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PASSIVO A LUNGO SU TOTALE PASSIVITA'

08. Gli INDICI di natura FINANZIARIA derivano tra un rapporto tra grandezze:

STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO

SOLO STATO PATRIMONIALE STESSA SEZIONE

SOLO CONTO ECONOMICO

SOLO STATO PATRIMONIALE DIVERSE SEZIONI

09. Gli INDICI di natura PATRIMONIALE derivano tra un rapporto tra grandezze:

STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO

SOLO CONTO ECONOMICO

SOLO STATO PATRIMONIALE DIVERSE SEZIONI

SOLO STATO PATRIMONIALE STESSA SEZIONE

10. Gli INDICI di natura REDDITUALE derivano tra un rapporto tra grandezze:

STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO

SOLO STATO PATRIMONIALE STESSA SEZIONE

SOLO STATO PATRIMONIALE DIVERSE SEZIONI

SOLO CONTO ECONOMICO

11. Gli INDICI derivano da un rapporto tra grandezze di:

CASH FLOW E RENDICONTO FINANZIARIO

CONTO ECONOMICO E CASH FLOW

STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO

STATO PATRIMONIALE E CASH FLOW

12. Gli INDICI DI BILANCIO derivano da:

UN RAPPORTO

UNA DIFFERENZA

UN PRODOTTO

UNA SOMMA

13. Quando si parla di INDICI si fa riferimento ad una situazione:

DINAMICA

PATRIMONIALE

STATICA

REDDITUALE

14. Al numeratore del ROI si trova:

ATTIVO IMMOBILIZZATO

REDDITO OPERATIVO

UTILE D'ESERCIZIO

CASH FLOW

15. Se FINANZIAMENTI = 40 RICAVI = 100 MUTUI = 100 PATRIMONIO NETTO = 1500 a quanto ammonta il ROI?

3%

40%

NON SI PUO' CALCOLARE

13%

16. Al numeratore del ROS si trova:

REDDITO OPERATIVO

ATTIVO IMMOBILIZZATO

CASH FLOW

UTILE D'ESERCIZIO

17. Se RICAVI = 200 PERDITA = 5 MUTUI = 1000 EBITDA = 50 a quanto ammonta il ROS?

10%

NON SI PUO' CALCOLARE

3%

25%

18. Se TERRENI = 20 EBITDA = 100 MUTUI = 100 PATRIMONIO NETTO = 1500 a quanto ammonta il ROI?

13%

7%

NON SI PUO' CALCOLARE

1%

19. Al denominatore del ROS si trova:

RICAVI

CAPITALE INVESTITO

EBITDA

REDDITO OPERATIVO

20. Se il ROE è = 5% mentre il tasso di interesse medio dei BOT è 2% può essere definito:

NEGATIVO

BISOGNA VERIFICARE IL SALDO DEL C/C

POSITIVO

NON SI PUO' DARE NESSUN GIUDIZIO

21. Se RICAVI = 100 UTILE = 50 PATRIMONIO NETTO = 500 EBITDA = 40 a quanto ammonta il ROE?

20%

NON SI PUO' CALCOLARE

8%

10%

22. Se UTILE = 50 MATERIE PRIME = 100 PATRIMONIO NETTO = 5000 MUTUI = 40 a quanto ammonta il ROE?

1%

NON SI PUO' CALCOLARE

80%

2%

23. Se MATERIE PRIME = 100 EBITDA = 50 PATRIMONIO NETTO = 5000 FINANZIAMENTI = 40 a quanto ammonta il ROE?

50%

2%

NON SI PUO' CALCOLARE

1%

24. Se RICAVI = 100 UTILE = 5 PATRIMONIO NETTO = 1000 EBITDA = 40 a quanto ammonta il ROS?

4%

5%

40%

1%

25. Se PERDITA = - 50 MATERIE PRIME = 100 PATRIMONIO NETTO = 5000 MUTUI = 40 a quanto ammonta il ROE?

- 80%

- 1%

- 2%

NON SI PUO' CALCOLARE

26. Se RICAVI = 200 SALARI = 5 MUTUI = 1000 PATRIMONIO NETTO = 500 a quanto ammonta il ROS?

3%

NON SI PUO' CALCOLARE

20%

50%

27. Al numeratore del ROE si trova:

RISULTATO ECONOMICO D'ESERCIZIO

EBITDA

CASH FLOW

REDDITO OPERATIVO

28. Quale tra le seguenti macro-classi non rientra nel calcolo del ROE?

GESTIONE OPERATIVA

GESTIONE FISCALE

GESTIONE DEBITORIA

GESTIONE EXTRA-OPERATIVA

29. Quale tra i seguenti non rientra tra gli INDICI DI LIQUIDITA'?

INDICE DI LIQUIDITA' CORRENTE

INDICE DI LIQUIDITA' ASSOLUTA

INDICE DI LIQUIDITA' DIFFERITA

INDICE DI LIQUIDITA' IMMEDIATA

30. Si parla di MARGINE DI STRUTTURA ALLARGATO quando al PATRIMONIO NETTO si aggiunge:

DEBITI A LUNGO TERMINE

SCOPERTO DI CONTO CORRENTE

DEBITI VERSO ERARIO

DEBITI A BREVE TERMINE

31. Il MARGINE DI STRUTTURA è dato dalla differenza o rapporto tra il PATRIMONIO NETTO è:

ATTIVO IMMOBILIZZATO

LIQUIDITA'

CREDITI VERSO CLIENTI

ATTIVO CIRCOLANTE

32. Con cosa va confrontato il ROE per verificare se è congruo?

Investimenti alternativi a basso rischio

Investimenti effettuati nel triennio precedente

Investimenti alternativi ad alto rischio

Investimenti dei competitor

33. Se EBITDA = 200 FABBRICATI = 10 MUTUI = 100 PATRIMONIO NETTO = 500 a quanto ammonta il ROI?

40%

2%

5%

20%

34. Al denominatore del ROE si trova:

DEBITI A MEDIO-LUNGO TERMINE

DEBITI V/FORNITORI

ATTIVO IMMOBILIZZATO

PATRIMONIO NETTO

l’analisi

35. Descrivere per INDICI

REDDITIVITA’ – –

36. Descrivere gli INDICI DI (ROI ROS ROE)

ECONOMICITA’

37. Descrivere gli INDICI DI

38. Descrivere gli INDICI relativi alla SITUAZIONE FINANZIARIA

Lezione 046

01. Lo SVILUPPO PRODOTTI è dato dal rapporto tra VENDITA NUOVI PRODOTTI è:

VISITE ALLACLIENTELA

VISITE PROGRAMMATE

VENDITA TOTALE

VISITE EFFETTUATE

02. La REGOLARITA' DEL VENDITORE è data dal rapporto tra VISITE ALLA CLIENTELA è:

VENDITA TOTALE

VENDITE A NUOVI CLIENTI

VENDITA NUOVI PRODOTTI

VISITE PROGRAMMATE

03. La LIQUIDITA' DELLE VENDITE è data dal rapporto tra VENDITE PER CONTANTI è:

VENDITA TOTALE

DEBITI V/FORNITORI

VISITE EFFETTUATE

VISITE PROGRAMMATE

04. La PERSUASIONE DEL VENDITORE è data dal apporto tra NUMERO CONTRATTI STIPULATI è:

VENDITA TOTALE

VISITE PROGRAMMATE

VENDITA NUOVI PRODOTTI

VISITE EFFETTUATE

05. Quale tra le seguenti non rientra tra le ANALISI del costo di produzione?

ANALISI OGGETTIVA

ANALISI PATRIMONIALE

ANALISI SOGGETTIVA

ANALISI FUNZIONALE

06. L'ECONOMICITA' DELLE VENDITE è data dal rapporto tra COSTI DI VENDITA e:

VISITE PROGRAMMATE

VENDITA NUOVI PRODOTTI

VISITE ALLA CLIENTELA

RICAVI DI VENDITA

07. Lo SVILUPPO DELLA CLIENTELA è dato dal rapporto tra VENDITE A NUOVI CLIENTI è:

VENDITA NUOVI PRODOTTI

VISITE PROGRAMMATE

VENDITA TOTALE

VISITE EFFETTUATE

08. Cosa non rientra nel calcolo del COSTO DI DISTRIBUZIONE?

Esecuzione dei contratti

Oneri finanziari

Concessione dei crediti alla clientela

Distribuzione fisica del prodotto

09. Cosa si intende per COSTO DI DISTRIBUZIONE?

Totale dei costi logistici sostenuti dall'impresa

Totale dei costi sostenuti dall'impresa per produrre

Totale dei costi sostenuti dall'impresa per far arrivare i prodotti al mercato

Totale dei costi pubblicitari sostenuti dall'impresa

10. Cosa non rientra nel calcolo del COSTO DI DISTRIBUZIONE?

Spese per promozione delle vendite

Distribuzione fisica del prodotto

Esecuzione dei contratti

Costo degli affitti “costo distribuzione”

11. Descrivere la procedura di calcolo del di

“COSTO DISTRIBUZIONE”?

12. Cosa si intende per DI valutare il “rendimento dell’attività vendita”?

13. Quali indici possono essere utilizzati per di

Lezione 047

01. Quale è il principale vantaggio della BALANCED SCORECARD?

Focalizzarsi sulle vendite

Calcolare il cash flow

Focalizzarsi sulla mission aziendale

Calcolare il risultato economico d'esercizio

02. La BALANCED SCORECARD è:

INDICATORE DELLA SITUAZIONE REDDITUALE

UNA SCHEDA DI VALUTAZIONE BILANCIATA

INDICATORE DELLA SITUAZIONE FINANZAIRIA

INDICATORE DEI DEBITI AZIENDALI

03. Quante prospettive analizza la BALANCED SCORECARD:

2

4

5

3

04. Gli indicatori della BALANCED SCORECARD sono:

TUTTI UGUALI A 1

META' UGUALE A 1 E META' UGUALE A 0

PONDERATI

TUTTI UGUALI A 0

05. Gli indicatori della BALANCED SCORECARD sono:

DI TIPO ECONOMICO

INDIPENDENTI

DI TIPO FINANZIARIO

COMPLEMENTARI

06. Quali tra queste PROSPETTIVE non rientra nella BALANCED SCORECARD?

PROCESSI AZIENDALI

SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

MONETARIA

ECONOMICO-FINANZAIRIA

07. L'orizzonte temporale della BALANCED SCORECARD è:

SIA DI BREVE CHE DI LUNGO TERMINE

DI LUNGO TERMINE

NON OLTRE I 3 ANNI

DI BREVE TERMINE

08. A cosa servono gli indici di perequazione nella BALANCED SCORECARD?

AD ATTRIBUIRE PIU' IMPORTANZA ALLE PROSPETTIVE DI SODDISFAZIONE DEL

CLIENTE AD ATTRIBUIRE PIU' IMPORTANZA ALLE PROSPETTIVE

ECONOMICO-FINANZIARIE AD ATTRIBUIRE LA STESSA IMPORTANZA ALLE

PROSPETTIVE

AD ATTRIBUIRE DIVERSA IMPORTANZA ALLE PROSPETTIVE

09. Cosa si intende per BENCHMARKING?

ANALISI

PATRIMONIALE

ANALISI

REDDITUALE

ANALISI

COMPARATIVA

ANALISI

FINANZIARIA

10. Quale è la principale difficoltà nell'applicare la BALANCED SCORECARD?

Valori espressi in

USD Determinare gli indici

di perequazione Scarsa

comprensibilità

Procedimento di elaborazione

lungo

Cos’è “BALANCED SCORECARD”?

11. la

12. Caratteristiche, vantaggi e problemi della BALANCED SCORECARD

“BENCHMARKING”?

13. Cosa si intende per

LEZIONE 1 DOMANDA 33. Elencare i criteri di classificazione delle imprese.

Le imprese si classificano a seconda:

 dell'attività esercitata (primario, secondario, terziario);

 del mercato servito (locali, nazional, internazionali);

 di natura giuridica (società di persone, società di capitali);

 della dimensione (parametri economici, parametri tecnici, parametri patrimoniali, parametri

organizzativi).

Cos’è l’impresa

LEZIONE 1 DOMANDA 34. industriale?

L'impresa industriale è un'azienda di produzione diretta che attua la trasformazione fisico-tecnica di determinate materie prime o semilavorate in prodotti finiti da avviare al

consumo finale o all'impiego in ulteriori attività produttive, mediante lo scambio di mercato.

l’attività

LEZIONE 1 DOMANDA 35. Definisci di consumo e quella di produzione.

L'attività di consumo implica l'utilizzazione di ogni bene o servizio atto a soddisfare un bisogno che ne implica la distruzione. Si distingue in:

 finale, misurato dal livello degli acquisti, che comporta la distruzione immediata o progressiva dei

beni che concorrono a soddisfare i bisogni degli agenti economici, senza contribuire

all'accrescimento della produzione.

 intermedio, che rappresenta l'utilizzo integrale di un bene o di un servizio nel processo produttivo.

L'attività di produzione, invece è un'attività indirizzata a ottenere beni o servizi idonei a soddisfare i bisogni

umani; comprende due tipologie:

 produzione diretta: trasformazione fisico-tecnica dei beni che determina un'effettiva e sostanziale

modificazione nella forma, nella struttura e nelle possibilità

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Gianfilippo Clemente.
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