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Architetti, scultori, pittori, noi tutti dobbiamo tornare all’artigianato! Non esiste infatti un’arte professionale. Non c’è

alcuna differenza sostanziale tra artista e l’artigiano. L’artista è un artigiano a livello superiore, quello che però in ogni

artista è essenziale è la base artigianale.

Formiamo dunque una nuova corporazione di artigiani, impegniamo insieme le nostre volontà la nostra inventiva, la

nostra creatività nella nuova attività edilizia del futuro, la quale sarà in una sola forma: architettura e scultura e pittura.’

-Walter Gropius: Discorso agli studenti del Bauhaus, tenuto in occasione dell’esposizione di lavori di allievi nel luglio 1919:

‘‘La cosa principale rimane per tutti noi la vita e tutto ciò che l’individuo riesce a trarne.

Ci troviamo in un periodo catastrofico della storia mondiale, in una trasformazione dell’intera vita e dell’intera interiorità

dell’uomo. Per l’uomo dotato di capacità artistica ciò è forse una fortuna, se abbastanza forte per trarne le conseguenze.

Ciò di cui abbiamo bisogno è infatti il coraggio di tuffarci nelle profondità dell’esperienza, poiché proprio qui sussiste per

l’artista la possibilità di trovare una nuova via […]

Eseguivamo artisticamente portacenere e boccali da birra e volevamo in tal modo salire gradualmente fino alla grande

architettura. Il tutto attraverso l’audacia dell’organizzazione. Era una presunzione smisurata in cui eravamo destinati

all’insuccesso, e ora sarà l’inverso. Nessuna grande organizzazione intellettuale, ma solo piccole leghe, logge,

confraternite segrete chiuse in sé. Sorgeranno cospirazioni decise a custodire e a dar forma artistica a un segreto, un

nucleo di fede finché dai singoli gruppi verrà fuori di nuovo un’idea di tipo religioso-spirituale, un’idea universale,

grande, vitale, che dovrà trovare la sua espressione cristallina in una grande opera artistica generale. E questa grande

opera artistica totale, questa cattedrale del futuro, irraggerà la sua pienezza di luce sin nelle cose più piccole della vita

quotidiana […]

Finora l’artista era del tutto solo, poiché in questo periodo caotico che capovolge spiritualmente e materialmente i valori

non è possibile vedere alcuna idea che sia in grado di raccogliere forze attorno a sé. L’artista, grazie alle sue doti

profetiche, sa cogliere nel suo tempo i fenomeni spirituali paralleli e li rappresenta in forme pure. Se tali beni spirituali puri

mancano, non gli resta altro da fare se non costruire il proprio elemento metafisico, attinto esclusivamente al proprio Io.

Egli è solo, e in ogni caso lo capiscono solo pochi amici, non certo il grande pubblico. Noi artisti abbiamo perciò bisogno,

come del pane, di quel elemento comune che è presente nello spirito dell’intero popolo. Mi entusiasma l’idea di tentare di

raccogliere qui, dall’isolamento esplosivo dei singoli, una piccola comunità; se ciò riuscirà, avremmo raggiunto un grande

risultato. […]’

-Walter Gropius: circolare ai maestri del Bauhaus. Artigianato e Industria (1922): ’Il maestro Itten ci ha posto […] la

richiesta di prendere una decisione, se produrre lavori singoli, in piena contrapposizione al mondo economico esterno,

oppure cercare un contatto con l’industria. […] Io cerco l’unità nella connessione, non nella separazione di queste forme

di vita. Come accade che noi possiamo apprezzare al tempo stesso per la forma un’automobile ben costruita, un

aeroplano, una macchina moderna e un’opera d’arte singola modellata da una mano creativa? Noi non siamo affatto

determinati per natura a dover rifiutare l’una cosa o l’altra, ma si tratta chiaramente di due procedimenti di figurazione

del tutto distinti che coesistono, e di cui non è detto che l’uno sia antiquato e l’altro moderno[…] L’industria si preoccupa

da qualche tempo […] di assicurarsi forze creative cui affidare l’incombenza di sviluppare le forme dei propri prodotti

(Werkbund). D’altro lato comincia il confronto dei giovani artisti con i fenomeni dell’industria e della macchina. […]

Il confronto con la realtà non ha necessariamente come conseguenza il compromesso. L’elemento decisivo, a questo

proposito, è che il fine rimanga chiaro e venga perseguito con purezza […]. Il Bauhaus ha cominciato rompendo con la

consueta istruzione accademica che fa degli allievi dei piccoli raffaelli e col lavoro di progettazione e riconducendo al

popolo quelle doti creative che avevano rifuggito la vita creativa artigianale del popolo, con suo e loro danno. Da ciò

venne fuori la consapevolezza che si doveva tendere di nuovo, a un lavoro unitario, che concepisse il progetto creativo

come un tutto indivisibile. A tal fine era necessario cominciare a costruire ex novo partendo dalla base per avere una

speranza di poter restituire all’attuale generazione il giusto sentimento di un lavoro pratico e formale interdipendente. Si

dovrebbe inoltre richiamare in vita il vero artigianato, per rendere comprensibile ai giovani attraverso di esso, l’intero

sviluppo dell’attività creativa essenziale. […]

Il contatto con l’industria e con il lavoro pratico del mondo può venire stabilito soltanto in maniera graduale. È pensabile

che il lavoro nelle officine del Bauhaus sia orientato sempre più nel senso di creare singoli oggetti tipici [che possano

servire come modelli per l’artigianato e per l’industria] […]. In tutti i campi si sta attuando la grande trasformazione

dal lavoro analitico a quello sintetico, e anche industria si orienterà in quel senso. Si cercheranno persone che siano in

possesso di un’approfondità preparazione generale, proprio come quella che cerchiamo di impartire qui nel Bauhaus, e

questi uomini libereranno la macchina dalla sua [assenza di spiritualità]!

-Walter Gropius: Breviario per i membri del Bauhaus (1924): ‘arte e tecnica: una nuova unità! La tecnica non ha

bisogno dell’arte, ma l’arte ha molto bisogno della tecnica. Esempio: l’architettura! Le due cose sono per natura molto

diverse, e perciò non è possibile sommarle; però coloro che vogliono fondare la nuova idea della costruzione devono

indagare e riscoprire la loro comune base creativa. Mezzo: istruzione preliminare di base di questi uomini nel campo

dell’artigianato e della tecnica. L’artigianato è esclusivamente un mezzo indispensabile allo scopo. Specializzazione solo

dopo la conclusione dell’istruzione preliminare.

Per poter dare a una cosa una forma tale da metterla in grado di funzionare nel modo giusto, dobbiamo [innanzitutto]

indagarne la natura.

Elementi di questo studio sono non soltanto le leggi della meccanica, della statica, dell’ottica, dell’acustica, ma anche le

leggi della proporzione, le quali appartengono al mondo spirituale. E per poter pervenire anche qui a risultati esatti,

dobbiamo cercare ovunque di obbiettivare consapevolmente il momento personale, ma ogni opera d’arte reca

l’impronta del suo curatore. In una pluralità di soluzioni egualmente economiche – poiché non c’è mai una sola soluzione-

l’individuo creativo sceglie secondo la sua propria sensibilità e il proprio gusto personali quello a lui più conforme […]

Bauhaus (1925

-Walter Gropius: Bauhaus, Deassau. Principi della produzione del ): ’Il Bauhaus vuol dare il suo contributo allo

sviluppo contemporaneo del problema dell’alloggio, dal più semplice utensile domestico alla casa d’abitazione rifinita in tutti

i suoi particolari. Nella convinzione che tutto ciò che fa parte dell’arredamento e dell’utensileria domestica abbia una relazione

razionale con l’insieme, il Bauhaus si propone di determinare, attraverso un lavoro sistematico di ricerca, teorico e pratico, nei

campi formale, tecnico ed economico, la forma di ogni oggetto sulla base delle sue funzioni e del suo condizionamento

naturali. L’uomo moderno, che non porta abiti del passato ma veste in modo moderno, ha bisogno di abitazioni moderne,

adeguate a lui e al suo tempo, con tutti gli oggetti di uso quotidiano conformi alle esigenze del nostro tempo. […] Solo non

perdendo mai di vista i progressi della tecnica, e scoprendo nuovi materiali e nuovi metodi di costruzione, l’individuo che si

occupa della progettazione di nuove forme acquista la capacità di stabilire una relazione viva tra gli oggetti e la tradizione e di

sviluppare, a partire da questo punto un nuovo atteggiamento verso la tecnica: -risoluta accettazione dell’ambiente vivo delle

macchine e dei veicoli; -figurazione organica degli oggetti sulla base della loro propria legge legata al presente, senza

abbellimenti romantici e stravaganze;-limitazione a forme e a colori fondamentali tipici, comprensibili a chiunque.-semplicità

nel molteplice, economia di spazio, materia, tempo e denaro.La creazione di modelli standard per gli oggetti di uso quotidiano

è una necessità sociale.Le esigenze della maggior parte degli uomini sono sostanzialmente le stesse. Case e oggetti di uso

domestico corrispondono ad un bisogno generale e la loro progettazione riguarda più la ragione che non il sentimento. La

macchina che realizza una produzione in serie di oggetti standardizzati è un mezzo efficace di liberare l’individuo attraverso

l’utilizzazione di energie meccaniche – vapore ed elettricità -, da lavoro materiale che sarebbe necessario per soddisfare i suoi

bisogni vitali, e di fornirgli oggetti, prodotti in serie, che sono più economici e di qualità migliore di quelli fatti a mano. […]

Il Bauhaus sostiene l’opinione che il contrasto tra l’industria e l’artigianato sia caratterizzato non tanto dalla differenza degli

strumenti usati quanto dal fatto che l’industria applica la divisione del lavoro mentre l’artigianato conserva al lavoro il suo

carattere unitario. Artigianato e industria si stanno però costantemente avvicinando. […] l’artigianato del futuro sarà

assorbito in una unità del lavoro produttivo in cui gli sarà affidato il lavoro di ricerca e di sperimentazione che precederà la

produzione industriale. […] La produzione del Bauhaus non rappresenta una concorrenza per l’industria e per l’artigianato, ma

piuttosto fornisce loro un nuovo fattore costruttivo. Il Bauhaus avvia infatti alla vita produttiva ed economica uomini dotati di

capacità creative e di un’esperienza pratica, che solleveranno l’industria e l’artigianato dal lavoro di preparazione che deve

necessariamente precedere la produzione. Gli oggetti prodotti sulla base di mod

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Publisher
A.A. 2016-2017
7 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher xj6-600 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Cisternino Alfredo.