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APGAR
Salutare è un gesto intransitivo con significato
Toccarsi l’orecchio destro con la mano opposta è un gesto intransitivo
senza significato
Intorno ai 10-12 mesi il lattante inizierà a passare nella posizione eretta
Intorno ai 4-6 mesi il lattante inizierà a strisciare
Intorno ai 2-4 mesi il lattante inizierà a compiere rotolamenti prono-supino
Durante l’esame neurologico del lattante occorre valutare
l’acquisizione di posizioni statiche e la circonferenza cranica
Cosa sono le disprassie evolutive?
Le disprassie evolutive sono condizioni cliniche rappresentate da movimenti
goffi e impacciati che possono riguardare il movimento più fine -motricità fine-
o quello più grossolano -grosso-motricità o motricità grossolana-. La motricità
fine è riferita ad attività di manipolazione, grafiche, di costruzione, mentre la
motricità grossolana è riferita ad attività come saltare, correre, calciare,
lanciare. I risultati di questi test permettono di capire quanto il soggetto sia in
grado di effettuare gesti transitivi e intransitivi simbolici, sia su richiesta che su
imitazione e quanto in questa produzione/riproduzione il bambino sia fluido.
Esame neurologico del lattante
Così come per il neonato, si parte sempre da un’accurata raccolta
anamnestica, per andare poi ad osservare la collaborazione del lattante e della
figura di riferimento. La maggior parte dei riflessi arcaici subiscono un processo
di regressione. Si inizia ad osservare l’acquisizione di abilità statico-posturali e
parallelamente il lattante acquisisce anche importanti abilità dinamiche. Si
osserva come evolvono motricità fine, prensione palmare e i primi movimenti
che ci indicano una spinta alla relazione, dunque il lattante inizia a compiere
movimenti attivi volti ad afferrare l’oggetto, movimenti che andranno via via a
perfezionandosi. Durante lo sviluppo l’encefalo aumenta le sue dimensioni, di
conseguenza anche la scatola cranica. Nel primo anno di vita si assiste al
massimo incremento della circonferenza del cranio, che sarà soggetta a
misurazione per verificare che tutto proceda secondo i parametri standard.
Così come per il neonato, si parte sempre da un’accurata raccolta
anamnestica, per andare poi ad osservare la collaborazione del lattante e della
figura di riferimento. La maggior parte dei riflessi arcaici subiscono un processo
di regressione. Si iniziano ad osservare l’acquisizione di abilità statico-
posturali:
• 2-3 mesi: il lattante riuscirà a controllare il capo;
• 6-7 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione seduta;
• 8-10 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione quadrupedica;
• 10-12 mesi: il lattante riuscirà a mantenere la posizione eretta.
Parallelamente alle abilità statico-posturali il lattante acquisisce importanti
abilità dinamiche:
• 2-4 mesi: il lattante inizierà a compiere rotolamenti prono-supino;
• 3-5 mesi: il lattante inizierà a compiere rotolamenti supino- prono;
• 4-6 mesi: il lattante inizierà a strisciare; - 7-9 mesi: il lattante inizierà a
passare nella posizione seduta;
• 8-10 mesi: il lattante inizierà a procedere con andatura quadrupedica;
• 10-12 mesi: il lattante inizierà a passare nella posizione eretta;
• 12-15 mesi: il lattante inizierà a deambulare autonomamente.
Si osserva come evolvono motricità fine, prensione palmare e i primi
movimenti che ci indicano una spinta alla relazione, dunque il lattante inizia a
compiere movimenti attivi volti ad afferrare l’oggetto, movimenti che andranno
via via a perfezionandosi. Durante lo sviluppo l’encefalo aumenta le sue
dimensioni, di conseguenza anche la scatola cranica. Nel primo anno di vita si
assiste al massimo incremento della circonferenza del cranio, che sarà
soggetta a misurazione per verificare che tutto proceda secondo i parametri
standard. Esistono anomalie in cui per esempio la circonferenza del cranio è
inferiore al 5° percentile, si parla di microcefalia, o sopra il 95° percentile, si
parla di macrocefalia.
LEZIONE 14
Aspetti sociali del gioco a 4 anni gioco cooperativo
Le fasi dell’esame psichico colloquio, osservazione, strumenti valutativi
Aspetti cognitivi del gioco a 18 mesi gioco di finzione
Aspetti cognitivi del gioco a 9 mesi gioco basato su causa-effetto
Il disegno della figura umana
Verrà chiesto al bambino di disegnare due personaggi, dopo che ha disegnato
il primo si chiede di disegnare il secondo di sesso opposto. Vengono osservate
le parti rappresentate (in che ordine, con che proporzioni, dimensioni) e quelle
omesse. Il primo abbozzo di figura umana è l’uomo girino rappresentato da un
cerchio al quale vengono via via attaccate dei segmenti a rappresentare
braccia e gambe. Inizieranno poi a comparire sempre più dettagli: naso, bocca,
occhi, orecchie, capelli; inizierà a comparire il tronco e dettagli relativi al
vestiario. Il disegno è uno strumento di valutazione che ci offre importanti
informazioni sull’evoluzione del bambino. È uno strumento facilmente
utilizzabile, senza particolari dispendi economici, può essere somministrato su
richiesta o osservato nell’esecuzione libera. Può fungere da strumento di livello
o da strumento proiettivo.
Il gioco è uno strumento per valutare lo sviluppo? Argomentare la
risposta:
Il gioco assume un ruolo fondamentale per il bambino al quale viene offerta la
possibilità di esprimersi attraverso un linguaggio non verbale molto più vicino
al “suo mondo”. Ci offre ottimi indicatori per conoscere il bambino ed il suo
funzionamento. Il gioco ci permette di capire le dinamiche interne del bambino
(un po' come libere associazioni per l’adulto), traduce i processi di crescita dei
bambini con delle sequenze di sviluppo del gioco nei suoi aspetti cognitivi e
sociali. Le prime forme di gioco che vediamo nel bambino sono forme di gioco
tonico-emozionale (primi momenti di scambio attraverso il contatto col corpo),
fino ad arrivare alla forma più evoluta del gioco col gioco di rappresentazione.
LEZIONE 15
Il disegno come strumento di livello ci offre importanti informazioni
sulle proiezioni del bambino
Gli strumenti proiettivi e di livello hanno scopi diagnostici e non
Il colloquio clinico non è un interrogatorio
Il disegno come strumento proiettivo assume una funzione narrativa
LEZIONE 16
I riflessi arcaici sono movimenti elementari, stereotipati
Nel disegno è importante valutare aspetti formali e contenutistici
Il gioco sociale compare a 4-5 anni
L’esame psichico prevede osservazione, colloquio, impiego di strumenti di
valutazione
Il controllo del capo avviene di solito attorno ai 2-3 mesi
Nel lattante si valuta la scomparsa dei riflessi arcaici
Il valore dell’indice di APGAR può variare tra 0 e 10
LEZIONE 17
Sono scale validate per la diagnosi dello spettro dell’autismo ADOS,
CARS, ABC
Nei soggetti con ASD lo sviluppo intellettivo non sempre risulta
compromesso
Le aree di compromissione dello spettro dell’autismo sono interazione
sociale, comunicazione verbale e non verbale, comportamento
La diagnosi dello spettro dell’autismo viene fatta dalla NPI
La diagnosi di ASD viene sperabilmente fatta entro i primi 24 mesi
Diagnosi e intervento dell’autismo
La tappa fondamentale per una buona progettazione e riuscita d’intervento è
sicuramente una diagnosi precoce, auspicabilmente entro i 2 anni. Per la
diagnosi è necessario passare dalla NPI (neuropsichiatria infantile), ma chi è
che per primo si accorge che qualcosa non va come dovrebbe, sono genitori e
insegnanti, che sono sicuramente le figure che passano più ore del giorno con
il bambino, e sono pertanto i primi a poter notare segni e particolari
caratteristiche comportamentali. Per la diagnosi non esistono maker biologici ai
quali potersi affidare, ma ci si affida solo e soltanto alla clinica, confermata poi
da scale validate quali CARS, ABC, ADOS. Si tratta dunque di diagnosi basata
quasi esclusivamente sull’osservazione del comportamento del piccolo in
contesti più o meno strutturati, osservazione che terrà conto di contesti più o
meno strutturati (contesti liberi, gioco spontaneo) e attraverso la quale sarà
possibile cogliere tutta una serie di informazioni. Un’accurata diagnosi
permetterà di formulare un piano di intervento specifico e mirato. Si tratta di
interventi decisamente lunghi, nei quali, più ancora rispetto ad altre diagnosi, è
necessario conoscere in modo attento e approfondito il bambino con il quale si
andrà a lavorare (osservazione diretta, indiretta, colloqui con
genitori/insegnanti).
LEZIONE 18
L’intervento per bambini con AHDH prevede parent trading, teacher
trading
La diagnosi di DDAI viene fatta dopo i 6-8 anni
Le principali caratteristiche del DDAI difficoltà di attenzione, iperattività
e impulsività
Cosa si intende per iperattività e impulsività nel DDAI?
L’iperattività si manifesta con un costante stato di agitazione in cui è evidente
la difficoltà a controllare il proprio comportamento, motivo per cui i bambini
con ADHD sono spesso definiti ‘difficili da gestire’. L’impulsività si traduce nel
compiere azioni senza una precedente riflessione. Nello specifico sono
presenti: agitazione motoria (es. dimenarsi sulla sedia, difficoltà a restare
seduti ecc.); difficoltà nel giocare e svolgere attività tranquillamente; difficoltà
nell’aspettare il proprio turno, anche nell’attività comunicativa; difficoltà nelle
relazioni interpersonali (es. interruzione di conversazioni o attività, tendenza
ad interrompere e ad utilizzare oggetti altrui senza permesso ecc.). Il disturbo
può presentarsi in maniera combinata, ossia sono clinicamente presenti sia la
disattenzione sia l’iperattività/impulsività oppure può essere preponderante
uno solo dei due aspetti. Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI)
presenta le principali caratteristiche cliniche: - difficoltà di attenzione; -
iperattività e impulsività.
LEZIONE 19
La diagnosi dei DSA viene fatta tra la seconda e terza elementare per la
disgrafia
I disturbo specifici dell’apprendimento dislessia, disgrafia, discalculia
La discalculia si manifesta con difficoltà nella risoluzione di problemi
Che tipi di intervento vengono proposti per i DSA?
I DSA sono regolamentati dalla legge n° 170 del 2010, l