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INDUSTRIALE
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Docente: Micozzi Alessandra
Lezione 009
01. Cosa si intende per organizzazioni no profit?
Una organizzazione rappresenta una entità sociale volta alla realizzazione di determinati obiettivi
impiegando strutture ben coordinate e con forte interazione con l’ambiente esterno. Si tratta di entità
che creano valore per dipendenti, clienti ed azionisti. Esistono differenti tipologie di organizzazione, tra
cui quelle no profit. In questo caso le entrate derivano da stanziamenti pubblici e donazioni e quindi
tutti i servizi sono offerti a clienti non paganti. La continuità è garantita da un apporto costante di fondi
e dalla mediazione fra diversi stakeholders che saranno manager, finanziatori, comunità locali, volontari
e beneficiari. Scaricato da Padel Clips (padelclip1@gmail.com)
© 2016 Università Telematica eCampus - Data Stampa 18/01/2017 12:25:20 - 14/78
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Set Domande: STRATEGIA D'IMPRESA E ORGANIZZAZIONE
INDUSTRIALE
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Docente: Micozzi Alessandra
Lezione 010
01. Quali sono gli stakeholders di una impresa?
stakeholder, o portatore d’interesse, si intende qualsiasi soggetto che eserciti
Con il termine
un’influenza nei confronti di una società. In termini pratici sono stakeholder i clienti, i
fornitori, i finanziatori, i collaboratori, i dipendenti oltre che gruppi di interesse locale o
esterni, siano essi residenti sul territorio ove sorge un’azienda o le sue istituzioni pubbliche di
Un insieme di soggetti quindi, di cui un’azienda dovrà valutare le caratteristiche
riferimento.
in ordine al migliore raggiungimento degli obiettivi prefissati. La prima definizione di
stakeholder risale al 1963, elaborata presso il Reserach Insitute di Stanford e citata in
“Strategic Management: A Stakeholder Approach” di Edward Freeman: “Soggetti senza il cui
supporto l’impresa non è in grado di sopravvivere”. Secondo questa teoria, il processo
produttivo di un’azienda generica deve soddisfare delle soglie critiche di costo, servizio e
qualità diverse e specifiche per ogni stakeholder. Al di sotto di una prestazione minima, il
cliente cambia fornitore, i dipendenti si dimettono e i processi materialmente non possono
continuare. Ne discende l’importanza per l’imprenditore, e in senso lato per qualunque
progettualità, di valutare e monitorare nel tempo l’apporto dei vari stakeholder coinvolti.
02. Descrivere le dimensioni contestuali dell'organizzazione
Nell’ambito delle caratteristiche di una organizzazione, è possibile individuare due differenti
dimensioni della progettazione organizzativa indicate con dimensioni strutturali e contestuali. Di
seguito si riportano le dimensioni contestuali:
grandezza dell’organizzazione in termini di numero di dipendenti.
- Dimensione->
- Tecnologia→ tecniche e strumenti utilizzati per garantire la trasformazione di input in
output. elementi esterni all’organizzazione che includono fornitori, clienti, pubblica
- Ambiente→
amministrazione ed altre imprese del settore.
scopo dell’organizzazione e modalità competitive.
- Obiettivi e strategia→
- Cultura→ insieme dei valori fondamentali condivise dal complesso dei membri
dell’organizzazione.
03. Descrivere le dimensioni strutturali dell'organizzazione
Nell’ambito delle caratteristiche di una organizzazione, è possibile individuare due differenti
dimensioni della progettazione organizzativa indicate con dimensioni strutturali e contestuali. Di
seguito si riportano le dimensioni strutturali:
- Formalizzazione, intesa come la quantità di documentazione scritta riguardante
l’organizzazione, incluse procedure e regolamenti.
- Specializzazione, intesa come il grado di divisione del lavoro fra i membri
dell’organizzazione a chi e l’ambito del controllo, ossia il numero di sottoposti
- Gerarchia: descrive chi riporta
per ogni superiore. La gerarchia è ben rappresentata dall’organigramma
l’individuazione dei livelli gerarchici che hanno autorità di
- intesa come
Centralizzazione→ di organizzazione centralizzata quando l’attività decisione è
prendere decisioni. Si parla
ristretta ai livelli superiori.
- Professionalità, intesa come il livello di formazione ed addestramento formale di tutti i
membri di una organizzazione
- Indicatori del personale, intesi come la quota del personale occupato nelle differenti
funzioni dell’organizzazione.
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Set Domande: STRATEGIA D'IMPRESA E ORGANIZZAZIONE
INDUSTRIALE
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Docente: Micozzi Alessandra
Lezione 011
01. Che differenza c'è tra il modello organizzativo meccanico e organico?
I modelli organizzativi possono essere distinti in meccanico ed organico. Si tratta di due approcci
completamente differenti. In particolare, nel caso di modello organizzativo meccanico si ha una
definizione rigida dei compiti che sono suddivisi in parti specialistiche separate. Il modello è basato su
una rigida gerarchia di autorità e controllo, con tale regole da seguire. Si tratta di un modello basato su
una comunicazione verticale, in cui la conoscenza ed il controllo di tutti i compiti sono accentrati ai
vertici dell’organizzazione, Di contro, nel modello organico i compiti sono adattati e ridefiniti attraverso
il lavoro di gruppi di dipendenti e ciascuno di essi contribuisce a compiti comuni dell’unità. La gerarchia
di autorità e controllo è meno rigida e si ha una comunicazione orizzontale, in cui conoscenza e controllo
sono localizzati in ogni punto dell’organizzazione.
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Set Domande: STRATEGIA D'IMPRESA E ORGANIZZAZIONE
INDUSTRIALE
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Docente: Micozzi Alessandra
Lezione 012
01. Cosa si intende per istituzionalismo?
Quando l'ambiente istituzionale delle organizzazioni è costituito da norme e valori degli stakeholders e quando per sopravvivere e crescere le organizzazioni hanno
bisogno di legittimità da parte degli stakeholders
quando esiste legittimazione da parte degli stakeholders aziendali
Quando l'ambiente istituzionale delle organizzazioni è costituito da norme e valori degli stakeholders
quando si verifica una situazione nella quale le azioni di un'organizzazione sono desiderabili, opportune e appropriate nel sistema di riferimento
02. Cosa si intende per network?
Lavorare in coordinamento con fornitori e clienti
essere in partnership con altre aziende
Lavorare per progetti
organizzare le attività economiche attraverso il coordinamento e la cooperazione interorganizzativa
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Set Domande: STRATEGIA D'IMPRESA E ORGANIZZAZIONE
INDUSTRIALE
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Docente: Micozzi Alessandra
Lezione 013
01. Descrivere la teoria dell'ecologia delle popolazioni organizzative (PEO)
La PEO è una teoria recente riportata per la prima volta in un articolo nel 1977 che adatta e rielabora la
teoria evolutiva e le ipotesi sulla selezione naturale di Darwin. Secondo tale teoria, le organizzazioni
come gli esseri viventi non sono in gradi di adattarsi con sufficiente velocità a tutte le variazioni
dell’ambiente economico a causa della loro inerzia strutturale. Per tale ragione si determina una
che non sono più adatte a sopravvivere nell’ambiente
dissoluzione di tutte le organizzazioni
modificatori. Tuttavia, finché le condizioni non mutano, le organizzazioni dotate di inerzie maggiori,
ossia quelle che si riproducono meglio sopravvivono e si sviluppano. Tale teoria propone inoltre un
modello positivo di sviluppo, poiché da attenzione ai tassi vitali delle popolazioni organizzative,
affermando che essi sono fortemente dipendenti dalla densità. Ogni organizzazione vive all’interno di
risorse e vincoli, ed all’interno di tali nicchie si sviluppano
una nicchia, intesa come un insieme di
meccanismi di competizione. Oltre alla competizione agiscono anche relazioni con le altre
organizzazioni. Il cambiamento di natura competitiva ed istituzionale rappresenta il fulcro dei fenomeni
studiati dall’approccio PEO. La varietà delle forme organizzative esistenti è spiegata da tale prospettiva
in relazione al ricombinarsi di tali forze all’interno di una popolazione di organizzazioni o tra
popolazioni di organizzazioni che operano su nicchie ambientali in parziale sovrapposizione. Il concetto
di flessibilità di sistema è quindi tradotto in termini di modalità con le quali le forme organizzative si
avvicendano per rispondere alle esigenze mutevoli dell’ambiente economico e sociale. La dinamica
delle organizzazioni che si rileva su archi temporali prolungati è un prodotto dell’interazione tra le
azioni delle stesse e complessi movimenti di partizione di risorse economiche e sociali. In tale dinamica
hanno origine relazioni complesse tra forma organizzativa e identità sociale che rappresentano nel
contempo una rigidità e un’opportunità. Rigidità in quanto sottopongono le organizzazioni a pressioni
al conformismo, opportunità in quanto possono essere oggetto di strategie di differenziazione.
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Set Domande: STRATEGIA D'IMPRESA E ORGANIZZAZIONE
INDUSTRIALE
INGEGNERIA INDUSTRIALE
Docente: Micozzi Alessandra
Lezione 014
01. Cosa guida le attività economiche nella teoria della mano invisibile del mercato?
il libero mercato
il meccanismo dei prezzi dei prodotti finali
il meccanismo dei prezzi per l'allocazione dei fattori produttivi
le leggi istituzionali
02. Descrivere la teoria della razionalità limitata di Simon (1947)
La teoria della razionalità limitata è stata ideata nel 1947 da Simon. In questa teoria si assume che
l’oggetto dell’analisi organizzativa non siano i fini e le funzioni svolte dalle organizzazione ma i
concreti comportamenti umani nelle organizzazioni. Questo suggerisce che il punto di partenza deve
essere rappresentato da uomini che agiscono e decidono prima ancora di definire la struttura che
dei ruoli. Altro principio alla base di tale teoria è che l