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Risposta alternativa sull'oligopolio

L'oligopolio è caratterizzato dalla presenza di poche imprese dal lato dell'offerta, che realizzano un bene omogeneo o differenziato, anche solo formalmente. Visto che le imprese presenti sul mercato sono poche, esiste una forte interdipendenza strategica, che obbliga le imprese presenti ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti. Si possono individuare due macroclassi di oligopolio: oligopolio non cooperativo e cooperativo.

Nell'oligopolio non cooperativo le imprese, pur consapevoli dell'interdipendenza, assumono decisioni in modo indipendente, senza cercare accordi più o meno palesi. Esse, infatti, sono coscienti della reciproca influenza ma scelgono le strategie di mercato, l'una indipendentemente dall'altra, a differenza di quanto avviene nell'oligopolio cooperativo dove la strategia è unica ed è frutto di un accordo.

LEZIONE 13 DOMANDA 19. Illustrare

le principali differenze tra modelli statici e dinamici di oligopolio sono le seguenti: Modelli statici: - Analizzano l'interazione strategica tra imprese nel breve periodo. - Considerano l'ottimizzazione dei profitti da parte di ciascuna impresa, tenendo conto dell'influenza delle azioni delle rivali. - Spiegano l'effetto dell'interazione strategica sui profitti delle imprese, senza considerare la dinamicità del processo competitivo. - Esempi di modelli statici sono i modelli di Cournot, Bertrand e Stackelberg. Modelli dinamici: - Tengono conto degli eventi passati e dei possibili esiti futuri nel lungo periodo. - Considerano l'adattamento delle strategie delle imprese nel tempo, in base alle informazioni disponibili. - Analizzano l'evoluzione nel tempo delle strategie e dei profitti delle imprese. - Consentono di comprendere come le decisioni prese in un periodo influenzino le scelte future delle imprese. - Esempi di modelli dinamici sono i modelli di giochi ripetuti e i modelli di apprendimento. In sintesi, i modelli statici si concentrano sull'interazione strategica nel breve periodo, mentre i modelli dinamici considerano anche l'evoluzione delle strategie nel lungo periodo.che realizzano un bene omogeneo o differenziato, anche solo formalmente. Visto che le imprese presenti sul mercato sono poche, esiste una forte interdipendenza strategica, che obbliga le imprese presenti ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti. LEZIONE 13 DOMANDA 21. Quali sono le differenze tra oligopolio cooperativo e non cooperativo? L'oligopolio è caratterizzato dalla presenza di poche imprese dal lato dell'offerta, che realizzano un bene omogeneo o differenziato, anche solo formalmente. Visto che le imprese presenti sul mercato sono poche, esiste una forte interdipendenza strategica, che obbliga le imprese presenti ad effettuare le scelte strategiche sulla base delle aspettative di reazione delle concorrenti. Si possono individuare due macroclassi di oligopolio: oligopolio non cooperativo e cooperativo. Le imprese che operano in un oligopolio non cooperativo sono coscienti della reciproca influenza, ma scelgono le strategie in modo indipendente, senza alcuna forma di accordo o coordinamento tra di loro. Nell'oligopolio cooperativo, invece, le imprese si accordano e cooperano tra di loro per raggiungere obiettivi comuni. Questo può avvenire attraverso accordi formali o informali, come ad esempio la fissazione di prezzi comuni o la divisione del mercato. In sintesi, la principale differenza tra oligopolio cooperativo e non cooperativo sta nella presenza o assenza di accordi e cooperazione tra le imprese.strategie di mercato l'una indipendentemente dall'altra, a differenza di quanto avviene nell'oligopolio dove la strategia è unica e frutto di un accordo cooperativo. LEZIONE 13 DOMANDA 22. Illustrare le caratteristiche dell'oligopolio.

L'oligopolio è la forma di mercato caratterizzata dalla presenza di poche imprese di grandi dimensioni che offrono un determinato prodotto o servizio e da una domanda frazionata tra numerosi compratori.

Nonostante le differenze esistenti tra i diversi oligopoli, due caratteristiche fondamentali distinguono l'oligopolio dalle altre forme di mercato:

  1. Interdipendenza strategica tra le imprese. Poiché in oligopolio operano poche imprese, ciascuna dovrà tenere conto delle altre. Ciò significa che esse sono strategicamente interdipendenti: il profitto di ciascuna impresa dipende non solo dalle proprie scelte, ma anche da quelle altrui. Se un'impresa cambia il prezzo o le caratteristiche delle sue offerte, le altre imprese dovranno adeguarsi per non perdere quote di mercato.
  2. Barriere all'entrata. Le imprese oligopolistiche possono creare barriere all'entrata per limitare l'ingresso di nuovi concorrenti nel mercato. Questo può avvenire attraverso l'accumulo di risorse finanziarie, l'acquisizione di brevetti o tecnologie esclusive, o la creazione di accordi di distribuzione esclusiva.
del suo prodotto, ad esempio, o l'ammontare delle spese in pubblicità, le vendite delle imprese concorrenti ne saranno influenzate. Le altre imprese potranno reagire modificando a loro volta il prezzo, le caratteristiche dei loro prodotti, la pubblicità. Nessuna impresa può permettersi di ignorare le azioni e reazioni delle altre imprese operanti nell'industria. È quindi molto difficile, rispetto alle precedenti forme di mercato, prevedere l'effetto di una variazione di prezzo di un'impresa sulle sue vendite; diverse congetture sul comportamento delle rivali conducono a diverse strategie. Anche per questo motivo non c'è un unico modello di oligopolio ma ne esiste una molteplicità. Barriere all'entrata. A differenza delle imprese in concorrenza monopolistica, in oligopolio ci sono barriere all'entrata. Esse sono simili a quelle che proteggono il monopolista dalla concorrenza potenziale. La dimensione ditali barriere varia però da industria a industria: in alcuni casi l'entrata è relativamente facile, in altri praticamente impossibile.

LEZIONE 14 DOMANDA 16. Descrivere il modello di Cournot.

Il modello di Cournot ci presenta una forma specifica di oligopolio in cui sono presenti due sole imprese che si confrontano con un costo marginale nullo. Le imprese decidono in modo simultaneo le proprie strategie, nell'ipotesi che il concorrente non modifichi il proprio piano di produzione: si presume, di conseguenza, che l'aggiustamento quantitativo del concorrente sia nullo.

Si ipotizza una funzione di domanda di mercato lineare, e un livello di prezzo definito dalla curva di domanda. Si rappresenta la funzione di domanda, di ricavo marginale e di costo marginale. Avendo ipotizzato che la domanda sia lineare, anche MR è lineare e interseca l'asse orizzontale nel punto intermedio tra origine e intersezione dell'asse con la funzione di domanda. In accordo

con un valore nullo del costo marginale, la funzione MC è tracciata orizzontalmente all'asse delle ascisse. LEZIONE 14 DOMANDA 17. Quali sono le principali critiche mosse al modello di Cournot? Il modello ha subito forti critiche perché si basa sull'ipotesi, non realistica, che i concorrenti non modifichino le proprie mosse in risposta alle azioni dell'incumbent. In questa sistemazione teorica, Cournot non considera la possibilità di collusione tra imprese. Il modello, inoltre, si focalizza sulla fissazione del livello di produzione, trascurando le decisioni inerenti al prezzo. Nonostante questi difetti lo studio del modello è ancora attuale perché giunge alla realistica conclusione che il mercato oligopolistico può essere visto, in termini di benessere, come una soluzione intermedia tra monopolio e concorrenza perfetta. LEZIONE 14 DOMANDA 18. Descrivere prima il modello di Cournot; in un secondo momento elencare le criticità che

Sono state mosse al modello.Il modello di Cournot è un modello economico in cui due imprese (duopolio) cercano di massimizzare il proprio profitto scegliendo la quantità di produzione. È un modello di analisi economica di un mercato non concorrenziale. Le due imprese producono lo stesso bene omogeneo e soddisfano la stessa domanda di mercato. Le decisioni di impresa sono prese senza alcun coordinamento (duopolio non collusivo). Ogni impresa elabora un'aspettativa sulla quantità che l'altra decide di produrre. Nel modello di Cournot ogni impresa assume che la produzione dell'altra sia costante.

Si rappresenta la funzione di domanda, di ricavo marginale e di costo marginale. Avendo ipotizzato che la domanda sia lineare, anche MR è lineare e interseca l'asse orizzontale nel punto intermedio tra origine e intersezione dell'asse con la funzione di domanda. In accordo con un valore nullo del costo marginale, la funzione MC è

tracciata orizzontalmente all'asse delle ascisse.

Una delle critiche più frequenti del modello di Cournot è la mancanza di una base teorica solida sul modo in cui le imprese formino le proprie aspettative sulla quantità prodotta dalle imprese concorrenti. Inoltre, in questa sistemazione teorica, non si considera la possibilità di collusione tra imprese, circostanza molto frequente, anche nel periodo in cui si compiva l'analisi di Cournot. In ultimo, il modello si focalizza sulla fissazione del livello di produzione, trascurando completamente le decisioni inerenti il prezzo.

LEZIONE 14 DOMANDA 19. Illustrare l'equilibrio di Cournot-Nash.

L'equilibrio di Cournot è un equilibrio di Nash in quanto ogni impresa duopolista prende la migliore decisione sulla base della migliore decisione dell'altra impresa duopolista. L'economista-matematico statunitense John Nash formalizza il processo di aggiustamento del duopolio di Cournot.

Mediante la teoria dei giochi, per questa ragione l'equilibrio del modello di Cournot è anche conosciuto come equilibrio di Cournot-Nash. Se rielaborassimo il modello di Cournot eliminando l'ipotesi dei costi marginali nulli vedremo che ogni impresa si aspetta che l'impresa concorrente non modifichi la propria produzione e che questa sia costante. Questo pertanto spinge le imprese a cercare di operare sulla propria funzione di reazione. L'equilibrio di duopolio si verifica quando entrambe le imprese A e B si trovano ad un livello ottimale di produzione e non hanno alcun incentivo a modificare la propria quantità di produzione nel punto in cui le due funzioni di reazione si intersecano.

Lezione 14 Domanda 20. Come agiscono le imprese in relazione alle loro azioni nel modello di Cournot? È dimostrato che in un mercato oligopolistico la quantità venduta in condizioni di equilibrio è pari ai due terzi di quella venduta in concorrenza perfetta.

Nel modello individuiamo una sequenza di azioni: l'impresa A, che si trova inizialmente in una posizione di monopolio, fissa il prezzo, determinando così la quantità, in corrispondenza dell'uguaglianza tra costo e ricavo marginale; l'impresa concorrente B entra nel mercato potendo servire la parte di domanda non soddisfatta da A. L'ingresso di questa seconda impresa sul mercato provoca un abbassamento del prezzo; l'impresa A correggerà le sue azioni e al termine dei diversi aggiustamenti l'industria convergerà all'equilibrio illustrato di seguito:

LEZIONE 14 DOMANDA 21. Descrivere l'equilibrio di Cournot-Nash.

L'equilibrio di Cournot è un equilibrio di Nash in quanto ogni impresa duopolista prende la migliore decisione sulla base della migliore decisione dell'altra impresa duopolista. L'economista-matematico statunitense John Nash formalizza il processo di aggiustamento del duopolio di Cournot.

mediante la teoria dei giochi, Per questa ragione l'equilibrio del modello di Cournot è anche conosciuto come equilibrio di Cournot-Nash. Se rielaborassi
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A.A. 2023-2024
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Flower25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Imprese e mercati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Iannaccone Guido.