Innovazioni didattiche apportate dall'utilizzo della LIM
La Lavagna Interattiva Multimediale, o LIM, svolge un ruolo chiave per l'innovazione della didattica. Si tratta di uno strumento "a misura di scuola" che consente di integrare le Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione nella didattica in classe in modo trasversale alle diverse discipline. La lavagna digitale ha una tecnologia semplice che in modo naturale entra nella pratica quotidiana, nello spazio educativo, senza invaderlo o stravolgerlo.
La LIM, inoltre, consente un approccio graduale, una scoperta progressiva delle potenzialità dello strumento e della didattica con le risorse digitali. Sulla superficie interattiva, infatti, è possibile scrivere come sull'ardesia. La LIM consente anche di proiettare immagini e video. Queste peculiarità fanno della LIM una tecnologia "a misura" di aula scolastica, che trova collocazione in classe, anziché nei laboratori o nelle aule speciali dove finora le ICT erano rimaste confinate.
Motivazioni per utilizzare il tablet a scuola
Il tablet è uno strumento di apprendimento rapido che permette agli studenti di assimilare le informazioni più velocemente ed è senza dubbio molto pratico. Leggero e compatto, pesa solo pochi etti ma può contenere centinaia di libri in formato di alta qualità. Dispone di applicazioni gratuite per il disegno e la scrittura a mano. Il tablet può supportare il lavoro dell'insegnante e, se collegato a un videoproiettore, può sostituire efficacemente una LIM, offrendo una maggiore flessibilità nelle presentazioni e nelle lezioni interattive.
Questo rende l'insegnamento più dinamico e coinvolgente, migliorando l'interazione tra docente e studenti. Anche al di fuori dell'ambiente scolastico, il tablet diventa uno strumento capace di stimolare gli studenti a creare autonomamente contenuti multimediali, organizzandoli in elaborati come e-book, che possono includere testo, foto e clip audio/video.
Quando l'utilizzo dei tablet a scuola è da considerarsi ottimizzato?
L'utilizzo dei tablet a scuola è ottimizzato quando zone dedicate o l'intera struttura è attrezzata con la rete Wi-Fi, connessa ai server tramite fibra ottica, in vista di un aumento progressivo dell'occupazione della banda disponibile. Un altro compito della direzione consiste nello stilare i documenti necessari alla gestione scolastica dei dispositivi.
A tal fine va redatto un regolamento d'uso, da presentare ai genitori, nel quale si spiegherà come la scuola imposta il lavoro in aula e cosa intende fare nel caso in cui l'allievo non rispetti le regole concordate. Va differenziata la tipologia di scuola nella quale si intende attivare la sperimentazione; se si tratta di una scuola primaria, il patto verrà siglato dai genitori degli allievi, se si tratta di una scuola secondaria di primo o secondo grado il patto verrà fatto firmare ai genitori e agli allievi che in questo caso condividono la responsabilità dell'uso. Il regolamento deve stabilire anche che l'utilizzo o meno del dispositivo durante le lezioni o in certe fasce orarie sia controllato dall'insegnante, questo vale anche per l'utilizzo di internet.
Lo storytelling come pratica didattica
Lo storytelling è una pratica didattica ormai consolidata e considerata efficace ai fini dell'apprendimento perché una storia è più facile da capire e ricordare di una spiegazione, usa le stesse strategie che gli esseri umani impiegano per dare significato a quanto hanno intorno, mantiene sullo stesso piano il linguaggio quotidiano e il linguaggio proprio delle discipline.
La metodologia dello storytelling consiste nell'uso di procedure narrative al fine di promuovere meglio valori e idee. L'utilizzo didattico dello storytelling comprende una prima parte in cui si impara la grammatica delle narrative, e una seconda che prevede la creazione di storie come strumento per lo sviluppo di nuove competenze. La narrazione ha un potenziale pedagogico e didattico, dalla quale possiamo trarre peculiarità educative e formative intendendole sia come strumento di comunicazione delle esperienze, sia come strumento riflessivo per la costruzione di significati interpretativi della realtà.
Il ruolo dei protagonisti nello storytelling
Nello storytelling i protagonisti sono responsabili delle loro azioni, per questo causano e subiscono gli effetti degli eventi. Sono i personaggi principali attorno ai quali si sviluppa l'intera narrazione. Il protagonista è spesso colui che intraprende un viaggio, affronta sfide e supera ostacoli, guidando così l'azione e l'evoluzione della storia. Il protagonista è essenziale per creare empatia e coinvolgimento emotivo con il pubblico.
Attraverso le sue esperienze, emozioni e trasformazioni, il pubblico può identificarsi e vivere la storia in modo più intenso. Inoltre, il protagonista è spesso caratterizzato da una personalità ben definita, con obiettivi chiari e una crescita personale che si sviluppa nel corso della trama. Il protagonista non solo guida la narrazione, ma rappresenta anche il punto di riferimento emotivo e morale per il pubblico, rendendo la storia più coinvolgente e memorabile.
Categorie della formazione superiore e universitaria
- Supporto alla didattica tradizionale: utilizzo di strumenti di presentazione della didattica F2F in aula (face to face), distribuzione online ai discenti di documenti e altri media attraverso un sito web. Questi supporti sono caratterizzati da un basso livello di interattività, restrizioni di accesso e software di distance learning non necessari.
- Realizzazione di seminari online e materiale didattico interattivo: integrativo di corsi F2F in aula. Sono caratterizzati da un alto livello di interattività, necessità di software di distance learning, restrizioni di accesso altamente personalizzate, sistemi di messaggistica e test di autovalutazione.
- Corsi online: che sostituiscono i face to face in aula, caratterizzati da un alto livello di interattività, necessità di software di distance learning, restrizioni di accesso di medio livello, sistemi di messaggistica, strumenti di autovalutazione.
Pubblicazione dei contenuti digitali
Nel caso della didattica tradizionale, la pubblicazione di contenuti digitali di supporto può avvenire attraverso l'utilizzo di strumenti non specifici come, ad esempio, la pubblicazione di un file all'interno di un sito web. Quando invece si tratta di contenuti digitali e interattivi, destinati alla pubblicazione online, occorrono necessariamente strumenti che consentano di creare e sviluppare ambienti didattici veri e propri, quelli denominati Virtual Learning Environments.
La pubblicazione dei contenuti digitali prevede diversi passaggi:
- Creazione del contenuto: Il contenuto può essere testuale, visivo, audio o una combinazione di questi. È importante che sia originale, di alta qualità e rilevante per il pubblico di destinazione.
- Revisione e modifica: Prima della pubblicazione, il contenuto deve essere accuratamente revisionato per correggere errori grammaticali, di sintassi e di stile.
- Ottimizzazione SEO: Per migliorare la visibilità sui motori di ricerca, il contenuto deve essere ottimizzato con parole chiave pertinenti.
- Pubblicazione: Il contenuto viene caricato su una piattaforma digitale, in base al tipo di contenuto e al pubblico target.
- Promozione: Dopo la pubblicazione, il contenuto deve essere promosso per raggiungere un pubblico più ampio.
- Monitoraggio e analisi: Una volta pubblicato, è fondamentale monitorare le performance del contenuto attraverso strumenti di analisi.
- Rispetto delle normative: È essenziale rispettare le leggi sul copyright e sulla privacy.
Distribuzione dei contenuti agli utenti
Nel caso della didattica tradizionale, la distribuzione di contenuti digitali di supporto può avvenire attraverso l'utilizzo di strumenti non specifici come, ad esempio, la pubblicazione di un file all'interno di un sito web. Quando invece si tratta di contenuti digitali e interattivi, destinati alla distribuzione online, occorrono necessariamente strumenti che consentano di creare e sviluppare ambienti didattici veri e propri, quelli denominati Virtual Learning Environments.
La distribuzione dei contenuti agli utenti prevede diversi passaggi:
- Utilizzo di Reti di Distribuzione dei Contenuti: Le CDN sono reti di server distribuiti geograficamente che memorizzano copie dei contenuti per ridurre i tempi di caricamento e migliorare le prestazioni. Questi server, posizionati vicino agli utenti finali, permettono una distribuzione rapida ed efficiente dei contenuti.
- Scelta delle Piattaforme di Distribuzione: È importante selezionare le piattaforme giuste per la distribuzione dei contenuti, in base al tipo di contenuto e al pubblico target.
- Promozione e Condivisione: Dopo la pubblicazione, il contenuto deve essere promosso attraverso vari canali per raggiungere un pubblico più ampio.
- Monitoraggio e Analisi: È fondamentale monitorare le performance del contenuto utilizzando strumenti di analisi per capire come gli utenti interagiscono con esso.
- Ottimizzazione per i Motori di Ricerca (SEO): Per aumentare la visibilità del contenuto, è importante ottimizzarlo per i motori di ricerca utilizzando parole chiave pertinenti.
Requisiti dell'ambiente di apprendimento secondo Roberto Trinchero
Secondo Roberto Trinchero, i requisiti che dovrebbero caratterizzare l'ambiente di apprendimento sono i seguenti:
- Coerenza: tra le varie sezioni deve esservi coerenza tra i comandi, ossia se una data operazione viene effettuata con un dato comando in una sezione, la stessa operazione deve essere effettuata con lo stesso comando in tutte le altre sezioni.
- Organizzazione: l'ambiente di apprendimento deve favorire l'articolazione della conoscenza in un sistema unitario.
- Caratteristiche mnemoniche: deve fare uso di mediatori di senso per facilitare l'assimilazione e la ritenzione delle competenze.
- Limitazione del disordine cognitivo: deve ridurre al minimo il disordine cognitivo per agevolare l'apprendimento.
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