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PROFESSIONE DI PSICOLOGO?
Lo psicologo è un professionista che opera per favorire il benessere delle persone, ei gruppi, degli
organismi sociali, delle comunità, in totale rispetto del codice deontologico. Si occupa di
psicopatologia, di situazioni personali e relazionali, che possono essere fonte di sofferenza e
disagio. Ha l’obiettivo di favorire il cambiamento personale, potenziare le risorse e accompagnare
gli individui, le coppie, le famiglie, le organizzazioni in particolari momenti di difficoltà.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL METODO CLINICO?
Il metodo clinico consiste in un atteggiamento osservativo mirato alla raccolta sistematica dei dati
relativi ad un singolo individuo visto nel suo contesto ambientale. Tale metodo porta alla
costruzione di un quadro generale di funzionamento della personalità indagata che può essere
usato per formulare ipotesi sullo sviluppo psicologico, per comprendere i processi sottostanti e
per intervenire per il suo ripristino.
PSICOLOGIA CLINICA :AREE DI INTERVENTO E APPLICABILITA’
SI sviluppa attraverso due differenti modalità :
1-una di supporto ,si rivolge sia ad un individuo non necessariamente malato ma che bisogno di
un sostegno per far fronte in un particolare momento difficile della vita tramite strumenti di tipo
psicodiagnostico oppure al personale medico che operano nelle istituzioni ,quale il medico o
l’insegnante .
2-Di intervento,
riferito a ciascun intervento psicologico o psicoterapeutico rivolto non solo a quel soggetto che
può entrare in sfera patologica ma anche a tutti coloro possono trarre beneficio dall'essere
accompagnati in un percorso di trasformazione e di crescita
IN CHE MODO HA INFLUITO LA LEGGE BASAGLIA SULL’ATTUALE VISIONE DELLA
PSICOLOGIA?
La legge Basaglia (180/78) introdusse un nuovo approccio alla malattia mentale, predispose la
chiusura definitiva dei manicomi aprendo la via alla rivoluzione nel campo della salute mentale. Il
nuovo approccio non era più di tipo contenitivo, ma integrativo verso la società e riabilitativo
verso la persona malata.
Con questa legge nacquero i centri di salute mentale che si sarebbero dovuti occupare del
supporto, della cura e dell’integrazione sociale delle persone con reali disturbi mentali.
QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA UNO PSICOLOGO E UN DOTTORE IN PSICOLOGIA?
Uno psicologo è un laureato magistrale che dopo aver svolto un tirocinio professionale ed aver
superato l’esame di stato si è iscritto all’apposito albo professionale( sez. A). un dottore in
psicologia è un laureato (3+2 anni) che non è iscritto all’albo professionale.
QUALI SONO LE DIFFERENZE DI INTERVENTO TRA UNO PSICOLOGO E UNO
PSICOTERAPEUTA?
La professione di psicologo comprende l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la
prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito
psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende
altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.
L’attività di psicoterapia può essere svolta solo dagli psicologi o dai medici che abbiano seguito
un corso di specializzazione di almeno 4 anni presso una scuola di specializzazione universitaria o
istituti privati a tal fine riconosciuti. Si tratta di una tecnica terapeutica della psicologia clinica e si
occupa della cura di disturbi psicopatologici di diversa natura ed entità.
QUAL’E’IL SIGNIFICATO DI DISTURBO MENTALE E COME VIENE VISTO OGGI?
Il disturbo mentale è una sindrome caratterizzata da una sofferenza clinicamente significativa nella
sfera cognitiva, della regolazione delle emozioni e del comportamento di un individuo, che riflette
una disfunzione nei processi psicologici, biologici ed evolutivi che sottendo il funzionamento
mentale.
Sono solitamente associati ad un livello significativo di disagio o disabilità in ambito sociale,
lavorativo o in altre aree importanti. Le caratteristiche essenziali del disturbo mentale sono: 1) il
disturbo è proprio dell’individuo, 2) causa stress ( disagio, sofferenza) o disabilità; 3) non è una
reazione culturalmente attesa nei confronti di un evento; 4) non è principalmente il risultato di
devianza sociale o conflitto con la società.
IN CHE COSA CONSISTE LA DIAGNOSI NOSOGRAFICA ESPLICATIVA?
La diagnosi nosografica esplicativa riporta l’eziologia dei disturbi. Infatti non e’ una alternativa alla
diagnosi nosografia, bensì INTEGRATIVA riportando le cause del disturbo, cercando di
comprenderle ovvero cerca di dare un significato ai sintomi all’ INTERNO di un contesto dove
anche dove an che ciò che non e’ patologico assume IMPORTANZA .
IL LIMITE della Diagnosi esplicativa e’ il prendere come riferimento l’INSIEME DI ASSUNTI
GENERALI sul funzionamento della mente e sulle cause dei disturbi psicologici .
QUALI SONO I CAMBIAMENTI DEL DSM 5 RISPETTO AL DSM IV-TR ?
Sono state rilevanti modifiche riguardanti l’organizzazione ,le categorie e i criteri diagnostici .
1)l’ORGANIZZAZIONE dei capitoli nel DSM 5 ,modifica basata sull’arco della vita . Si inizia con i
Disturbi maggiormente diagnosticati nelle prime fasi della vita ovvero il DISTURBO
NEUROSVILUPPO e termina con quelli pertinenti all’età’ avanzata ovvero DISTURBI
NEUROCOGNITIVI
2. IL SISTEMA MULTIASSIALE - Abbandono del sistema di valutazione multiassiale
come era nel DSM III . NON necessario al fine di effettuare una diagnosi di disturbo mentale .
3) CATEGORIA NAS (Non Altrimenti Specificato ) e’stata modificata con 2 opzioni :
1-disturbo con altra specificazione
2-disturbo senza specificazione
Le 2 opzioni permettono al clinico di specificare o meno le caratteristiche di un disturbo per poter
far entrare a far parte nella categoria diagnostica corrispondente .
COSA SI INTENDE PER PARADIGMA GENETICO ?
Per paradigma genetico s'intende uno specifico approccio alla materia, secondo il quale i
comportamenti umani sono generalmente riconducibili alla specifica base genetica di un
soggetto. Quindi è tutto predeterminato geneticamente, anche i disturbi mentali.
… se inquadriamo un disturbo mentale nell’ottica del paradigma genetico, si attribuisce la causa
ai geni, stabilendo anche una sorta di ereditarietà dei disturbi mentali, che non è mai stata
confermata se non per alcuni disturbi.
COSA SI INTENDE CON PARADIGMA
Si intende un insieme di assunti generali che riguardano la scelta dell’oggetto di studio ,la
modalità di raccolta dati, la concezione del funzionamento della mente e del comportamento
normale e patologico e l’uso conseguente di determinate tecniche terapeutiche ..Il termine include
TUTTI gli assunti e le teorie accettate come VERE dagli psicologi clinici.
Attualmente la maggior parte dei clinici fa riferimento a 5 diversi paradigmi : Apprendimento,
biologico, cognitivo. psicoanalitico e umanistico .
DI COSA SI OCCUPA LA NEUROPSICOLOGIA ?
La neuropsicologia studia l’espressione comportamentale di una serie di deficit cerebrali. Si
occupa, specificamente, di come il cervello possa influenzare cognizione e comportamenti in
persone che mostrano lesioni o malattie cerebrali. La neuropsicologia si occupa della valutazione
e nel trattamento di pazienti con lesioni cerebrali o malattie a carico del sistema nervoso.
Attraverso l’esame neuropsicologico è possibile valutare le funzioni cognitive, come la memoria, il
linguaggio, la relazione esistente con il deficit presentato. Un’accurata valutazione
neuropsicologica è fondamentale per avere una diagnosi delle funzioni cognitive ed è
determinante per un adeguato intervento terapeutico e riabilitativo.
DESCRIVA IL PARADIGMA DELLE NEUROSCIENZE
Il paradigma delle neuroscienze ha reso possibile stabilire, per diversi disturbi psichiatrici e di
personalità, che esistono caratteristiche neurobiologiche di predisposizione o protettive. Tali
caratteristiche sono in parte geneticamente determinate. Secondo questo paradigma, infatti, gli
eventi ambientali a cui il soggetto è esposto, già prima della nascita e per tutto il corso della vita,
sono in grado di regolare l’espressione dei geni e lo sviluppo del sistema nervoso centrale, e
possono determinare se l’individuo sviluppi o meno la psicopatologia, agendo come fattori di
rischio o protettivi.
COSA SI INTENDE PER PARADIGMA DIATESI STRESS ?
Il modello vulnerabilità-stress è una teoria che tende a spiegare l’origine dei disturbi mentali,
secondo la quale in alcune persone l’effetto combinato della vulnerabilità genetica e di fattori
stressanti supera la soglia di adattamento bio-psico-sociale e favorisce la comparsa dei sintomi
del disturbo mentale a cui la persona è vulnerabile (diatesi)
COME INFLUISCONO I FATTORI SOCIO CULTURALI NELL’INDIVIDUO?
Ogni dimensione dello scenario socio-culturale ha una funzione essenziale, e dal punto di vista
psicologico è importante capirne il funzionamento. Il comportamento delle persone è riconosciuto
perché i fattori sociali e culturali le influenzano, e questi si combinano con le esperienze personali
e con particolari sviluppi psicologici.
L’ambiente dove vive l’individuo è la realtà, il sistema, che comprende le caratteristiche legate alle
tradizioni, ai costumi, alla lingua, alle risorse comunicative e agli aspetti culturali che sono
condivisi.
QUALE E’ L’EQUIVOCO DEL PRIMO COLLOQUIO SECONDO LANG
Lang parla dell’”equivoco del primo colloquio”, intendendo come il riferirsi a un primo colloquio
faccia pensare che questo abbia delle caratteristiche diverse dai colloqui successivi. In realtà, il
concetto di primo colloquio è un’astrazione, in quanto l’unico elemento che lo contraddistingue
dagli altri è l’estraneità tra professionista e paziente.
COSA E’ IL SETTING E COME SI DEFINISCE ?
Il setting è un contesto definito e con delle proprie coordinate, all’interno del quale si svolge il
colloquio. La parola setting deriva dall’inglese “set” che significa cornice, e questo fa
comprendere bene il significato e il valore del setting: una cornice fisica e mentale, entro quale si
svolge non solo il colloquio, ma anche la relazione tra i due soggetti implicati, terapeuta e
paziente.
Possiamo distinguere alcune componenti fondamentali del setting: il dove, il quando, il quanto e il
come.
Il setting affonda le sue radici nella tecnica psicoanalitica di Freud, di cui è parte e sostanza.
DI CHE TIPO POSSONO ESSERE LE ASPETTATIVE DEL SOGGETTO NEL PRIMO
COLLOQUIO ?
Le aspettative della persona nel primo colloquio possono essere aspettative troppo elevate
rispetto al tipo di aiuto che n