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L’edificio è formato da due blocchi accostati e sfalsati tra loro. Il blocco più
LA BIBLIOTECA VIIPURI grande comprende le sale di lettura, la biblioteca per ragazzi, la sala riviste e
giornali e la zona prestiti; il blocco più piccolo, di forma allungata,
comprende un archivio, un piccolo auditorium e gli uffici.
Progettista: A. Aalto Per far risaltare l’edificio tra gli alberi del parco, è stato tutto intonacato di
Luogo: Finlandia bianco, salvo gli accessi, in pietra naturale azzurrina.
Anno: 1935 La sala lettura è su due livelli elegantemente raccordati da una scala a
Destinazione d’uso: pubblico doppia percorrenza.
Per quanto riguarda l’illuminazione il sole non irraggia direttamente sulla
sala di lettura ma passa attraverso 57 lucernari di forma circolare distribuiti
sulla copertura dell’edificio principale; questo permette di non usare finestre
e lasciare libere le pareti per gli scaffali dei libri.
È noto che questa cura nel ridefinire gli spazi dei suoi edifici in funzione
dell’uso e dell’utenza è uno dei pilastri dell’architettura organica di Aalto.
L’auditorium è una delle parti più incantevoli e in armonia con la natura che
dalle grandi finestre sembra entrare nell’edificio.
La sezione della sala conferenze p studiata per diffondere al meglio il suono della voce, grazie alla
controssoffittura in doghe di legno ad andamento ondulato. La contro soffittura ha una forma stabilita in
base a studi sperimentali sulle capacità fonoassorbenti del legno.
Il soffitto ondulato dell’auditorium, formato da sottili listelli di legno rosso, era stato ideato per far sì che
l’acustica risultasse ottimale qualunque fosse la posizione dell’oratore.
Caratteristica peculiare dell’auditorium è il soffitto ondulato realizzato con listelli di legno rosso.
Aalvar Aalto esalta un altro dei 5 sensi umani: mentre nella sala lettura aveva posto attenzione alla
progettazione dell’apparato illuminotecnico (vista) nell’auditorium si focalizza sull’acustica (udito).
A tal proposito Alvar Alto spiega le motivazioni del suo progetto:
“Il soffitto dell’auditorium formato da listelli di legno congiunti […] LEGNO DELL’AUDITORIUM
che diffondono il suono, in particolare il parlato, nelle quattro
direzioni, in maniera acusticamente vantaggiosa. Poiché il
dibattito è importante quanto le conferenze, l’udibilità non è in
una sola direzione, come nelle sale da concerti. La mia
sistemazione acustica mira a rendere ogni punto dell’auditorium
egualmente efficiente come trasmettitore e come ricevitore di
parole pronunciate a un volume normale su tutta la superficie.
Ritengo che i problemi acustici siano di ordine primariamente
fisiologico e psicologico, e questo è il motivo per cui non
possono essere risolti attraverso mezzi puramente meccanici”.
La particolare forma di questa controsoffittatura è stata appositamente concepita
affinché l’acustica risultasse ottimale, quale che fosse la posizione occupata
dall’ascoltatore all’interno dell’auditorium.
GC PROSTHO MUSEUM RESEARCH CENTER
Progettista: K. Kuma Il progetto di quest’opera consisteva nel raccogliere la sfida di creare
Luogo: Giappone una struttura in legno di media scala costruita combinando elementi in
Anno: 2010 legno di piccole sezioni (6 cm x 6 cm) .
Destinazione d’uso: museale Kuma dà origine a un sistema espressivo che in un sol colpo è
decorazione di facciata, elemento strutturale e sistema espositivo
all’interno degli spazi museali.
Non è stata utilizzata colla per costruire la struttura.
La griglia in legno sostiene la struttura e funge anche da spazio
espositivo per gli oggetti nel museo. La struttura sporge sulla parte
superiore per proteggere gli elementi in legno dalla pioggia. La vernice
bianca, invece, viene utilizzata per proteggere gli elementi in legno sui
bordi.
Il museo ha una pianta rettangolare su 3 livelli attorno alla
quale si sviluppa il sistema decorativo formato da elementi in
legno di cipresso che generano combinazioni prismatiche
regolari, ottenute mediante giunzione ad incastro.
La decorazione esce anche al di fuori del museo, se ne
discosta per emergere con prepotente poesia fuori e dentro,
creando moduli della dimensione di mezzo metro quadrato sui LEGNO A INCASTRO
quali si basa la gestione di tutto lo spazio museale.
Chi guarda l’opera prova un senso di spaesamento
esternamente e internamente, poiché l’opera si trova in un
contesto come quello delle grandi città giapponesi dove lo
spazio tra un edificio e l’altro è estremamente ridotto. Per
questo kuma utilizza la tecnica della perdita dei contorni che
riduce il disagio percettivo, così attendendo a un’architettura
che non ha né peso né dimensioni.
RAPPORTO CON IL LEGNO
Kengo Kuma applica all’architettura un sistema di elementi in legno che si
connettono per incastro chiamato Cidori, dal nome di un giocattolo
tradizionale giapponese. Consiste in una costruzione in miniatura fatta di
bastoncini di legno della lunghezza di 12 mm incastrati tra loro per semplice
giunzione e rotazione delle parti.
Il design stimola il progetto dell’edificio e il risultato è un’opera dall’effetto
fortemente grafico, commistione delle arti.
Gli elementi del gioco, sovradimensionati per poter costituire la struttura
portante dell’edificio, formano una griglia quadrata di 50 cm, un sistema che
si è rivelato adatto ad un impiego in campo architettonico nonostante
l’immagine leggera ed esile dei pezzi che lo compongono.
BIBLIOTECA DELLA Posta a completare la nuova scuola di Glasgow progettata dalle
NUOVA SCUOLA DI stesso Mackintosh sul lato ovest del sito, la cui notevole pendenza
è sfruttata dall'architetto.
GLASGOW Mackintosh pone sul lato est una facciata che ricorda un castello
medioevale scozzese. Mentre per la facciata ovest, in cui si trova la
Progettista: Mackintosh biblioteca, risulta molto più "asciutta" e semplice: essa è illuminata
Luogo: Glasgow, Scozia solo da tre grandi finestre contornate da semicilindri in pietra.
Anno: 1897-1899
Destinazione d’uso: istruzione L'interno della biblioteca è la dimostrazione poetica delle
potenzialità della costruzione in legno (perseguendo gli ideali
dell'Art & Craft), la quale ricorda qui anche i telai lignei giapponesi.
Io soffitto poggia su pilastri, anch'essi in legno, da cui partono i
travetti di sostegno della galleria che circonda la sala. La maestosa
biblioteca, rivestita in legno scuro, è caratterizzata da un atrio
centrale a doppia altezza su cui aggetta un ballatoio, sorretto da
montanti che si ergono da pavimento a soffitto.
Le finestre variano quindi a seconda dei bisogni dettati dalle
funzioni interne: saranno piccole per le zone destinate solo alla
lettura, sporgenti e allungate per le zone della sezione superiore
per ricevere luce anche dall'alto.
Lo spazio della biblioteca è circondato dalla galleria, sorretta da un
sistema di travi e pilastri in legno, gli stessi che sostengono la
copertura, anch'essa, a trama lignea. Sia i serramenti in metallo che
gli arredamenti in legno seguono un modulo rettangolare che si evince
dagli schienali delle sedie interne, dalle recinzioni esterne, nella maglia
strutturale e nel sistema di lampade a sospensione (che riprendono le
pendant giapponesi).
Il materiale compare infine anche nella maggior parte degli arredi,
nelle sedie per esempio, gli schienali delle quali seguono il modulo
rettangolare che vige alla base di tutto il progetto.
LEGNO SCURO
Il legno trionfa in ogni angolo della biblioteca, dalla struttura di
sostegno dei solai e della balconata fini agli arredi tipici di
ispirazione giapponese.
L’ Asilo Nido sorge dalle ceneri di due scuole crollate a causa del
ASILO NIDO DI MARIO Terremoto dell’Emilia del 2012. È detto Asilo nido “La Balena”, a
CUCINELLA Guastalla, ed è un progetto ideato per rivitalizzare un’area afflitta
dalle conseguenze del sisma.
Il soprannome “La Balena”, nasce poiché all’ interno ricorda la forma
Progettista: M. Cucinella del ventre della balena di Pinocchio. È stato definito l’asilo nido più
Luogo: Guastalla, Emilia Romagna bello del mondo.
Anno: 2012 La scuola di Guastalla è un magistrale esempio di Architettura che
Destinazione d’uso: istruzione riunisce in sé i migliori principi progettuali di sostenibilità e funzione.
L’ asilo è frutto di un dialogo multidisciplinare tra architettura,
pedagogia, psicologia e antropologia. Il progetto ha tenuto conto di
molteplici aspetti collegati alla crescita del bambino; dalla forma degli
spazi, alla loro organizzazione, fino all’insieme delle percezioni
sensoriali: luce, colore, suono e sensazioni tattili. La forma del nido
riprende dei pioppeti tipici del paesaggio padano.
L’edificio prende vita dalla moltiplicazione degli elementi verticali
lignei che ne caratterizzano l’impianto, conferendo all’insieme
leggerezza e scardinando la tipica immagine della scuola come
volume compatto e monolitico. La struttura è dotata di ampie vetrate
che consentono l’interazione tra le aree chiuse delle aule e l’esterno.
L’edificio prevede l’uso di materiali naturali a basso impatto
ambientale.
TECNOLOGIA XLAM
Pannelli portanti in legno formate da 3-6 tavole di legno massiccio incollate a strati
incrociati. Tale tecnica permette una completa prefabbricazione delle componenti.
In particolare, la struttura portante è costituita da telai di legno: un materiale sicuro e ideale per
mantenere l’isolamento termico dell’edificio. Il sistema prefabbricato ligneo a secco di tipo lamellare
presenta in pianta una lunghezza complessiva di 78 m e una profondità di 18 m. Esso si compone di
50 telai portanti irregolari, sagomati, lunghi 18 m, alti 4,8 m e disposti a intervalli regolari di 1,56 m,
controventati da tiranti in metallo. Ciascuno di essi è costituito da una trave di legno lamellare in
abete, alla quale si applicano pannelli di rivestimento nella stessa essenza, a 3 strati incrociati.
Un giunto metallico, pilastro-fondazione collega e separa la fondazione a legname, per motivi di
durabilità. Tale scarpa metallica è collegata mediante lama interna e spinotti all’elemento ligneo,
vincolata alla fondazione mediante tirafondi metallici annegati nel getto strutturale.
L’elevata capacità termica, la distribuzione ottimale di superfici trasparenti, il ricorso a sistemi
avanzati per il recupero dell’acqua piovana e l’inserimento in copertura di un impianto fotovoltai