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culture free, dove l'influenza di fattori culturali è ridotta al minimo, più utilizzati sono le Matrici Progressive di Raven: una sorta di puzzle a difficoltà crescente dove la richiesta è quella di individuare, tra le varie possibilità, il tassello mancante che completi la figura. Ne esiste anche una versione per bambini, le Matrici Progressive Colorate.
Oltre al Raven, un altro test culture free è il Culture Free Test Intelligence di Cattell, composto da 2 versioni (A e B) ognuna delle quali costituita da 50 item divisi in 4 aree (Serie, Analogie, Classificazioni, Matrici).
Ambiti applicativi:
Il concetto di intelligenza presenta molte applicazioni sia nella clinica sia nella ricerca generale sul funzionamento mentale dei soggetti. Nella clinica e nella ricerca, un ambito di applicazione delle teorie dell'intelligenza fa riferimento al ritardo mentale. I test di intelligenza (WAIS e WISC) classificano i soggetti a seconda dei
punteggi ottenuti: quelli con intelligenza nella media hanno un punteggio compreso tra 85 e 115; tra 85 e 70 c'è un funzionamento intellettivo limite; tra 70 e 50-55 c'è un ritardo lieve; tra 35 e 40 un ritardo moderato e infine tra 35-40 e 20-25 un ritardo grave. Nella psicologia dell'età evolutiva, vengono studiati i Disturbi Specifici dell'Apprendimento: Dislessia, Disgrafia e Discalculia, tipici di soggetti che presentano cadute specifiche e circoscritte nelle abilità di lettura, scrittura o calcolo, nonostante il funzionamento intellettivo sia preservato. Per diagnosticare i DSA si utilizza una batteria di test che include anche i test di intelligenza. Inoltre, i test vengono utilizzati per avere un profilo del funzionamento cognitivo del bambino e per verificare l'andamento dello sviluppo cognitivo. Un ulteriore ambito di applicazione è quello scolastico, dove i test di profitto vengono utilizzati come indicatori di
riferimento per l'orientamento scolastico, la costruzione di programmi mirati. In ambito lavorativo, in particolar modo nella selezione del personale vengono utilizzati a volte dei test per la misurazione di abilità specifiche (test attitudinali), che si ritiene debbano essere in possesso del lavoratore per svolgere quella determinata mansione. Un ulteriore ambito di applicazione è la psicologia dell'arco di vita, che segue i cambiamenti psicologici nel tempo. Per quanto riguarda l'evoluzione dell'intelligenza, questa non sembra seguire il classico schema di sviluppo-culmine-decadimento. Ciascuna componente dell'intelligenza subisce uno specifico destino: le capacità mnemoniche e capacità che richiedono prontezza e agilità hanno un rapido decadimento; mentre si mantengono stabili le capacità verbali e linguistiche, che risultano essere meno soggette al deterioramento. 9. COSCIENZA Definizione: Il concetto di coscienza faRiferimento agli stadi di stato vigile durante i quali si hanno vari gradi di consapevolezza degli stimoli esterni e allo stato di transizione durante il quale i sogni sono presenti e sono ricordati.
Una funzione della coscienza è la regolazione della propria relazione con l'ambiente; grazie ad essa è possibile compiere un monitoraggio permanente degli effetti del proprio agire, ordinare la propria attività mentale, attendersi degli eventi nel futuro, progettare e dirigere la propria volontà.
La coscienza è dunque il fenomeno con cui non solo elaboriamo attivamente l'informazione ma siamo anche consapevoli di farlo.
Autori di riferimento:
Secondo Wundt, padre della psicologia scientifica, oggetto di studio è l'esperienza diretta e immediata. Egli, infatti, identifica la coscienza con i contenuti della propria esperienza, riferibili attraverso l'introspezione, uno strumento d'indagine che consiste in
Un'auto-osservazione in grado di rilevare cosa avviene nel momento in cui immediatamente si sperimenta la realtà. Secondo Titchener, allievo di Wundt, l'oggetto di studio della psicologia è la struttura della mente e pertanto, attraverso il metodo introspettivo, individuò tre contenuti della coscienza: le sensazioni, le immagini mentali e gli stati affettivi.
Rimproverando la sterilità dell'approccio strutturalista, incapace di cogliere gli aspetti più importanti dell'attività mentale, William James, fondatore del funzionalismo, sostiene che non è possibile studiare la vita psichica scomponendola in presunte costituenti fondamentali, in quanto la coscienza è caratterizzata da una successione ininterrotta di esperienze, il cosiddetto flusso di coscienza. Introduce, quindi, l'idea che la psicologia non debba, come ritiene lo strutturalismo, solo interessarsi di descrivere o riconoscere l'esatto
Contenuto dellamente, ma debba soprattutto interessarsi alle funzioni del pensiero
Il comportamentismo rappresenta un cambio di prospettiva, uno stravolgimento dell'oggetto di studio della psicologia, non più la coscienza, ma il comportamento osservabile. La coscienza, infatti, è un costrutto difficilmente operazionalizzabile: occorreva limitarsi a studiare la relazione tra stimolo e risposta, senza ipotizzare l'elaborazione mentale che la produceva.
Teoria approfondita:
L'APPROCCIO PSICOANALITICO: I e II TOPICA (Freud)
Ipotizza che la comprensione della vita mentale cosciente sia subordinata alla comprensione di processi inconsci, al punto tale che questi sarebbero responsabili sia del contenuto dei pensieri coscienti sia dei comportamenti finalizzati.
Uno degli assunti principali è l'esistenza di un inconscio dinamico che comprende diverse forze mentali, desideri, impulsi che competono continuamente per esprimersi e per raggiungere la coscienza.
→ nel tentativo di spiegare il funzionamento mentale, elabora la I topica, un modello spaziale della mente che postula l'esistenza di 3 sistemi:
- Il conscio: è la parte dell'apparato psichico che si trova a diretto contatto con il mondo esterno e consapevolmente utilizza pensieri, ricordi e desideri per compiere azioni volontarie, esaminando con attenzione la realtà. Segue, infatti, le logiche del processo secondario (energia legata) che tramite processi logici e razionali permette un corretto adattamento alla realtà esterna.
- Il Preconscio: è uno spazio intermedio formato da tutta una serie di contenuti che non si trovano attualmente nel campo della coscienza ma che potrebbero diventarlo con un piccolo sforzo mentale.
- L'Inconscio: formato da tutta una serie di contenuti mentali che sono stati rimossi e dunque dei quali non si ha consapevolezza. La rimozione è appunto un meccanismo che porta a cancellare dalla vita cosciente desideri.
ricordi e pensieri che sono intollerabili. La logica che determina l'inconscio è detta processo primario (energia libera di muoversi da una rappresentazione all'altra tramite processi di condensazione e spostamento), cioè un pensiero "impulsivo, disorganizzato, incomprensibile al pensiero razionale, dominato da immagini visive bizzarre e non curante del tempo, dell'ordine o della coerenza logica". Inoltre, è importante sottolineare che molti sintomi dell'isteria erano secondo Freud causate proprio da questi elementi rimossi che, non potendo accedere alla coscienza, in qualche modo si esprimono appunto attraverso i sintomi psicopatologici (paralisi, tremori, convulsioni...)=> Nel 1920 Freud elaborò un nuovo modello, non spaziale, ma dinamico, la II topica, secondo cui la psiche era suddivisa in 3 istanze:- L'Es: rappresenta il polo pulsionale dell'uomo, racchiude gli impulsi, aggressivi e libidici, che obbediscono
ma piuttosto in processi mentali automatici e non consapevoli che influenzano il nostro pensiero e comportamento. Secondo questa prospettiva, l'inconscio cognitivo è responsabile di processi come l'elaborazione delle informazioni, l'interpretazione dei segnali sociali e la formazione delle credenze. I cognitivisti sostengono che l'inconscio cognitivo sia influenzato da schemi mentali preesistenti, che sono modelli di pensiero acquisiti attraverso l'esperienza e l'apprendimento. Questi schemi influenzano la nostra percezione e interpretazione del mondo, determinando le nostre reazioni e decisioni. L'approccio cognitivista si concentra quindi sull'importanza di prendere consapevolezza dei propri schemi mentali e di come essi influenzino il nostro pensiero e comportamento. Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, si cerca di identificare e modificare i pensieri distorti e i comportamenti disfunzionali che sono influenzati dall'inconscio cognitivo. In conclusione, sia l'approccio psicoanalitico che quello cognitivista riconoscono l'esistenza di un inconscio, seppur con concetti e definizioni leggermente diversi. Entrambi gli approcci offrono strumenti utili per comprendere e lavorare con l'inconscio, sia per la comprensione dei processi mentali che per il miglioramento del benessere psicologico.ma rappresentano due forme di conoscenza distinte. Le conoscenze dichiarative sono come un archivio di informazioni che possiamo richiamare consapevolmente quando ne abbiamo bisogno. Queste conoscenze richiedono un certo sforzo di concentrazione e memoria, e possono essere soggette a errori. D'altra parte, le conoscenze procedurali sono le abilità che abbiamo acquisito nel tempo e che eseguiamo automaticamente senza doverci concentrare o pensare troppo. Queste conoscenze sono il risultato di un allenamento costante e vengono eseguite in modo rapido e spontaneo, senza richiedere risorse cognitive particolari. È importante notare che le conoscenze procedurali hanno avuto origine dalle conoscenze dichiarative e sono strettamente correlate tra loro. Prima di diventare abilità automatiche, le conoscenze devono essere apprese e allenate consapevolmente.e non indipendenti. → Può anche avvenire il processo contrario, cioè che conoscenze procedurali ridiventino dichiarative, se non sono più funz