Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La ricerca classica di Rovee-Collier (1988) con bambini di 2-3 mesi cosa ha dimostrato?
- La presenza di una memoria a lungo termine già a 2-3 mesi
Gli studi di studi di DeCasper e Spence (1986)
- L'esistenza di una memoria già durante la fase prenatale
Che cosa sono le prove di span?
- le prove di span è una procedura classica che serve a valutare l’aumento della memoria che è
appunto lo span: per esempio, quante cifre o sillabe i bimbi si possono ricordare. Cornoldi individuò
più di 350 bambini italiani che a 5 anni lo span di cifre è di 1; a sei anni si superano le 5 cifre. Si
chiede di ripetere le cifre al contrario ai bimbi di 5 anni e riescono a ripetere poco più di una cifra
mentre, i bambini di 6 anni riescono a ricordare e ripetere tre cifre. I bambini dai 7 anni ripetono 4
cifre.
Porta alcune evidenze dell'esistenza della memoria prenatale.
- i neonati assorbono il linguaggio materno già dalla 10^ settimana di gestazione. Conservano la
memoria dei fonemi (e quindi delle parole) della lingua materna tanto da distinguerla dalle lingue
straniere alla nascita.
Il suono della mamma è inoltre associato al movimento. Questa infatti si muove mentre parla e lo fa
anche il suo diaframma. I sapori che la mamma consuma durante la gravidanza sono trasmessi al
feto tramite il liquido amniotico. Di conseguenza il tipo di cibo, quindi il sapore può essere
sperimentato già prima della nascita.
Che cosa sono le memorie relazionali implicite?
- la memoria relazionale implicita si presenta durante le prime fasi di sviluppo infantile e si riferisce
alle capacità dei bambini di possedere delle conoscenze sulla realtà a livello proceduale. Queste
conoscenze si riferiscono anche a quello che accade in una relazione. In sostanza, la memoria
relazionale implicita è un ricordo di conoscenze proceduali di tipo intersoggettivo ovvero che si
riferiscono al come si fanno certe cose con le altre persone.
Come avviene l'ampliamento delle capacità di memoria con la crescita?
- i bambini nella fascia d’età prescolare e scolare diventano più abili nel riconoscimento e nella
rievocazione con un miglioramento in parallelo dello sviluppo linguistico, la memoria, lo viluppo
linguistico e concettuale sono connessi tra loro. I bambini ricordano più facilmente gli eventi, come
le persone e le azioni e maggiormente se esse sono correlate da emozioni.
Si notano in questo periodo di sviluppo della memoria, dei tempi di permanenza della memoria più
duraturi e anche una flessibilità d’uso. Si riducono inoltre il tempo in cui il bambino impiega per
riattivare un ricordo.
Lezione 52
Secondo Brown, la metacognizione è:
- L'insieme dei meccanismi di regolazione e controllo del funzionamento cognitivo
Quale tra le seguenti non è una definizione di metacognizione
- La metacognizione rappresenta la consapevolezza circa tutto ciò che già si sa su un determinato
argomento
Secondo Borkowski e Muthukrishna non basta conoscere molte strategie, bisogna saperle
utilizzare in modo flessibile e coerente con:
- Caratteristiche personali - caratteristiche del compito - condizioni ambientali
Quali caratteristiche dell'interazione adulto-bambino utilizzate in famiglia secondo la ricerca
non sono collegate alle competenze cognitive del bambino?
- Incoraggiamento a delegare
La metamemoria è caratterizza dall'insieme dalle conoscenze che il soggetto possiede su
- Se stesso, sulle caratteristiche del compito e sulle strategie da utilizzare
Quali competenze implica la capacità di attivare processi di controllo nel processo di
apprendimento?
- l’utilizzo dei processi metacognitivi richiede impegno all’individuo poiché è necessario che egli
possa riconoscere chi si trova davanti ad un problema e anche la natura del problema e deve fare
uno sforzo per immaginarsi la sua azione futura.
Serve poi pianificare le azioni per svolgere i compito; il soggetto in questione deve conoscere le
modalità e confrontarle tra loro in base alla loro efficacia. Infine, si esegue il compito vero e
proprio; il soggetto dovrà guidare e controllare il proprio funzionamento cognitivo per poter
eseguire il compito.
Che cos'è la metacognizione?
- la figura dello psicologo Flavell si interessò alla metacognizione più precisamente, con l’analisi
delle prestazioni dei bambini con deficit di memoria nel periodo sia prescolare che scolare. La
metacognizione può essere definita come la conoscenza per proprio funzionamento cognitivo e del
funzionamento altrui. I bambini credevano che la memorizzazione fosse un processo automatico e
quindi pensavano di non dover fare nulla per memorizzare. L’uso dei processi metacognitivi
richiedere impegno alla persona perchè deve essere capace di riconoscere chi si trova di fronte ad
un problema e la natura stessa del problema.
Quali caratteristiche/comportamenti adulti possono essere utili al fine di una pedagogia
metacognitiva?
-Gli studi sulla metacognizione consentono di conoscere più a fondo sia lo sviluppo del pensiero.
Formare i bambini cognitivamente maturi è una sfida cui la scuola deve rispondere fin dalla scuola
dell’infanzia. La didattica consueta può essere rivista per aiutare gli alunni a sviluppare conoscenze
e processi metacognitivi. L’utilizzo dei processi metacognitivi richiede impegno all’individuo
perché richiede che egli sia capace di riconoscere chi trova di fronte ad un problema e la natura del
problema e poi deve fare uno sforzo per immaginare la sua prestazione.
Cognizione e metacognizione: definiscine la relazione
- La cognizione è l'abilità che possediamo per assimilare ed elaborare i dati che ci arrivano
dall’esterno per convertirli in conoscenza. Questa abilità comprende diversi processi cognitivi come
l'apprendimento, l'attenzione, la memoria, il linguaggio, il ragionamento, il processo decisionale,
etc... che fanno parte dello sviluppo intellettuale e dell'esperienza. la cognizione si riferisce al
conoscere, e come si conosce; la metacognizione è la conoscenza che un soggetto ha del proprio
funzionamento cognitivo e riguarda la riflessione metodologica sul modo in cui si conoscono le
cose.
Che cosa sono le strategie nell'ambito dell'apprendimento e della memoria?
- i bambini dell’età di uno e due anni indicano la presenza di strategie semplici per ricordare dove si
trovano gli oggetti: i bimbi a 18 \24 mesi i bambini impiegano strategie per ricordare come un
oggetto nascosto da ricordare e all’età di 5 anni c’è un impiego spontaneo della reiterazione. I
bambini dell’età di 18\24 mesi quando gli viene nascosto un oggetto per ricordarsi il posto
continuano a fissarlo o restano vicino o ne parlano anche ad alta voce. All’età dei 5 anni invece, una
delle strategie più utilizzate è la reiterazione ovvero il ripetere tra sé e sé quello che vuole ricordare.
Lezione 53
Quali sono le cinque sotto scale del QAS (Questionario di approccio allo studio)?
- Il QAS è uno strumento che permette di valutare cinque diverse componenti dell’approccio
autoregolato allo studio e le aree fondamentali sono:
Organizzazione – capacità di pianificare e organizzare il proprio tempo studio
Elaborazione – grado di elaborazione personale e approfondimento del materiale di studio
Autovalutazione - capacità di monitorare il proprio apprendimento e valutare quando si sa
Strategia di preparazione ad una prova – capacità di prepararsi per una prova
Sensibilità meta cognitiva – capacità di riflettere sulla propria mente.
Lezione 54
Come definisce Wechsler (1896-1981) l'intelligenza?
- Come la capacità globale di agire in modo propositivo riferendosi in generale alla personalità
nella sua totalità
La concezione innatista e quella costruttivista:
- Sono gli estremi di un continuum all'interno del quale si collocano le concezioni personali
sull'intelligenza
L'intelligenza è:
- Una abilità cognitiva modificabile
Secondo la teoria triarchica dell'intelligenza di Sternberg esistono tre sub teorie
- Sub teoria componenziale - sub teoria esperienziale - sub teoria contestuale
Quali sono le principali misconcezioni sull'intelligenza?
- esistono numerose misconcezioni dell’intelligenza come: l’intelligenza è un’abilità cognitiva
unitaria o un’abilità cognitiva generale. L’intelligenza è una abilità cognitiva innata o statica. Le
misconcezioni derivano da un’idea di intelligenza costruita dagli studi condotti alla fine dell’ 800
che consideravano l’intelligenza come espressione di eredità genetica. Così iniziarono a fare test di
intelligenza.
Elenca alcune delle teorie scientifiche sull'intelligenza.
- le teorie psicofisiche sull’intelligenza sostiene l’intelligenza come derivazione di processi
sensoriali e percettivi; esiste l’intelligenza come fattore unico e il QI: è l’intelligenza unitaria.
L’intelligenza vista con l’approccio psicometrico negli anni 30’ con l’approccio psicometrico\
fattoriale.
Si possono citare i modelli multidimensionali dell’intelligenza, negli anni 70’, l’intelligenza come
insieme di processi cognitivi e adattamento all’ambiente e potenziale di apprendimento.
Infine, l’intelligenza come modello complesso negli anni 80’, dove ci sono modelli complessi.
Molti autori sostengono diverse teorie scientifiche sull’intelligenza come Darwin che sostiene che i
comportamenti intelligenti si sono sviluppati a partire dagli istinti primordiali dei nostri antenati
animali; oppure Binet, costruì insieme a Simon la scala dell’intelligenza con la quale è critico.
Che cosa afferma la teoria triarchica dell'intelligenza di Sternberg?
- Sternberg nella teoria triarchica dell’intelligenza afferma che l’ intelligenza e il successo possano
dipendere dal raggiungimento di un equilibrio tre dimensioni importanti dell’intelligenza:
analitiche, creative e pratico- contestuali.
Come pensano l'intelligenza i bambini?
- per i bambini in età scolare l’intelligenza è riferibile ad aspetti mentali dell’esperienza scolastica.
Sono criteri più astratti, stabili e non osservabili che sono riferiti quasi solo a dimensioni della vita
scolastica. I bambini più piccoli però vedono l’intelligenza come dei comportamenti legati a regole
sociali acquisibili e migliorabili e contemplano la possibilità di incrementare l’intelligenza. I
bambini più grandi invece, non si accorgono di interventi sull’intelligen