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Cosa si intende per periodizzazione?
Periodizzazione è la suddivisione degli avvenimenti storici in periodi i cui limiti sono costituiti da fatti di particolare rilevanza per l'evoluzione della storia umana. Tale distinzione è arbitraria.
La periodizzazione più nota, che principalmente fa riferimento alla storia d'Europa, divide la storia in periodi:
- Preistoria: i fatti accaduti prima dell'introduzione della comunicazione scritta;
- Storia antica: dall'avvento delle grandi civiltà idrauliche, che si sviluppano intorno a dei fiumi, alla guerra greco-gotica;
- Storia medievale: dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C) alla nascita delle monarchie nazionali;
- Storia moderna: copre l'arco di tre secoli, dal XVI al XIX secolo, caratterizzati dalla formazione degli Stati nazionali in Europa, fino al 1848;
- Storia contemporanea: dai fatti avvenuti al Congresso di Vienna (1815) fino ad oggi.
12. Dia una...
Definizione di scienze ausiliarie. Le scienze ausiliarie sono quelle i cui risultati consentono di organizzare i fatti e ricostruirli all'interno di un determinato quadro temporale.
08. A cosa servono le fonti? Le fonti sono utili per ricostruire i fatti storici.
09. Differenze tra fonti primarie e fonti secondarie. Le fonti primarie appartengono all'epoca studiata e hanno una maggiore importanza perché dovrebbero essere meno inquinate dall'interpretazione. Le fonti secondarie, invece, sono tutti i testi, le interpretazioni successive all'epoca che si sta trattando.
10. Differenze tra fonti volontarie e fonti involontarie. Le fonti volontarie e involontarie sono anche dette fonti intenzionali o non intenzionali. Le prime propongono la visione dell'autore e pertanto possono essere inquinate e non veridiche, mentre quelle non intenzionali sono "più autentiche" nel senso che non sono state prodotte con lo scopo di tramandare fatti (un
esempio può essere l'epistolario privato).
Dia una definizione di fonti.
Fonti sono tutti i reperti, i documenti del passato utili a ricostruire un determinato periodo storico. Si possono suddividere secondo diversi criteri ma la divisione fondamentale è quella tra avanzimateriali ovvero monumenti, gioielli, utensili, etc., e tutti gli oggetti che testimoniano la presenza di una civiltà, e testimonianze figurate e scritte (es. papiri, epigrafi, etc.).
Le fonti possono essere scritte o orali e si possono suddividere in fonti primarie (che hanno una maggiore importanza perché meno inquinate dall'interpretazione), ovvero tutte le fonti che appartengono all'epoca studiata, e fonti secondarie, ovvero i riferimenti successivi all'epoca che si sta trattando (testi, interpretazioni, etc.).
Le fonti possono ancora essere intenzionali, che propongono la visione dell'autore che le produce, e non intenzionali, che dovrebbero essere meno
inquinate perché non prodotte con lo scopo di tramandare fatti.
12. Chi erano i conquistadores?
I conquistadores erano i colonizzatori, ovvero soldati, esploratori, che portarono gran parte delle Americhe sotto il controllo dell'impero coloniale spagnolo tra il XV e il XVII secolo. La maggior parte dei conquistadores erano poveri, nobili decaduti, hidalgos (cavalieri senza alcun titolo nobiliare), ma vi erano anche donne. Molti erano spinti dall'interesse della scoperta ma i più sognavano il potere. Erano poche centinaia di uomini ma riuscirono a sovrastare e far crollare gli imperi americani grazie al superiore equipaggiamento militare (armi da fuoco, cannoni) ma anche grazie alla benevolenza e il favore con cui furono accolti dalle popolazioni sottomesse.
13. Quali furono i motivi che spinsero i portoghesi ad investire nelle esplorazioni nel corso del XV secolo?
I portoghesi investirono in esplorazioni, nel corso del XV secolo, con lo scopo di trovare nuove rotte commerciali verso l'Oriente, in particolare per il commercio delle spezie. Inoltre, erano motivati dalla curiosità scientifica e dalla volontà di espandere il proprio potere e la propria influenza nel mondo.
scopo di aprire un varco per l'Oriente, aggirando Asia e Africa, ottenendo così il controllo di tutto ciò che giungeva in Europa. Inoltre i territori americani suscitavano bramosia di conquista per l'oro che vi era stato trovato.Lezione
Quali furono le cause che determinarono lo sterminio degli indios e il crollo degli imperi americani?
Lo sterminio degli indios fu causato dalla sete di ricchezza dei colonizzatori e dalla volontà di convertirli al cristianesimo. Le cause furono sia il migliore equipaggiamento militare degli spagnoli, che erano dotati di armi da fuoco e cannoni, sia il favore con cui furono accolti dalle popolazioni autoctone che parlavano tra loro lingue diverse, cosa che non favorì lo scambio di informazioni. Alla potenza distruttrice delle armi si aggiunse quella delle malattie importate dagli europei per le quali le popolazioni indigene non avevano difese immunitarie. A tutto ciò si aggiunse la paralisi cognitiva che non
consentì agli indios di interpretare la parola divina.- Esponga i problemi che caratterizzavano la Chiesa agli inizi del '500
Agli inizi del '500 la Chiesa aveva subito un processo di degenerazione causato principalmente dall'assenteismo del clero, dallo sfarzo della Curia romana e dall'eccessivo coinvolgimento del papato negli affari mondani. L'assenteismo era conseguenza dello stretto legame tra potere secolare e potere religioso che il più delle volte portava alla nomina di membri di grandi famiglie nobiliari alle cariche ecclesiastiche, più per motivi diplomatico-strategici che per meriti spirituali; ciò comportava il totale disinteresse di coloro che avrebbero dovuto esercitare le cariche, le quali pertanto venivano spesso affidate a vicari rozzi e impreparati.
Lo sfarzo della curia, delle dimore causava perdite economiche non indifferenti poiché richiedeva continui esborsi di denaro che pertanto conducevano alla
richiesta di sempre maggiori entrate, favorite anche dalla vendita delle indulgenze (la concessione della remissione delle pene in cambio di elemosine).Le caratteristiche della riforma di Zwingli
L'esigenza di una riforma della Chiesa venne sentita anche da Uldrych Zwingli (1484 – 1531), dottore in teologia con una formazione umanistica. Venne nominato parroco della cattedrale di Zurigo, che dipendeva da Costanza, e diede vita a un'opera di riforma della Chiesa basata sull'abolizione del culto dei santi, sulla condanna della dottrina del purgatorio e sulla contestazione della gerarchia ecclesiastica e del celibato dei preti. Egli inoltre negò la transustanziazione, la reale presenza di Cristo nel pane e nel vino durante la messa che considerava unicamente come commemorazione dell'ultima cena. Le riforme di Zwingli si estesero anche sul piano politico-sociale e in tale settore creò una cassa municipale per l'assistenza ai poveri.
Come
Lutero condannò la corrente religiosa degli anabattisti che predicavano il battesimo in età adulta e che sostenevano che veri cristiano fossero solo coloro che seguivano alla lettera le parole del Vangelo.1. Punti di convergenza e differenze tra Calvino e Lutero.
Lutero (1483-1546) fu influenzato dalla teologia di Sant'Agostino, in particolare dalla visione pessimistica della natura umana e dalla convinzione che la salvezza si potesse raggiungere solo attraverso la grazia concessa gratuitamente da Dio. La salvezza sta nella fede.
Calvino (1509-1564) era noto per il suo Institutio Chrisianae Religionis, opera più celebre della Riforma e la sua dottrina prese le mosse da quella di Lutero anche se successivamente se ne allontanò. Con Lutero condivideva il principio della giustificazione per sola fede ma, a differenza sua, considerò i sacramenti come segno della fede interiore (Lutero invece nega validità ai sacramenti ad.
- eccezione del battesimo e dell'eucarestia). Calvino considerava la messa, alla stregua del riformatore Zwingli, semplicemente come commemorazione dell'ultima cena. Egli considerava la grazia allo stesso modo di Lutero, ovvero come una concessione gratuita di Dio: a causa della natura egoistica degli uomini, Dio la elargisce ad alcuni e nega ad altri in base a suoi imperscrutabili disegni.
- La riforma di Lutero riguardava solo l'ambito religioso, quella di Calvino investì anche quello politico.
02. In base agli studi effettuati, quali furono le condizioni che contribuirono alla diffusione della Riforma protestante?
Agli inizi del '500 forte e sentita fu l'esigenza di una riforma della Chiesa per un ritorno alla purezza delle origini e ciò a causa della degenerazione delle strutture ecclesiastiche preoccupate più che dei problemi spirituali di quelli materiali o delle questioni politiche. Chi ricopriva le cariche ecclesiastiche erano membri di
grandi famiglie nobiliari, scelti in base a considerazioni diplomatico-strategiche, che non avevano alcun interesse a ricoprire, per cui spesso nominavano dei sostituti che si rivelavano rozzi e impreparati. Inoltre lo sfarzo delle dimore cardinalizie richiedeva spesso nuove entrate di denaro e per racimolare risorse si ricorreva alla vendita delle indulgenze, ovvero il condono dei peccati in cambio di elemosine. Tutto ciò era sotto gli occhi di tutti e condusse alla richiesta di una riforma dei costumi ecclesiastici il cui primo promotore fu Lutero.
Descriva il rapporto tra Chiesa e Stato secondo il Calvinismo.
Secondo Calvino era possibile realizzare una società cristiana, quella che egli stesso definisce società dei santi, solo attraverso una totale compenetrazione tra Stato e Chiesa. La vita religiosa dirige quella politica e sociale e il potere politico deve invece vigilare sull'ordine terreno alla luce però dei principi religiosi. Lo Stato è
L'associazione in cui l'uomo deve attivarsi per operare correttamente e il cittadino deve sottomettersi completamente all'autorità civile solo però se lo Stato è guidato da un principe giusto ed equo che segue i principi di Dio altrimenti il popolo può ribellarsi. L'obbedienza non deve essere mai cieca e passiva. La Chiesa non aveva un carattere totalmente ecclesiastico; infatti, attraverso i suoi organi, la Venerabile compagnia dei Pastori e il Concistoro, poteva occuparsi dell'istruzione e di controllare la vita morale. Inoltre poteva scomunicare e deferire ogni autorità.
4. Cosa è la predestinazione?
Predestinazione è la dottrina calvinista secondo la quale alcuni uomini sono destinati ad essere salvati e altri dannati. L'individuo non ha il potere di modificare gli eventi perché ogni cosa è ciò che è perché così Dio l'ha voluta, quindi non è possibile.
fare nulla per meritare la