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Commercio equo e solidale
E’ uno dei tanti strumenti che si propongono di reagire ai guasti causati dalla iniqua globalizzazione dei mercati. Lo scopo del commercio equo e solidale è quello di promuovere la giustizia sociale ed economica e lo sviluppo sostenibile con un commercio alternativo e favorire la formazione, la cultura, l’azione politica nei paesi svantaggiati. Il commercio equo e solidale vuole riequilibrare i rapporti commerciali tra i paesi sviluppati e quelli meno sviluppati, garantendo un giusto guadagno e una vita dignitosa ai produttori, eliminando l’intermediazione speculativa e sostenendo, con adeguati finanziamenti, progetti di sviluppo locale.Capitale umano
Il concetto di capitale umano si riferisce alla somma delle conoscenze, delle competenze, delle abilità e delle esperienze acquisite da un individuo attraverso l'istruzione, la formazione, l'esperienza lavorativa e la partecipazione alla vita sociale.altre parole, il capitale umano rappresenta il valore che un individuo porta con sé e che può essere utilizzato per migliorare la propria vita e quella della comunità in cui vive. Il capitale umano è un fattore importante per lo sviluppo economico e sociale di un paese, poiché le persone che possiedono un alto livello di capitale umano sono in grado di contribuire maggiormente all'acrescita economica e al benessere della società. Ad esempio, le persone con un alto livello di istruzione e formazione hanno maggiori opportunità di trovare lavoro e di guadagnare di più, contribuendo così all'acrescita economica del paese. Inoltre, le persone con un alto livello di capitale umano sono in grado di partecipare attivamente alla vita sociale e politica del paese, contribuendo alla costruzione di una società più giusta e democratica. Il concetto di capitale umano è stato introdotto per la prima volta dagli economisti.Gary Becker e Theodore Schultz negli anni '60. Secondo questi studiosi, il capitale umano è un investimento che le persone fanno su se stesse, attraverso l'acquisizione di conoscenze e competenze che aumentano la loro produttività e il loro valore sul mercato del lavoro.Dalla piccola impresa, si contraddistingue per un numero di occupati minore di 10 e un fatturato annuo o totale di bilancio annuo inferiore a 2 milioni di euro.
LEZIONE 46 DOMANDA 17. Quale erano le differenti impostazioni politiche dei governi Crispi e Giolitti?
Francesco Crispi, vuole imitare il cancelliere tedesco Bismark nella politica autoritaria e decisionista, promuove il colonialismo italiano nel Mar Rosso (appoggiato dagli armatori e dall'industria navale), riorganizza lo Stato, allarga il diritto di voto, ma reprime duramente le manifestazioni del movimento operaio e delle organizzazioni cattoliche. La politica di Giovanni Giolitti invece: progressività delle imposte con una più equa distribuzione del carico fiscale, non repressione delle manifestazioni del movimento operaio e delle organizzazioni popolari, riduzione delle spese eccessive del Governo.
LEZIONE 46 DOMANDA 18. Quali erano le differenze tra le impostazioni comuniste di Lenin e quelle di Stalin?
Lenin
voleva costituire di un partito fortemente centralizzato, diretto da rivoluzionari di professione e regolato da una rigida disciplina: il partito è quindi "l'avanguardia del proletariato" e ha il compito di condurre le masse operaie alla vittoria sull'assolutismo zarista. Stalin pianificò l'integrazione dell'economia: lo stato governava in modo rigido tutti i meccanismi dell'economia, stabilendo cosa produrre, quanto, in quanto tempo e a quale prezzo. Ciò escludeva l'iniziativa privata e presupponeva la proprietà pubblica di tutti i mezzi di produzione. LEZIONE 46 DOMANDA 19. Quali differenze di pensiero esistevano tra i socialisti riformisti ed i socialisti rivoluzionari? LEZIONE 46 DOMANDA 20. Perché avvenne la strage di Piazza Fontana? La strage di Piazza Fontana avvenne il 12 dicembre 1969 a Milano, quando una bomba esplose in una banca situata in piazza Fontana, uccidendo 17 persone e ferendone altre 88. Questoevento è stato uno dei più gravi atti di terrorismo nella storia italiana ed è stato attribuito a gruppi di estrema destra. Tuttavia, la strage di Piazza Fontana non può essere considerata un evento isolato, ma piuttosto come parte di un clima di violenza politica che caratterizzò l'Italia negli anni '60 e '70. In questo periodo, il paese era attraversato da conflitti sociali e politici, con una forte polarizzazione tra le forze di sinistra e quelle di destra. In particolare, la strage di Piazza Fontana fu il culmine di una serie di attacchi terroristici compiuti da gruppi di estrema destra, che cercavano di destabilizzare il paese e di creare un clima di paura e insicurezza. Questi gruppi erano spesso legati a organizzazioni neofasciste e avevano come obiettivo principale la lotta contro il comunismo e le forze di sinistra. La strage di Piazza Fontana ebbe anche importanti conseguenze politiche e sociali. Innanzitutto,Portò all'introduzione di misure di emergenza da parte del governo italiano, che cercò di reprimere la violenza politica attraverso l'uso della forza. Inoltre, la strage contribuì a rafforzare il movimento studentesco e le organizzazioni di sinistra, che denunciarono la violenza politica e chiesero una maggiore democrazia e partecipazione.
In conclusione, la strage di Piazza Fontana rappresenta un momento cruciale nella storia italiana, che ha segnato profondamente il paese e la sua società. Questo evento ha evidenziato la necessità di affrontare i problemi della violenza politica e della polarizzazione ideologica, e ha contribuito a promuovere una maggiore consapevolezza e partecipazione civica.
LEZIONE 46 DOMANDA 21. Che cosa si intende per "capitalismo famigliare"? È l'insieme di quelle situazioni in cui una stessa famiglia gestisce un'impresa di cui detiene una rilevante quota di proprietà.
LEZIONE 46 DOMANDA 22.
Quali forze economiche e sociali appoggiarono la dittatura fascista in Italia e perché?
Durante il periodo della dittatura fascista in Italia, molte forze economiche e sociali appoggiarono il regime di Mussolini. Tra queste forze si possono annoverare i grandi industriali, i latifondisti, la Chiesa cattolica, le forze armate e una parte della classe media.
I grandi industriali, in particolare quelli del Nord Italia, videro nel fascismo un'opportunità per rafforzare il loro potere economico e consolidare il loro controllo sui lavoratori. Il regime fascista promosse politiche protezionistiche a favore dell'industria nazionale, che beneficiò soprattutto le grandi imprese. Inoltre, il fascismo rese illegale lo sciopero e limitò la libertà sindacale, garantendo così ai datori di lavoro un maggiore controllo sui lavoratori.
Anche i latifondisti appoggiarono il regime fascista, poiché il fascismo promosse politiche agricole a loro favorevoli.
Il regime fascista introdusse la bonifica integrale delle terre, che permise ai latifondisti di acquisire nuove terre e aumentare la loro produzione agricola. Inoltre, il fascismo promosse la colonizzazione interna, che portò alla creazione di nuovi insediamenti agricoli e alla diffusione del latifondo. La Chiesa cattolica appoggiò il regime fascista perché vedeva in esso un alleato nella lotta contro il comunismo e il laicismo. Il fascismo promosse politiche a favore della Chiesa, come l'insegnamento della religione nelle scuole e la creazione di organizzazioni cattoliche di massa. Inoltre, il regime fascista promosse una politica di conciliazione con la Chiesa, che portò alla firma dei Patti Lateranensi nel 1929. Le forze armate appoggiarono il regime fascista perché vedevano in esso un garante dell'ordine e della stabilità nazionale. Il fascismo promosse una politica di riarmo e di espansione territoriale, che portò alla conquista.dell'Etiopia nel 1935 e alla partecipazione alla guerra civile spagnola. Inoltre, il regime fascista promosse una politica di esaltazione del valore militare, che portò alla creazione di organizzazioni paramilitari come le Camicie Nere. Infine, una parte della classe media appoggiò il regime fascista perché vedeva in esso un'opportunità per risolvere i problemi economici e sociali del paese. Il fascismo promosse politiche a favore della classe media, come la creazione di nuovi posti di lavoro e la costruzione di nuove infrastrutture. Inoltre, il regime fascista promosse una politica di esaltazione del nazionalismo e dell'identità nazionale, che portò alla creazione di un senso di unità nazionale tra la popolazione italiana. LEZIONE 46 DOMANDA 23. Qual era la situazione tedesca prima dell'avvento del regime nazista in Germania? LEZIONE 46 DOMANDA 24. Che cosa si intende per "lavoro in nero" in Italia?tano le norme contrattuali e fiscali. Il lavoro nero è spesso caratterizzato da mancanza di tutele e diritti per i lavoratori, che vengono sfruttati e pagati in modo irregolare. Questa pratica è illegale e dannosa per l'economia e la società nel suo complesso.