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L'ACCOGLIENZA IN PRONTO SOCCORSO
La prevenzione sociosanitaria si attua nei pronto soccorso nei quali la vittima viene accolta, mediante delle specifiche azioni e funzioni dell'attività di accoglienza, che consistono in:
- Accompagnare la vittima in un'area separata dalla sala d'attesa generale per garantirle riservatezza;
- Eventuali accompagnatori o accompagnatrici, compresi i figli, dovranno essere in un primo momento allontanati.
L'area protetta è l'unico luogo in cui la donna viene visitata e sottoposta ad ogni accertamento strumentale e clinico, nonché il luogo di ascolto e prima accoglienza. In questo momento sarà utile, nel rispetto della privacy della vittima, raccogliere il materiale per una querela.
È fondamentale per l'operatore professionista instaurare con la donna un rapporto basato sulla fiducia, che favorisca il passaggio successivo di presa in carico. Bisogna informare la donna delle varie fasi del percorso. Il primo colloquio con...
La donna è mirata a rilevare la violenza subita e un'eventuale situazione di violazione della libertà personale a cui la donna viene sottoposta, una ricognizione delle risorse a disposizione (reti amicali e parentali e risorse istituzionali) per lei immediatamente protettive nel caso la donna chieda ospitalità immediata, la verifica della presenza di minori, dare informazioni sulle case e i Centri antiviolenza quali punti specifici di presa in carico e messa in sicurezza della vittima, informare la donna della possibilità di sporgere denuncia o querela.
La manus del marito sulla moglie
La manus del marito sulla moglie è un istituto tipico dell'epoca romana, dove il matrimonio costituiva per la donna uno strumento di protezione e sostentamento economico, e per il marito la garanzia della successione della stirpe.
In generale, la manus del marito sulla moglie contemplava poteri economici ma anche punitivi e il potere di esigere delle prestazioni sessuali, quali doveri.
discendenti dal matrimonio. Nel periodo del principato già era in disuso il matrimonio cum manu, in quanto venne modificato il rito del matrimonio, che si svolgeva con la semplice scelta di due persone di andare a vivere insieme per essere considerate sposate.
Le donne potevano decidere se divorziare, mentre precedentemente era solo il marito a poterle ripudiare o chiedere il divorzio.
La dote era un complesso di denaro e di beni che la donna portava con sè per contribuire alle spese della vita matrimoniale, come lo erano anche il prezzo della sposa e la controdote, che rappresentavano una delle basi delle trattative matrimoniali operate dalle famiglie die nubendi prima del matrimonio.
La funzione della dote varia a seconda die sistemi di riferimento: può infatti rappresentare il contributo da parte della famiglia della sposa alle spese del matrimonio, e ai beni della nuova famiglia, il valore della sposa indennizzo/anticipazione alla figlia dell'eredità die genitori in
formattato utilizzando tag html:Occasione del suo distacco dalla famiglia di origine, tutela della moglie grazie alla cessione del marito del solo usufrutto dei beni oppure grazie all'obbligo di restituzione della dote in caso di separazione o morte del marito. La dote è stata abolita definitivamente in Italia e vietata con la riforma del diritto di famiglia del 1975.
Tutta la normativa sulla violenza di genere si prefigge tre obiettivi principali: 1) prevenzione dei reati 2) Misure di punizione dei colpevoli 3) protezione delle vittime. Fino alla legge sulle 'Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere', risultano infatti rafforzati la tutela giudiziaria e il sostegno alle vittime, una serie di aggravanti e la possibilità di permessi di soggiorno per motivi umanitari per le vittime straniere di violenza.
Il sintagma "violenza di genere" viene
utilizzo improprio del denaro o del controllo finanziario da parte di un partner o di un familiare per esercitare potere e controllo sulla vittima. Questo può includere il controllo dei soldi, il rifiuto di fornire supporto finanziario, il limitare l'accesso ai beni materiali o il costringere la vittima a dipendere economicamente dalla persona violenta. La violenza economica può avere conseguenze devastanti sulla vita della vittima, limitando la sua capacità di essere autonoma e di prendere decisioni indipendenti. Può anche rendere difficile per la vittima lasciare una relazione abusiva, poiché può essere finanziariamente dipendente dal suo aggressore. È importante riconoscere e combattere la violenza di genere in tutte le sue forme, compresa la violenza economica, al fine di garantire la sicurezza e il benessere delle vittime.la vittima viene costretta ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà. Questo può avvenire attraverso l'uso della forza fisica, minacce, coercizione o sfruttando la situazione di vulnerabilità della vittima. La violenza sessuale è un grave reato che viola la dignità e l'integrità della persona. Violenza psicologica La violenza psicologica è un tipo di maltrattamento che può causare danni emotivi e psicologici alla vittima. Questo può includere minacce, umiliazioni, isolamento, controllo e manipolazione. La violenza psicologica può essere altrettanto dannosa quanto la violenza fisica e può avere conseguenze a lungo termine sulla salute mentale e sul benessere della vittima. Maltrattamento economico Il maltrattamento economico si verifica quando una persona viene privata dell'accesso alle informazioni finanziarie o viene esclusa dalle decisioni riguardanti la situazione economica e il bilancio familiare. Affinché questo comportamento costituisca un reato, devono essere presenti "comportamenti vessatori suscettibili di provocare un vero e proprio stato di prostrazione psico-fisica della persona offesa, mentre le scelte economiche ed organizzative in seno alla famiglia, per quanto non pienamente condivise da entrambi i coniugi, non possono di per sé integrare gli estremi dei maltrattamenti, salvo non sia provato che esse costituiscano frutto di comprovati atti di violenza fisica o di prevaricazione psicologica". Violenza sessuale Una particolare forma di violenza fisica è quella sessuale, si tratta di un reato previsto all'articolo 609 bis del codice penale. Si ha violenza sessuale quando la vittima viene costretta ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà.chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali e prevede la pena della reclusione da 6 a 12 anni. Si è in presenza di violenza sessuale con riferimento a tutte quelle situazioni in cui un individuo, facendo ricorso alla propria forza fisica o minacciando la vittima direttamente o indirettamente (uno dei suoi familiari o una persona a lei cara), la costringe contro la sua volontà ad effettuare atti, comportamenti sessuali, che non avrebbe mai posto in essere se fosse stata libera di scegliere. Se il comportamento si realizza all'interno della famiglia, si è in presenza di un'aggravante.
Cedaw
La convenzione CEDAW è il principale trattato internazionale in materia di diritti umani delle donne, pur non prevedendo obbligazioni positive per gli stati di compiere azioni per combattere la violenza contro le donne. Il comitato CEDAW, che oltre ad avere il compito di vigilare sull'applicazione della convenzione
sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, è anche l'unico dei comitati di controllo dell'Onu ad essere interamente composto da donne, e quasi tutte attive nella società civile e nei movimenti. Il comitato CEDAW, nel 1989, stila la raccomandazione generale n.12 nella quale si invitano gli stati, nei loro rapporti periodici, a fornire informazioni sulle leggi e le iniziative a livello nazionale per tutelare da ogni forma di violenza contro le donne e per fornire loro assistenza e servizi. 2. Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori L'osservatorio per la presenza di atti discriminatori si rivolge a tutte quelle persone che sono vittime di un reato basato sulla discriminazione e fornisce loro supporto. L'osservatorio si rivolge a tutte quelle persone che sono vittime di un reato basato sulla discriminazione e fornisce loro supporto. L'osservatorio si rivolge a tutte le forme di discriminazione che siano di genere, religione.espressioni di discriminazione. L'OSCAD ha le seguenti competenze: 1. Ricevere segnalazioni: l'OSCAD è responsabile di ricevere segnalazioni di comportamenti discriminatori da parte delle istituzioni o dei cittadini. Questo include le segnalazioni di vittime di discriminazione. 2. Interventi mirati: l'OSCAD è attivo nel territorio di controllo e può chiamare i rappresentanti delle minoranze per promuovere l'uso di strumenti informatici per monitorare le persone vittime di discriminazione. 3. Formazione delle forze dell'ordine: l'OSCAD aiuta nella formazione delle forze dell'ordine per affrontare i casi di discriminazione. Inoltre, favorisce le relazioni pubbliche con altre istituzioni. 4. Sostegno alle vittime: l'OSCAD svolge un'azione di sostegno alle vittime di discriminazione. Inoltre, promuove la divulgazione di una cultura orientata al rispetto del principio di uguaglianza e fornisce supporto alle autorità pubbliche. L'OSCAD è stato istituito per agevolare le persone vittime di reati a sfondo discriminatorio nel godimento effettivo del diritto all'uguaglianza dinanzi alla legge e alla protezione contro le espressioni di discriminazione.discriminazioni. Rimuovere gli ostacoli che impediscono la fruizione di tale diritto universale, riconosciuto dalla 'Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo' e anche da varie Convenzioni europee e internazionali, è segno del livello di civiltà di un Paese e costituisce, pertanto, un obiettivo da perseguire con la massima determinazione. L'Oscad è un organismo interforze (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri) incardinato nel Dipartimento della Pubblica sicurezza - Direzione centrale della Polizia criminale. In particolare: - riceve le segnalazioni (oscad@dcpc.interno.it - fax: 06 46542406 e 0646542407) di atti discriminatori attinenti alla sfera della sicurezza, da parte di istituzioni, associazioni di categoria e privati cittadini, per monitorare i fenomeni di discriminazione determinati da razza o etnia, nazionalità, credo religioso, genere, età, lingua, disabilità fisica o mentale, orientamento sessuale, identità di genere; - attiva, alla luce dellesegnalazioni ricevute, interventi mirati sul territorio, da parte della Polizia di Stato edell'Arma dei Carabinieri; segue l'evoluzione degli atti discriminatori denunciati alle forze di polizia; mantiene rapporti con le associazioni e le istituzioni, pubbliche e private, che si occupano di contrasto alle discriminazioni; predispone moduli formativi/informativi per qualificare in materia di antidiscriminazione gli operatori delle Forze di polizia e partecipa a programmi di formazione/informazione con istituzioni pubbliche e private;• elabora idonee misure di prevenzione e contrasto.
In ogni caso, la segnalazione di un atto discriminatorio all'Oscad non sostituisce la denuncia di reato alle forze di polizia, né costituisce una modalità di attivazione d'emergenza in alternativa al 112 o al 113.
RIASSUNTO: (L'Osservatorio per la presenza di atti discriminatori si rivolge a tutte quelle persone che sono vittime di un reato basato sulla discriminazione e fornisce
L'osservatorio si rivolge a tutte quelle persone che sono vittime di un reato basato sulla discriminazione e fornisce loro supporto.