disturbi qualitativi della coscienza o anche definiti disturbi della struttura di

coscienza. Esso è un restringimento del campo di coscienza con polarizzazione su alcuni contenuti ideoaffettivi. Si

ritrova di solito in seguito ad una sofferenza organica cerebrale dovuta a epilessia temporale, alcolismo, traumi

cerebrali o in relazione ad una catastrofe o calamità naturale oppure ancora in corso di stati dissociativi isterici. Lo

stato crepuscolare è caratterizzato da un esordio e una fine improvvisi, durata variabile espressa in ore o settimane e da

manifestazioni di atti violenti inattesi o scoppi emotivi durante una situazione di apparente calma. Inoltre assume

degli importanti risvolti medico-legali per la compromissione della funzione integratrice e coordinatrice della

coscienza utilizzata come difesa in tribunale in seguito ad atti violenti.

10. Definire il delirium

Il delirum o stato confusionale rientra tra i disturbi qualitativi della coscienza, risulta importante non confonderlo

con il sintomo delirio che è un’alterazione del

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
100 pagine
SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Occhiali Vittorio.