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MATERIALI LAPIDEI

Architetture emblematiche contemporanee

Antonì Gaudi, La Sagrada Familia, Barcellone

Beurs van Berlage, La Borsa di Amsterdam

Mario Ridolfi, Ufficio postale in piazza Bologna, Roma

F. L. Wright, Imperial Hotel, Tokyo

LA SAGRADA FAMILIA L’opera è la sintesi dell’intero percorso professionale e spirituale di

Gaudi.

È una gigantesca chiesa con pianta a croce latine e abside

Progettista: Antonì Gaudi raggiata.

Luogo: Barcellona, Spagna È un libro con 3 livelli di lettura. Le facciate all’estremità di navate e

Anno: 1882 (cantiere ancora in corso) transetto raccontano rispettivamente la Gloria, la Natività e la

Destinazione d’uso: celebrativa, sacra Passione di Cristo.

Le guglie hanno una struttura in catenaria incrostate di ceramica a

mosaici. Sono assegnate ai 4 evangelisti e ne portano i simboli.

L’opera, pur obbedendo alle richieste dei nuovi industriali, rifugge

alla serializzazione per rivendicare il diritto degli architetti di essere

artisti e autori di opere irripetibili.

Il desiderio di Gaudì era quello di riprodurre in architettura le forme

della natura, individuava in esse la presenza e la rivelazione di Dio.

La facciata della Natività ha spioventi simili a stalattiti ed è

completata con l’aggiunta di torri e pinnacoli traforati altissimi.

Nasce dalla conoscenza di Gaudì riguardo all’architettura

tradizionali, alla decorazione e di materiali e tecnologie costruttive.

Si adatta alle spinte innovative del suo tempo permeandole con una

grande convinzione religiosa.

I continui riferimenti alla natura, oltre a porsi in linea con il periodo

storico, sono per lui una rivelazione divina.

Il materiale lapideo è molto usato da Gaudì durante la sua Materiale: pietre

carriera (ricordiamo casa Milá denominata “Pedrera”).

Per la Sagrada Familia fu progettata per essere costruita

con la pietra più adatta disponibile, in termini di vicinanza,

robustezza, durabilità e resistenza ad agenti atmosferici.

Tutti questi requisiti sono soddisfatti dalla pietra di Montjuïc,

situati solo sull’omonima montagna. La pietra è un tipo di

arenaria silicea, ossia la maggior parte dei granelli in essa

contenuti sono quarzo (minerale di silice). Inoltre essa ha

una grande variabilità cromatica.

Purtroppo però a causa della chiusura delle cave sulla

montagna di Montjuïc non fu più possibili continuare a

lavorare con questa pietra, e si iniziò la grande ricerca di

una pietra che potesse sostituirla. Oltre alla pietra Montjuïc e ai suoi

I risultati della ricerca condussero ad una varietà di pietre sostituti nel progetto furono usate anche

possibili: pietra Fraguas (granito tostato a grana fine), pietra pietre con caratteristiche molto

Moray (arenaria a grana fine con toni del marrone e del specifiche che soddisfano esigenze

rosa), Blavozy arkose (arenaria a grana fine con toni del estetiche, strutturali e normative.

grigio), pietra Brinscall (arenaria a grana fine o grossa, Granito blu Brasile, Porfido rosso,

beige), pietra Vargas (grana fine, toni bianco e crema) e basalto, granito bianco cristal e pietra

Silvestre (granito tostato a grana fine). Ulldecona (pietra catalana).

Pietra usata per realizzare una serie infinita di dettagli

molto precisi e meravigliosi.

LA BORSA DI AMSTERDAM L’architetto sceglie per la Borsa una soluzione del

tutto eclettica, che permette alla nuova architettura

Progettista: H. P. Berlage di rapportarsi al meglio con quella della tradizione

Luogo: Amsterdam, Paesi Bassi olandese. Si adatta al meglio all’adiacente stazione

Anno: 1898-1903 ferroviaria.

Destinazione d’uso: civile L’edificio è realizzato su un terreno a forma di

trapezio, stretto e lungo, dove gli ambienti sono

distribuiti in maniera razionale e semplice.

L’architetto adotta 3 diversi stili.

Il prospetto principale, sul lato della piazza, ha ovvi

riferimenti alla cultura olandese. Dal punto di vista

decorativo la parete è del tutto liscia.

La facciata opposta sul canale ha elementi di grande

contemporaneità come le grandi vetrate ed elementi

di rifinitura in ferro lasciato a vista.

I due lati lunghi invece assimilano la sintesi

architettonica del palazzo rinascimentale con

l’aggiunta di grandi aperture completamente vetrate.

Il mattone, abbinato a misurati inserti in pietra da taglio,

scandisce le pareti segnalando, con cambi di tessitura, Materiale: mattone olandese

gli elementi strategici della composizione. Il motivo “a

vuoto”, presente nel coronamento, è ripreso nella torre

dell'orologio a bilanciare la presenza delle pietre usate

per gli architravi.

Le membrature in laterizio conferiscono massa e

possanza all'edificio e, nel contempo, la disposizione e

il passo dei mattoni “disegnano” letteralmente la

geometria generatrice delle forme architettoniche. In

questo passaggio, cioè nella capacità di trasformare la

semplice particella costruttiva in un elemento

generatore di forme, risiede uno dei più interessanti

risvolti dell'attività di Berlage.

Importante il materiale da costruzione che è il mattone, Il mattone veniva usato al fine di realizzare architetture che

materiale d’antonomasia da costruzione (sopratutto in potessero fondersi al meglio con il contesto culturale

Olanda), ma nei punti di forza e strutturali utilizza il tradizionale. I mattoni andavano a realizzare murature

granito, dove vengono collocati anche elementi complicate e venivano trattati al fine di dare aspetti

scultorii, non in rilievo ma in bassoriglievo (dall’uso di arrotondati.

inserire questi nodi strutturali con un’altro materiale per Il simbolo dell’architettura del periodo è il mattone a vista

sottolinearne la struttura si può sentire l’influenza delle rosso spesso impiegato per formare semplici decorazioni

teorie di Viollet le Duc); importante l’integrazione con le seguendo motivi geometrici.

arti minori. Mattone

diffuso

nella

tradizione

olandese

L’edificio è diviso in 3 corpi: parte centrale (con

ingresso, salone pubblico, sala dei portalettere)

e due corpi laterali con servizi e uffici al piano

superiore.

La struttura doveva evidenziare, secondo il

bando, una facciata simmetrica verso la piazza.

Il progetto vincitore presentato nel maggio 1933

da Ridolfi rispettava le richieste del bando:

suddivisione in tre parti caratterizzate da tre

volumi, una facciata simmetrica verso la piazza,

il volume centrale accentuato e più alto. Ma UFFICIO POSTALE

l’insieme viene sostanzialmente modificato

nell’ottobre 1933 da Mario Ridolfi stesso. Il Sul retro vi è una curtain-wall: un elemento totalmente nuovo

progetto finale è una struttura molto più per l’architettura razionalista italiana, che evidenzia come

compatta dove tutte e tre le parti vengono Ridolfi voglia unire tradizione e modernità tramite la tensione

accorpate grazie a un rivestimento in muratura dei materiali, un contrasto tra due opposti. Risolve il fronte

in travertino. della piazza nascondendo il telaio con la muratura.

Modernizza il retro mettendo a mudo i pilastri e con la

L’edificio, quindi, presenta una continuità della sopracitata curtain-wall.

superficie che si interrompe solamente nelle Le due scale sul retro sono diverse per dimensioni e

parti centrali, sul prospetto principale e sul retro; orientamento: corrispondono in facciata a due facce

l’involucro diventa una parete senza spigoli con simmetriche.

una forma di doppia curvatura.

Progettista: M. Ridolfi Ridolfi voglia unire tradizione e modernità tramite la tensione

Luogo: Roma, Italia dei materiali, un contrasto tra due opposti.

Anno: 1933-1935

Destinazione d’uso: civile Il travertino romano è una pietra naturale facile da modellare e

tagliare, e grazie alla sua versatilità si possono ottenere le

Materiale: il travertino romano finiture più incredibili. In generale, la scelta delle finiture è una

questione di gusti personali e legata alla visione progettuale.

E’ possibile combinare le varie finiture tramite tecniche di

riempimento che conferiscono uniformità alla superficie naturale

della pietra.

Le facciate in travertino romano sono espressione di

raffinatezza e distintività. La sua luce trasforma l’edificio in un

gioiello prezioso sia nel paesaggio urbano che in quello

naturale.

L’ampia gamma di variazioni cromatiche costituisce uno dei

tratti distintivi del travertino. In base al luogo (e alla profondità)

in cui i blocchi vengono estratti, la pietra può assumere tonalità

più scure o più chiare. Nel caso del Travertino Romano,

originario di Tivoli, in Italia, i materiali richiamano i classici colori

della terra.

Il travertino

romano è

tipico della

tradizione.

Dettagli
A.A. 2023-2024
15 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.rufini04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia dell'architettura 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pennacchio Cristina.