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Il ruolo dell'ambiente nella manifestazione della creatività
La creatività non sempre si manifesta, ma può celarsi in uno stato di latenza che aspetta solo il verificarsi delle condizioni ideali per esprimersi. L'ambiente in questo caso gioca un fattore determinante, perché il contesto nel quale agisce e vive la persona, come i fattori sociali-culturali, psicologici e fisici, influenzano l'accesso alle informazioni e all'espressione delle capacità del proprio potenziale creativo. Per questo motivo, l'ambiente entro cui si svolge la situazione educativa ha l'obbligo di favorire ed alimentare costantemente il piacere e il gusto di apprendere, di fare/si domandare cercandone le soluzioni in modo dialogico e cooperativo, e di favorire il processo armonico di sviluppo. Dovrebbe connotarsi come un luogo ricco di stimoli ed incoraggiamenti volti alla concreta realizzazione delle potenzialità umane, in cui è possibile esprimersi liberamente e in modo flessibile, senza costrizioni, spingendo il soggetto.Verso l'autorealizzazione del propriosé. La creatività è guidata ed alimentata dell'educazione permanente. Si evidenzi, in né più né meno di 7 righe, tale relazione.
La creatività è alimentata e guidata dell'educazione permanente. Il desiderio di innovare, di esplorare nuovi percorsi, di realizzare sogni, ha il fine di raggiungere la piena realizzazione di sé, sia a livello sociale che professionale in un percorso che duri quanto dura la vita. L'educazione permanente trasmette alla creatività i meccanismi di trasformazione della conoscenza, del pensiero produttivo precedentemente acquisito, verso nuove produzioni e soluzioni originali tramite la ricombinazione degli elementi conosciuti in piena autonomia.
LEZIONE 78
Secondo lei perché Mario Mencarelli ha definito la creatività come uno stato di interfunzionalità?
Mencarelli definisce la creatività come "stato di interfunzionalità" perché essa si manifesta quando diverse funzioni cognitive e emotive interagiscono tra loro, creando un processo di sinergia che permette la generazione di idee originali e innovative.
Di interfunzionalità" dove tutto funziona al meglio, cioè dove ogni parte neurologica compie il suo operato nella maniera migliore possibile. Non si tratta solo di un centro che presiede le funzioni linguistiche ma riguarda anche le aree del colore, della creatività, delle forme, dell'amore, del sentimento, delle passioni, della memoria, ma anche della natura, dei nomi comuni e dei nomi propri. Sono aspetti della vita che chiamano in causa la funzionalità dell'emisfero destro, quello alogico, che non si oppone all'altro emisfero ma ne richiama sempre l'idea di unità e di reciprocità. Proprio per questo stato di interfunzionalità, quando ci si trova davanti ad un problema, nella mente si attivano una serie di processi che impiegano tutte le risorse che un individuo ha. Questo cercare nuove strategie porta a trovare molteplici soluzioni a molteplici problemi o una pluralità di soluzioni a un solo problema.
sostiene che la creatività è un modo di essere, di vivere, di porsi di fronte alla realtà, il modo più vero ed autentico di realizzarsi della persona nella sua unicità e originalità. La creatività è guidata ed alimentata dell'educazione permanente. Si evidenzi, in né più né meno di 7 righe, tale relazione. Le fasi della creatività sono cinque: - la preparazione che porta alla produzione creativa attraverso attività di osservazione, raccolta dati, slanci immaginativi e fantasie mantenendo uno stato di autocensura; - la frustrazione, contrassegnata da lunghe ore di lavoro, porta al grande balzo in avanti, sempre che il soggetto sia costante; - l'incubazione in cui i dati assunti vengono sedimentati, ripensati ed elaborati; - Il fantasticare; - l'illuminazione o insight è la strategia utile per risolvere un problema, precede la scoperta e traduce l'intuizione in dato reale. Queste fasiassicurano l'attivazione e la conclusione del processo di creazione. La creatività non sempre si manifesta, ma può celarsi in uno stato di latenza che aspetta solo il verificarsi delle condizioni ideali per esprimersi. Quale valore assume l'ambiente per lo sviluppo della creatività? La creatività, nella sua azione pratica, assume quel nobile aspetto del fare umano. Creare non è semplicemente un fare o un riprodurre determinati movimenti ed azioni nel corso del tempo, ma è uno sforzo di gran lunga maggiore rispetto alla semplice azione, in quanto risulta irripetibile ed unica. Il risultato della creazione è inaspettato, funzionale ed efficiente. Perché la creazione abbia un inizio ed una fine, occorrono alcuni elementi indispensabili, fasi, cioè, su cui erigere ogni processo creativo. Secondo Rosati la prima è la sicurezza di sé. La piena coscienza delle proprie possibilità, la massima valorizzazione delle risorse individuali,La forza dell'indagine e l'inappagamento del dato posseduto, controllato, dominato fa scattare la voglia di fare e di ricercare soluzioni nuove, appunto creare. Una seconda condizione per creare è l'esistenza di un problema. Dove tutto è risolvibile la creazione tace. Mentre dove si cercano nuove strade, mai percorse da altri c'è la creazione. Ogni atto umano può essere rilevatore di creazione. Tutto è legato alla forza propulsiva di idee che devono essere lasciate libere di esprimersi. La persona creativa manifesta la sua forza inventiva in forme differenziate, ma tra loro strettamente connesse. Sotto tali aspetti si può aggiungere che l'azione del creare ha determinati livelli, quali:
- libero sfogo
- combinazione tra elementi apparentemente contrastanti
- produttivo
- innovativo
- emergenti.
LEZIONE 79
Grazie soprattutto alle riflessioni pedagogiche, l'educazione permanente entra di diritto all'interno di quelle discipline che
investigano sull'uomo, sostituendo alla visione settoriale, segmentata e parcellizzata, tipica del sapere disciplinare, un processo che annovera ed incrementa il potenziale umano nel corso di tutta l'esistenza e secondo una prospettiva olisticamente intesa. Si rifletta su tale assunto! Grazie soprattutto alle riflessioni pedagogiche, viene posta l'attenzione sull'educazione permanente, come disciplina che segue la persona durante tutto il ciclo di vita, essa permette di esprimere tutto il potenziale umano seguendo un apprendimento continuo e olisticamente parlando, nell'insieme delle conoscenze acquisite durante la propria formazione e nella ricchezza culturale, col fine di migliorare sé stessi e nel raggiungere quello stato di benessere e gratificazione personale. Secondo Paul Lengrand quando si parla di educazione permanente è importante considerare l'educazione non solo come acquisizione di un patrimonio di conoscenze, ma anche come sviluppo.Dell'individuo che diviene progressivamente sempre più se stesso attraverso le diverse esperienze di vita mentre Richmond fa rientrare in questo termine tutti gli apprendimenti formali e non formali che l'individuo consegue nel corso dell'intera esistenza per raggiungere il massimo sviluppo.
Il rapporto tra persona ed educazione permanente è più vivo che mai, soprattutto perché l'azione pedagogica è rivolta allo sviluppo delle potenzialità umane indipendentemente dalla fascia di età. Si rifletta su tale idea pedagogica in né più né meno di 7 righe.
Mencarelli offre un'educazione che sia capace di rispettare ogni essere umano, che attivi capacità critiche e di sintesi e formi una coscienza pluralista della cultura. In questo contesto la persona si pone come portatore di singolarità, mentre l'educazione permanente avrà il ruolo di orientare la persona nella società odierna.
Lo scopo che si propone risulta essere quello di rendere la persona capace di accettare e decifrare la realtà che gli si pone davanti. L'educazione permanente può essere individuata come un sistema formativo che pone le basi per la maturazione di capacità e di attitudini, per poi realizzarsi come complesso di opportunità che garantiscano all'individuo la continuità del suo processo di formazione. Il rapporto tra persona e educazione permanente avviene soprattutto perché l'azione pedagogica è incentrata sullo sviluppo delle potenzialità umane indipendentemente dalla fascia di età. Le iniziative di formazione continua trovano fondamento nelle due finalità dell'educazione permanente, cioè offrire a tutti le opportunità per "situarsi" nel mondo contemporaneo; inoltre occorre orientare la persona verso una maggiore comprensione reciproca mediante l'accettazione delle differenze culturali.
educazione permanente è strettamente interconnesso. L'educazione permanente si basa sulla cultura come fondamento per lo sviluppo sostenibile. La cultura rappresenta l'insieme di conoscenze, valori, tradizioni e pratiche che caratterizzano una società. È attraverso la cultura che si trasmettono e si acquisiscono le competenze necessarie per affrontare le sfide del presente e del futuro. L'educazione permanente, invece, è un processo continuo di apprendimento che si estende lungo tutta la vita. Essa mira a sviluppare le capacità cognitive, emotive, sociali e creative delle persone, al fine di migliorare la qualità della vita individuale e collettiva. L'educazione permanente si basa sulla consapevolezza che il mondo è in costante evoluzione e che le persone devono essere in grado di adattarsi e di apprendere in modo continuo. Attraverso l'educazione permanente, le persone possono acquisire nuove competenze, ampliare le proprie conoscenze e sviluppare una mentalità aperta e flessibile. Questo processo di apprendimento continuo contribuisce a promuovere lo sviluppo sostenibile, poiché consente alle persone di comprendere e affrontare in modo consapevole le sfide ambientali, sociali ed economiche che caratterizzano il mondo contemporaneo. In conclusione, il rapporto tra cultura ed educazione permanente è fondamentale per promuovere un innalzamento culturale e uno sviluppo sostenibile. La cultura fornisce le basi per l'educazione permanente, mentre quest'ultima permette alle persone di acquisire le competenze necessarie per affrontare le sfide del presente e del futuro in modo consapevole e responsabile.educazione permanente segue un sistema filosofico-sociologico e biologico, dove la formazione dell'uomo nell'arco della sua vita, si basa sul migliorarsi e sviluppare il proprio potenziale utilizzando la propria formazione e ricchezza culturale, in una situazione di apprendimento continuo per raggiungere il massimo nella vita. Su quali assunti si basa l'educazione permanente? L'educazione permanente si basa sui seguenti assunti: 1. L'apprendimento è un processo continuo che si estende per tutta la vita dell'individuo. 2. Ogni individuo ha un potenziale di apprendimento illimitato e può continuare a sviluppare le proprie capacità e competenze. 3. L'educazione permanente si basa sull'idea che l'apprendimento non si limiti solo all'ambito formale dell'istruzione scolastica, ma possa avvenire in ogni contesto e in ogni fase della vita. 4. L'educazione permanente promuove l'autonomia e la responsabilità dell'individuo nel proprio processo di apprendimento. 5. L'educazione permanente favorisce l'acquisizione di competenze trasversali, come la capacità di apprendere in modo autonomo, di adattarsi ai cambiamenti e di lavorare in team. 6. L'educazione permanente si basa sull'idea che l'apprendimento sia un diritto di tutti e che debba essere accessibile a ogni individuo, indipendentemente dalla propria età, background culturale o situazione socio-economica. 7. L'educazione permanente promuove la valorizzazione e il riconoscimento delle competenze acquisite attraverso l'esperienza e l'apprendimento informale. 8. L'educazione permanente si basa sull'idea che l'apprendimento possa contribuire al benessere individuale e sociale, favorendo lo sviluppo personale, la partecipazione attiva nella società e la costruzione di una cittadinanza consapevole e responsabile.