DNA.
○ Elica-ansa-elica (helix-loop-helix): Due α-eliche separate da un breve tratto
ripiegato (ansa). Permette l'unione di due proteine o domini. Comune in proteine che
legano il DNA e in molte proteine di membrana (canali ionici, recettori).
○ β-barile: Un foglietto β si ripiega su se stesso a formare un cilindro. Comune in
enzimi.
○ β-sandwich: Due foglietti β si uniscono come due fette di pane.
Struttura Terziaria delle Proteine
La struttura terziaria è l'organizzazione tridimensionale complessiva che una proteina assume,
risultante dagli avvolgimenti della catena polipeptidica stabilizzati da interazioni tra i gruppi R
dei vari amminoacidi.
Immagine suggerita: Rappresentazione delle strutture primaria, secondaria e terziaria delle proteine.
● Tipi di Legami che la Stabilizzano:
○ Deboli: Legami idrogeno, interazioni elettrostatiche, forze di Van der Waals (tra
gruppi R idrofobi).
○ Forti (covalenti): Ponti disolfuro (tra due residui di cisteina).
● La struttura terziaria, insieme alla secondaria, conferisce alla proteina la sua configurazione
tridimensionale definitiva e l'attività biologica.
● Processo di Avvolgimento: Inizia durante la sintesi proteica (catena nascente),
progressivamente dall'N-terminale.
○ Le chaperonine sono proteine accompagnatrici che favoriscono il corretto
avvolgimento, soprattutto per proteine complesse.
● Relazione tra Struttura Primaria e Terziaria:
○ La struttura primaria contiene l'informazione necessaria per l'acquisizione delle
strutture secondaria e terziaria (dimostrato da esperimenti di
denaturazione/rinaturazione per alcune proteine).
○ Tuttavia, la denaturazione (rottura di legami deboli e ponti disolfuro, mantenendo la
primaria intatta) è irreversibile per molte proteine complesse, che precipitano.
● Domini Proteici: Le strutture secondarie e terziarie contribuiscono alla formazione di
domini, regioni specializzate con una struttura tridimensionale ben definita e funzioni
biologiche specifiche.
○ I domini sono unità modulari (50-350 amminoacidi) e possono avere struttura e
funzione simili anche in proteine con strutture primarie globalmente diverse.
○ Un piccolo cambiamento in un dominio può alterare drasticamente la funzione (es.
regioni variabili degli anticorpi).
○ L'evoluzione seleziona le proteine in base alle proprietà funzionali dei loro domini.
● L'avvolgimento termina quando la proteina raggiunge una configurazione stabile,
acquisendo i motivi e i domini che ne determinano la funzione definitiva.
LEZIONE 8
Riassunto Dettagliato: Proteine - Struttura Quaternaria, Modifiche Post-Traduzionali e
Complessi Sopramolecolari
1. Struttura Quaternaria delle Proteine
La struttura quaternaria è un livello di organizzazione strutturale presente nelle proteine multimeriche,
cioè quelle composte dall'assemblaggio di più catene polipeptidiche, chiamate subunità proteiche.
● Le subunità possono essere uguali o diverse tra loro.
● L'assemblaggio avviene dopo che ogni subunità ha acquisito la propria struttura
secondaria e terziaria.
● L'unione tra le subunità è mediata da legami deboli formati tra punti specifici delle loro
superfici, tra cui:
○ Legami a idrogeno
○ Forze di Van der Waals
○ Legami ionici
● Le subunità sono in stretto contatto, e anche una minima modificazione conformazionale di
una subunità influenza le altre in contatto (effetto cooperativo).
● Esempio: Emoglobina
○ Proteina di trasporto dell'ossigeno nei globuli rossi.
○ Nell'adulto, è tipicamente costituita da due subunità α e due subunità β (struttura
α₂β₂), codificate da geni distinti.
○ Ogni subunità contiene un gruppo eme (non proteico, con atomo di ferro) che è il
sito di legame per l'O₂.
○ Esistono varianti di emoglobina a seconda dello stadio di vita (es. fetale con catene ε
e γ).
○ La struttura quaternaria permette una regolazione fine della funzione, come l'effetto
cooperativo che consente all'emoglobina di legare l'O₂ nei polmoni e rilasciarlo nei
tessuti a bassa tensione di O₂.
● Altri esempi: La maggior parte degli enzimi sono multimerici, con subunità che possono
avere funzioni catalitiche, regolatorie o stabilizzanti, formando un oloenzima (forma attiva
dell'apoenzima più cofattori).
● L'importanza funzionale della struttura quaternaria è evidente nei meccanismi di regolazione
allosterica dell'attività enzimatica.
2. Modifiche Post-Traduzionali delle Proteine
Dopo la sintesi proteica (traduzione), molte proteine subiscono modificazioni post-traduzionali,
essenziali per la loro configurazione matura, localizzazione intracellulare e regolazione dell'attività.
● Tipi di Modifiche Stabili (irreversibili o semi-permanenti):
○ Tagli proteolitici: Operati da specifici enzimi proteasi, suddividono la catena
polipeptidica in frammenti.
■ Ruoli biologici dei tagli proteolitici:
■ Distruzione di proteine difettose/non più necessarie (molteplici e
generalizzati).
■ Regolazione dell'attività biologica: Rimozione di porzioni che
ostacolano il funzionamento o generazione di più proteine attive da
un unico precursore.
■ Esempio: Insulina: La pro-insulina (inattiva) viene tagliata da
proteasi in tre frammenti; due di essi, uniti da ponti disolfuro,
formano l'insulina attiva.
■ Protezione cellulare: Sintesi di pro-enzimi (forme inattive) che
vengono attivati solo nel luogo di azione (es. tripsinogeno,
chimotripsinogeno, pro-carbossipeptidasi del pancreas esocrino,
attivati nell'intestino dall'enterochinasi e dalla tripsina stessa).
■ Generazione di più ormoni da un unico precursore: Es.
pro-opiomelanocortina (POMC) tagliata in ormoni come ACTH,
β-lipotropina, α-MSH, β-endorfine ed encefaline (oppioidi endogeni,
neuromodulatori del dolore).
○ Aggiunta di porzioni non proteiche: Riguarda l'aggiunta di residui o gruppi
prostetici (molecole non proteiche) tramite legami (spesso covalenti). Le proteine
risultanti sono chiamate proteine coniugate.
■ Glicosilazione: Aggiunta di catene di oligosaccaridi (carboidrati).
■ Processo che avviene nel reticolo endoplasmatico rugoso e
nell'apparato del Golgi.
■ Le glicoproteine di membrana mostrano questi residui sulla
superficie esterna, formando il glicocalice (microambiente idratato).
■ Lipoproteine: Aggiunta di residui lipidici (acidi grassi, fosfolipidi).
■ Il legame covalente stabilizza l'interazione con le membrane.
■ Aggiunta di gruppi prostetici: Molecole organiche complesse legate
covalentemente.
■ Esempio: Gruppo eme nell'emoglobina: La ferroprotoporfirina
(gruppo eme) è il nucleo funzionale di emoglobina e mioglobina, con
un atomo di ferro coordinato dall'enzima ferrochelatasi.
● Tipi di Modifiche Reversibili o Transitorie: Costituiscono meccanismi sofisticati di
regolazione dell'attività proteica.
○ Fosforilazione e Defosforilazione:
■ Fosforilazione: Aggiunta di un gruppo fosfato al gruppo R di amminoacidi
alcolici (serina, treonina, tirosina), formando un fosfoestere. Catalizzata da
proteinchinasi (PK), che trasferiscono un gruppo fosfato dall'ATP (o GTP)
alla proteina. Consuma energia.
■ Defosforilazione: Rimozione del gruppo fosfato. Catalizzata da fosfatasi.
■ Effetti: Il gruppo fosfato, con le sue cariche negative, modifica il bilancio
elettrico della superficie proteica, causando un cambiamento
conformazionale e di conseguenza una modifica dell'attività biologica
della proteina. Regolano innumerevoli processi cellulari.
3. Complessi Sopramolecolari
Le proteine spesso non agiscono da sole, ma si associano ad altre proteine (uguali o diverse) per
formare complessi sopramolecolari, le cui dimensioni possono essere visibili al microscopio
elettronico.
● Assemblaggio: Le proteine si riconoscono tramite motivi di interazione (es. chiusura lampo
di leucine, elica-ansa-elica) e si uniscono tramite numerosi legami deboli (spesso reversibili)
o talvolta legami covalenti.
● Le singole proteine che formano il complesso sono dette subunità.
● Ogni subunità può svolgere compiti specifici e diversi all'interno del complesso (es. subunità
catalitiche e regolatorie in enzimi, subunità di riconoscimento del DNA e di reclutamento del
macchinario di trascrizione).
● La vicinanza fisica delle subunità implica che un cambiamento in una subunità influenzi le
altre, modificando l'attività biologica dell'intero complesso (es. effetto della fosforilazione).
● Formazione: Avviene per reclutamento graduale delle componenti nel compartimento
cellulare di destinazione. I complessi possono reclutare o rilasciare subunità a seconda delle
necessità funzionali.
● Esempi di Complessi Sopramolecolari:
○ Filamenti di actina e miosina: Costituenti del citoscheletro, formati dalla
polimerizzazione di subunità uguali (actina globulare) o dall'unione di due molecole
(miosina). Legami deboli.
○ Fibrille e fibre di collagene: Nella matrice extracellulare. Molecole a tripla elica di
collagene si legano tra loro tramite legami covalenti trasversali (tra lisina e
idrossilisina). Conferiscono elevatissima resistenza alla trazione e robustezza
meccanica (simili all'acciaio). Difetti genetici nel collagene causano collagenopatie
(es. osteogenesi imperfetta, condrodisplasia, sindrome "dell'uomo-gomma").
○ Fibre elastiche (elastina): Nella matrice extracellulare, conferiscono elasticità ai
tessuti (es. setto nasale, arterie). Le molecole di elastina si comportano come molle,
distendendosi e ritornando alla forma arrotolata.
In conclusione, la complessità delle proteine si estende oltre la singola catena polipeptidica, con la
formazione di strutture quaternarie e complessi sopramolecolari essenziali per la loro funzione, e le
modifiche post-traduzionali rappresentano meccanismi chiave per la loro regolazione e
specializzazione.
LEZIONE 9
Riassunto Dettagliato: Gli Acidi Nucleici - Cenni Storici e Struttura
Gli acidi nucleici, ovvero l'acido desossiribonucleico (DNA) e l'acido ribonucleico (RNA), sono
macromolecole che portano l'informazione genetica essenziale per la crescita, la differenziazione e le
funzioni cellulari. A differenza delle proteine (strutturali e funzionali), gli acidi nucleici sono i
depositari dell'eredità.
● Sono polimeri lineari composti da unità semplici chiamate nucl
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
biologia applicata- Paniere compilato
-
Biologia applicata - Paniere compilato
-
Paniere biologia applicata
-
Biologia applicata