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Gli uffici regionali scolastici hanno sostituito nel 2000 i provveditorato agli studi.
Hanno i seguenti compiti:
1. Vigilano sul rispetto delle norme Generali sull'istruzione e sull'attuazione degli
ordinamenti scolastici
2. Verificano il Piano triennale dell'offerta formativa delle varie istituzioni scolastiche
3. Gestiscono le graduatorie dei docenti
4. Elaborano il calendario scolastico che può essere anche modificato dalla singola
istituzione scolastica
5. Amministrano i contributi per le scuole non statali esercitando vigilanza su di esse
punto il direttore dell'ufficio scolastico regionale riconosce la parità scolastica agli enti
che la richiedono.
6. Programmano e supervisionano gli accordi di rete di scuola promossi dai singoli
istituti.
7. Demandano risorse per garantire lo studio per gli alunni ospedalizzati
8. Costituiscono i supervisionano i poli per l'infanzia che non hanno propria autonomia
9. Possono autorizzare il dirigente scolastico ad aumentare il numero di classi nella
scuola
10.Individua un direttore che sarà il responsabile della prevenzione corruzione e
trasparenza.
Capi dipartimento, direttori degli uffici dirigenziali e dirigenti degli uffici scolastici regionali si
riuniscono con cadenza di 6 mesi in una conferenza permanente per trattare questioni
attinenti al coordinamento delle attività dei rispettivi uffici e per formulare proposte al
ministro.
Istituzioni scolastiche e autonomia.
Le istituzioni scolastiche i fino al 1999 avevano dipendenza diretta dall'amministrazione
scolastica ex provveditorato e nuovi uffici scolastici regionali. Dal 2000 in poi viene quindi
loro riconosciuta una personalità giuridica e potere d'azione e autonomia punto a capo di
ogni istituzione scolastica è proposto un dirigente scolastico che si avvale del DSGA per
collaborare. Tutti gli insegnanti e gli alunni della scuola che fanno capo all'istituzione
scolastica dipendono totalmente dal dirigente scolastico della sede centrale di cui è il legale
rappresentante.
Con il decreto applicativo della legge Bassanini 59 del 97 ovvero il regolamento DPR 275
del 99 sono state elencate le autonomie di cui godono le istituzioni scolastiche:
● Autonomia didattica: le istituzioni regolano i tempi dell'insegnamento e svolgimento
delle discipline considerando i tempi e ritmi di apprendimento degli alunni compreso
quelli con bes
● Autonomia organizzativa
● Autonomia di ricerca sperimentazione e sviluppo: che comprende la formazione e
l'aggiornamento del personale ricerca tecnologica e realizzazione di esperienze
condivise.
La legge Bassanini introduce il POF, gli accordi di rete, gli organi collegiali, e la
personalizzazione didattica.
Successivamente tutti questi aspetti sono stati ampliati dalla legge sulla buona scuola 107
del 2015 che potenzia l'autonomia.
Introduce ad esempio il Piano triennale dell'offerta formativa ex pof, il piano nazionale della
scuola digitale pnsd , i percorsi scuola lavoro pcto, il potenziamento e la regolamentazione
del rav rapporto di autovalutazione delle istituzioni scolastica DPR 80 del 2013
La legge sulla buona scuola ha previsto l'emanazione del decreto legislativo 66 del 2017
attuativo della buona scuola che delinea le norme per l'inclusione scolastica PI per disabili e
bes.
Il Piano triennale dell'offerta formativa è inserito nel piano di inclusione.
Quindi ptof e pi sono documenti per promuovere l'ambiente inclusivo e la personalizzazione
didattica.
Il piano dell'inclusione introdotto dal decreto legislativo 66 2017 ha modificato l'ex pai piano
annuale dell'inclusione. Ha quindi inserito il il piano di inclusione all'interno del Piano
triennale dell'offerta formativa quindi ha durata triennale come quest'ultimo ma può essere
rivisto come quest'ultimo ogni anno entro giugno.
Il GLI ovvero gruppo per l'inclusione presso ogni istituzione scolastica , supporta il collegio
docenti nella realizzazione del piano per l'inclusione , coinvolgendo anche studenti famiglie e
associazioni rappresentative.
Il Piano triennale dell'offerta formativa contiene al suo interno il curriculum che è il cuore del
ptof ed è una sintesi progettuale ed operativa per un insegnamento efficace. Il Piano
triennale dell'offerta formativa rappresenta il documento costitutivo dell'identità culturale e
progettuale di ogni istituzione scolastica ed è la sua espressione dell'Autonomia punto
attraverso questo documento alunni e famiglie possono conoscere l'offerta formativa punto
contiene al suo interno l’iniziativa di formazione e aggiornamento dei docenti e ATA ,
obiettivi, linee d'azione e mezzi per raggiungerli. Dura tre anni ma può essere modificata
annualmente entro il mese di ottobre è prevista comunque elasticità.
Viene elaborato dal collegio docenti sulle base delle norme guida definite dal dirigente
scolastico e considerando anche proposte pareri dei genitori degli studenti e delle
associazioni rappresentative. Poi viene approvato dal Consiglio d'Istituto e pubblicato sul
portale unico della scuola e sul sito MIUR scuola in chiaro entro ottobre punto Poi l'ufficio
scolastico regionale ne verifica la congruità e lo trasmette al Mim.
Nel Piano triennale dell'offerta formativa viene accompagnato il piano per l'inclusione e il
piano nazionale della scuola digitale.
Il patto educativo di responsabilità previsto dal dpr 235 del 2007 è un documento scolastico
sottoscritto dal DS dallo studente e dalla famiglia è disciplina i diritti e i doveri delle parti nel
rapporto scuola-famiglia durante il percorso formativo dello studente. Nasce nel 2007 per far
fronte ai numerosi atti di bullismo cyberbullismo e atti violenti da parte dei genitori verso gli
insegnanti e dal 2020 è esteso anche per la scuola primaria. Questo patto educativo integra
e in alcuni casi sostituisce il contratto formativo previsto dalla carta dei servizi scolastici che
va firmato dai genitori e dalla alunno se maggiorenne.
La carta dei servizi scolastici è un documento che impegna ciascuna scuola a fornire un
servizio qualitativamente valido e garantendo uguale possibilità di accesso e funzioni dei
servizi scolastici, impegno di inclusione e integrazione degli studenti, in parzialità e
regolarità, partecipazione alle scelte scolastiche, trasparenza e costante aggiornamento
didattico dei docenti punto è infatti possibile fare un reclamo al dirigente scolastico per
tutelare i propri diritti quando vi sia un mancato rispetto di essi.
Istituti comprensivi e circoli didattici
La scuola primaria è la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti
comprensivi per garantire la continuità scolastica nello stesso ciclo di istruzione punto essi
per acquisire autonomia deve essere devono essere costituiti da almeno 1000 alunni ridotti
a 500 per le piccole isole o comuni Montani o aree geografiche con specificità linguistiche
La accorpamento d'infanzia ai primaria invece costituiscono i circoli didattici.
Calendario scolastico
Come abbiamo detto il calendario scolastico è stabilito annualmente dalle singole regioni. La
durata minima è di 200 giorni di lezione. Ciascuno a scuola può tuttavia in forza della propria
autonomia modificarlo per particolari esigenze locali. Quanto alle ore minime che ogni
alunno deve frequentare corrispondono ai tre quarti dell'orario annuale personalizzato ma è
in casi eccezionali si può derogare a questo limite per esempio in presenza di assenze
documentate e continuative a condizione che queste non pregiudichino ,per il consiglio di
classe ,la valutazione della Luna interessato.
Il peCup o meglio il profilo educativo culturale e professionale sono le caratteristiche o
meglio conoscenza abilità e competenze che ogni alunno deve avere al fine del primo e
secondo ciclo di istruzione. È costituito da tre sezioni: identità, strumenti culturali,
convivenza civile. È l'indire a dettare le linee guida dei pecup per il primo e secondo ciclo di
istruzione.
Organi collegiali:
Collegio docenti: composto da tutto il personale insegnante di ruolo e non con a capo
il DS punto esso si articola in dipartimenti ovvero gruppi di lavoro e si riunisce
all'inizio di ogni anno scolastico comunque in ogni momento su richiesta del DS o
comunque una volta ogni 3 4 mesi. Le riunioni si svolgono in un orario
extracurricolare e nell'adottare deliberazioni tiene conto di eventuali proposte pareri
dei consigli di classe o interclasse. Ad esso spetta elaborare il Piano triennale
dell'offerta formativa sulle linee del DS e poi verrà approvato dal Consiglio d'Istituto,
può approvare gli accordi di rete per la parte della loro competenza qualora questi
prevedano attività didattiche di ricerca e formazione perché ricordiamo che questo
compito principalmente ce l'ha il consiglio d'istituto, adozione dei libri di testo su
proposta del consiglio di classe ,programmazione didattica educativa con verifica
periodica degli obiettivi fissati, suddivisione dell'anno in quadrimestre o trimestri per
la valutazione elaborazione di programmi di formazione in servizio quindi
aggiornamenti, programmazione e attuazione delle iniziative per il sostegno per gli
alunni convessi stranieri o in difficoltà, deliberare il piano annuale delle attività
docenti, deliberare il piano dell'inclusione entro giugno con l'aiuto del gli. Ricordo che
il piano dell'inclusione è attuato nei limiti delle risorse finanziarie umane e strumentali
disponibili e segue le indicazioni dell'index per l'inclusione. Il collegio docenti può
anche formulare proposte al DS circa la composizione delle classi e l'assegnazione
dei docenti o dell'orario delle elezioni è inserire viaggi di istruzione e visite all'interno
del Piano triennale dell'offerta formativa deliberato in comunione con tutti gli altri
organi collegiali della scuola. Il collegio docenti dura in carica un anno.
Consiglio di classe: il consiglio di classe , interclasse ed intersezione a seconda che
si tratti di una scuola di primo e secondo grado primaria o d'infanzia è costituito dal
dirigente scolastico o dal docente da lui delegato più tutti i docenti delle classi
compresi di sostegno e nel caso della secondaria di secondo grado vi è anche la
presenza di due rappresentanti dei genitori e due rappresentanti dei ragazzi . Per il
secondo grado saranno presenti solo quattro genitori, per la primaria un solo
rappresentante del genitore per classe e per l'infanzia solo un rappresentante dei
genitori per sezione.
Pianifica e valuta costantemente l'azione educativa e didattica degli alunni dura in
carica u