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CAPITOLO 13: LA VITA DI DANTE ALIGHIERI: CRONOLOGIA E CONTESTO STORICO-CULTURALE

  1. «Nel mezzo del cammin di nostra vita»: equivale a 35 anni, essendo misurata in 70 anni nel Medioevo la durata di una vita compiuta.
  2. Cacciaguida: È un'importante avo di Dante Alighieri, ricordato nel Paradiso.
  3. Brunetto Latini: È riconosciuto da Dante come maestro.
  4. Nel 1302 Dante viene condannato: in contumacia.
  5. Dante trascorre l'esilio: trasferendosi in diverse corti, prima di recarsi a Ravenna.
  6. Le narrazioni biografiche di Dante: si articolano già all'indomani della scomparsa del Poeta.
  7. Uno dei più importanti biografi di Dante è: Giovanni Boccaccio.
  8. Nel Trecento: prende corpo la leggenda di Dante e alcuni episodi si trovano nel Trecentonovelle di Franco Sacchetti.
  9. Oggi, si ritiene che le spoglie dantesche siano: a Ravenna.
  10. Rispetto alle spoglie dantesche, Firenze: dopo il successo dell'autore, le spoglie sono richieste.

costantemente da Firenze, con la contrarietà di Ravenna.

CAPITOLO 14: LA VITA NOVA DI DANTE

  1. La Vita nova: È un'opera in quarantadue capitoli.
  2. L'incontro con Beatrice: È seguito da una visione onirica.
  3. Vita nova e Stilnovo: sono fortemente intrecciati.
  4. La composizione della Vita nova: da alcuni riferimenti interni è assegnabile tra il 1292 e il 1293.
  5. All'interno della Vita nova, la prosa: collega tra loro i componimenti poetici.
  6. Tra i modelli della Vita nova troviamo: il De consolatione Philosophiae di Severino Boezio.
  7. Tra i modelli della Vita nova troviamo: le Confessiones di Sant'Agostino.
  8. Nella Vita nova, la funzione dei numeri: È centrale, e particolare importanza è riservata al numero nove, legato a Beatrice.
  9. La Vita nova è dedicata a: Cavalcanti.
  10. Circa le edizioni della Vita nova: a partire dal 1907 si ha l'edizione di Michele Barbi; si aggiungono quella di Gorni nel 1996 e di Carrai nel...
2009.CAPITOLO 15: LE RIME GIOVANILI DI DANTE 1. Le Rime di Dante Alighieri: sono circa sessanta componimenti tra ballate, canzoni e sonetti. 2. Il sonetto "Non mi poriano già mai far emenda": è tramandato anche nella versione bolognese dai Memoriali. 3. Le Rime di Dante Alighieri: non sono state organizzate dall'autore in forma di canzoniere. 4. La relazione poetica tra Dante e Guido: è attestata da numerose testimonianze. 5. Il sonetto "Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io": esprime mirabilmente un senso di fuga dalla realtà e il valore dell'amicizia. 6. Dante e Guido: giungeranno a diverse concezioni di Amore. 7. Il sonetto "I' vegno 'l giorno a te 'nfinite volte": è inviato da Cavalcanti a Dante, per invitarlo a ritornare alle maniere poetiche e di pensiero precedenti. 8. Dante, nei confronti di Guittone: è critico, ma si rintraccia l'influenza di Guittone soprattutto nelle poesie giovanili di Dante. 9. L'eredità deiprovenzali e dei siciliani: È diffusa nelle Rime dantesche, come mostra il piano linguistico e l'uso della rima siciliana. 10. La ballata Per una ghirlandetta: È di Dante e si avvicina già allo stile cavalcantiano. CAPITOLO 16: LE ALTRE RIME DI DANTE 1. Dante Alighieri: non interruppe mai l'attività di sperimentazione poetica. 2. Le 'Rime al tempo della Vita Nuova': costituiscono un primo nucleo tematico ben definito all'interno delle Rime. 3. Le 'Rime allegoriche o dottrinali': sono intrecciate al Convivio. 4. Per 'cantor rectitudinis' si intende: 'poeta della rettitudine', cioè che si concentra su temi morali. 5. Le 'rime petrose': sono sezione ben nota e definita delle Rime di Dante, costituita da 4 canzoni. 6. Le 'rime petrose': sono dette così dal senhal attribuito alla donna cui si riferiscono le rime. 7. Tra i modelli delle 'rime petrose' troviamo: Arnaut Daniel,come indicato anche dallo stesso Dante nel De vulgari eloquentia.8 Dante scrive anche una canzone trilingue in francese, latino e volgare.9 Lo scambio di rime con Cino da Pistoia prende avvio verosimilmente già prima dell'esilio di Dante.10 Lo scambio di rime con Forese Donati è caratterizzato da un registro basso e quotidiano dovuto alle offese che i due si rivolgono in rima, ricalcando motivi e tecniche tradizionali. CAPITOLO 17: CONVIVIO 1. Il Convivio si prevedeva come opera in 15 trattati, ma è rimasta incompleta, ferma al quarto trattato. 2. Rispetto alla Vita nova, il Convivio è profondamente diverso, ma l'opera giovanile non viene rinnegata. 3. La metafora del banchetto rappresenta la finalità dell'opera, ossia "raccogliere le briciole di conoscenza cadute dalla mensa dei sapienti per offrirle a quanti sono esclusi dal sapere". 4. Tra i modelli del Convivio troviamo Boezio, con il De consolatione Philosophiae, e Sant'Agostino.con le Confessioni. 5. Per Dante, la conoscenza: è un desiderio naturale dell'uomo. 6. Dante usa il volgare nel Convivio: affinché beneficino in molti del trattato, soprattutto coloro i quali non possono accedere alla conoscenza poiché impegnati in attività pratiche. 7. La conoscenza, per Dante: può essere diffusa soltanto facendo ricorso all'allegoria. 8. Il concetto di allegoria riportato da Dante nel Convivio: si accosta alle teorie di Sant'Agostino. 9. Nel terzo trattato: si ha la definizione dell'Amore come 'unimento spirituale dell'anima e de la cosa amata'. 10. Il tema della nobiltà: è trattato da Dante con un atteggiamento antinobiliare. CAPITOLO 18: IL DE VULGARI ELOQUENTIA DI DANTE 1. Il De vulgari eloquentia: si prevedeva come opera in 4 libri, ma è rimasta incompleta, ferma al secondo libro. 2. Rispetto al Convivio, il De vulgari: coesiste in un sistema di complementarietà che non èsottolineare che il De vulgari è un trattato di Dante Alighieri che tratta della lingua volgare. L'originalità di questo trattato è stata giustamente rivendicata da Dante, in quanto si distingue dai trattati precedenti e contemporanei. Secondo Dante, il volgare illustre deve essere cardinale, aulico e curiale. Nel De vulgari, Dante fa risalire la nascita del linguaggio all'epoca di Adamo, quando pronunciò per la prima volta il nome di Dio. La confusione delle lingue a Babilonia ha dato origine ai tre ceppi linguistici germanico-slavo, greco e romanzo in Europa. Il ceppo linguistico romanzo si divide in lingua d'oïl, lingua d'oc e lingua del sì. Secondo Dante, i temi adatti alla poesia aulica sono la salvezza, l'amore e la virtù. Tra i più importanti poeti d'amore, Dante riconosce in Cino da Pistoia un autore significativo nel De vulgari. Nel capitolo 19, si evidenzia l'inizio della composizione dell'Inferno.

1. L'anno di composizione della Commedia di Dante può essere verosimilmente assegnato intorno al 1304 o al 1306.

2. Rispetto alla tradizione delle visioni, Dante colloca la Commedia nella stessa prospettiva ma, nello stesso tempo, anche in antitesi.

3. Tra le visioni che possono essere indicate come riferimento di Dante troviamo l'Eneide, la seconda Epistola ai Corinzi di San Paolo e la Visio Pauli.

4. Una delle innovazioni della Commedia rispetto alle visioni precedenti è la chiara distinzione tra inferno e purgatorio.

5. La struttura dell'inferno dantesco è a forma di cono rovesciato con nove cerchi.

6. La corrispondenza morale nell'Inferno è scandita da tre momenti-luoghi principali: porta dell'inferno, città di Dite e rupe scoscesa.

7. La spiegazione morale dell'ordinamento infernale è posticipata al XI canto, dopo che il lettore ha sperimentato direttamente una buona parte del viaggio negli inferi.

8. Nella parte alta dell'inferno vi sono gli 'incontinenti', ossia...

Coloro i quali non sono stati in grado di controllare le proprie passioni.

Nella parte più bassa dell'inferno: vi sono i fraudolenti.

La lingua dell'Inferno: si articola in un'ampia varietà di registri linguistici.

CAPITOLO 20: LE EPISTOLE DANTESCHE: I-X

1. Le Epistole: sono in totale 132. Le Epistole: sono datate, quelle che ci sono giunte, tra il 1304 e il 1320 ma abbiamo tracce di altre epistole perdute precedenti.

2. L'epistola I: era indirizzata a Niccolò da Prato a nome del 'Consiglio e dell'Università della parte dei Bianchi di Firenze'.

3. L'epistola II: È un'epistola consolatoria per la morte di Alessandro da Romena.

4. L'epistola III: È indirizzata a Cino da Pistoia.

5. Le epistole V-VII: costituiscono una sequenza dedicata alla discesa in Italia dell'imperatore Enrico VII.

6. Rispetto alla Monarchia, le epistole V-VII: sembrano costituire il ruolo di ponte tra i concetti politici danteschi.

precedenti alla venuta imperiale e la loro sistemazione definitiva nella Monarchia

8. Le epistole VIII, IX e X: costituiscono una sequenza connotata e sono scritte in nome della contessa Gherardesca all'imperatrice

9. Circa l'autenticità delle epistole VIII, IX e X: È stato proposto di vedervi una prova di penna, ossia tre bozze diversificate per una stessa lettera spedita

Le Epistole: hanno una tradizione manoscritta piuttosto esigua

CAPITOLO 21: LE EPISTOLE DANTESCHE: XI-XIII

1. L'epistola XI: è indirizzata ai cardinali italiani, attaccandoli fortemente

2. Secondo Dante, le accuse ai cardinali: non provengono solo da parte sua, ma sono ben note, sebbene taciute

3. L'epistola XI ai cardinali: è tramandata dallo zibaldone di Boccaccio

4. L'epistola XII: è indirizzata da Dante a un amico fiorentino

5. Per tornare a Firenze, Dante: avrebbe dovuto pagare un'ammenda e sottoporsi a un rituale infamante

6. L'epistola XI, tra

l'altro: mostra come Dante fosse ancora radicato a Firenze e come avesse un suo seguito strutturato. L'epistola a Cangrande: tratta della Commedia. Nella parte centrale dell'epistola a Cangrande: si trovano molte e preziose informazioni per la comprensione della Commedia. Nella parte centrale dell'epistola a Cangrande: parlando della Commedia, Dante distingue tra piano letterale e piano allegorico. L'epistola a Cangrande: ha fatto discutere da sempre gli studiosi danteschi circa la sua veridicità, soprattutto per la seconda parte. CAPITOLO 22: DANTE: OPERE DUBBI E OPERE MINORI 1. Il Fiore e il Detto d'amore: sono due opere tramandate in forma adespota e anepigrafa. 2. Il Fiore e il Detto d'amore: sono un rifacimento del Roman de la rose. 3. Il Fiore: è una raccolta di sonetti in volgare. 4. Il Fiore: riporta
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Publisher
A.A. 2023-2024
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giosue1000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Ciccarelli Rossana.