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Lezione 0100
Il giurista Binder concepisce l'idealismo oggettivo con cui svolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un "idealismo assoluto", che si conclude in un'esaltazione dello Stato nazionale fondata sulla concezione dellanazione come unica forma di comunità in cui la libertà dell'individuo si realizza, e alla conseguente giustificazione dello Stato totalitariosvolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un "idealismo assoluto", che si conclude in un'esaltazione dello Stato sociale fondata sulla concezione della società come unica forma di comunità in cui la libertà dell'individuo si realizza, e alla conseguente giustificazione dello Stato totalitariosvolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un "idealismo assoluto", che si conclude in un'esaltazione dello Stato nazionale fondata sulla
solamente un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù della decisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso metafisico il diritto non è l'insieme delle norme, bensì l'insieme delle decisioni.soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù delladecisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso teleologico il diritto è l'insieme delle norme, e non l'insieme delle decisioni il singolo caso giuridico non è soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù delladecisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso teleologico il diritto non è l'insieme delle norme, bensì l'insieme delle decisioni il singolo caso giuridico non è soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù delladecisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso causalistico il diritto non è l'insieme delle normebensì l'insieme delle decisioni
03. Lason vede nel diritto un divenire incessante che tuttavia non muta con il mutare delle comunità in una concezione neohegeliana un divenire incessante che muta con il mutare delle comunità in una concezione neokantiana un divenire incessante che muta con il mutare delle comunità in una concezione neohegeliana un essere incessante che non muta con il mutare delle comunità in una concezione neohegeliana
04. Il pensiero di Stammler Scaricato da Fiorenzo Limodio (devilangelus@hotmail.it)© 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2019 07:13:30 - 13/63lOMoARcPSD|14053244
Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 01
01. Dallo studio dell'idealismo tedesco classico Gioele Solaritrasse il principio per la fondazione di un «idealismo giuridico-asociale» trasse il principio per la fondazione di un «idealismo
giuridico-individuale»trasse il principio per la fondazione di un «idealismo giuridico-generale»trasse il principio per la fondazione di un «idealismo giuridico-sociale»02. Tutte le norme cosiddette norme «sociali» o del costume si riducono necessariamente, secondo il Del Vecchio,all'una o all'altra delle due categorie di norme: materiali e formali ossia morali e giuridicheall'una o all'altra delle due categorie di norme: religiose e razionali ossia morali e giuridicheall'una o all'altra delle due categorie di norme: soggettive ed oggettive, ossia morali e giuridicheall'una o all'altra delle due categorie di norme: evienti ed assolute ossia morali e giuridiche03. Alessandro Levi per primo concepì la teoria del rapporto giuridicoche contro la dominante concezione relativistica del diritto, affermava la giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello
Stato che contro la dominante concezione statualistica del diritto, affermava la non giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Statoche contro la dominante concezione statualistica del diritto, affermava la giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Statoche contro la dominante concezione metafisica del diritto, affermava la giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Stato04. Filomusi criticando il positivismo giuridicopone l'idea suprema del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, ossia nello Statopone l'idea suprema del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, in Diopone l'idea relativa del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nelpensiero assoluto, in Diopone l'idea suprema del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, ossia nel legislatore05. Il pensiero di Del Vecchio Scaricato da Fiorenzo Limodio (devilangelus@hotmail.it)© 2016 - 2019 Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2019 07:13:30 - 14/63lOMoARcPSD|14053244Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTOGIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)Docente: Bonavoglia MassimilianoLezione 01201. Quando Gentile pensa la società la risolve inter homines nella società in interiore homine, nella società trascendentale:una sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto relativouna sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto assolutouna sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono
consumati nell'unità del Soggetto individualeuna sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto divino
02. Gentile costruisce la propria filosofia, costituita da un soggettivismo assoluto, o "attualismo", fondato sul principio che non può esservi realtà se non del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero non ha realtà
fondato sul principio che non può esservi realtà del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero non ha realtà
fondato sul principio che può esservi realtà del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero non ha realtà
Può esservi realtà se non del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero ha una propria realtà.
In Gentile la molteplicità dei soggetti non è reale: perché i soggetti empirici, i vari io, sono oggetti dell'Io trascendentale, che non li pone, ossia non li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità facendoli universali nella sua universalità stessa perché i soggetti empirici, i vari io, sono soggetti dell'Io trascendente, che li pone, ossia li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità facendoli universali nella sua universalità stessa perché gli oggetti empirici, i vari io, sono oggetti dell'Io trascendentale, che li pone, ossia li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità.
facendoli universali nella sua universalità stessa perché i soggetti empirici, i vari io, sono oggetti dell'Io trascendentale, che li pone, ossia li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità facendoli universali nella sua universalità stessa
04. Secondo Trendelenburg il diritto era concepito come parte della moralità, entro una visione teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano il diritto era concepito come parte della moralità, entro una visione non teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano il diritto era concepito come parte della economia entro una visione teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano il diritto era concepito come parte della politica entro una visione teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano
05. Il pensiero di Gentile
06. Il pensiero di Croce Scaricato da Fiorenzo Limodio (devilangelus@hotmail.it) © 2016 - 2019
Università Telematica eCampus - Data Stampa 16/04/2019 07:13:30 - 15/63lOMoARcPSD|14053244Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTOGIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)Docente: Bonavoglia MassimilianoLezione 013
- Vyšinskij enunciò ufficialmente le critiche, nell'epoca staliniana,ai giuristi dell'età rivoluzionaria, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente individualista e libertariaai giuristi dell'età imperiale, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente imperativistica e statualisticaai giuristi dell'età prerivoluzionaria, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente imperativistica e statualisticaai giuristi dell'età rivoluzionaria, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente imperativistica e statualistica
- A proposito della rivoluzione
bolscevica scrive nel 1921 lo Stu?ka, ci si trova in un periodo di transizione nel quale ci si deve servire del diritto, ci si deve servire dello pseudodiritto, non ci si deve servire del diritto, ci si deve servire del diritto naturale.
Nella concezione marxista, il diritto è una sovrastruttura che verrà estinta nella società.