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MATERIALI

FIBRORINFORZATI

Architetture emblematiche contemporanee

Sheraton Malpensa Airport hotel

Museo del futuro di Dubai

Le cinque stazioni della ferrovia Haramain

Il progetto dello Sheraton Milano Malpensa Airport Hotel &

SHERATON MALPENSA Conference Centre è stato affidato agli studi di architettura King

AIRPORT HOTEL Roselli e Saporiti Hotel Design. L’edificio dalle forme

avveniristiche è stato concepito come un vero e proprio oggetto di

design a grande scala (420m lunghezza, 64m profondità e 22m

Progettista: King Rossellini Architetti

Luogo: Milano altezza), omaggio ad una delle eccellenze della città di Milano.

Anno: 2007-2010 Con la sua struttura allungata avvolta da un unico guscio

Destinazione d’uso: alberghiera continuo, l’hotel offre 436 stanze, un centro conferenze e un

centro spa accessibili direttamente dall'aeroporto attraverso un

tunnel di collegamento con il Terminal 1.

Per gli interni, lobby e club lounge, affacciati all'impareggiabile

vista sul Monte Rosa, King Roselli Architetti hanno accostato il

candore delle strutture portanti bianche alle nuance calde del

porpora e del viola degli arredi, ai fondali di canneti schermati da

pareti in PVC semitrasparente.

Un ampio foyer accoglie gli ospiti al primo piano: concepito come

un ambiente architettonico, si apre su un lungo corridoio dove le

strutture portanti bianche dello spazio si stagliano

sull’arredamento dalle nuance calde del porpora e del viola delle

sedute, di fronte ad un’impareggiabile vista sul Monte Rosa.

La sua caratteristica peculiare è la struttura metallica di tre piani, rivestita da una

"pelle" di fibra di vetro”, che lo rende simile a un grande oggetto di design. In questa

applicazione, l'uso di compositi in fibra di vetro ha semplificato l'installazione, in quanto il

migliore rapporto peso/volume, ha ridotto le problematiche di movimentazione e ha

aumentato notevolmente la resistenza alla corrosione, al fuoco e all'acqua grazie a una

resina poliestere speciale la cui formulazione è tenuta riserva.

I livelli

L'edificio insiste su un'area di m 415,82 x 59,52 pari a mq 24750 già edificata,

occupata dall'autorimessa multipiano antistante l'aerostazione. Per questo

motivo, rispetto alla quota stradale (-3,36 m), l'albergo ha il suo primo livello a

quota +6,25. L'edificio si distacca dal parcheggio esistente di circa 3 m; tale

distacco da la possibilità di trattare il blocco dell'autorimessa, opportunamente

schermato, come un grande stilobate sul quale, però, non grava il peso del nuovo

volume. A tal fine l'autorimessa verrà rivestita sulla faccia verticale, da un grigliato

a doghe inclinato (si evita così la vista delle macchine ma si garantisce

comunque la profondità tipica del sistema a persiane, oltre al passaggio dell'aria).

L'edificio è generato da un'unica membrana (pelle - corteccia) che, pur

garantendo una forte componente unitaria, permette di differenziare i prospetti,

soprattutto quelli principali Est e Ovest.

La pelle in pannelli in fibre di vetro

La ricerca dell’architetto è stata dedicata a sviluppare una superficie avvolgente senza soluzione

di continuità da piegare intorno ai volumi funzionali dell'edificio.

Dopo aver investigato e studiato un notevole numero di alternative come superfici in zinco-titanio,

membrane a base di poliuretano, resine di finitura a base di calcestruzzo, la scelta è ricaduta

sull'impiego di pannelli di fibra di vetro.

La pultrusione è un processo industriale che combina l'estrusione e la trazione della fibra di vetro

attraverso uno stampo e rende possibili pannelli di larghezza fino a 1400mm e di lunghezza

quasi infinita. Per questo c’era la necessità di lunghezze fino a 25 metri.

Oltre alle notevole lunghezza dei pannelli, questo materiale ha una serie di proprietà idonee per la

costruzione: la leggerezza, l'elasticità, la stabilità a temperature estreme (-20°C fino a +50°C),

la resistenza al fuoco e all'acqua.

Trattandosi di un materiale impiegato nell'industria del Product Design, è stato accumulato nel tempo

un bagaglio notevole di esperienze nell'esecuzione di lavori di dettaglio, permettendo di elaborare

accuratamente il disegno della membrana.

I pannelli in vetroresina che compongono la pelle esterna sono agganciati ad una sottostruttura,

racchiudendo ciascuna ala dell'albergo all'interno di una superficie continua.

Il trattamento della superficie di copertura sarà più simile a quello di una facciata, piuttosto che

quello di un tetto destinato ad elementi tecnico-funzionali.

La facciata

Lungo il prospetto orientato ad Ovest i blocchi delle camere degli ospiti

generano un ritmo alternato di pieni e vuoti.

Questi volumi pieni a loro volta sono articolati nelle superfici di facciata da

spesse tende in PVC che donano profondità e dinamicità a tutta la lunghezza

dell'alzato. Sebbene considerate elementi d'architettura d'interni, le tende sono

state pensate sin dalle prime fasi progettuali come elementi integranti della

facciata; osservate attraverso il vetro extra chiaro interrompono la regolarità del

disegno dei profili verticali e correnti orizzontali del sistema di facciata.

L'involucro piegato si alterna con la trasparenza dei volumi avvolti, con

l'illuminazione esterna rispecchiata dalle tende riflettenti, generando un edificio

dall'aspetto in continua evoluzione.

Strutture tensili

Posizionate fra i blocchi delle camere, le scale a servizio delle uscite di emergenza verranno

rivestite da una struttura tessile estesa sul corpo scala e fra i volumi delle camere. Questo aspetto

essenziale del disegno del prospetto ad ovest, che verrà completato nei prossimi mesi, genererà una

tensione complessiva estesa a tutta la composizione e che potrà essere apprezzata anche dal

terminal dell'aeroporto, attraverso i corridoi trasparenti che collegano i blocchi delle camere.

Percezione dinamica

Il movimento delle persone mentre arrivano o lasciano l'aeroporto, la tensione generata

dai pieni e dai vuoti, le linee curve e rette, la vibrazione del riflesso della luce

proveniente dall'edificio producono una molteplicità di scorci prospettici e donano

dinamismo all'oggetto architettonico, in un insieme organico di elementi elaborati

durante la fase progettuale.

Lobby del piano terra (-3,36m)

La copertura intrecciata unifica lo spazio con una trama calibrata

ed accompagna il visitatore.

Una serie di superfici traslucide in PVC e i canneti retrostanti

rappresentano gli sfondi luminosi di questo spazio articolato. La

finitura veneziana nera delle pavimentazioni, lucidata a specchio,

concorre a donare all'ambiente un'immagine di continuità; il

dinamismo è accentuato dai riflessi in continuo movimento e dalla

tensione con cui la superficie si innalza a racchiudere e definire il

banco accettazione.

Lobby del livello principale (+6,25m)

La lobby del livello principale si configura come uno spazio a tutt'altezza che collega i tre livelli

camere dell'albergo, oltre a rappresentare il foyer delle sale conferenze. L'elemento organico che

racchiude le scale mobili principali definisce con la sua posizione centrale l'organizzazione dello

spazio.

Gli elementi verticali provenienti dalla copertura dei livelli superiori esaltano l'immagine di

continuità verticale tra gli spazi, mentre la grande parete vetrata sul lato opposto permette alla

zona sofà di affacciare direttamente sull'orizzonte.

Grandi moquette realizzate su disegno nei toni del violetto e dell'arancio accolgono gli elementi

d'arredo ed i sofà, completando l'insieme cromatico delle pareti dorate delle sale conferenze.

Club Lounge (+14,25m)

Al livello più elevato dell'hotel, una serie di anelli in legno racchiudono e definiscono lo

spazio del Club Lounge, con una spettacolare vista del Monte Rosa attraverso la parete

vetrata. I toni caldi del legno e delle superfici dorate, degli elementi d'arredo nei toni viola e

violetto contrastano con le superfici bianche e riflettenti delle strutture esterne visibili oltre le

vetrate. Altri Paesi già utilizzano da anni i compositi in architettura,

MUSEO DEL FUTURO DI particolarmente gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita. Un esempio

DUBAI recente è il Museo del futuro di Dubai.

Si tratta di una struttura con un'imponente facciata composta da

Progettista: Shaun Killa di Killa 1.020 pannelli ignifughi in composito. L'edificio è un buon

Design esempio dei vantaggi della costruzione con i compositi avanzati. I

Luogo: Emirati Arabi preimpregnati leggeri in fibra di vetro e carbonio sono

Anno: 2016-2022 combinati con un rivestimento esterno in acciaio inossidabile.

Destinazione d’uso: museale Arroccato su una collina, il museo è ospitato all'interno di un

edificio di forma ellittica caratterizzato da un vuoto al centro che

rimanda all'occhio umano, simbolo della proiezione verso il futuro.

Sulla superficie è presente una calligrafia araba ornamentale, che

riporta i versi scritti dallo sceicco di Dubai, Mohammed bin Rashid

Al Maktum.

Il nuovo arrivato tra i grattacieli di Dubai, lo strabiliante Museo del Futuro, ha un'architettura tra le più

complesse e meravigliose. La struttura del museo comprende circa 2.400 elementi in acciaio che si

intersecano diagonalmente.

Uno studio di architettura locale, Killa Design, ha progettato il museo a forma di toro, con un vuoto

ellittico. Secondo i progettisti, la parte vuota simboleggia il futuro sconosciuto mentre la parte solida

rappresenta la conoscenza che abbiamo attualmente. La facciata in acciaio inossidabile include

pannelli in fibra di vetro. Questi pannelli sono decorati con una splendida scritta in calligrafia araba.

Durante il giorno, la luce del sole li trapassa creando un effetto di luce a macchie negli interni.

Questi pannelli, inoltre, si illuminano di notte grazie alle luci LED che li circondano.

La Notus Composites (Emirati Arabi Uniti), che ha fornito i pannelli, ha prodotto un milione di metro

quadrati di preimpregnato epossidico ignifugo rinforzato con fibra di vetro per essere utilizzato nel

Museum of the Future.

L’idea

La costruzione del museo era basata sull'idea di creare un edificio che simboleggiasse la

percezione del futuro del cliente, dove ogni piano, così come il luogo nel suo insieme,

rappresentasse il mondo tra 5 o 10 anni a partire da come lo conosciamo ora.

Problemi di costruzione

La sfida principale affrontata dai costruttori è stata la forma unica della struttura così come la

traduzione dei concetti simbolici che dovevano essere incorporati nell'edificio di circa 30.000 mq.

Dettagli
A.A. 2023-2024
19 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/12 Tecnologia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.rufini04 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia dell'architettura 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Pennacchio Cristina.