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SCIENZE DELL'EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE

Docente: Raviolo Paolo

Lezione 001>17. Perché parliamo di società multiculturale?

Il mondo contemporaneo è caratterizzato dalla crescita dei fenomeni migratori e dall'avvento di società sempre più complesse e multiculturali. Nel mondo oggi si trovano oltre 200 milioni di migranti, circa il 3% della popolazione. L'aumento dei fenomeni migratori e delle società multietniche hanno trasformato valori e norme sia dei paesi di partenza sia di quelli d'arrivo.

Lezione 001>18. Che relazione c'è tra la globalizzazione e i fenomeni migratori?

Il mondo contemporaneo nella seconda metà del XX secolo è stato caratterizzato da innovazioni scientifiche e tecnologiche, modificazioni culturali, il sorgere di comunicazioni di massa e dai processi di globalizzazione economica e sociale. I mass media e le tecnologie hanno aperto nuove opportunità di comunicare, conoscere.

Sperimentare e confrontarsi. Con l'internazionalizzazione le migrazioni aumentano. Cambia il significato di cittadinanza, dei diritti e doveri e vengono richieste nel mondo lavorativo competenze aggiuntive.

Lezione 002>09. Quale può essere il ruolo della pedagogia nella società contemporanea?

La Pedagogia è la scienza dell'educazione della persona. Un approccio pedagogicamente fondato deve prendere in considerazione: finalità da raggiungere, contenuti da utilizzare, metodo idoneo, strumenti, deve considerare il rapporto tra educatore ed educando e l'ambiente in cui si attua il progetto educativo. La pedagogia associa la teoria alla pratica quindi non vi è solo una conoscenza della realtà ma anche modificazione della stessa attraverso la ricerca-azione. La pedagogia può essere il fattore chiave in una società complessa che reagisce alla crisi di valore e di orientamento investendo nella cultura e nell'educazione.

10.

Che cosa si intende per crisi culturale nel mondo contemporaneo? Uno dei piani della crisi nel processo di globalizzazione è quello culturale. Per cultura si intende ciò che permette ad un gruppo di riconoscersi tracciando dei limiti fra sé e gli altri. All'interno di un gruppo culturale si costruiscono scale di valori, leggi e regole da rispettare e obiettivi da raggiungere. Il mondo contemporaneo è oggi percepito come luogo dell'instabilità e quindi anche di crisi sul piano educativo e culturale. Scuola e famiglia spesso reagiscono in modo impreparato a questa crisi, alla frammentaria complessità contemporanea; la possibile soluzione è quindi nella riscoperta di un agire educativo che sappia riscoprire limiti, valori e spazi. Lezione 004>04. Che cosa intende Bauman con la definizione di società liquida? Secondo Bauman in questa dimensione di globalizzazione si sviluppa una tendenza alla liquidità cioè la

capacità di muoversi liberamente senza preavviso, di non legarsi ad un paese, ad una famiglia e tanto meno ad un lavoro. Il mondo contemporaneo è oggi percepito come luogo dell'instabilità e quindi anche di crisi sul piano educativo. Scuola e famiglia spesso reagiscono in modo impreparato a questa crisi, alla frammentaria complessità contemporanea; la possibile soluzione è quindi nella riscoperta di un agire educativo che sappia riscoprire limiti, valori e spazi.

Lezione 009>22. Perché l'approccio interculturale si definisce interdisciplinare?

Nel corso degli anni '80 molti contributi al concetto di interculturale provengono da altre discipline (filosofia, psicologia...). Sia sul piano epistemologico che educativo occorre stimolare un rapporto interazionistico fra tutte le discipline quindi un approccio interdisciplinare. L'approccio pedagogico interculturale ha consentito di superare i limiti nello studio di altre.

culture: prendendo atto della complessità, superando il relativismo culturale, presupponendo la dimensione culturale come riflessione e modalità d'intervento, considerando le nozioni di etnia, cultura, nazione ed identità.

23. Come nasce il concetto di universalismo culturale?

Con l'illuminismo si fa strada l'idea universalistica che gli scopi dell'umanità fossero uguali ovunque. Nella concezione del mondo illuminista e universalista vi è una concezione etnocentrica: la cultura a cui si appartiene è l'unica giusta. Nella concezione multiculturale contemporanea invece si trovano tracce sia di idealismo sia di relativismo culturale. Nessuna cultura può essere considerata universalmente corretta e valida per tutti.

26. Perché la pedagogia interculturale si pone tra universalismo e relativismo?

Con la definizione di universalismo ci si riferisce alla tendenza, da parte di entità politiche, sociali o religiose,

A considerare i propri atteggiamenti, valori, pratiche come universali, ossia valide per tutte le persone in tutti i luoghi e in tutte le epoche. L'universalismo ha una matrice illuminista e poggia sul razionalismo, ma porta ad ignorare le differenze sociali e culturali, oltre al trascurare il percorso storico delle diverse realtà sociali. Nel rapporto con la multiculturalità la risposta dell'universalismo è l'assimilazione, ossia il tentativo di cancellare le differenze per omologare tutti su una unica matrice culturale ritenuta migliore. Tarozzi la considera come l'esistenza di verità ed entità valide di per sé comportando però rischi di omologazione. Secondo una prospettiva relativista nessuna tradizione culturale può essere considerata universalmente corretta e valida per tutti, ma ciascuna tradizione culturale ha pari valore ed esiste in virtù della condivisione da parte di un gruppo etnico o sociale.

Universalismo e relativismo cercano di coniugare l'universale con il particolare della condizione umana. Per Genovese la pedagogia deve essere entrambe le posizioni che implica la possibilità di far coesistere la dialettica, il confronto e l'interazione. La pedagogia interculturale rifiuta la staticità e la gerarchizzazione delle culture e può essere intesa nel senso di dialogo e confronto paritetico con al centro la persona umana.

Lezione 010>07. Che cosa si intende con: "melting pot"?

Negli Stati Uniti fino agli anni '60 la Intercultural Education perseguiva finalità assimilatorie promuovendo l'ideologia del Melting Pot. Educatori ed insegnanti focalizzavano la loro attenzione sulle similitudini degli individui nella speranza che le differenze potessero scomparire. Per godere di pieni diritti si chiedeva di abbandonare la propria cultura e lingua d'origine perché potesse dominare una sola cultura anglo-sassone.

>09.

Come si può sintetizzare l'approccio al multiculturalismo nei paesi europei nel secondo dopoguerra? Dagli anni '70 in alternativa al modello liberale della cittadinanza universale si affermò il modello multiculturale. La nascita dell'epistemologia multiculturale si fa risalire a Giambattista Vico il cui libro è considerato uno dei primi testi di epistemologia multiculturale. I principi fondanti dell'epistemologia multiculturale sono: la realtà è costruita dagli attori sociali, la verità dipende dall'accordo intersoggettivo, il linguaggio contribuisce a costruire il mondo. Il pensiero multiculturale supera così il paradigma monoculturale e universalistico. Lezione 012>01. Illustra sinteticamente il percorso della pedagogia interculturale in Italia? In tutta Europa dopo una prima fase di politica a carattere assimilatorio ci si è concentrati sul superamento dei problemi linguistici e all'introduzione di

Progetti a carattere multiculturale. Dagli anni '80 si compiono i primi interventi di natura interculturale. L'Italia ha conosciuto fenomeni di immigrazione solo a partire dalla fine degli anni '70 introducendo fin da subito il concetto di pedagogia interculturale. Il sistema scolastico italiano ha avuto negli anni recenti un carattere strutturalmente inclusivo (stranieri, handicap...). Gli Orientamenti didattici della scuola materna 1991 prevedevano l'educazione alla multiculturalità. I programmi della scuola primaria nel 1985 sottolineavano la consapevolezza della diversità o emarginazione allo scopo di contrastare stereotipi e pregiudizi. I programmi sperimentali per la scuola secondaria superiore del 1992 presentavano un pluralismo di modelli e valori. Poi vi è stato il riordino del ciclo d'istruzione nel 2000 e la riforma universitaria. A tutto questo si affianca un'intensa attività di studio e ricerca pedagogica.

Lezione 014>02.

Quali possono essere i limiti della pedagogia interculturale? Dopo la prima fase di nascita e di sviluppo il concetto di ed. interculturale è sempre più oggetto di critiche e di proposte di revisione: poca chiarezza dei concetti usati (intercultura uguale a tutto ciò che è straniero), celebrazione delle culture esotiche (progetti mult. non seguiti da un'analisi critica), bambini stranieri usati come piccoli ambasciatori a rappresentare una cultura che magari conoscono poco, xenofilia (iper identificazione con lo straniero), utilizzo improprio dei termini di etnia e cultura, interventi limitati solo in presenza di alunni stranieri. Spesso si tratta di un approccio individualista, espressione della cultura occidentale, e prettamente multicultural (non interculturale): le culture sono presentate in maniera statica e immutabile e si ricorre ai confini geografici o alla nazionalità per definire le appartenenze culturali o identitarie. Vi è ilgrosso rischio della stigmatizzazione, laddove si presentano aspetti stereotipati, folcloristici, talvolta persino preconcetti dell'alterità, con il pericolo di precludere il vero incontro e/o la comunicazione profonda. La pedagogia interculturale non è ancora pedagogia della normalità; nel tempo della globalizzazione ogni pedagogia dovrebbe essere a carattere interculturale. Permangono inoltre lacune sul piano della ricerca scientifica che impediscono alla pedagogia interculturale di far parte di una mentalità comune. A tali situazioni si sono aggiunte esplosioni di nazionalismo e xenofobia dovute alla crisi economica e alla pressione migratoria. Lezione 017>09. Quale è la relazione tra comunicazione verbale e non verbale? Nella riflessione interculturale centrale è la comunicazione tra persone con diverso retroterra linguistico e culturale. Nelle diverse culture i messaggi verbali della comunicazione interpersonale sono accompagnati da codici.comunicazione verbale. Il non verbale, che riguarda l'aspetto esteriore, e il paraverbale, che comprende gestualità, tono, volume e velocità della lingua, sono strettamente legati alla comunicazione verbale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher -Debo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della pedagogia interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Raviolo Paolo.