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Quali sono le principali critiche mosse dagli psicologi e da alcuni psichiatri nei confronti del DSM?
Il DSM, anche nella sua ultimissima edizione, è uno strumento che permette di fare diagnosi nosografico-descrittive molto attendibili. Il problema era e resta la sua validità. Intorno a questo approccio numerose sono le critiche mosse dagli psicologi e da alcuni psichiatri, critiche che rientrano nell'antico dibattito tra due categorie professionali (psicologi e psichiatri) relativo non solo al significato del concetto di diagnosi ma più in generale rispetto al concetto di salute/malattia mentale. I punti deboli della diagnosi nosografico-descrittiva sono: l'enfasi sull'aspetto sintomatico è eccessiva e vi è scarsa attenzione per le esperienze del paziente e per il suo contesto interpersonale; la prospettiva è statica e tende a sottolineare tratti permanenti e non stati di transizione; il costrutto teorico prevalente colloca il.disturbo nell'individuo e attua un'operazione di etichettamento che potrebbe essere patologizzante; l'utilità del DSM nella progettazione di un programma terapeutico specifico è scarsa. Rispetto ai sistemi nosografico-descrittivi si può rilevare inoltre che:
- risolvere un problema nosologico richiede una negoziazione tra prospettive spesso discordanti; il modello è riduttivo, impreciso e richiede revisioni; una buona via può essere quella di "ricercare un possibile punto di equilibrio tra vantaggi e svantaggi"
- i sistemi di classificazione non tolgono però nulla al ruolo del clinico, le sue capacità sono fondamentali
- infine non si può dimenticare che il metodo empirico ha dei limiti intrinseci.
6. ESPONGA LE PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE NEL DSM-5 DESCRIVENDONE ALMENO 2.
Le principali novità introdotte iniziano ribaltando l'ordine tradizionale di esposizione dei disturbi. Viene dedicato uno
spazio maggiore agli strumenti di valutazione dei diversi quadri patologici. Gli aspetti inerenti alle neuroscienze cognitive, la diagnostica per immagini del cervello (TAC, RMN, PET, etc.), l'epidemiologia e la genetica hanno avuto tali evoluzioni negli ultimi 15 anni da non poter essere ignorate e sono diventate fondamentali nella struttura del DSM 5. Disturbi un tempo appartenenti a classi assolutamente diverse sono stati accorpati. Ad esempio, il disturbo ossessivo compulsivo (prima incluso tra i disturbi di ansia) e la dismorfofobia (prima incluso tra i disturbi somatoformi) hanno tali punti in comune da essere ora presentati sotto l'unica categoria di Disturbo ossessivo compulsivo e patologie correlate. Tale raggruppamento ora include anche il disturbo da accumulo e il disturbo da escoriazione della pelle (entrambi nuovi), oltre alla tricotillomania che prima era inclusa tra i disturbi da discontrollo degli impulsi. Le diverse patologie mentali ed i loro criteri diagnostici
esclusione;
Attendibilità e validità diagnostica
Lezione 00504.
DESCRIVA LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA IL DSM-IV-TR ED IL DSM-5 NELLACONCETTUALIZZAZIONE DEI DISTURBI DI PERSONALITà.
Nel DSM-- IV-- TR, molti disturbi dell’Asse I si presentano con sintomi molto simili a quelli checaratterizzano disturbi dell’Asse II. Data l’imprecisione delle definizioni dei disturbi di personalitàsi arriva ad un eccesso di diagnosi di disturbo NAS (non altrimenti specificato) di personalità. Ilnuovo sistema si basa sull’analisi del funzionamento della personalità e sulla messa in luce ditratti (patologici) di personalità. Col nuovo sistema si possono identificare disturbi di personalitàantisociale, evitante, borderlin e narcisistico, ossessivo compulsivo e schizotipico. Il nuovosistema prevede inoltre modalità per effettuare diagnosi di disturbi di personalità basandosi sullapresenza di specifici tratti patologici.
05. QUALI SONO I CRITERI DIAGNOSTICI PREVISTI DAL DSM-5 PER LA SCHIZOFRENIA?
Per la schizofrenia occorre la presenza di almeno 2 dei seguenti sintomi:
- Deliri
- Allucinazioni
- Disorganizzazione del pensiero (deragliamenti ed incoerenza)
- Comportamento grossolanamente disorganizzato
- Sintomi negativi (diminuita espressione emotiva o mancanza di capacità volitive)
06. QUALI SONO I PRINCIPALI CAMBIAMENTI CHE IL DSM-5, RISPETTO AL DSM-IV, PROPONE NELL'AMBITO DEI DISTURBI DELL'UMORE?
Già negli anni scorsi si è assistito a tre "mode":
- Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività è aumentato di tre volte (numero di diagnosi).
- L'autismo è aumentato di venti volte.
- Il disturbo bipolare infantile è aumentato di ben quaranta volte.
La nuova diagnosi di disregolazione dirompente dell'umore (incluso tra i disturbi depressivi) può diventare una quarta moda che ci accompagnerà.
Nei prossimi anni. Gli scatti di rabbia diventeranno probabilmente un disturbo mentale e coloro che ne patiranno di più saranno i bambini ai quali verranno dati dei farmaci. Nei bambini, la differenza tra disturbo di disregolazione dirompente dell'umore e il disturbo bipolare, il disturbo esplosivo intermittente, il disturbo oppositivo provocatorio e il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività è in molti casi talmente sfumata da non risultare chiara. Se si pensa poi che bastano tre episodi di rabbia o capricci a settimana per un anno in pazienti tra i 7 ed i 18 anni per fare diagnosi di disturbo di disregolazione dirompente dell'umore, si può intuire il rischio di patologizzare un numero di bambini (soprattutto maschi) che si colloca tra il 2 e il 5% dell'intera popolazione.
DESCRIVA I PRINCIPALI CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI OPERATI DAL DSM-IV AL DSM-5.
Innanzitutto, è stato sovvertito l'ordine tradizionale di esposizione dei disturbi.
Viene dedicato uno spazio maggiore agli strumenti di valutazione dei diversi quadri patologici. Gli aspetti inerenti alle neuroscienze cognitive, la diagnostica per immagini del cervello (TAC, RMN, PET, etc.), l'epidemiologia e la genetica hanno avuto tali evoluzioni negli ultimi 15 anni da non poter essere ignorate e sono diventate fondamentali nella struttura del DSM 5. Nel DSM 5 sono stati introdotti l'accorpamento di molte psicopatologie e la formulazione del concetto di "spettro". Disturbi un tempo appartenenti a classi assolutamente diverse sono stati accorpati. Gli estensori del DSM 5 hanno infatti ritenuto che i disturbi dovessero essere accumunati per comunanza di sintomi e non per età di insorgenza. Il DSM-IV-TR includeva 296 patologie in 886 pagine. Il DSM 5 descrive attualmente più di 370 disturbi mentali in 1000 pagine. 08. COME IL DSM-5 CONSIDERA I DISTURBI CHE INSORGONO GENERALMENTE NELL'INFANZIA E ADOLESCENZA? Il raggruppamento che prima eradefinito «disturbi che insorgono generalmente nell’infanzia e adolescenza» è stato abolito. Gran parte delle sindromi che erano in esso contenute sono confluite nel raggruppamento «disturbi del neurosviluppo» del DSM-5. Gli estensori del DSM-5 hanno infatti ritenuto che i disturbi dovessero essere accumunati per comunanza di sintomi e non per età di insorgenza.Lezione 00604
DESCRIVA ALCUNE DELLE CRITICITA' ASSOCIATE ALLA VALIDITA' DIAGNOSTICA.
Le diagnosi hanno validità quando permettono di formulare previsioni accurate sulle relazioni che intercorrono tra osservazioni diverse. Il DSM specifica che devono essere presenti compromissione funzionale (disabilità) o profondo malessere per soddisfare i criteri per una diagnosi. Ne deriva che le diagnosi sono correlate a compromissioni funzionali come problemi coniugali e assenteismo sul lavoro. Oltre a cogliere le più comuni difficoltà incontrate da persone con una certa diagnosi,
È auspicabile che quella diagnosi permetta di prevedere che cosa ci si debba attendere in futuro, cioè il probabile decorso del disturbo e la risposta a trattamenti differenti. È anche più importante aspettarsi che la diagnosi sia in relazione con le possibili cause del disturbo, ad esempio con una predisposizione genetica oppure un evento traumatico, etc. Una diagnosi con forte validità dovrebbe essere in grado di prevedere uno spettro molto ampio di informazioni. Alcune sindromi psicopatologiche del DSM hanno un'effettiva validità di costrutto, nel senso che permettono, a partire da alcune osservazioni, di prevedere con sicurezza un certo numero di informazioni aggiuntive, come ad esempio la risposta ad un certo trattamento, il decorso dei sintomi, il funzionamento sociale e l'eziologia. Tuttavia, molte altre diagnosi del DSM hanno una validità inferiore e forniscono poche o pochissime informazioni in aggiunta al quadro.La validità di un costrutto delle categorie diagnostiche del DSM si riferisce alla misura in cui una categoria diagnostica rappresenta in modo accurato e affidabile un disturbo mentale specifico. La validità è un concetto fondamentale nella psicopatologia e nella classificazione dei disturbi mentali, poiché garantisce che le categorie diagnostiche siano basate su evidenze scientifiche solide e che siano in grado di distinguere in modo affidabile tra diversi disturbi.