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LETTERATURA, ARTE, MUSICA E SPETTACOLO
Docente: Tonello Elisabetta
Lezione 002
01. Le comunicazioni involontarie
non esistono: la comunicazione volontaria è l'unica possibilità
sono prevalenti rispetto alle comunicazioni volontarie, benché anche queste veicolino elementi informativi
possono veicolare elementi informativi, ma la comunicazione è prevalentemente volontaria
non possono mai veicolare elementi informativi, la comunicazione infatti è sempre volontaria
02. Il cambiamento
avviene prima nella lingua parlata, poi nella lingua scritta
avviene prima nella lingua scritta, poi nella lingua parlata
avviene nella lingua scritta e in quella parlata contemporaneamente
avviene solo nella lingua parlata, la lingua scritta rimane fissa
03. Ogni segno è rappresentato da un significante e da un significato
che non devono essere compresenti
in cui il significato tende a prevalere
che tra loro hano un rapporto arbitrario
che tra loro hanno un rapporto naturale
04. Secondo il modello Shannon-Weaver la comunicazione si può rappresentare come un passaggio di dati da una sorgente a una destinazione attraverso
un canale che permetta all'emittente esclusivamente di trasmettere
un elemento codificatore, un canale, un elemento decodificatore
un codificatore e un decodificatore che corrispondono a un canale e un ricevente
un elemento decodificatore posseduto solo dall'emittente
05. Nel modello di R. Jakobson a mittente e destinatario
corrispondono la funzione emotiva e la funzione conativa
non corrispondono la funzione emotiva e la funzione conativa
corrispondono la funzione fatica e la funzione referenziale
corrispondono la funzione poetica e la funzione emotiva
06. Quale tra le seguenti affermazioni è falsa:
Secondo Eco il destinatario immagina sempre un sistema di significati ideale
Secondo Eco la comunicazione ha carattere processuale e interattivo
Secondo Eco il destinatario attribuisce un senso nuovo al messaggio che il mittente ha generato producendo senso
Secondo Eco la comunicazione ha carattere proiettivo e strategico poiché il mittente immagine sempre un modello, destinatario ideale
07. Nel modello di comunicazione Sperber-Wilson la rilevanza
è la ricezione di informazioni con effetti cognitivamente significativi
è la capacità di un messaggio di mettere in gioco informazioni tali da generare effetti cognitivamente significativi
è la capacità di un messaggio di generare effetti emotivi sul destinatario
è la mancanza di capacità del messaggio di mettere in gioco informazioni tali da generare effetti cognitivamente significativi
08. Qual è il ruolo del ricevente nella comunicazione?
09. Quale rapporto intercorre tra lingua parlata e lingua scritta?
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Set Domande: LABORATORIO DI SCRITTURA ISTITUZIONALE E
PUBBLICITARIA
LETTERATURA, ARTE, MUSICA E SPETTACOLO
Docente: Tonello Elisabetta
10. Si descriva sinteticamente il modello di comunicazione di Shannon-Weaver
11. Qual è la particolarità del modello di comunicazione proposto da Jakobson?
12. Descrivere la comunicazione in quanto processo
12. Descrivere la comunicazione in quanto processo
La comunicazione • un processo volontario di trasmissione di informazioni di varia natura che avviene tramite segnali codiÞcati secondo regole note tanto al mittente quanto al
destinatario. Tali segnali, appartenenti ad un codice, e perci˜ in condizione di poter essere decodiÞcati, attivano una serie di processi interpretativi e di comprensione.
Essendo un processo, si tratterˆ di una complessa sequenza ordinata di azioni Þnalizzate allo svolgimento di una certa operazione. Infatti due (o pi•) operatori attivano
comportamenti di generazioni di messaggi, traduzione tramite un codice, trasmissione, reinterpretazione e comprensione.
In secondo luogo, la comunicazione • volontaria.
Alla base dell'atto comunicativo vi • infatti l'intenzionalitˆ di trasmettere un messaggio.
Esistono anche trasmissioni non volontarie, le espressioni come il rossore, che veicolano elementi informativi.
La comunicazione sfrutta segnali dal signiÞcato condiviso. L'associazione stabile di un elemento segnaletico con un elemento contenutistico, concettuale, di signiÞcato, costituisce
un segno. Pi• segni costituiscono un codice.
PerchŽ vi sia comunicazione, non • sufÞciente che il messaggio parta dal mittente ma deve anche arrivare ad essere accolto, compreso, interpretato dal ricevente.
09. Quale rapporto intercorre tra lingua parlata e lingua scritta?
Le lingue sono sia scritte che parlate.
Esistono lingue naturali che sono state soltanto parlate e non scritte, ma, viceversa, non esistono lingue naturali che sono state soltanto scritte ma mai parlate.
L'apprendimento di una lingua • un fatto naturale e in un certo senso automatico che avviene anche senza un insegnamento speciÞco, mentre per imparare a scrivere si ha
bisogno di un addestramento particolare.
Le lingue cambiano nel corso del tempo, ci˜ che cambia • la lingua parlata e solo in ritardo la scrittura registra questi cambiamenti; al contrario la lingua scritta tende a
mantenersi.
In un certo senso si pu˜ dire che tra scritto e parlato vi • appoggio e scambio reciproco: la lingua scritta "Þssa" la lingua, la lingua parlata offre variazioni e novitˆ che
gradualmente vengono accolte nella lingua scritta.
Alla base della lingua scritta e parlata vi • un codice, si tratta di un insieme strutturato di segni e delle regole atte a combinarle tra loro.
La lingua fa uso di un codice verbale, in cui ogni segno (ovvero l'elemento che rappresenta il "segnaposto" di un altro) ha un signiÞcante (ci• l'insieme di foni) e un signiÞcato (cio•
un'idea o immagine mentale dell'oggetto).
I segni vengono uniti linearmente, combinati tra loro Þno a formare un messaggio.
La lingua parlata e scritta sfrutta dunque il codice e di conseguenza i suoi elementi principali ossia i segni.
Ogni segno • rappresentato da
-signiÞcante costituito da suoni (foni nell'uso orale) o da elementi graÞci (graÞ nell'uso scritto)
-signiÞcato rappresentato dal concetto, dalla rappresentazione mentale di una identitˆ reale che non • il referente concreto.
Bisogna tener presente che ogni rapporto tra signiÞcanti e signiÞcati • arbitrario.
Un codice, essendo un insieme di segni che associano signiÞcanti e signiÞcati, per poter essere impiegato per Þni comunicativi, deve essere condiviso da tutti gli utenti e avere
carattere di stabilitˆ.
Dunque si tratta di un prodotto sociale espressione di una volontˆ collettiva non modiÞcabile immediatamente da parte di singoli parlanti e scriventi.
é vero che un codice prevede a ogni livello la possibilitˆ di infrangerne e mutarne le regole, ma • ancor pi• vero che che esistono tutta una serie di regole che non possano
essere modiÞcate se non entro i limiti veramente ristretti.
La loro violazione implica il fallimento della comunicazione.
Le varie situazioni comunicative dettano poi altre norme che regolano il funzionamento del codice al suo interno ed anche di essi dovrˆ tenere conto il parlante e lo scrivente
nell'atto comunicativo.
Insomma, un comunicatore professionale, che vuole produrre testi funzionali con speciÞci obiettivi comunicativi, deve essere perfettamente padrone degli aspetti sistematici della
produzione di testi corretti, accettabili (ossia decodiÞcabili) e deve saper dominare la rete di regole socioculturali che ne determinano l'applicabilitˆ nel contesto.
10. Si descriva sinteticamente il modello di comunicazione di Shannon-Weaver
Secondo questi due studiosi la comunicazione si pu˜ rappresentare come un passaggio di dati da una sorgente a una destinazione attraverso: un elemento codiÞcatore, un
canale, un elemento decodiÞcatore.
Tale sequenza funziona perfettamente nelle comunicazioni semplici, come quelli animali, ma risulta insufÞciente nel caso umano in cui l'interpretazione assume un ruolo cruciale.
Vediamolo nel dettaglio: una fonte, sorgente, emittente crea un messaggio attraverso un codice e lo trasmette attraverso un canale.
Esso viene decodiÞcato (in presenza di pi• o meno rumore, disturbo) dall'elemento decodiÞcatore, il ricevente.
11. Qual • la particolaritˆ del modello di comunicazione proposto da Jakobson?
Secondo Roman Jakobson, linguistica strutturalista, le componenti necessarie per un atto di comunicazione Iinguistica sono sei: il parlante (mittente), il contesto (referente, ossia
ci˜ di cui si parla), il messaggio, il canale attraverso cui passa la comunicazione, il codice e lÕascoltatore.
A ciascuna di queste componenti lo studioso fa corrispondere una funzione linguistica diversa: la funzione emotiva riguarda il mittente e si realizza quando esprimere stati d'animo
(genere letterario corrispondente: lirica);
la funzione preferenziale • una funzione informativa, neutra, oggettiva (ad. es. un manuale, un prospetto degli orari dei treni).
La funzione tattica si realizza quando vogliamo controllare se il canale • aperto e funziona regolarmente (ad. es. Ci sei? Mi senti? Pronto?).
La funzioni meta linguistica si realizza quando il codice viene usato per parlare del codice stesso: ad es. una grammatica.
La funzione poetica • la pi• complessa, si realizza quando il messaggio che il parlante invia all'ascoltatore • costruito in modo da costringere lÕascoltatore a tornare sul messaggio
per apprezzarne il modo in cui • formulato (scelta dei suoni, del lessico ecc. come avviene in letteratura ma anche nella pubblicitˆ).
La funzione connettiva si realizza sotto forma di comando o esaltazione rivolti all'ascoltatore perchŽ modiÞchi i suo comportamento (ad es. Galateo).
08. Qual • il ruolo del ricevente nella comunicazione?
Secondo il modello di Shannon e Weaver ed il modello di Jakobson il ricevente della comunicazione decodiÞca il messaggio inviato dallÕemittente tramite il canale.
Umberto Eco, invece, occupandosi di teoria della produzione segnica, sviluppa una questione particolarmente importante nell'ambito della comunicazione scritta: quella della
fenomenologia dell'interpretazione.
In un certo senso il suo modello si pu˜ considerare come appendice quello di Jakobson in quanto introduce accanto alle operazioni di codiÞcazione e decodiÞcazione anche
quelle connesse alla generazione di senso: alla produzione del messaggio e alla sua interpretazione.
Secondo Eco la comunicazione ha carattere processuale e interattivo in quanto il destinatario attribuisce un senso nuovo al messaggio che il mittente ha generato producendo
senso. Inoltre ha carattere proietti