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A PROPOSITO DI DIMENSIONE CULTURALE E COMUNICATIVA DELLA SALUTE, DESCRIVI
DUE ESEMPI DI COMPETIZIONE TRA REGOLE CULTURALI E BIOLOGIA.: La cultura può
evolversi in rapporto di cooperazione oppure di competizione con la biologia (conflitti etnici e religiosi,
e cultura riguardano direttamente l’ambito
guerre civili). Alcune forme di competizione tra biologia
sanitario: è possibile che consuetudini culturali consolidate abbiano conseguenze negative sulla
salute degli individui (pratica dell’infibulazione femminile, pensata vantaggiosa a livello biologico, ma
che procura infezioni alle vie urinarie, difficoltà nel travaglio, effetti negativi sul piacere sessuale).
Anche la tendenza a favorire la sopravvivenza dei figli maschi piuttosto che alle femmine, tipica di
molte società preindustriali, ha radici culturali più che biologiche. Anche questa pratica (come
l’infibulazione) è tipica di società patrilineari, in cui le donne hanno poca autonomia e utilità rispetto
al sostentamento familiare. Questa alterazione nel fisiologico rapporto numerico uomo/donna può
avere conseguenze evoluzionistiche negative.
A proposito di dimensione culturale e comunicativa della salute, in base a quali criteri si
differenziano le società individualiste e collettivistiche?: Lo status e il ruolo sociale di un
individuo non sono necessariamente determinati dalle sue condizioni fisiche: persone con disabilità
o con determinate patologie sono svantaggiate solamente in un ambiente sociale in cui la loro
condizione comporta conseguenze svantaggiose. La maggiore coesione sociale, i bassi livelli di
individualismo e la mancanza di risorse mediche e materiali, paradossalmente facilitano la
partecipazione attiva di questi cittadini alla vita sociale. Le culture e i relativi sistemi di credenze su
criteri. Triandis (1995) ne identifica 2: •
salute e malattia, possono essere distinte in base a diversi
Quello geografico: indicatori connessi sia alle caratteristiche ambientali (latitudine, piovosità ecc)
che ai sistemi di organizzazione sociale che si sono sviluppati nella specifica area geografica. • Le
sindromi culturali: specifiche visioni del mondo, cioè attitudini, credenze, norme, valori, definizioni di
ruolo e identità condivise dai membri della cultura. Qui si privilegiano costrutti di tipo psicologico, per
evidenziare meglio le differenze tra culture.
A proposito di gestione delle emozioni nell’adattamento efficace alla malattia, descrivi i 5
L’adeguata gestione delle
meccanismi di influenza delle emozioni della salute (Salovely et al). :
emozioni è componente fondamentale di un adattamento efficace alla malattia; la relazione tra
emozioni e condizioni fisiche è argomento di interesse fin dai tempi antichi. Rassegna di Salovey et
al. di studi sui possibili meccanismi di influenza delle emozioni sulla salute sono 5: 1) Effetti
fisiologici diretti: stati depressivi e ansiosi influenzano negativamente lo sviluppo e il decorso di
patologie cardiovascolari e la funzionalità del sistema immunitario. Stati emotivi negativi aumentano
la vulnerabilità alle malattie respiratorie; le emozioni positive contrastano gli effetti di quelle negative
sul sistema cardiovascolare, 2) Valore informativo: le emozioni influenzano la selezione,
memorizzazione e valutazione cognitiva delle info. L’umore può influenzare la percezione del rischio,
del controllo, dell’autoefficacia, del benessere, e anche le aspettative di successo o insuccesso delle
proprie azioni. Gli studi mostrano che le emozioni negative inducono a rassegnazione, quelle positive
possono promuovere una corretta percezione del rischio e la ricerca attiva di soluzioni, 3) Influenza
sulla mobilizzazione di risorse psicologiche: le emozioni positive facilitano la mobilizzazione di
risorse personali e la pianificazione di obiettivi (importante ruolo dell’ottimismo e della speranza).
Alice Isen ha evidenziato che le emozioni positive mobilizzano risorse cognitive e motivazionali,
facilitano la creatività di pensiero e la creatività, promuovono la ricerca di nuove info, facilitano il
comportamento pro sociale., 4) Emozioni e comportamenti a rischio: certi comportamenti dannosi
per la salute possono essere utilizzati per migliorare il tono dell’umore o arginare le emozioni
negative (forme di abuso e dipendenza). Le persone assumono sostanze per avere 1 esperienza
positiva., 5) Emozioni e supporto sociale: ruolo chiave delle relazioni interpersonali nella
promozione della salute, sia direttamente come fonti di benessere nella vita quotidiana, sia
indirettamente come fonti di supporto in situazioni di difficoltà e stress. Le evidenza empiriche
confermano il bisogno di appartenenza negli umani. Le relazioni sociali producono sostanze che
aiutano il rilassamento e la sedazione (ossitocina), mentre un basso livello di integrazione sociale è
un significativo fattore di rischio di mortalità precoce. La socializzazione comporta anche vantaggi
squisitamente psicologici, come un tono dell’umore positivo; relazioni familiari problematiche hanno
un impatto negativo sul benessere psicofisico, nell’infanzia e nell’età adulta. In situazioni di malattia
cronica il supporto di coniugi e amici riduce intensità e durata dei sintomi depressivi e incide
positivamente sul tasso di sopravvivenza.
A proposito di malessere lavorativo in ambito sanitario, quali sono le differenze tra stress e
E’ opportuno sottolineare le differenze tra il
burnout?: costrutto di stress lavorativo e burnout: lo
stress lavorativo è causato da stimoli che hanno origine nel contesto lavorativo (trasferimenti,
sovraccarico, conflitto di ruolo). La persona sperimenta stress quando le richieste
dell’organizzazione eccedono le sue capacità, sia quando i suoi bisogni eccedono le opportunità di
soddisfazione offerte dall’organizzazione. - Stress: presenta sempre uno specifico quadro
psicofisico; : è in genere una condizione momentanea di adattamento; : può essere legato a diversi
aspetti della vita lavorativa - Burnout: maggiormente caratterizzato per le dimensioni psicologiche
ed emotive; è una sindrome che presuppone un processo a lungo termine, che difficilmente rientra
spontaneamente, come lo stress; comprende necessariamente un aspetto legato alla dimensione
interpersonale (la depersonalizzazione). Con il burnout ci si esaurisce in modo sottile, quasi in modo
impercettibile, con tempi molto più lunghi. Alcuni autori ipotizzano che la causa principale del burnout
risieda nel bisogno delle persone derivare un significato esistenziale dalla propria occupazione, e
quando percepiscono che il loro lavoro è insignificante e non fa la differenza iniziano a sentirsi
impotenti e senza speranza, scivolando nel burnout.
A proposito di salute mentale cosa distingue un individuo caratterizzato da un funzionamento
di tipo Fluorishing da un individuo Languiishing?: Come avviene per la definizione di malattia
mentale proposta nel DSM, anche per la definizione di salute mentale vengono tenuti in
considerazione gli aspetti affettivi e di funzionamento. Pertanto viene definita salute mentale: «una
sindrome di benessere personale composta da sintomi di affettività positiva e funzionamento
ottimale». Il percorso di diagnosi di salute mentale è parallelo a quello usato nei disturbi mentali:
coloro che riportano punteggi elevati in almeno 6 delle 11 scale del funzionamento positivo sono
FLUORISHING (individui prosperano, fioriscono, crescono); coloro che ottengono punteggi bassi in
almeno 6 scale sono LANGUISHING (stagnazione, disperazione silenziosa, disinteresse,
percezione di una vita vuota). Vi è correlazione modesta e negativa tra sintomi di malattie mentali e
misure di benessere personale. Le conseguenze psicosociali del languishing sono gravi,
paragonabili a quelle della depressione (scarso benessere emotivo, limitazioni nella vita quotidiana,
perdita di giorni di lavoro). In presenza invece di fluorishing e depressione gli effetti psicosociali sono
più contenuti, per questo è importante che il languishing venga considerato nei programmi nazionali
di prevenzione; il fluorishing invece può costituire una fonte di resilienza.
Alcuni ricercatori hanno studiato il ruolo giocato dai processi cognitivi implicati
nell’identificazione di un evento stressante e nello sviluppo di strategie per farvi fronte. A
questo proposito descrivi la teoria cognitivo-transazionale di Lazarus: Con La teoria cognitivo-
transazionale (Lazarus, 1966) l’autore ha verificato la funzione di mediazione dei processi cognitivi
tra gli eventi di vita stressanti e le risposte ad essi. Vi è una costante e reciproca interazione tra la
persona e l’ambiente. L’individuo, attraverso la valutazione cognitiva, attribuisce agli eventi di vita
un significato in relazione al proprio benessere e decide di conseguenza come reagire. Lo stress è
dunque una transazione tra la persona e l’ambiente che l’individuo percepisce come estenuante o
superiore alle risorse personali, e quindi pericolosa per il proprio benessere, Questo processo
prevede due stadi di valutazione cognitiva.
Che cos’è lo stress? Come si evolve nel tempo?: Selye approfondì lo studio delle modalità
attraverso cui vengono attivate le reazioni fisiologiche dell’organismo e definì lo stress come la
risposta a qualsiasi stimolo avverso, lo stressor, che, indipendentemente dalla grande varietà di
forme che può assumere, attiva la cosiddetta SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO,
– –,
caratterizzata da tre stadi di allarme, di resistenza e di esaurimento che descrivono non solo le
risposte del corpo allo stressor, ma anche i processi che possono portare alla malattia quando
l’organismo cerca, fallendo, di affrontare l’evento stressante. Nella fase di allarme l’organismo
risponde agli stressors e si prepara a reagire con una risposta di arousal (attivazione) generalizzata,
che comporta un aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna, del tono muscolare
e della reattività agli stimoli ambientali. Nella fase della resistenza, l’individuo affronta lo stressor
mantenendo un livello elevato di reattività fisiologica e comportamentale, che tuttavia si va
progressivamente riducendo se l’esposizione si prolunga o si intensifica. La fase dell’esaurimento
corrisponde a una progressiva riduzione delle capacità di reazione da parte dell’organismo; la durata
del tempo in cui esso è in grado di resistere o di difendersi dall’azione di un agente stressante
dipende da fattori individuali: l’esposizione prolungata a uno stressor può provocare patologie come
l’ipertensione, l’ulcera gastrica o le allergie, dovute all’incapacità dell’organismo di difendersi da uno
o più stressors.
Che cosa aggiunge l’appro