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LETTERATURA COMPARATA E TEORIA DELLA RICEZIONE

La teoria della ricezione ha profondamente influenzato gli studi di letteratura comparata,

portando a una ridefinizione dei modelli interpretativi e delle dinamiche coinvolte nell'analisi delle

opere letterarie. Ecco come la teoria della ricezione ha inciso su diversi aspetti della letteratura

comparata:

Spostamento dall'autore al lettore: Gli studi di Hans Robert Jauss hanno trasformato l'interesse

critico, spostandolo dal rapporto autore-testo a quello testo-lettore. Questo cambiamento di

prospettiva ha enfatizzato il ruolo attivo del lettore nell'interpretazione del testo.

Estetica della ricezione di Jauss e Iser: All'interno della Scuola di Costanza, Hans Robert Jauss e

Wolfgang Iser hanno sviluppato l'estetica della ricezione, teorizzando sull'esistenza di un lettore

implicito rappresentato dalle strategie testuali che sollecitano risposte specifiche da parte del

lettore. Questo concetto ha contribuito a una comprensione più approfondita dell'interazione

dinamica tra testo e lettore.

Indicazioni di lettura di Eco: Le teorie di Umberto Eco, come espresse nel suo lavoro "Lector in

fabula" (1979), hanno introdotto l'idea di indicazioni di lettura nel testo stesso. Queste indicazioni

funzionano come istruzioni per interpretare il significato dell'opera, attivando processi di

cooperazione interpretativa tra autore e lettore.

Influenza creativa e scambio reciproco: Il teorico della letteratura Dionýz Ďurišin ha contribuito a

una prospettiva più dinamica sulla ricezione delle opere letterarie. Ha sottolineato che l'influenza

di un'opera in un contesto diverso deve essere considerata come un processo attivo di ricezione e

non come un'assorbimento passivo. Questo approccio sfida il tradizionale modello eurocentrico di

importazione passiva da parte delle letterature considerate "minori".

In sintesi, la teoria della ricezione ha arricchito la letteratura comparata introducendo concetti

come il lettore implicito, le indicazioni di lettura e l'idea di un processo attivo di ricezione e

influenza reciproca tra le letterature. Questo ha portato a una comprensione più sfumata delle

relazioni tra testi, autori e lettori all'interno di contesti culturali diversi.

IN CHE MODO LA TEORIA DELLA RICEZIONE HA INFLUENZATO LA LETTERATURA

COMPARATA? Vedi sopra

ALLA LUCE DI QUALI FATTORI SONO STATI RIVISTI I CRITERI DI INCLUSIONE E

ESCLUSIONE NELLA LISTA DEI CAPOLAVORI LETTERARI MONDIALI?

Negli anni Settanta del Novecento e successivamente, si è assistito a una revisione critica dei

criteri di inclusione ed esclusione nella lista dei capolavori letterari mondiali. Diversi fattori hanno

contribuito a questa riconsiderazione:

Voci marginalizzate: Le teorie femministe, le voci dei migranti, dei soggetti postcoloniali, la

letteratura gay, proletaria e delle diverse minoranze sono state storicamente accantonate dal

canone letterario tradizionale. Queste voci sono emerse come importanti e hanno portato a una

revisione critica dell'esclusione di determinati gruppi dalla canonizzazione letteraria.

Dibattito negli anni '80: Negli anni '80 negli Stati Uniti, il dibattito sul canone è diventato più

intenso. L'atmosfera culturale ha generato movimenti di protesta, come la rivolta di Stanford nel

1987, in cui gli studenti hanno manifestato contro la lista obbligatoria di classici letterari. Questo

ha contribuito a sollevare questioni ideologiche dietro le scelte dei testi canonici.

Cultural Studies e intellettuali: Gli intellettuali come Edward Said, Homi Bhabha, Terry Eagleton,

Gayatri Spivak, ispirati dalle istanze culturaliste, hanno proposto alternative al predominio di testi

provenienti dall'area bianca e protestante nei programmi di Letteratura inglese comparata. Hanno

cercato di ampliare la lista dei testi canonici includendo voci precedentemente escluse.

Controriforma di Harold Bloom: Negli anni '90, Harold Bloom è emerso come uno dei principali

oppositori delle proposte dei cultural studies. Nel suo libro "Il canone occidentale" (1994), Bloom

ha proposto una galleria di 26 scrittori che rappresentano il canone occidentale, basandosi sulla

loro originalità artistica e sublime. Bloom si è opposto alle prospettive multiculturaliste.

Postcolonialismo, postmodernismo e globalizzazione: Le nuove prospettive offerte dal

postcolonialismo, dal postmodernismo e dalla crescente consapevolezza della società globale

hanno influenzato la revisione dei criteri di inclusione ed esclusione. C'è stata una maggiore

attenzione alla diversità culturale e alle voci precedentemente ignorate.

In sintesi, la riconsiderazione dei criteri di inclusione ed esclusione nella lista dei capolavori

letterari mondiali è stata guidata da una crescente consapevolezza delle voci marginalizzate e da

un desiderio di riflettere la complessità e la diversità delle esperienze umane attraverso la

letteratura.

IN CHE MODO SI È EVOLUTO IL CONCETTO DI CANONE LETTERARIO?

Innanzitutto il canone è inteso come un insieme di regole, modelli e principi della narrazione. Il canone

letterario è costituito da un compendio di grandi opere e autori considerati 'ufficiali', 'originali', ai quali

viene riconosciuto il maggior valore artistico che insieme costruiscono l’identità culturale di una

comunità. È soprattutto a partire dagli anni Settanta, con il riconoscimento delle culture marginali, delle

minoranze etniche e delle realtà postcoloniali, che nasce l’esigenza di rivedere il canone: non sembra

più sufficiente considerare una lista di pochi autori euroamericani poiché in questo modo vengono

esclusi dei mondi e con essi le loro culture. Negli Stati Uniti la questione del canone solleva un dibattito

che durerà decenni in cui possono essere individuate posizioni a favore di un’apertura e posizioni che

difendono un canone più rigido e selettivo. Il canone letterario è stato anche uno strumento di

colonizzazione culturale e linguistica. In tempi diversi, infatti, ha unificato, spesso con una imposizione

forzata, nazioni come la Gran Bretagna, la Francia, l’Italia, gli Stati Uniti, la Spagna, e le rispettive terre di

conquista coloniale, uniformate dall’imposizione di una lingua comune. In questi territori, dunque, si è

imposta la cultura europea. Ma la cultura europea, allo stesso tempo, è stata modificata dai nuovi

elementi portati dall’emigrazione, dal multiculturalismo, dalla multietnicità. In questo senso si è

consolidata la collaborazione tra letteratura comparata e Cultural Studies, che, come abbiamo visto, si

concentrano sullo studio della cultura, in particolar modo della cultura contemporanea, intesa non solo

in senso letterario ed artistico, ma anche come stile di vita sia a livello individuale che istituzionale (il

lavoro, l’orientamento sessuale, la vita familiare ecc.).

LO STUDIO DEI TEMI IN LETTERATURA

In letteratura sono presenti temi che ricorrono e si ripetono nelle opere di uno stesso autore, ma

anche in autori diversi e in differenti contesti nazionali.

L’analisi dei temi letterari è stata affrontata da varie correnti critiche, ciascuna con i propri

strumenti (la stilistica, lo strutturalismo ecc.) e negli ultimi tempi ha conosciuto una ripresa

soprattutto nell’ambito delle ricerche di carattere comparatistico.

È nella prima metà dell’Ottocento che il positivismo tedesco promuove lo sviluppo di questo tipo

di approccio con ilnome di “Stoffgeschichte” (storia dei temi) all’interno del quale si ricordano i

filologi e linguisti tedeschi Jacob e Wilhelm Grimm che avevano inaugurato il filone di ricerca

basato sulla trasmissione dei temi attraverso la letteratura popolare di tradizione orale e anonima.

L’impostazione della Stoffgeschichte viene ereditata dal filologo e medievalista francese Gaston

Paris (1839-1903), che alla fine del XIX secolo diviene il massimo rappresentante della letteratura

comparata interessata alla genesi e alla ricostruzione dei temi nelle letterature europee a partire

dalla tradizione popolare. Ma è negli anni Trenta che viene introdotto il termine thémathologie

nell’ambito della scuola comparatista francese, in particolare da Paul Van Tieghem, dichiarandosi

scettico nei confronti delle ricerche tematologiche a lui contemporanee, che a suo parere

produrrebbero semplicemente inventari e schedature di materiali. Lo studio della tematologia

prosegue in particolare l’anglista italiano Mario Praz pubblica il saggio La carne, la morte e il

diavolo nella letteratura romantica (1930) in cui esamina i temi morbosi, scabrosi, legati ad aspetti

noir, come il sesso e la putrefazione, rintracciabili all’interno della letteratura romantica.

Negli stessi anni, in area tedesca, Ernst Robert Curtius inizia il suo progetto filologico-ecdotico

dell’Europäische Literatur und lateinisches Mittelalter (Letteratura europea e Medio Evo latino)

pubblicato nel 1948, un inventario di tòpoi che dalla letteratura della tarda latinità si travasano

nelle letterature europee.

Tra gli studiosi che hanno elaborato la critica tematica ricordiamo Georges Poulet (1902-1991) il

quale si concentra su temi astratti come il tempo e lo spazio (La metamorfosi del cerchio, 1961) e

Richard che mette in relazione i nuclei tematici con la sensibilità dell’autore (Proust e il mondo

sensibile, 1974).

La cosiddetta psicocritica degli anni Sessanta, il metodo della critica letteraria elaborato dal

francese C. Mauron (1899 –1966), a partire dalla nozione freudiana di inconscio, individua una

serie di temi e motivi ricorrenti in un autore o in un’opera, che rappresentano una rete di

«metafore ossessive».

J. Starobinski (1920-) precisa che non è sufficiente redigere un inventario dei temi che fanno parte

dell’immaginario di un autore, ma bisogna individuare il tema più rilevante. In Ritratto dell’artista

da saltimbanco (1970) lo studioso analizza la figura del clown (e figure simili come il saltimbanco,

la ballerina e l’acrobata), riflettendo sulla ricorrenza di quest’immagine nella letteratura e nella

pittura tra Ottocento e Novecento.

Nell’ambito della critica tematica dobbiamo ricordare anche gli studi del canadese Northrop Frye il

quale riprende Aristotele e si concentra sull’intreccio e sull’aspetto cruciale dell’intreccio

chiedendosi qual è il senso della storia

(anagnorisis).

EVOLUZIONE DELLA CRITICA TEMATICA

L'evoluzione della critica tematica, in particolare negli anni '60, ha portato a una riflessione più

approfondita sulla terminologia e sui metodi di analisi. Uno degli studiosi che ha contribuito a dare

ordine a questa terminologia è stato il belga Trousson. Riassumendo le sue idee:

Terminologia e tematologia:

Dettagli
A.A. 2023-2024
45 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jessicafrontera di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Critica letteraria e letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof De Blasio Antonella.