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SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
Docente: Bonomi Sabrina
Lezione 0090
1. Cosa s'intende per stile di direzione autoritario e partecipativo?
Lo stile di direzione autoritario o partecipativo nasce dall'interrelazione dei valori di chi dirige, delle capacità dei subordinati e dal tipo di processo di direzione necessario.
Lo stile di direzione autoritario si ha quando l'imprenditore o il manager responsabile ha le prove che i dipendenti siano pigri e inclini a evitare i carichi di lavoro; quello partecipativo invece quando il management ha avuto dimostrazione dai collaboratori di essere auto-motivati o ambiziosi.
Lo stile partecipativo è una direzione basata sul consenso e attuata prevalentemente mediante la creazione della motivazione; quello autoritario è basato invece su minaccia e coercizione: tende a colpevolizzare le persone, porta a sviluppare sistemi di controllo dei propri collaboratori, crea un'atmosfera punitiva e di sfiducia.
Lo stile di direzione
Diventa autoritario o partecipativo a seconda del sistema dei valori posseduto da chi dirige, delle capacità dei subordinati e delle caratteristiche del processo di direzione (tradizionale o relazionale).
02. Quale riflessione basata sulle teorie di McGregor è corretta?
Pur sostenendo nel lungo periodo le ipotesi della Teoria Y sulla natura umana, nel breve periodo è necessario un comportamento autoritario fondato sul controllo secondo le ipotesi della Teoria X.
L'imprenditore/manager o il responsabile delle risorse umane non deve adottare uno stile stabile ma adattarsi alle situazioni partecipative e autocratiche poiché gli stili di leadership risultano dalla combinazione tra orientamento al compito (guida) e alle relazioni (sostegno) con un'interazione dinamica tra il leader e il contesto generale.
Le Teorie X e Y rappresentano gli atteggiamenti delle persone nei confronti del lavoro e le predisposizioni dei capi nei confronti dei propri subordinati.
diventando menefreghistianche se non lo erano
05. Quali sono i rischi della teoria X descritta da McGregor?
6- In alcuni casi, per brevi periodi, la teoria X che prevede un comportamento autoritario può essere utile. Controllando i dipendenti e creando coercizione si
06. Quali sono i vantaggi della teoria X descritta da McGregor? aumenta la performance lavorativa degli stessi.
07. A che cosa è legata l'adozione di un modello o di un altro secondo McGregor?
7- al sistema di valori posseduto da chi dirigiIl responsabile delle risorse umane non deve adottare uno stile stabile ma adattarsi alle situazioni sia partecipative, sia autocratiche
© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/01/2017 09:12:47 - 14/58
Set Domande: ORGANIZZAZIONE AZIENDALE SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
Docente: Bonomi Sabrina
Lezione 01001. Quale necessità hanno i dirigenti per soddisfare gli stakeholder? Devono capire chi stabilisce quali obiettivi sono i più
proprietà dell'azienda e non dipendono da essa, ma hanno un certo interesse nei suoi confronti, quali ad esempio:
- i clienti, solitamente numerosi, che ne acquistano i prodotti;
Gli stakeholder, in organizzazione aziendale, sono le persone molto vicine all'organizzazione che hanno la pretesa forte e diretta sulle risorse di quest'ultima, quali ad esempio gli imprenditori e gli azionisti, i manager, la forza lavoro e così via; possono essere primari o secondari.
Possiamo definire stakeholder, per l'organizzazione, quei soggetti senza la cui continua partecipazione l'impresa non potrebbe sopravvivere, o comunque non senza seri problemi; sono ad esempio gli azionisti e gli investitori, i dipendenti, i clienti e i fornitori, i governi e le comunità locali che forniscono, dall'interno o dall'esterno, infrastrutture e mercati, le cui leggi e regolamenti devono essere definite e tenute sotto controllo perché
04. Si indichino gli stakeholder di un caso aziendale tra quelli studiati
05. Qual è il rischio, quali gli svantaggi e/o i vantaggi di avere i collaboratori come azionisti di un'organizzazione?
5- Vantaggio: operano per il bene comune aziendale Svantaggio: si devono4- Fondo investimento dividere i guadagni con essi Rischio: una parte può coalizzarsi per estromettere dell'azienda un'altra parte
Interni: managers, dipendenti e azionisti
Esterni: aziende controllate e aziende in partecipazione © 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/01/2017 09:12:48 - 15/58
Set Domande: ORGANIZZAZIONE AZIENDALE SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
Docente: Bonomi Sabrina
Lezione 011
01. Cos'è la gerarchia? È un ordinamento verticale di ruoli, basato sull'autorità e sulla posizione formale. È il controllo dell'allocazione di risorse scarse come il denaro e il potere decisionale tra le
il potere di responsabilizzare le persone sulle loro azioni e di prendere decisioni sull'utilizzo delle risorse organizzative.organizzativa il ruolo di controllare l'allocazione di risorse scarse come il denaro e il potere decisionale tra le aree funzionali o le divisioni dell'azienda
Possiamo definire autorità il potere di responsabilizzare le persone sulle loro azioni e di prendere decisioni sull'utilizzo delle risorse organizzative.
04. Quali sono le principali azioni del Chief executive officer rispetto alle risorse umane?
05. Che impatto hanno le azioni e la reputazione del CEO sulle risorse dell'organizzazione?
4- sceglie gli executive che occuperanno ruoli elevati della gerarchia aziendale, determina ricompense ed incentivi dal top manager, controlla il potere decisionale tra aree funzionali e divisioni dell'azienda.
5- impatto sostanziale, incidono sulla capacità dell'organizzazione stessa di attrarre risorse dall'ambiente
© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/01/2017 09:12:48 - 16/58
Set Domande: ORGANIZZAZIONE AZIENDALE SCIENZE DELLA
COMUNICAZIONE Docente: Bonomi Sabrina Lezione 01Che relazione c'è tra l'etica e l'organizzazione aziendale?
L'etica e l'organizzazione sono in relazione perché la reputazione riduce i costi di transazione tra le persone (costi di monitoraggio, negoziazione e applicazione degli accordi, etc) che sono alti invece per le organizzazioni antietiche.
Nell'organizzazione, l'etica ha importanza perché, non esistendo regole o principi di carattere assoluto che determinano se un'azione è etica o antietica, servono leggi che specificano cosa le persone possono/non possono fare (es. la normativa antitrust, le norme sul lavoro, ...) e le sanzioni previste in caso di violazione delle norme; un'organizzazione è etica se lo sono le persone che la compongono.
L'economia e l'etica sono in relazione perché le leggi e le regole economiche nascono per controllare il comportamento egoistico degli individui e
delle organizzazioni quando minaccia gli interessi collettivi della società; dalla loro interazione nasce l'insieme delle regole morali e valoriali che un gruppo di persone utilizza per controllare il proprio modo di lavorare o di utilizzare le risorse. Nell'attività economica, l'etica identifica delle regole che non devono essere applicate in modo distorto; sono i valori presenti nella cultura organizzativa che inducono al rispetto della persona, alla tutela dei suoi beni materiali e immateriali e ad un loro uso fondato su criteri e principi di solidarietà. 02. Cosa significa progettare una struttura etica ed un sistema di controllo etico? Nessuna delle tre risposte è completa e/o corretta. Significa influenzare eticamente il comportamento della struttura organizzativa. Significa definire valori, regole e norme che definiscono la posizione etica di una organizzazione, che fanno parte della sua cultura. Significa che i top manager influenzano la cultura organizzativa attraverso il loro comportamento etico e il sistema di controllo etico.simo beneficio per il maggior numero di persone. In altre parole, il modello utilitaristico valuta l'etica di una decisione in base alle conseguenze che essa produce. Se una decisione porta a un risultato positivo per la maggior parte delle persone coinvolte, allora viene considerata etica secondo questo modello. Il modello utilitaristico si concentra sull'utilità o sul beneficio che una decisione può portare. Non tiene conto dei principi morali o dei valori individuali, ma si basa esclusivamente sul conseguimento del massimo beneficio collettivo. Ad esempio, se un'azienda decide di licenziare alcuni dipendenti per ridurre i costi e migliorare la redditività, il modello utilitaristico valuterà questa decisione in base al suo impatto sul benessere generale. Se il licenziamento porta a un miglioramento delle condizioni finanziarie dell'azienda e alla sua sopravvivenza nel lungo termine, il modello utilitaristico potrebbe considerare questa decisione etica, nonostante il danno causato ai dipendenti licenziati. Tuttavia, il modello utilitaristico può sollevare alcune critiche. Ad esempio, potrebbe essere difficile determinare quale sia il "massimo beneficio" e come misurarlo. Inoltre, questo modello potrebbe ignorare i diritti individuali e le questioni di giustizia sociale. In conclusione, il modello utilitaristico valuta l'etica di una decisione in base al suo impatto sul benessere collettivo. Se una decisione produce il massimo beneficio per il maggior numero di persone, viene considerata etica secondo questo modello.