Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 460
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 1 Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 460.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere risposte aperte corretto Psicologia dello sviluppo e dell'educazione Pag. 41
1 su 460
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ALCUNE TIPOLOGIE DI STILI COGNITIVI

Intuitivo= partire da un ipotesi generale e cercarla di confermarla

Sistematico= procedere a piccoli passi, prendendo in considerazione tutte le variabili in gioco.

Globale = un individuo quando osserva, si sofferma a vedere il globale dell'insieme

Analitico= quando si osserva, si studia etc. ci si sofferma sui particolari.

Impulsivo = rapidità decisionale

Riflessivo= soffermarsi a pensare prima di agire.

Cosa significa che i feedback sono importanti per la definizione e il mantenimento di uno stile cognitivo?

Con il termine stile cognitivo si intende una tendenza che porta a preferire certe modalità di apprendimento rispetto ad altre. Non esiste uno stile migliore dell'altro. A volte, a seconda del tipo di compito e del contesto, è opportuno privilegiarne uno rispetto ad un altro. Inoltre, ognuno di noi utilizza contemporaneamente più stili a seconda delle situazioni.

Nella scelta del proprio

Il tuo stile e nel suo mantenimento si è influenzato da alcuni fattori fondamentali:

  • come le CARATTERISTICHE PERSONALI, infatti tratti caratteriali piuttosto costanti nel tempo possono influenzare il nostro stile cognitivo
  • i feedback che una persona ottiene dall'ambiente che lo circonda. Se ad esempio una persona ha successo utilizzando un certo stile, in futuro tenderà ad utilizzarlo nuovamente. Al contrario, se uno stile porta risultati fallimentari, si tenderà ad abbandonarlo.

Che cosa sono gli stili cognitivi?

Con il termine stile cognitivo si intende una tendenza che porta a preferire certe modalità di apprendimento rispetto ad altre. Non esiste uno stile migliore dell'altro. A volte, a seconda del tipo di compito e del contesto, è opportuno privilegiarne uno rispetto ad un altro. Inoltre, ognuno di noi utilizza contemporaneamente più stili a seconda delle situazioni.

Nella scelta del proprio stile e nel suo mantenimento si è influenzati da

alcuni fattori fondamentali: - come le CARATTERISTICHE PERSONALI, tratti caratteriali piuttosto costanti nel tempo, possono influenzare il nostro stile cognitivo e i feedback che una persona ottiene dall'ambiente che lo circonda. È possibile distinguere gli STILI COGNITIVI in: - Intuitivo: partire da un'ipotesi generale e cercare di confermarla. - Sistematico: procedere a piccoli passi, prendendo in considerazione tutte le variabili in gioco. - Globale: un individuo quando osserva, si sofferma a vedere il globale dell'insieme. - Analitico: quando si osserva, si studia, etc., ci si sofferma sui particolari. - Impulsivo: rapidità decisionale. - Riflessivo: soffermarsi a pensare prima di agire. LEZIONE 57 Elenca almeno 4 emozioni fondamentali o di base e 4 emozioni secondarie. Le emozioni fondamentali o di base sono emozioni innate e sono riscontrabili in qualsiasi popolazione, per questo sono definite primarie ovvero universali. Lo psicologo Ekman racconta di:essere stato in un villaggio della Nuova Guinea per studiare gli abitati del posto e verificare se fosse possibile riscontrare anche tra loro le stesse emozioni provate da altri popoli. Notò che le espressioni di base fossero universali, riscontrabili in popolazioni diverse. Così decise di stilare una lista di emozioni divise in primarie e secondarie. Le emozioni primarie o di base sono:
  1. rabbia, generata dalla frustrazione che si può manifestare attraverso l'aggressività;
  2. paura, emozione dominata dall'istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa;
  3. tristezza, si origina a seguito di una perdita o da uno scopo non raggiunto;
  4. gioia, stato d'animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri;
  5. sorpresa, si origina da un evento inaspettato, seguito da paura o gioia;
Le emozioni secondarie, invece, sono quelle che si originano dalla combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con.

La crescita dell'individuo e l'interazione sociale sono influenzate da diverse emozioni. Queste includono:

  • Allegria: un sentimento di piena e viva soddisfazione dell'animo.
  • Invidia: uno stato emotivo in cui un soggetto sente un forte desiderio di avere ciò che l'altro possiede.
  • Vergogna: una reazione emotiva che si prova in conseguenza alla trasgressione di regole sociali.
  • Ansia: una reazione emotiva dovuta al prefigurarsi di un pericolo ipotetico, futuro e distante.
  • Gelosia: uno stato emotivo che deriva dalla paura di perdere qualcosa che appartiene già al soggetto.
  • Perdono: la sostituzione delle emozioni negative che seguono un'offesa percepita, come la rabbia e la paura.

Descrivi l'evoluzione del sorriso nei primi mesi di vita.

Durante il primo mese di vita, i bambini mostrano un repertorio costituito da pianti e sorrisi che non sono considerati "sociali". Nei primi 2 mesi di vita, le reazioni emotive sono innate e regolate da processi biologici fondamentali per la sopravvivenza.

Questi segnali non sono di tipo comunicativo, non possono essere considerati neppure segnali di un'emozione, infatti per dire che un bambino prova un'emozione è necessario la presenza di una valutazione cognitiva dello stimolo, oltre che fisiologica. Il sorriso cosiddetto sociale, quello cioè consapevole, che viene emesso per esprimere un'emozione o un sentimento preciso, è presente dal secondo mese di vita. In questo periodo il bambino riesce ad osservare l'ambiente e, spesso, ride se stimolato. Il sorriso sociale arriva in risposta ad altri sorrisi, come imitazione di quello che si osserva. Grazie all'alterazione sociale si sviluppano vere e proprie emozioni, con valore comunicativo. Dopo i 12 mesi, emergono emozioni complesse e apprese, frutto di autoconsapevolezza come ad esempio la timidezza, la colpa. Perché la teoria di Sroufe è detta "teoria della differenziazione emotiva"? Basandosi sulle fasi dello sviluppo cognitivo di Piaget,Alan Sroufe ritiene che l'individuo nasca con un pacchetto di emozioni indifferenziate, le quali, nel corso dei primi mesi di vita si differenziano secondo tre canali principali: il sistema piacere-gioia, il sistema paura-circospezione, il sistema frustrazione-rabbia. - Il sistema piacere-gioia caratterizza i primi due mesi di vita e determina uno stato di benessere generale. Precursori tipici di questa fase sono le risposte piacevoli o lo sviluppo del sistema piacere-gioia. - Nel sistema circospezione-paura, i precursori tipici di questa fase sono le reazioni di trasalimento e pianto che si sviluppano intorno ai 4 mesi e si distinguono in disappunto e sorpresa, successivamente compaiono emozioni più evidenti di circospezione. - I precursori tipici nel sistema frustrazione-rabbia sono i segni di disagio dovuti a fame, sonno e limitazione che si sviluppano intorno ai 5-6 mesi e diventano evidenti anche le reazioni di delusione e insoddisfazione, che nel II semestre evolvono in risposte di.rabbia e collera. La teoria della differenziazione emotiva correla lo sviluppo emotivo precoce a quello cognitivo e sociale. Quali sono le principali teorie sulle emozioni? Le emozioni sono definite come uno stato complesso di sentimenti che si traducono in cambiamenti fisici e psicologici che influenzano il pensiero e il comportamento. Le principali teorie possono essere raggruppate in tre categorie principali: fisiologiche, neurologiche e cognitive. Le teorie fisiologiche suggeriscono che le risposte all'interno del nostro corpo sono responsabili dei sentimenti. Le teorie neurologiche propongono che l'attività all'interno del cervello conduce a risposte emotive. Le teorie cognitive sostengono che i pensieri e le altre attività mentali hanno un ruolo essenziale nella formazione degli stati emozionali. Tra gli esempi più noti della teoria fisiologica troviamo la teoria di James-Lange. Secondo cui bisogna combattere la teoria del senso comune, dal momento che non

piangiamoperché siamo tristi, ma ci sentiamo tristi perché piangiamo; la reazione emotiva dipende da come vengono interpretate le reazioni fisiche. Questa teoria implica la convinzione che prima vengono le sensazioni, le quali, a loro volta, producono gli aspetti fisiologici ed espressivi dell'emozione.

Cannon nel 1927, pubblicò una critica a questa teoria che convinse molti psicologi. Lo studioso fece notare che le ricerche non avevano affatto dimostrato che l'emozione è accompagnata da un unico evento fisiologico. Lo stesso stato generale di attivazione del sistema nervoso simpatico è presente, in molte e differenti emozioni. Questa ipotesi venne in seguito elaborata da Bard che propose la teoria cosiddetta centrale, secondo cui sono gli impulsi nervosi che fanno passare le informazioni sensoriali che vengono poi ritrasmessi attraverso il talamo.

La teoria di Schachter-Singer è invece un esempio di teoria cognitiva dell'emozione. Questa

La teoria suggerisce che l'’eccitazione fisiologica si verifica prima, e poi l'individuo deve identificare il motivo di questa eccitazione per sperimentare ed etichettarla come emozione.

Cosa sono le emozioni?

Le emozioni sono risposte a uno stimolo. Questo stimolo può essere interno, come un pensiero o una sensazione corporea, o esterno e dà luogo a una serie di modificazioni a livello del sistema nervoso.

La scienza divide le emozioni in quattro tipologie differenti:

  1. Risposte fisiologiche, che alterano la frequenza respiratoria e cardiaca, la pressione del sangue o la pelle;
  2. Risposte tonico-posturali, come ad esempio la tensione o il rilassamento del corpo;
  3. Risposte comportamentali, ossia che incidono sul comportamento;
  4. Risposte espressive, a loro volta suddivise in mimico-facciali (con variazioni nella voce e nei gesti) e di tipo linguistico (che influenzano le scelte lessicali e sintattiche).

Un'ulteriore distinzione è quella tra le emozioni di base e le...

emozioni complesse.

Le emozioni di base sono chiamate anche primarie o fondamentali sono innate, comuni agli uomini, compaiono fin da bambini, e negli animali più evoluti. Sono la gioia, tristezza, paura, rabbia e disgusto.

Le emozioni complesse, o sociali

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
460 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mapia.03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Zanecchia Arianna Brigitte.