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SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE
Docente: Anglani Giorgio
DOMANDE APERTE STORIA CONTEMPORANEA
Lezione 002
La breccia di Porta Pia, la legge sulle Guarentigie e la reazione di Pio IX.
La breccia di Porta Pia (20 Settembre 1870) è l'avvenimento che segna la presa della città di Roma e la sua annessione al Regno d'Italia. Essa decretò la fine dello Stato Pontificio come entità storico-politico, ma comportò anche la rottura tra lo Stato Italiano e la Chiesa cattolica. L'anno seguente la città di Roma divenne capitale del Regno d'Italia. Nel Maggio 1871 fu approvata la legge delle Guarentigie, che avrebbe permesso al pontefice di svolgere liberamente il proprio ruolo "spirituale" e riconosceva l'extraterritorialità per i palazzi del Vaticano e del Laterano. Allo Stato italiano e alla Chiesa cattolica veniva riconosciuta massima indipendenza. Il pontefice Pio IX si dichiarava prigioniero politico.
Considerava inaccettabile la legge (inquanto un atto unilaterale) e anzi con l'emanazione di un'enciclica ribadiva che il potere spirituale e quello temporale non potevano essere separati. Nel 1874 vietò ai cattolici di partecipare alla vita politica del Regno d'Italia.
Cosa distingueva il gruppo dirigente della Sinistra storica da quello della Destra storica?
Con il termine destra storica si indica il raggruppamento politico che governò in Italia dal 1861 al 1876. Gli uomini che ne facevano parte si erano formati nella scuola cavouriana quindi liberali moderati e conservatori. Questa classe dirigente si trovò a realizzare l'unificazione amministrativa, economica e civile del Paese. A seguito di una spiacevole situazione venutasi a creare nel Sud, decisero per una politica centralista, dove a tutti i nostri stati annessi venne resa obbligatorio l'ordinamento piemontese su diversi fronti (pubblica istruzione, salute pubblica, giustizia).
è stato un fenomeno politico che si è verificato in Italia nel periodo della cosiddetta "politica giolittiana", ossia durante il governo di Giovanni Giolitti tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Durante questo periodo, Giolitti cercò di creare una coalizione politica che superasse le divisioni tra i vari partiti e che potesse garantire una stabilità governativa. Per fare ciò, utilizzò la pratica del trasformismo, cioè il tentativo di attrarre esponenti di diversi partiti politici nella sua coalizione di governo, offrendo loro incarichi ministeriali o altre forme di potere e influenza. Il trasformismo fu reso possibile anche grazie al sistema elettorale vigente all'epoca, che favoriva la formazione di coalizioni e la creazione di maggioranze parlamentari. Questo fenomeno politico, se da un lato garantì una certa stabilità governativa, dall'altro contribuì a indebolire il confronto democratico e a favorire la corruzione e l'opportunismo politico. Il trasformismo ebbe un ruolo importante nella storia politica italiana, influenzando profondamente la vita politica del paese per diversi decenni. Fu solo con l'avvento del fascismo e la fine della democrazia parlamentare che il trasformismo venne superato.storico nacque nel momento in cui Destra e Sinistra storica decisero di convergere in questo unico blocco cercando di emarginare le rispettive ali più estreme che rimanendo radicali andavano a costituire la vera e unica opposizione. Cosa fu il fenomeno del brigantaggio durante il primo decennio post-unitario in Italia? Il brigantaggio fu un fenomeno che interessò i territori meridionali ex-borbonici, mentre in pratica non si verificò nei territori di tutti gli altri Stati preunitari italiani annessi al Regno di Sardegna. Si trattava di una forma di banditismo caratterizzata da azioni di violenza che con il tempo assunse connotati politici opponendosi alle truppe del neonato Stato italiano. Erano legati ai gruppi dei borbonici e vedevano i nuovi "italiani" come degli invasori da combattere. La legge Pica nel 1863, mirava all'eliminazione del fenomeno che, nel giro di qualche anno, fu almeno controllato. Lezione 003 La questione d'Oriente; cause econ l'impero russo nella guerra di Crimea, che durò dal 1853 al 1856. La Francia di Napoleone III sperava di ottenere prestigio e rafforzare il proprio ruolo internazionale attraverso questa guerra. Tuttavia, le conseguenze per la Francia di Napoleone III furono in gran parte negative. La guerra di Crimea si rivelò un disastro per l'esercito francese, che subì pesanti perdite e fu costretto a ritirarsi. Inoltre, la guerra causò un grave indebitamento per la Francia, che dovette affrontare spese considerevoli per finanziare l'effort bellico. La sconfitta nella guerra di Crimea minò la reputazione di Napoleone III e indebolì il suo regime. Inoltre, la guerra portò a una serie di rivolte e proteste interne in Francia, alimentando il malcontento popolare. In conclusione, le conseguenze per la Francia di Napoleone III della guerra di Crimea furono negative, portando a una diminuzione del prestigio internazionale e a una crisi politica interna.Contro la Russia nella guerra di Crimea, conclusasi dopo un anno. Le ostilità della guerra di Crimea si conclusero con il Trattato di Parigi, firmato il 30 marzo del 1856 ma la Francia di Napoleone III non ottenne risultati concreti, se non quello di presentarsi ai trattati di pace come una potenza dal grande prestigio.
Lezione 004
La questione irlandese nel periodo dell'Inghilterra Vittoriana e il progetto dell'Home rule concepito da Gladstone.
La questione irlandese affonda le radici nel momento in cui il Parlamento di Dublino venne soppresso (1829). La successiva carestia del 1845-1848 fece sprofondare l'Irlanda nella crisi economica che alla fine degli anni Settanta dell'Ottocento colpì gran parte dell'Europa. Alle difficoltà economiche fece seguito la crisi sociale e politica, con una serie di attentati terroristici ad opera di gruppi estremistici, mentre i rappresentanti irlandesi al Parlamento britannico chiedevano per l'isola la
Concessione di uno statuto di autonomia. Il primo ministro Gladstone cercò di promuovere l'Home rule che concedeva all'Irlanda un'ampia autonomia politica. Tale progetto fu però osteggiato dai moderati e anche dall'ala sinistra del suo partito, provocando la caduta del suo governo.
Lezione 005
Le guerre, la strategia diplomatica e politica estera di Bismark
Obbiettivo principale del primo ministro Prussiano era l'unificazione tedesca. I nemici che dovette fronteggiare per ottenere questo erano soprattutto Austria e Francia. La guerra contro l'Austria terminò in 15 giorni con la sconfitta dell'Impero Asburgico. La Francia dichiarò guerra alla Prussia ma il conflitto si concluse con la sconfitta Francese. Il 18 gennaio 1871 Guglielmo I fu proclamato imperatore di un nuovo stato unitario tedesco, alla cui guida rimaneva, nelle vesti di cancelliere, Bismarck. Il nuovo stato unitario vedeva la partecipazione di tutti gli stati tedeschi a guida prussiana.
Nasceva così il Secondo Reich, che Bismarck avrebbe guidato come cancelliere per altri diciannove anni, fino al 1890. Grazie al "sistema bismarckiano", con il Cancelliere a muovere i principali fili della diplomazia, l'Europa non venne interessata da conflitti dal 1871 al 1914; il trionfo diplomatico di Bismarck avvenne soprattutto al Congresso di Berlino del 1878, che vide la Germania essere la grande mediatrice tra tutti gli interessi delle altre nazioni europee. Nel 1882 Bismarck portò inoltre a compimento, insieme a Austria e Italia, la stipula della "Triplice Alleanza", un importante accordo militare di difesa reciproca tra nazioni che avrebbe retto fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Lezione 006 L'abolizione della servitù della gleba in Russia e l'impatto sulle popolazioni rurali e sulle vecchie strutture sociali. Con l'abolizione della servitù della gleba, nel 1861, lo zar Alessandro II, aveva previsto.che i serviconquistassero la libertà personale e la piena parità giuridica come tutti gli altri cittadini. Altro dirittoprevisto era la possibilità di riscattare le terre che coltivavano diventando dei piccoli proprietari. Questalegge non portò nessun miglioramento delle condizioni di vita degli ex servi, pur rappresentando unenorme passo avanti per i diritti civili. I contadini si videro assegnata una quantità di terra più piccola diquella coltivata precedentemente inoltre la somma richiesta per l'acquisto dei terreni offerti era superioreal loro effettivo valore di mercato. Quindi molti contadini rinunciarono ad assumere lo status di piccoliproprietari e si trasformarono in proletari rurali.Lezione 009La Francia della Terza Repubblica si trovò ad affrontare un difficile periodo quando le forze politicheconservatrici fecero fronte comune mettendo a rischio la sopravvivenza del sistema repubblicano. Il casoDreyfuss nerappresentò l’acme. Lo si descriva brevemente.Alfred Dreyfuss era un ufficiale francese di origini ebree che era stato condannato ai lavori forzati in quanto accusato di spionaggio per i tedeschi. Dreyfus divenne un nemico da sconfiggere e sacrificare per l’affermazione della Nazione francese che odiava i tedeschi e che ora, secondo la stampa, erano stati aiutati da un ufficiale corrotto e per giunta ebreo. Nonostante le dimostrazioni della falsità delle accuse esposte anche dallo scrittore Emile Zola, lo stato francese continuò ad impegnarsi per nascondere la verità e depistare la magistratura. Un clamoroso errore giudiziario mosso dall’antisemitismo e dall’odio provocato dalla perdita dell’Alsazia e della Lorena subita ad opera dei tedeschi.
Lezione 010
Il Parlamentary Bill e lo scontro fra la Camera dei Comuni e quella dei Lords nell’Inghilterra di Giorgio V.
La camera dei Lords, roccaforte dell’aristocrazia, poteva, perconvenzione respingere le leggi della Camera dei Comuni, ma tale facoltà non veniva esercitata. Questa consuetudine venne violata però nel 1909, quando i Lords respinsero il bilancio di David Lloyd George. Questo fece nascere un conflitto tra i due rami del parlamento. Per uscire da questa situazione, i liberali presentarono un progetto di legge parlamentare che prevedeva l'esplicita eliminazione di quella regola sul veto che i Lords non accettarono di buon grado. Essi si opposero ma si arresero nel 1911 a seguito delle pressioni del re Giorgio V. Lezione 012 I conflitti fra le diverse nazionalità all'interno dell'Impero austriaco. Quali furono le soluzioni messe in atto dalla Monarchia Asburgica nella seconda metà dell'800? L'Impero austriaco si presentava come uno stato coeso soltanto dal punto di vista burocratico e militare, ma al suo interno, le diverse etnie presenti erano sempre in tensione tra loro poiché non si sentivano.
Parte di un'identità nazionale. Per cercare di trovare una soluzione nel 1867 fu adottata la soluzione dualistica, un compromesso tra la nobiltà ungherese e la monarchia asburgica.