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L'allenamento cardio prolungato e il consumo di grassi durante la camminata
L'allenamento cardio prolungato può essere eseguito utilizzando una varietà di attrezzi cardio, come il tapis roulant, la cyclette, la macchina ellittica o la nuotata. Tuttavia, è importante monitorare attentamente la frequenza cardiaca durante l'allenamento e adattare l'intensità dell'esercizio in base alle condizioni individuali dell'individuo, per prevenire eventuali problemi di salute o lesioni.
Secondo la formula di Arcelli, il consumo dei grassi durante la camminata è pari a:
La formula di Arcelli è una formula che stima la quantità di grassi utilizzati come fonte di energia durante l'esercizio fisico aerobico a bassa intensità. In particolare, la formula di Arcelli stima il consumo di grassi in grammi al minuto durante l'esercizio.
La formula di Arcelli per il consumo di grassi durante la camminata è:
Consumo di grassi (g/min) = 0,03 x velocità (km/h) + 1,8
Ad esempio, se la velocità di camminata è di 5 km/h, il consumo di grassi sarà di 0,03 x 5 + 1,8 = 2,95 g/min.
velocità di camminata è di 5 km/h, il consumo di grassi sarà di:Consumo di grassi = 0,03 x 5 + 1,8 = 2,1 g/min
Tuttavia, è importante notare che la formula di Arcelli è solo una stima approssimativa del consumo di grassi durante l'esercizio fisico aerobico e che il consumo effettivo di grassi può variare in base a diversi fattori, come la durata dell'esercizio, la composizione corporea dell'individuo e l'intensità dell'esercizio.
Se durante l'allenamento della forza, includo anche allenamento aerobico, cosa accade?
Descrivere in base alla differenza dello stato d'allenamento del soggetto:
Se durante l'allenamento della forza si include anche l'allenamento aerobico, ci sono diversi effetti che possono verificarsi a seconda dello stato d'allenamento del soggetto.
Se il soggetto è sedentario o poco allenato, l'inclusione di un allenamento aerobico può aiutare a migliorare lacapacità cardiorespiratoria e la resistenza aerobica, che sono importanti per la salute generale e per sostenere l'esecuzione dell'allenamento della forza. L'allenamento aerobico può inoltre aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Se il soggetto è già ben allenato nella forza e vuole migliorare la sua prestazione atletica, l'inclusione di un allenamento aerobico può interferire negativamente con l'adattamento specifico all'allenamento della forza. Infatti, l'allenamento aerobico può aumentare l'ossidazione dei grassi e ridurre la sintesi proteica, che sono processi contrari all'ipertrofia muscolare. Inoltre, l'allenamento aerobico può causare affaticamento muscolare e ridurre la disponibilità di energia per l'allenamento della forza ad alta intensità. In ogni caso, se si decide di includere un allenamento aerobico, è importante pianificarlo in modo da minimizzare gli effetti negativi sull'allenamento della forza.
Aerobico durante l'allenamento della forza, è importante programmare adeguatamente l'intensità, la durata e la frequenza dell'allenamento aerobico in base agli obiettivi specifici del soggetto e alla fase dell'allenamento. Ad esempio, se l'obiettivo principale è l'ipertrofia muscolare, l'allenamento aerobico dovrebbe essere eseguito a bassa intensità e con una durata e una frequenza limitate, per evitare interferenze negative con l'adattamento muscolare specifico.
A quanto equivale 1 MET? 1 MET (Metabolic Equivalent of Task) corrisponde al tasso metabolico a riposo di un individuo adulto seduto, che corrisponde a circa 3,5 ml di ossigeno assorbiti per chilogrammo di peso corporeo al minuto (3,5 ml/kg/min). Quindi, 1 MET equivale a una spesa energetica di circa 3,5 ml/kg/min.
In pratica, l'utilizzo del valore MET consente di esprimere il consumo energetico di diverse attività fisiche in termini relativi rispetto al metabolismo a riposo.
tasso metabolico a riposo dell'individuo. Ad esempio, camminare a passo lento (circa 3,2 km/h) corrisponde a circa 2,5-3 MET, mentre correre a una velocità moderata (circa 8,0 km/h) corrisponde a circa 8-9 MET. In questo modo, è possibile confrontare il consumo energetico di diverse attività fisiche e programmare un'attività fisica adeguata in base agli obiettivi specifici del soggetto. 24. A quanto equivale 1 litro di ossigeno consumato a livello metabolico? Il consumo di ossigeno (VO2) viene solitamente espresso in millilitri di ossigeno consumati al minuto (ml/min) o in millilitri di ossigeno consumati per chilogrammo di peso corporeo al minuto (ml/kg/min). In condizioni standard di temperatura e pressione (STP), 1 litro di ossigeno corrisponde a circa 1000 ml di ossigeno. Pertanto, se un soggetto consuma 1 litro di ossigeno al minuto, ciò equivale a un consumo di 1000 ml di ossigeno al minuto. In termini di consumo di ossigeno per chilogrammo di peso corporeo al minuto (ml/kg/min), il valore sarà diverso a seconda del peso del soggetto.corporeo al minuto, il valore dipende dal livello di attività fisica e dallo stato di allenamento del soggetto. In genere, il consumo di ossigeno a riposo è di circa 3,5 ml/kg/min, mentre durante l'esercizio fisico può aumentare fino a 15-20 volte a seconda dell'intensità dell'attività fisica. Ad esempio, una persona che pesa 70 kg e consuma 1 litro di ossigeno al minuto durante l'esercizio fisico, avrà un consumo di ossigeno di circa 14,3-20,0 ml/kg/min, a seconda dell'intensità dell'esercizio fisico. 25. Qual è l'elemento discriminante per reclutare unità motorie di diverso tipo? Il fattore discriminante per reclutare unità motorie di diverso tipo è l'intensità dell'attività fisica. Le unità motorie sono costituite da un motoneurone e dalle fibre muscolari che esso innerva. Le fibre muscolari possono essere di diverso tipo a seconda delle loro proprietà.contrattili,come la velocità di contrazione e la resistenza alla fatica. Le fibre muscolari a contrazione lenta (o di tipo I) sono adatte a svolgere attività di resistenza a bassa intensità ma di lunga durata, mentre le fibre muscolari a contrazione rapida (o di tipo II) sono adatte a svolgere attività di breve durata ma ad alta intensità. Quando l'intensità dell'attività fisica aumenta, si verifica un reclutamento graduale delle unità motorie, partendo dalle unità motorie più deboli (con fibre muscolari a contrazione lenta) per raggiungere le unità motorie più forti (con fibre muscolari a contrazione rapida). In altre parole, le unità motorie a contrazione lenta vengono reclutate a intensità di lavoro più basse, mentre le unità motorie a contrazione rapida vengono reclutate a intensità di lavoro più alte. In generale, per reclutare unità motorie di diverso tipo
durante l'attività fisica, è necessario variare l'intensità e la durata dell'esercizio fisico, in modo da stimolare in modo adeguato tutte le fibre muscolari. Ad esempio, per stimolare le fibre muscolari a contrazione lenta è necessario svolgere attività di resistenza a bassa intensità ma di lunga durata, mentre per stimolare le fibre muscolari a contrazione rapida è necessario svolgere attività ad alta intensità ma di breve durata.
26. Spiegare le differenze tra l'ipertrofia cardiaca eccentrica, concentrica e "mista": L'ipertrofia cardiaca è una condizione in cui il muscolo cardiaco (il miocardio) aumenta di volume e di massa, a causa di uno stimolo di crescita cronico e prolungato. L'ipertrofia cardiaca può essere causata da diversi fattori, tra cui l'attività fisica, l'ipertensione, la
Cardiopatia ischemica, le malattie valvolari e altre patologie. L'ipertrofia cardiaca può essere classificata in base alla sua modalità di sviluppo in:
- Ipertrofia cardiaca eccentrica: si verifica quando il muscolo cardiaco si allunga e si allarga, mantenendo lo stesso spessore della parete. Questa forma di ipertrofia si osserva in soggetti che praticano attività fisica di resistenza o endurance, come la corsa, il ciclismo o il nuoto. In questi casi, il cuore si adatta alla richiesta di un maggiore apporto di sangue e di ossigeno ai muscoli, aumentando la capacità di sviluppare un grande volume di sangue con ogni battito (volume sistolico).
- Ipertrofia cardiaca concentrica: si verifica quando il muscolo cardiaco si ispessisce e si contrae, riducendo il diametro interno del ventricolo. Questa forma di ipertrofia si osserva in soggetti con ipertensione arteriosa o altre patologie cardiovascolari, in cui il cuore deve lavorare contro una maggiore resistenza vascolare.
• Ipertrofia cardiaca mista: si verifica quando si combinano elementi di ipertrofia eccentrica e concentrica. Questa forma di ipertrofia si osserva in soggetti con malattie cardiache complesse o in atleti che praticano attività fisica ad alta intensità e di breve durata.
In generale, l'ipertrofia cardiaca può essere considerata una risposta adattativa del cuore a una richiesta di lavoro prolungata o intensa. Tuttavia, se l'ipertrofia diventa eccessiva, può aumentare il rischio di sviluppare problemi cardiaci come aritmie, insufficienza cardiaca e morte improvvisa.
27. Chi è il soggetto non in fisiologia? Si può dire che un soggetto è "non in fisiologia" quando si tratta di un individuo che presenta una condizione patologica o una malattia che influisce sulle funzioni dell'organismo e, quindi, suirisposta ormonale dipende da diversi fattori, tra cui la condizione patologica del soggetto. Pertanto, i risultati ottenuti da un soggetto con diabete potrebbero non essere confrontabili con quelli ottenuti da soggetti sani. In generale, un soggetto viene considerato "non in fisiologia" quando presenta una condizione patologica o una malattia che influisce sulle funzioni dell'organismo e che potrebbe alterare i risultati degli esperimenti o delle valutazioni fisiologiche. Per quanto riguarda l'allenamento di forza, è stato osservato che può causare un adattamento delle fibre muscolari. Ad esempio, un allenamento intensivo di forza potrebbe provocare uno "spostamento" delle fibre di tipo IIX (IIB) verso quelle di tipo IIA e IIAB (IIAX) o viceversa. Tuttavia, è importante considerare che l'adattamento delle fibre muscolari può variare da individuo a individuo e dipendere da diversi fattori, come il tipo di allenamento, la durata e l'intensità dell'allenamento, la genetica e altri fattori individuali.adattamento dipende da diversi fattori come il tipo di esercizio, l'intensità, il volume e la frequenza dell'allenamento, oltre alle caratteristiche individuali del soggetto.