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T
10. Cosa si intende per filtri low-pass Guassiani? Descriverli
I filtri low pass gaussiani GLPF sono definiti dalla seguente espressione:
Dove D è la frequenza di tagli; quando D(u, v) = D il filtro low pass gaussiano è più piccolo del suo massimo valore di
0 0
0.607. L’antitrasformata di Fourier del filtro low pass gaussiano è a sua volta una funzione gaussiana, quindi il filtro
spaziale gaussiano, ottenuto dal calcolo della IDFT, non avrà ringing.
Lez. 21
08. Cosa si intende per filtri high-pass Guassiani? Descriverli
La funzione di trasferimento del filtro high pass gaussiano GHPF, la cui frequenza di taglio è posta a distanza D dal
0
centro del rettangolo della frequenza è data da:
I risultati ottenuti sono più tenui dei filtri high-pass ideale e high-pass di Butterworth
09. Cosa si intende per filtri high-pass ideale? Descriverli
Un filtro high pass ideale 2-D IHPL è definito:
come al solito è la frequenza di taglio. Il filtro high pass porta a zero tutte le frequenze all’interno del cerchio
dove D 0
di raggio D e lascia passare, senza attenuarle, tutte le frequenze esterne. Nella pratica non è fisicamente
0
realizzabile. Downloaded by Carlo Marziani (carlomarziani62@gmail.com)
lOMoARcPSD|14508144
10. Cosa si intende per filtri high-pass di Butterworth? Descriverli
Un filtro high pass di Butterworth 2-D BHPF di ordine n con frequenza di taglio uguale a D è definito:
0
Come nel caso dei filtri low pass, i filtri high pass di Butterworth hanno dei risultati più tenui rispetto ai filtri high pass
ideali.
Lez. 22
08. Cosa si intende per filtro di enfasi dell'alta frequenza
È possibile sostituire il filtro low pass con un filtro high pass:
L’espressione all’interno delle parentesi quadre è chiamata filtro di enfasi dell’alta frequenza. I filtri high pass, come
abbiamo già visto precedentemente, riducono a zero il termine dc, riducendo l’intensità media nell’immagine filtrata
a zero. Invece il filtro di enfasi dell’alta frequenza non riscontra questo problema in quanto gli viene aggiunto il
valore 1 (questo valore 1 può essere sostituito da un termine k>=0 che specifica la distanza dall’origine). La costante
k controlla la proporzione delle alte frequenze che influenzano il risultato finale.
09. Descrivere l'unsharp mask nel dominio della frequenza
10. Descrivere il filtraggio omomorfico
Il filtraggio omomorfico è un filtraggio che opera nel dominio della frequenza e quindi utilizza la Trasformata di
Fourier. Questo tipo di filtraggio si basa sui concetti dell'illuminazione e della riflettanza per andare a migliorare
l'aspetto dell'immagine effettuando operazioni di compressione dei range dell'intensità e miglioramento del
contrasto. Ciò è possibile perché un'immagine può essere espressa come prodotto delle componenti di illuminazione
i(x,y) e riflettanza r(x,y): Downloaded by Carlo Marziani (carlomarziani62@gmail.com)
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questa equazione non può essere utilizzata direttamente nel dominio della frequenza perché la trasformata di
Fourier di un prodotto non è uguale al prodotto delle trasformate. Per poter operare nella frequenza è necessario
separare le componenti di illuminazione e riflettanza, in modo tale che il filtro possa operare separatamente sulle
due componenti (ad operare sulle due componenti separatamente è la funzione del filtro omomorfico H(u, v), che
tratta le componenti a bassa e alta frequenza in modo differente); il risultato finale di output sarà dato da:
Il concetto fondamentale legato a questo tipo di filtraggio è che nel dominio spaziale la componente di illuminazione
è caratterizzata da lente variazioni spaziali, mentre la componente di riflettanza tende a variare bruscamente
soprattutto nei punti di separazione di oggetti differenti. Queste caratteristiche portano ad associare le basse
frequenze della trasformata di Fourier con l'illuminazione e le alte frequenze con la riflettanza. Quindi per ottenere
una compressione del range dinamico e un miglioramento del contrasto bisogna amplificare gli effetti dovuti alle alte
frequenze(riflettanza) e attenuare gli effetti dovuti alle basse frequenze(illuminazione)
Lez. 23
05. Descrivere I filtri di smoothing nello spazio e nella frequenza e fare un esempio
I filtri di smoothing servono ad eliminare le brusche transizioni ed il rumore; questo corrisponde nel dominio della
frequenza ad attenuare le componenti ad alta frequenza. I filtri ideali eliminano totalmente tutte le componenti di
frequenza che nel rettangolo delle frequenze distano dall’origine (centrata) più di D 0
Il termine <Ideale= indica che tutte le frequenze all’interno di un cerchio di raggio D sono trasferite senza
0
quelle esterne sono annullate. L’idealità comporta impossibilità di una realizzazione fisica
attenuazione, tutte
(sebbene possano realizzarsi in digitale con l’ausilio di un computer). Al variare della frequenza di taglio D il filtro
0
dello spettro di potenza dell’immagine. Nel primo cerchio sovrapposto
permetterà il passaggio di diverse porzioni
alla trasformata di Fourier, con raggio di appena 5 pixel è contenuto il 92% dell’energia, ma nell’8% rimanente è
contenuta buona parte dell’informazione legata ai dettagli.
06. Descrivere le differenze e le analogie tra il filtraggio nel dominio spaziale e nel dominio della frequenzaù
Il legame fondamentale tra il filtraggio eseguito nel dominio spaziale e quello eseguito nel dominio della frequenza è
costituito dal teorema della convoluzione. Dato un filtro spaziale, otteniamo la sua rappresentazione nel dominio
della frequenza prendendo la trasformata di Fourier del filtro spaziale. I due filtri infatti formano una coppia di
Fourier: Downloaded by Carlo Marziani (carlomarziani62@gmail.com)
lOMoARcPSD|14508144
anche risposta finita all’impulso di H(u, v), in quanto questo filtro
dove h(x, y) è un filtro spaziale, che viene chiamato
può essere ottenuto dalla risposta di un filtro nel dominio della frequenza ad un impulso. Un modo per trarre
vantaggio dalla proprietà di entrambi i domini è quello di specificare un filtro nel dominio della frequenza, calcolare
la sua IDFT, e poi utilizzarne il filtro spaziale risultante come una guida per la costruzione di maschere filtro spaziali
più piccole. Il dominio della frequenza può essere considerato come un laboratorio nel quale approfittare dei
vantaggi della corrispondenza tra il contenuto della frequenza e l’aspetto dell’immagine. In molti casi infatti gli
obiettivi non sono raggiungibili nel dominio spaziale, mentre diventano banali nel dominio della frequenza. Una volta
individuato un filtro specifico attraverso la sperimentazione nel dominio della frequenza, l’implementazione reale
del metodo viene svolta nel dominio spaziale
07. Cosa si intende per passa-banda
Un filtro passa-banda o band-pass (o band-reject a seconda del punto di vista) individuato un determinato range di
frequenze costruisce una maschera opportuna H in grado di eseguire tale filtraggio. Anche questi filtri possono
essere costruiti a partire dai filtri low-pass (o high-pass) già visti. Per esempio, dati i filtri ideali low-pass H e H con
1 2
frequenza di taglio rispettivamente D e D con D >D >0, è possibile costruire un filtro band-pass nella seguente
0 1 1 0
in grado di far <passare= le sole frequenze la cui distanza dall’origine
maniera: H =H -H è compresa tra D e D .
pb 2 1 0 1
08. Descrivere un filtro notch
Un filtro comune che prende il nome di notch filter è un filtro che annulla un valore della F. Annullando quello del
otteniamo un valore
punto (0,0) cioè di quello che sappiamo corrispondere al valor medio dei grigi dell’immagine,
medio nullo, purtroppo anche tutti i valori inferiori al valor medio, adesso divenuti negativi, vengono sogliati a zero
09. Presentare alcuni esempi di utilizzo dei filtri notch
Riduzione effetto Moirè, Eliminazione righe acquisizione
10. Descrivere I filtri di sharpening nello spazio e nella frequenza e fare un esempio
Vengono realizzati tramite operazioni di differenziazione spaziale. z L’ampiezza della risposta di un
Nello spazio:z grado di discontinuità dell’immagine nel punto in cui l’operatore è
operatore differenziale è proporzionale al
applicato. z La differenziazione dell’immagine enfatizza i bordi e altre discontinuità (rumore) e deenfatizza le aree
con livelli di grigio lentamente variabili.
di un’immagine può essere effettuato nel dominio della frequenza attraverso il
Nella frequenza:Lo sharpening
filtraggio high pass, che attenua le componenti a bassa frequenza e lascia passare le frequenze più alte nella
da un filtro low pass utilizzando l’equazione:
trasformata di Fourier. Un filtro high pass si ottiene a partire
dove è la funzione di trasferimento del filtro low pass. Quando il filtro low pass
attenua le frequenze, il filtro high pass le lascia passare e viceversa. Anche nel caso dello sharpening il filtro di
Butterworth può essere considerato una via di mezzo tra il filtro ideale e quello gaussiano
Lez. 24
05. Descrivere l'esperimento di color matching
– Un osservatore controlla tre luci <centrate= sulle frequenze di massima risposta dei tre recettori. – Controllando la
proporzione delle tre luci cerca di riprodurre la stessa percezione cromatica di una luce di test. • Se le tre luci
riescono a riprodurre le stesse intensita’ di attivazione delle tre classi di coni, la percezione cromatica dovrebbe
L’esperimento funziona con quasi tutti I colori. • Esistono però delle tonalità di colore tra il blu ed il
essere identica.
verde che non possono essere riprodotte in questo modo. • Ma, se a questo colore aggiungiamo del rosso siamo in
verde e blu. • Cioè, dobbiamo aggiungere una quantità negativa di rosso.
grado di riprodurlo usando Le regioni di
sensibilità delle tre classi di recettori si sovrappongono. • La luce verde stimola il recettore rosso più del colore test
(ciano). • Per ottenere la stessa risposta bisogna ridurre la risposta dei coni rossi (sottrarre del rosso)
Downloaded by Carlo Marziani (carlomarziani62@gmail.com)
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06. Definire il GAMUT
Il diagramma di cromaticità ci fornisce uno strumento di analisi per il problema del color matching. • Qualsiasi
dispositivo che crei colori miscelando una serie di luci di colore fissato può ottenere solo colori contenuti nel
poligono con vertici tali luci. • L’area di tale poligono è un indice della quantità di colori riproducibile dal dispositivo e
viene chiamata Gamut<