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C
Indichiamo con l’insieme delle funzioni reali di variabile reale, definite in e continue.
[a, b] [a, b]
0
C
In si ottiene una struttura di spazio vettoriale operando con le comuni operazioni algebriche ed avvalendosi
[a, b]
degli usuali teoremi sulla continuità della somma e del prodotto di funzioni continue.
0
C
In si ottiene una struttura di spazio vettoriale euclideo ponendo, ad esempio:
[a, b] b
Z
·
f g = f (x) g(x)dx
a
1.3.5 Esempio n. 5
1
C
Indichiamo con l’insieme delle funzioni reali di variabile reale, definite in continue e derivabili e dotate
[a, b] [a, b],
di derivate prime continue.
1
C
In si ottiene una struttura di spazio vettoriale operando con le comuni operazioni algebriche ed avvalendosi
[a, b]
degli usuali teoremi sulla continuità e derivabilità della somma e del prodotto di funzioni derivabili.
1
C
In si ottiene una struttura di spazio vettoriale euclideo ponendo, ad esempio:
[a, b] b b
Z Z 0 0
·
f g = f (x) g(x)dx + f (x) g (x)dx
a a
8
1.3.6 Esempio n. 6
2
L {a },
Indichiamo con l’insieme delle successioni numeriche a coefficienti reali e tali che risulti convergente la
k
2
∈ L
somma dei quadrati dei termini. Un elemento di sarà pertanto definito nel modo seguente:
s +∞
X 2
{a } con
s = a < +∞
h h
h=1 0 00
2 2
L ∈ L
Per dimostrare che è uno spazio vettoriale occorre mostrare che prese due serie , siano:
s , s
0 00
{b } {c }
s = s =
h h
risulta: +∞
X 2
(αb + βc ) < +∞
h h
h=1
Dalla proprietà si ha:
N
6b 2 2 2 2 2
≤
(αb + βc ) 2 α b + β c
h h h h
da cui segue: +∞ +∞ +∞
X X X
2 2 2 2 2
≤
(αb + βc ) 2α b + 2β c < +∞
h h h h
h=1 h=1 h=1
2
L
Pertanto anche lo spazio è uno spazio vettoriale.
2
L
Nello spazio vettoriale è possibile introdurre una struttura di prodotto scalare nel modo seguente:
+∞
X
0 00
·
s s = b c
h h
h=1
Esso pertanto è uno spazio vettoriale euclideo. 9
Capitolo 2 n
Spazio R
n 2 3
Lo spazio e, soprattutto, gli spazi e , saranno considerati gli ambienti naturali nei quali sviluppare le nostre
R R R
teorie. E’ opportuno, quindi, approfondire le loro proprietà.
n
2.1 Base vettoriale di R
n
Sia lo spazio descritto nell’esempio 1.3.1.
R
Introduciamo i seguenti vettori:
0
0
1 0
1
0
n
2
1
(2.1)
0
0
0 ... i =
i =
i =
...
...
...
1
0
0
1
1 2 n n
{i } ∈
I vettori vengono chiamati in quanto per ogni vettore si ha:
base
, i , . . . , i x R
x 1
x 2 1 2 n
· · · (2.2)
x = = x i + x i + + x i
1 2 n
. . .
x n
Osservazione 2.1.1.
Sussiste la seguente relazione: n
X |x |
|x | ≤ kxk ≤ (2.3)
h = 1, . . . , n
i
h i=1
La prima diseguaglianza segue immediatamente alla (1.7). La seconda diseguaglianza segue dalla relazione:
2
!
n n
X X
2
|x | ≤ |x |
i i
i=1 i=1
2
2.1.1 R
2
Nel caso la base (2.1) viene indicata con i simboli:
R
1 0 (2.4)
i = j =
0 1
Si ha:
x 1
x = = x i + x j
1 2
x 2
1 L’indice ad esponente non sta ad indicare una potenza del vettore ma soltanto un indice. In questo modo è possibile utilizzare un indice a
deponente per indicare le componenti del vettore. Ad esempio, posto si ha:
n = 4
0
1
2
i =
0
0
2 2 2 2
da cui segue: i = 0, i = 1, i = 0, i = 0.
1 2 3 4 10
Si ha poi, analogamente alla (1.6) ed alla (1.7): ·
x y = x y + x y
1 1 2 2
da cui segue: q 22
21
kxk + x
= x
3
2.1.2 R
3
Nel caso la base (2.1) viene indicata con i simboli:
R
1 0 0 (2.5)
0 1 0
i = j = k =
0 0 1
Si ha:
x 1
x
x = = x i + x j + x k
2 1 2 3
x 3
Si ha poi, analogamente alla (1.6) ed alla (1.7):
·
x y = x y + x y + x y
1 1 2 2 3 3
da cui segue: q 21 22 23
kxk x + x + x
=
2.1.3 Prodotto Vettoriale n
Accanto al prodotto scalare fra vettori, in è possibile introdurre un secondo prodotto fra vettori: il Prodotto
R n
−
Il prodotto vettoriale associa, ad vettori di , un altro vettore secondo la regola che segue.
Vettoriale. n 1 R
−
Fissati vettori:
n 1
u u u
11 21 n−1 1
u u u
12 22 n−1 2
1 2 n−1
(2.6)
u = u = ... u =
... ... ...
u u u
1n 2n n−1 n
si pone: 1 2 n
i i ... i
u u ... u
11 12 1n
1 2 n−1
× (2.7)
u u ... u
u , u , . . . , u = 21 22 2n
...
u u ... u
n−1 1 n−1 2 n−1 n
Osservazione 2.1.2.
Dalla (2.7) segue immediatamente: 1 2 n−1 j
× · −
u , u , . . . , u u = 0 j = 1, 2, . . . , n 1
2
Prodotto Vettoriale in
Definizione 1. R
2
∈
Assegnato il vettore tale che si definisce il prodotto vettoriale di nel modo seguente:
u R u = u i + u j u
1 2 i j
×(u) −
= = u i u j
2 1
u u
1 2
2
Il prodotto vettoriale verifica, in , la seguente proprietà lineare:
R 2
× × × ∀u, ∈ ∀α, ∈
(αu + βv) = α (u) + β (v) v R β R
Si ha inoltre: ×(i) −j × × · kuk k ×
= (j) = i (u) u = 0 = (u)k
11
3
Prodotto Vettoriale in
Definizione 2. R
3 ×
In per il prodotto vettoriale invece del simbolo (2.7) viene utilizzato, per motivi storici, il simbolo Dalla (2.7)
R u v.
segue: i j k u u
u u
u u 1 2
1 3
2 3 −
× u u u k
j +
i
=
u v = 1 2 3 v v
v v
v v 1 2
1 3
2 3
v v v
1 2 3
− − − −
= (u v u v ) i (u v u v ) j + (u v u v ) k
2 3 3 2 1 3 3 1 1 2 2 1
Il prodotto vettoriale verifica le seguenti proprietà: 3
PS × ∀u ∈
Annullamento u u = 0 R
1 3
PS × −v × ∀u, ∈
Anti Commutatività u v = u v R
3 3
PS × × × ∀u, ∈ ∀α, ∈
Linearità (αu + βv) w = αu w + βv w v, w R β R
4
Si ha inoltre: × × × −j
i i = 0 i j = k i k =
× −k × ×
j i = j j = 0 j k = i
× × −i ×
k i = j k j = k k = 0
× · × ·
(u v) u = 0 (u v) v = 0
Risulta infine, indicato con l’angolo formato dai vettori e
ϑ u v:
ku × kuk kvk |
vk = sin ϑ|
n
2.2 Rette in R
La retta, intuitivamente, può essere definita come un insieme di punti allineati.
n
6
Assegnati un punto ed un vettore entrambi in , la retta è data da tutti i punti tali che:
P u = 0 R r P
0 ∈ (2.8)
P = P + t u t R
0
Posto: 01
u
x x 1
1 02 u
x x 2
2
(2.9)
P = u =
P =
0
...
... ...
0 u
x x n
n n
2
la (2.8) assume la forma : 01
x x + t u
1
1
02 (2.10)
x x + t u
=
r : 2 2
... ...
0
x x + t u
n n
n
2
2.2.1 R
2
Nel caso , considerata la base vettoriale (2.4) ed i punti e vettori
R
x x u
0 1 (2.11)
P = P = u =
0
y y u
0 2
l’equazione (2.10) assume la forma:
x x + t u
0 1
=
r : y y + t u
0 2
2 Solitamente le rette vengono indicate con lettere latine minuscole 12
3
2.2.2 R
2
Nel caso , considerata la base vettoriale (2.5) ed i punti e vettori
R
x x u
0 1 (2.12)
y y u
P = P = u =
0 2
0
z z u
0 3
l’equazione (2.10) assume la forma:
x x + t u
0 1 (2.13)
y y + t u
= 0 2
z z + t u
0 3
n
2.3 Iperpiani in R
n 2 3
−
Gli iperpiani di sono insiemi lineari di dimensione In particolare in sono le rette mentre in sono gli
R n 1. R R
usuali piani bidimensionali. 3
n
6
Assegnati un punto ed un vettore entrambi in , l’iperpiano è dato da tutti i punti tali che:
P u = 0 R π P
0 − · (2.14)
π : (P P ) u = 0
0
Presi i punti e ed il vettore come definiti nella (2.9), la (2.14) assume la forma:
P P u
0 n
X 0
− (2.15)
x x u = 0
h h
h
h=1
2
2.3.1 R
2
Nel caso , scelta la base (2.4), la (2.11) e la (2.15) fornisce l’equazione implicita della retta:
R − − (2.16)
u (x x ) + u (y y ) = 0
1 0 2 0
Osservazione 2.3.1.
2
I punti del piano che soddisfano un’equazione del tipo:
P R ax + by + c = 0
a
formano una retta che ha come vettore normale il vettore u = b
2
retta–punto
2.3.2 Distanza in R
x , sia un punto appartenente alla retta.
Assegnata la retta di equazione implicita (2.16) ed un punto P
r Q = 0
y
−
Indicato con l’angolo formato dai vettori e , risulta:
ϑ u Q P 0
|u·( − kuk kQ − k |cos
Q P )| = P ϑ|
0 0
Ne segue: 1 |u·( −
kQ − k |cos Q P )|
dist(r, Q) = P ϑ| = 0
0 kuk
− −
u (x x ) + u (y y )
1 0 2 0
= p 21 22
u + u
3
2.3.3 R
3
Nel caso , scelta la base