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Lezione 006>03. Come viene definita la metafora?

La Metafora è un metodo per descrivere un oggetto o un sentimento attraverso un paragone o una similitudine. Prende avvio dalla esistenza di un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico. È un modo per parlare copertamente, con allusioni più o meno velate a fatti. È formata dalla rappresentazione di un concetto, nasce da un'associazione di idee.

Lezione 013>03. Definire in modo esaustivo la comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale è quella parte della comunicazione che comprende tutti gli aspetti di uno scambio comunicativo che non vengono espressi oralmente. Questa forma di interazione avviene spesso al di fuori della consapevolezza umana e contempla gesti, autocontatti, posture, ecc. Diversi comportamenti rappresentano un messaggio che però a volte non corrispondono al messaggio reale, perciò imparare a leggere tali messaggi non è molto

Lezione 014>02. Descrivere i cinque assiomi della comunicazione di Watzlawick

Uno dei primi studi scientifici sulla comunicazione può risalire a Paul Watzlawick. Egli all'interno di un suo volume ha creato dei principi, quelli che sono conosciuti come i 5 assiomi della comunicazione. Questi assiomi sono delle affermazioni basilari che riflettono i meccanismi che si innescano nell'interazione tra segni e simboli.

Primo assioma: l'uomo è predisposto alla comunicazione, per cui non può non comunicare, anche il silenzio è comunicare.

Secondo assioma: in ogni comunicazione esiste un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione.

Terzo assioma: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti, secondo cui ogni azione comunicativa influenza ed a sua volta è influenzata dal comportamento verbale e non verbale.

differenze tra laboratorio e atelier.

Quarto assioma: gli esseri umani comunicano sia con il modulo verbale che con quello non verbale.

Quinto assioma: tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza. La comunicazione è efficace quando le posizioni sono coerenti con il contesto e con la situazione.

Lezione 016>03. Descrivere la differenza tra laboratorio e atelier

I laboratori sono luoghi dell'apprendimento e sono legati ad una didattica moderna; consente un maggiore coinvolgimento degli individui. Mentre gli atelier sono allestimenti o angoli strutturati in cui i bambini sono legati a una didattica più tradizionale. L'obiettivo principale degli atelier è riportare a scuola il fascino dell'artigiano, del "maker" e dello sperimentatore, attraverso lo sviluppo negli alunni della consapevolezza che gli oggetti si possano progettare e creare.

Lezione 021>05. Illustrare le differenze tra laboratorio e atelier.

no il canto materno durante la gravidanza e dopo il parto sull'attaccamento pre e postnatale e sul comportamento dei neonati a termine. Le conclusioni dello studio clinico "Il canto materno in gravidanza e dopo il parto: effetti sull'attaccamento pre e postnatale e sul comportamento nei neonati a termine" evidenziano l'importanza del legame madre-bambino per lo sviluppo e il benessere cognitivo e comportamentale del bambino. Questo legame è particolarmente significativo nei casi di nascita prematura, in cui il neonato viene considerato una creatura indifesa e fragile, ancora più vulnerabile rispetto a un nascituro a termine. Lo studio ha coinvolto un gruppo di coppie madre e bambino, la cui nascita è avvenuta tra le 32 e le 34 settimane gestazionali. Durante un periodo di analisi di 3-5 mesi, è stato valutato l'effetto del canto materno sulla formazione dell'attaccamento pre e postnatale e sul comportamento dei neonati a termine. I risultati dello studio hanno dimostrato che il canto materno durante la gravidanza e dopo il parto ha un impatto positivo sull'attaccamento tra madre e bambino. I neonati esposti al canto materno hanno mostrato una maggiore capacità di stabilire un legame sicuro con la madre e hanno manifestato un comportamento più tranquillo e rilassato. Questi risultati suggeriscono che il canto materno può essere utilizzato come una strategia efficace per promuovere l'attaccamento pre e postnatale e favorire il benessere dei neonati a termine.il canto materno, in particolare la ninna nanna sull'attaccamento postnatale, mettendo a confronto nascita a termine e nascita prematura. Si valuta inoltre il benessere e comportamento del neonato e sul tipo di alimentazione fino a 3/5 mesi dopo la randomizzazione. Descrivere i tre aspetti e le caratteristiche individuati da Trainor (1996) che contraddistinguono il canto degli adulti rivolto ai bambini. Trainor, nei suoi studi sulla musica in ambito della prematurità, aveva individuato, assieme ad altri studiosi, alcuni importanti fattori o caratteristiche, da lui definite universali e quindi valide in tutte le culture, che possano agevolare il regolare sviluppo neonatale, in particolare abbinato al babytalk. Esse sono: 1. Ripetizioni: il canto materno per i neonati è caratterizzato da ripetizioni di melodie e parole. Questo aiuta il bambino a riconoscere e memorizzare i suoni e le parole, favorendo lo sviluppo del linguaggio. 2. Registro limitato: il canto materno tende ad avere un registro vocale limitato, con toni più bassi e dolci. Questo tipo di voce rassicura il neonato e lo aiuta a sentirsi al sicuro e protetto. 3. Vocali estese: il canto materno spesso presenta vocali allungate e prolungate. Questo tipo di vocalizzazione aiuta il bambino a sviluppare l'attenzione e la concentrazione, stimolando il suo interesse per la musica e il linguaggio. Pertanto, le ninne nanne cantate dalla madre o da voci femminili tranquillizzano il neonato e allo stesso tempo promuovono lo sviluppo del linguaggio. Esplicare i tre livelli in cui opera.

La prevenzione opera a tre livelli distinti:

Prevenzione primaria: interventi efficaci per eliminare le cause dei disturbi.

Prevenzione secondaria: interventi sull'esordio del disturbo, riduzione della durata e del rischio di recidiva (Cura).

Prevenzione terziaria: interventi post fase acuta finalizzati ad evitare la cronicizzazione e l'incapacità sociale del paziente (Riabilitazione).

>08. Cosa intende Ba(2003) con il termine riabilitazione?

Con riabilitazione Ba intende non la normalizzazione come lo intendevano autori del tempo, ma la necessità di sviluppare le risorse della persona in modo tale da porla nelle condizioni di esprimere il proprio essere secondo canoni non obbligatoriamente definibili nelle così dette griglie di "normalità".

>09. Esplicare l'approccio psicodinamico riferito alla riabilitazione

Il disturbo mentale esprime una alterazione delle capacità di relazione del soggetto con se e con gli altri.

E questo, spesso, a causa di una incapacità di differenziare se stesso dagli altri. Questa incapacità di intraprendere e mantenere valide relazioni oggettuali si traduce in una alterazione delle capacità di pensiero e di comunicazione col mondo esterno, che si esprimono attraverso il linguaggio, o altre modalità comunicative (siano esse figurative e/o simboliche o gestuali). Per questo la riabilitazione va mirata alla ricostituzione di un'organizzazione funzionale, la più ottimale possibile, delle strutture del Sé intrapsichico, che sono alla base dei vari modi di relazione oggettuale: il Sé corporeo, il Sé espressivo e il Sé verbale ed è proprio su di essi che deve attuarsi l'intervento riabilitativo.

Lezione 023>03. Indicare le competenze dell'operatore espressivo legati al suo piano professionale e personale.

L'operatore espressivo deve essere competente nel sapere stimolare capacità espressive dell'individuo.

Egli dunque elabora e realizza, secondo una specifica intenzionalità pedagogica, un progetto educativo mettendo in atto capacità di ascolto, di disponibilità comunicativa, di attenzione alla quotidianità, prendendosi cura dei bambini piccoli per accompagnarli e agevolarli nella loro crescita, in un contesto di benessere relazionale. Il suo lavoro consiste nel preparare, organizzare e svolgere attività ludicoeducative destinate a favorire nei bambini lo sviluppo dell'identità personale, dell'autonomia e il conseguimento di competenze cognitive (linguistiche, logiche corporee, manipolative, espressive) e di relazione, grazie a una organizzazione particolare degli spazi, dei materiali e dei tempi di gioco. Crea, inoltre, le condizioni per coinvolgere e rendere compartecipi i genitori alla vita del nido e degli altri servizi per l'infanzia, in particolare ai percorsi educativi pensati per il gruppo dei bambini.

La Danzaterapia consiste nel rinnovare il legame comunitario, risvegliare il senso del piacere, promuovere salute. È una "danza per tutti", ma anche una preziosa risorsa in psichiatria, con le disabilità e in tanti altri settori, con le solide basi della gruppo analisi e dell'Expression Primitive. Essa fa parte delle arti terapie. È una disciplina specifica orientata a promuovere l'integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva, psicosociale e la qualità della vita della persona. La specificità dell'approccio si riferisce al linguaggio del movimento corporeo, rivelatore di stati emotivi interni e al processo creativo.

Lezione 030>03. Esplicare il primo principio malaguzziano e le strategie connesse

Secondo il primo principio malaguzziano l'educazione inizia con l'immagine del bambino, immagine che rivela

l'indeterminatezza dell'essere umano. Esistono diversi e numerosi immagini di bambino e ognuno di noi ne possiede una. Quest'immagine dirige ed orienta le azioni, le relazioni e le proposte che stabiliamo con i bambini. Le strategie connesse sono, l'idea di progettazione in contrapposizione a quella di programmazione, l'osservazione attraverso sonde di ricerca e la pedagogia dell'ascolto. Lezione 031>04. Descrivere le critiche espresse da Malaguzzi alle tesi piajetiane Malaguzzi ammirava il lavoro di Piaget, per essere stato il primo a dare un'immagine costruttivista del bambino, attraverso l'uso di sistemi buoni pedagogici, per aumentare il rendimento degli alunni. Ma in tutto questo mancava la parte tecnica; sapere che servissero tali metodi per incrementare la creatività di un bambino, non bastavano, occorreva trovare soluzioni pratiche, a partire dalla scuola che doveva fornire nuove soluzioni architettoniche. Malaguzzi inoltrededicò diverse esperienze e corsi di formazione al pensiero matematico del bambino che serve a sua volta a sviluppare il pensiero logico. Eliminò il ruolo assistenziale, in cambio di un ruolo con ambizione educativa.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
11 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -Debo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguaggi espressivi nei processi di apprendimento e crescita personale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Lucariello Rosaria Ljuba.