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(GENTA).

Il passaggio dalla Glossa al Commento ebbe luogo gradualmente durante un cinquantennio (1250 - 1300): tale età

ponte viene comunemente definita età dei postaccursiani (ad indicare, appunto, il periodo immediatamente

successivo alla Glossa Magna di Accursio).

In effetti, dalla Glossa di Accursio in poi, le varie scuole di diritto (salvo quella della Scuola Culta) non fecero più

ricorso ai testi giustinianei, ma commentarono direttamente la Glossa magistralis.

dall’esegesi

I postaccursiani, allontanandosi del diritto romano e non sentendosi più vincolati ai libri legales,

nell’individuazione

intrapresero una nuova via e, di principi giuridici astratti, tennero conto di tutte le fonti vive del

diritto (consuetudini, norme statutarie, diritto canonico), spianando la strada ai Commentatori.

quest’epoca

In si registra infatti un notevole interesse per le problematiche inerenti gli iura propria, ovvero i diritti

locali, in precedenza oggetto di interesse piuttosto marginale da parte della scienza giuridica.

Interpreti di una realtà sociale che vedeva le comunità italiane sempre più legate ad attività commerciali e

imprenditoriali, i nuovi giuristi si interessarono alle esigenze dettate dalla prassi quotidiana e - non più solo eruditi

“tecnici

professori universitari - si trasformarono in del diritto”, depositari di una tecnica innovativa e (più che

scientemente) capace di adeguare costantemente le norme giuridiche ai nuovi problemi dei rapporti sociali.

Frutto giuridico-letterario di questa età ponte è il tractatus, che trionferà poi nel secolo XV.

Attraverso il tractatus, i postaccursiani risistemarono ad uso della prassi forense settori fondamentali del diritto: il

(→ scritto specifico su un soggetto determinato)

tractatus si sostanzia infatti in una monografia di

un’opera

istituti giuridici. È finalizzata a sistematizzare un certo settore del diritto con intenti meramente pratici.

Nel tractatus veniva realizzato un imponente lavoro di rilettura di tutta la compilazione giustinianea e i nessi logici

che i Glossatori avevano rilevato fra i vari frammenti di una specifica materia, sparsi nel Corpus Iuris, venivano

riassorbiti in una nuova e più complessa struttura, derivata dalla dialettica e fondata sulla giurisprudenza.

Contestualmente, la trattazione di un tema non traeva più spunto da un passo legislativo, esaurendosi in rapporto

ad esso con tutti i rinvii testuali, ma - partendo da una determinata figura - si procedeva a valorizzare tutti i possibili

collegamenti sistematici tra i testi giustinianei, riportandoli in uno schema complesso e sistematico che li qualificava

giuridicamente e logicamente in maniera nuova, più organica e matura. “trattatisti”.

Dal tractatus prenderà origine una giurisprudenza pedante, astratta e complicata che verrà detta dei

Illustri giuristi postaccursiani sono:

● de’ de’

Rolandino Passaggieri (o Passeggeri);

● Guglielmo Durante;

● Alberto da Gandino.

de’ de’

Rolandino Passaggieri (o Passeggeri), è autore della Summa artis notariae, opera con cui risistemò

l’intera materia notarile, ponendola al passo con gli enormi progressi fatti dalla dottrina in materia: essa ha il tipico

impianto formularistico per essere utile e prezioso strumento per la prassi. Le formule notarili sono approfondite,

l’uso.

spiegate e analizzate allo scopo di favorirne

➢ La Summa artis notariae ottenne un enorme successo, testimoniato dalle numerose edizioni a stampa che

ne furono fatte e dai commenti che si raccolsero intorno ad essa, tanto che resterà per secoli il monumento

dell’arte notarile.

Guglielmo Durante, il canonista più famoso della fine del Duecento, è conosciuto non tanto per una particolare

(“lo processo”),

esegesi dallo stesso condotta ma per lo Speculum Iudiciale specchio del opera dedicata alla

materia processuale che prese anche il nome di Speculum Iuris, poiché, attraverso il filtro del processo,

po’

Guglielmo Durante fece passare in rassegna un tutto il diritto civile e canonico.

Ad Alberto da Gandino si devono: 35

● Una raccolta di Quaestiones Statutorum, dove sono selezionate le più frequenti e dibattute questioni

della casistica statutaria (norme relative/sancite dallo Stato), sovente interessata dal problema tecnico-

giuridico del rapporto ius commune e ius proprium;

● Il Tractatus de Maleficiis, rappresenta la prima vera grande trattazione organica di diritto e procedura

“teoria generale” L’opera

penale, in cui compare una prima parte dedicata alla del diritto. illustra le

caratteristiche del processo penale inquisitorio, che aveva ormai soppiantato quello accusatorio, tipico

delle popolazioni barbariche e del mondo alto medievale (secondo la cui teoria, dal reato derivava un

l’offeso l’accusa

rapporto privatistico tra offeso e offensore, per cui se non portava davanti al giudice, non

si attivava alcun procedimento penale). Nel processo inquisitorio - più vicino al modello moderno poiché

presuppone un interesse pubblico alla repressione dei reati - il giudice, dopo una denuncia o in seguito a

“pubblica voce”, dell’imputato,

una effettua le indagini e, se accerta la responsabilità lo condanna.

➔ un’opera

Si tratta di nata dalla prassi e per la prassi. 36

Lezione 23 - La scuola giuridica dei Commentatori (parte I)

l’insegnamento

Papa Gregorio IX, nel 1235, autorizza a Orléans del diritto romano che il precedente Papa Onorio

III aveva proibito a Parigi (verosimilmente per evitare la concorrenza dello studio del diritto sugli studi teologici ivi

un’importante l’approccio

fiorenti). A Orléans nasce così scuola di diritto romano, la quale cambia culturale e

scientifico rispetto al Corpus Iuris giustinianeo.

Jacques de Revigny e Pierre de Belleperche sono i due grandi giuristi che utilizzeranno per primi il nuovo

metodo del Commento; poi sarà la volta di Cino da Pistoia e, soprattutto, di Bartolo da Sassoferrato e di Baldo

degli Ubaldi. c’è

Tra i Glossatori e la Scuola del Commento (secolo XIV) non una nettissima cesura: il Commento rappresenta la

naturale evoluzione e maturazione, nel segno della continuità, del metodo dei primi giuristi glossatori.

Dalla semplice esegesi dei testi giustinianei, tipica di chi aveva il problema di comprendere e adattare alla prassi

contemporanea quegli stessi testi giuridici risalenti al VI secolo d.C., si passa decisamente alla costruzione

dell’edificio medievale del Diritto Comune: «I Glossatori erano divenuti sempre più esperti, più padroni della norma:

da esegeti esplicanti passi oscuri dei testi giustinianei, si trasformarono, col passare del tempo, in Commentatori »

(GENTA).

Il lavoro svolto dai Glossatori è stato dunque fondamentale, poiché ha preparato il terreno ai Commentatori i quali,

forti della completa conoscenza esegetica dei testi giuridici loro trasmessa dai giuristi della Scuola di Bologna, con

l’utilizzo della logica aristotelica, giungono a risultati importantissimi e svolgono un ruolo essenziale nel processo

storico che ha posto il Corpus Iuris alla base della cultura e della prassi giuridica europea.

L’approccio al testo non è più soltanto esegetico: diventa un approccio logico-sintetico e sistematico

(quest’ultimo aspetto, unito alla grande attenzione per la vita e ai fatti quotidiani, porta alla creazione di nuovi

L’esito

istituti, nuove soluzioni giuridiche). dello studio dei Commentatori è essenzialmente pratico: fornisce

soluzioni giuridiche ai problemi che sorgono nel loro tempo.

➔ L'atteggiamento psicologico dei Commentatori rispetto alla normativa oggetto di analisi scienti昀椀ca è di

distacco psicologico.

L’opera un’opera

dei Commentatori è tutta tesa a regolamentare la convivenza civile tra gli uomini: per la prassi

applicativa.

La maggior libertà interpretativa dei Commentatori determina che lo studio del Corpus Iuris diventi tecnica di

costruzione di un diritto nuovo, finalizzata alla soluzione dei problemi della realtà quotidiana.

Come è stato magistralmente osservato, i successori dei Glossatori sono «gli insuperabili costruttori di una

dogmatica giuridica eminentemente volta a esiti pratici: le loro categorie logiche hanno soprattutto valore in quanto

appaiono funzionali in una concreta realtà di rapporti giuridici nuovi e in continua crescita piuttosto che nello

(…)

sclerotizzato contesto giustinianeo. Il fatto è che mentre i Glossatori traggono dal testo giustinianeo - in cui

essi sono totalmente immersi - la continua sollecitazione per la creazione di un diritto nuovo, ai Commentatori

quest’ultimo impulso deriva immediatamente dalla realtà socio-politica esterna, di cui hanno una coscienza

vivissima» (CAVANNA).

L’attenzione nell’esame

dei Commentatori alla prassi si rispecchia anche condotto da tali giuristi sui rapporti tra ius

commune e ius proprium, attesa la rilevanza applicativa degli Statuti comunali nella disciplina dei rapporti giuridici

dell’epoca: il sistema delle fonti e i meccanismi di gerarchia tra le stesse vengono approfonditi come mai prima.

“diritto sussidiario”,

Grazie al lavoro dei Commentatori, lo ius commune diventa sempre più mentre i diritti locali

diventano la prima fonte normativa dei rapporti giuridici e vengono applicati con la stessa metodica concettuale con

cui veniva applicato il Corpus Iuris.

L’attenzione nell’esame

dei Commentatori alla prassi si rispecchia, inoltre, condotto da tali giuristi sui rapporti tra

l’analisi

diritto civile e diritto canonico: dei Commentatori si sostanziò in corposi lavori di trattazione sistematica

delle norme e degli istituti giuridici.

I Commentatori affinano anche il procedimento esegetico, strutturando come nel seguito le fasi attraverso cui

approcciano il testo giuridico:

● Lectio (lettura);

● Expositio (esegesi testuale);

● Casus (formulazione di esempi);

● Notabilia (formulazione dei punti rilevanti);

● Oppositiones (discussione dei possibili contrasti tra passi paralleli); 37

● Quaestiones (proposizione e soluzione di questioni). dell’approccio un’assoluta

Non si tratta di operazioni in sé nuove: ciò che mutava era la sistematicità al testo, con

dell’ultimo

valorizzazione momento - quello delle quaestiones - che consentiva di analizzare questioni tecniche

inerentemente a casi reali, desunti dalla prassi, espressione della realtà contemporanea in cui i Commentatori

vivevano. nell’interpretazione

I Commentatori possiedono, oltre a un notevolissimo acume delle fonti, una grande

indipendenza di giudizio rispetto ai loro predecessori Gl

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A.A. 2024-2025
77 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher esamiok13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del diritto italiano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Solazzi Letizia.