Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
Paniere Interventi psicologici per l'educazione e la formazione - Domande Pag. 1 Paniere Interventi psicologici per l'educazione e la formazione - Domande Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Interventi psicologici per l'educazione e la formazione - Domande Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Interventi psicologici per l'educazione e la formazione - Domande Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Paniere Interventi psicologici per l'educazione e la formazione - Domande Pag. 16
1 su 19
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Lezione 025>15. Cosa si intende per Modelli Operativi Interni? Come si formano?

I MOI (modelli operativi interni) sono delle rappresentazioni interne dell'attaccamento che si formano e mantengono nel tempo. Ogni individuo costruisce modelli operativi del mondo e di sé stesso in esso, con l'aiuto dei quali percepisce gli avvenimenti, prevede il futuro. I moi si basano sulle esperienze passate, sulle aspettative circa la disponibilità e le probabili risposte del caregiver, sull'anticipazione relativa al proprio comportamento e al proprio sé.

Lezione 026>07. Descrivere le tipologie di attaccamento atipico

Tra le diverse tipologie di attaccamento atipico abbiamo: attaccamento disorganizzato disorientato: il soggetto mostra strategie non coerenti, un comportamento che sembra privo di scopo o di una motivazione intenzionale (comportamenti evitanti e resistenti, disorganizzati, stereotipie espressioni di paura nei confronti del genitore), attaccamento evitante.

ambivalente: si tratta di una situazione ad alto rischio (abuso, trascuratezza, svantaggi sociali, ecc.), i soggetti mostrano strategie organizzate di reazione allo stress, ipervigilanza e comportamenti di evitamento o contatto con il caregiver, infine il comportamento instabile evitante: si verifica nelle situazioni ad alto rischio ad esempio maltrattamenti del bambino ecc.

Lezione 027>11. Descrivere il disturbo d'ansia generalizzato

Il disturbo d'ansia è quella condizione che interferisce con il normale svolgimento della vita quotidiana. Nel disturbo d'ansia generalizzato, il soggetto presenta: eccessive preoccupazioni per molte situazioni quotidiane, tale stato deve perdurare per almeno 6 mesi, incide sul funzionamento sociale e scolastico, presenta i seguenti sintomi: irrequietezza, scarsa concentrazione, tensioni muscolari e disturbi del sonno. Questo disturbo si presenta in situazioni competitive o valutative, è tipico di bambini e adolescenti.

perfezionisti che si confrontano con sentimenti di inadeguatezza e sfiducia di se stessi, in casi gravi porta all'evitamento delle situazioni.

12. Distinguere i concetti di ansia, angoscia, paura, preoccupazione

Ansia: esperienza intrinseca dell'esistenza umana (situazione di attivazione di risorse fisiche e mentali, sentimenti negativi in attesa di eventi imprevisti, risposta di timore), angoscia: sensazioni di estremo malessere associate a manifestazioni somatiche neurovegetative e viscerali, paura: emozione primaria di difesa, reattiva a una situazione di pericolo, e infine preoccupazione: simile alla paura, determinata da pericoli, minacce ben definite.

13. Cos'è il disturbo d'ansia di separazione

Nella prima infanzia (0-3 anni) è necessaria molta cautela diagnostica perché il pianto per la separazione dal caregiver è un'espressione tipica dell'età e spesso anche le condotte più preoccupanti si risolvono spontaneamente.

I criteri diagnostici per questo disturbo sono: ansia eccessiva e inappropriata, disagio e compromissione del funzionamento psichico. I sintomi includono: pianto, panico, paura di restare soli, disturbo del sonno e rifiuto di andare a scuola. Spesso questo tipo di disturbo è considerato tipicamente infantile. Lezione 029>11. Cos'è il disturbo ossessivo-compulsivo? Quali criteri diagnostici? Quali fattori eziologici? Che tipi di interventi? Il disturbo ossessivo compulsivo riguarda pensieri ossessivi accompagnati da rituali, comportamenti inutili che assumono un potere magico, senza i quali la persona sta male. Queste ossessioni e compulsioni invadono la mente fino a invalidare la vita sociale, lavorativa, scolastica e familiare. Per formulare una diagnosi occorre considerare: identificazione dei sintomi, valutazione del contesto, grado di disagio, attenzione a come bambini e familiari descrivono il loro sintomo, varie valutazioni. Tra i fattori che contribuiscono a determinare la

Ossessivo compulsiva si possono ritrovare: fattori biologici (coinvolgimento dei livelli di serotonina), fattori genetici (bambini di famiglie i cui membri hanno storia clinica con DOC hanno 5 volte maggiori probabilità), infine ipotesi di danno neurologico relativo a strutture cerebrali.

Gli orientamenti terapeutici si differenziano e dipendono dai diversi approcci: approccio terapeutico ad orientamento psicoanalitico, approccio terapeutico cognitivo comportamentale e modello terapeutico di Riddle.

030>01. Come avviene lo sviluppo dell'identità di genere nelle situazioni tipiche?

Vi sono diverse ipotesi di diversi psicologi: Freud: identificazione con il genitore del proprio sesso, compare l'interesse per i genitali esterni, Stoller: ci sarebbe una fase fusionale con la madre che determina una quota di femminilità, teorie dell'apprendimento sociale (osservativo e diretto), teoria cognitivo evolutiva di Kohlberg: dopo la formazione

dei costrutti di genere il bambino imita i modelli dello stesso sesso, teoria dello schema sessuale di Martin: teorie spontanee che le persone possiedono circa le caratteristiche maschili e femminili, infine teorie ecologiche di Brofenbrenner in cui l'ambiente è considerato come un sistema ecologico costituito da un macrosistema.
  1. Cos'è il Disturbo dell'identità di genere? Quali sono i sintomi?
Si tratta di un disturbo caratterizzato da preoccupazioni relative al genere che assumono forte intensità e invasività. In infanzia si presenta come un intenso e persistente rifiuto del proprio sesso biologico, che genera malessere. Le prime manifestazioni del GID si hanno prima dei 4 anni ed è caratterizzato da sogni, fantasie e comportamenti circa le trasformazioni dei propri genitali in quelli dell'altro sesso.
  1. Descrivere le principali teorie psicologiche sull'alimentazione
Tra le principali teorie psicologiche sull'alimentazione abbiamo: lateoria del valore di riferimento: l'assunzione di cibo è legata a un deficit energetico (una volta terminate le risorse energetiche occorre aggiungerne di nuove), la teoria glucostatica: la fame deriverebbe dalla diminuzione significativa del livello di glucosio nel sangue, la teoria lipostatica: secondo la quale la fame avrebbe funzione di mantenere costante nel tempo il livello dei lipidi corporei (grassi), la teoria degli incentivi: secondo la quale l'individuo non è spinto a mangiare per carenza energetica ma per il piacere associato, infine la teoria dell'assestamento che afferma l'esistenza di un valore di assestamento individuale e variabile fra grassi, lipidi e sostanze regolatrici. Lezione 034>15. Quali sono le caratteristiche dell'anoressia? L'anoressia consiste in una progressiva perdita di peso, spesso drastica che può condurre alla morte, appare frequentemente in adolescenza. Nell'anoressia si ha una ossessione per il

Peso e le misure del corpo, forte dedizione alle attività fisiche tanto da mettere a dura prova l'organismo, il digiuno diventa una regola e anche il poco cibo ingerito.

16. Descrivere le caratteristiche della bulimia?

Il soggetto bulimico è caratterizzato da: costante oscillazione tra eccesso e difetto, drastica rottura dell'equilibrio alimentare, abbuffate che conseguono emozioni di vergogna e senso di colpa che causano vomito indotto, purganti e attività fisica intensa. L'età di insorgenza è l'adolescenza.

Lezione 035

17. Cos'è la scissione e come si evidenzia nei disturbi post traumatici?

La memoria narrativa, che da significato agli eventi, deve essere protetta, quindi i ricordi traumatici sono dimenticati (amnesia) allo scopo di non sentire più il dolore a essi legato. Tuttavia tali ricordi non sono realmente dimenticati e possono riemergere in modo non controllato, senza che la persona sia in grado di dar

loro un senso ne di gestirli. Essi interferiscono nella vita della persona come paure ingiustificate, ansia, reazioni somatiche.

18. Cos'è il trauma? Come definirlo?

Il trauma è un evento che ha implicato la morte, o gravi lesioni, o minaccia all'integrità fisica propria o di altri, al momento dell'esperienza la persona ha provato paura intensa, sentimenti di impotenza e orrore (shock violenti, lacerazione o perforazione, conseguenze negative sull'organismo).

Lezione 036

09. Definire l'abuso nell'infanzia e le sue categorie

Si tratta di un danno o abuso fisico o mentale, trascuratezza o trattamento negligente, maltrattamento, diverse forme di sfruttamento e abuso sessuale intese come induzione e coercizione di un bambino in attività sessuale. Le categorie di violenza verso i bambini sono: trascuratezza, maltrattamento fisico e psicologico, sindrome di Munchausen per procura, abuso sessuale

Lezione 037

07. Come si differenziano

l'episodio depressivo dalla malattia depressiva? L'episodio depressivo è reattivo a un evento che per il bambino ha il significato di perdita importante, si assiste ai seguenti sintomi nel bambino: disturbi alimentari, del sonno, ansiosi, dolori somatici e ritiro sociale. La vera e propria malattia depressiva in infanzia può far seguito a un episodio depressivo, ha sintomi più sfumati, meno marcati e più duraturi. Si hanno manifestazioni di insuccesso scolastico, condotte fobiche rispetto alla scuola, comportamenti espressione di tentativi di difendersi dalla sofferenza depressiva. Lezione 038>03. Descrivere i disturbi ciclotimici In questo tipo di disturbi si evidenzia una alternanza dell'umore cronicamente fluttuante con periodi di sintomi ipomaniacali e periodi depressivi. Nei disturbi ciclotimici si distingue: depressione ansiosa (paura di cedere alla tristezza), problematiche legate al corpo (trasformazioni vissute come inaccettabili), trauma.evolutivo (adolescenti che hanno vissuto esperienze di perdite, abusi, maltrattamenti) e infine depressione psicotica (iperattività, ipomaniacalità e confusione del pensiero).
  1. Quali interventi con adolescenti con disturbi dell'umore?
Gli interventi prevedono prima di tutto la prevenzione attraverso il monitoraggio delle categorie a rischio. Ad esempio soggetti che hanno familiarità con disturbi psichiatrici e disturbi dell'umore, coloro che vivono in condizioni di svantaggio socio economico (l'individuazione precoce di sintomi e la diagnosi evitano la cronicizzazione). Gli interventi inoltre prevedono: psicoterapia per il soggetto, interventi familiari e sull'ambiente psicoterapeutico ed educativo e terapie farmacologiche nelle situazioni più gravi.
  1. Cosa sono i disturbi distimici?
Nel disturbo distimico il soggetto presenta un umore cronicamente depresso ed è irritabile, in adolescenza il disturbo distimico presenta unasintomatologia simile a quella di depressione. Il disturbo presenta un maggiore coinvolgimento somatico r
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
19 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -Debo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Interventi psicologici per l'educazione e la formazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ruggi Simona.