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Immigrazione islamica in Europa

La presenza dell'immigrazione islamica in Europa si è fatta massiccia negli ultimi trent'anni e la realtà dellapresenza islamica in Europa è, per sua natura, plurale sotto il profilo etnico-religioso. Le società musulmane sono strutturate in altro modo rispetto a quelle occidentali, non c'è una distinzione netta tra sfera religiosa e sfera civile e giuridica. Le organizzazioni islamiche presenti sul territorio europeo hanno spesso un rapporto privilegiato con determinati paesi arabi o musulmani o con associazioni islamiche transnazionali da cui ricevono varie forme di sostegno, compreso quello finanziario. Da qui la prima differenza con il mondo occidentale europeo: i rapporti tra religione e politica nell'Islam non hanno confini ben delimitati. Il dibattito pubblico riguardo l'Islam passa spesso attraverso un'immaginario popolare distorto, non a caso una delle prime parole arabe di cui veniamo a conoscenza è jihad: con un'accezione negativa.

la considariamo sinonimo di barbarie, di guerra religiosa. Mentre il suo significato dottrinalmente più importante è quello di conflitto spirituale tra il bene e il male. Letteralmente significa sforzo, per raggiungere un obiettivo, inteso anche come sforzo spirituale per raggiungere una perfetta fede. Hanno sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel contribuire ad alimentare l'islamofobia presente negli Stati occidentali gli attacchi terroristici di matrice islamica avvenuti negli Stati Uniti e in Europa a partire dal 2001. Due casi emblematici sono gli attentati dell'11 Settembre 2001 negli Usa e l'attentato del 2015 contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, rivendicati entrambi dal movimento islamista paramilitare Al-Qāʿida. In Francia, nel 2016, è scoppiata la polemica intorno al burkini, un costume da bagno "islamico" che copre interamente il corpo della donna ad eccezione di piedi, mani e volto. La questione ègravitata attorno alla decisione di alcuni sindaci dello Stato laico per eccellenza divietare di indossare tale tipo di indumento sulle spiagge. Bisogna considerare anche il contesto francese degli ultimi anni, colpito da diversi attentati di matrice islamica. Il confronto tra islam ed Europa comporta sempre un sentore di contrapposizione: le comunità musulmane condividono una cultura, un complesso di principi e valori profondamente radicato nella religione islamica. Questa peculiarità fa sì che l'emergere dell'islam nello spazio pubblico sia percepito spesso come problematico. Altra caratteristica dell'Islam che spaventa gli europei è legata ai rapporti di genere, in particolare al corpo delle donne e alla sfera della sessualità: dal burqua all'intolleranza verso l'omosessualità, dai delitti d'onore alla poligamia si potrebbero fare molti esempi di temi che sollevano scalpore mediatico e pubblico. In Italia, la

La posizione leghista nei confronti dell'islam si basa sull'immaginario degli "invasori", i quali sarebbero secondo tale "riflesso ideologico" i nemici da combattere, gli stranieri: un fattore di rischio per l'identità nazionale. Eppure fenomeni come quello delle coppie miste ci suggeriscono il contrario e rappresentano "quell'interazione ravvicinata tra differenze culturali e religiose rappresentate come paradigma di conflittualità e inconciliabilità" (Cerchiaro 2016). Tali interazioni sociali, se autentiche, nascono e si sviluppano nel sentimento dell'amore, e non nell'odio per l'eterogeneità. I matrimoni misti sono quelle unioni in cui un coniuge è cittadino italiano e l'altro straniero. È un fenomeno in espansione in conseguenza agli ingenti flussi migratori che hanno investito l'Italia e il contesto europeo dagli anni '90. "Le società, nel

corso del tempo, hanno definito come miste quelle coppie che, nel loro costruirsi, trasgredivano di volta in volta una regola di prossimità sociale tra i partner (endogamia), riferita non solo alla nazionalità ma anche alla razza, alla religione, alla classe sociale, allo status, all'età, al livello di istruzione e reddito" (Cerchiaro 2016). In Italia nel 1991 erano all'incirca 65.000, nel 2011 sono stati 320.234. In vent'anni si sono quintuplicati. I dati menzionati sono provenienti dai censimenti Istat. La nazionalità del partner straniero vede in testa i nativi di "Paesi a forte pressione migratoria" quali ad esempio Romania, Ucraina, Marocco ed Albania. Le coppie miste, in Italia, sono costituite prevalentemente da unioni in cui il partner italiano è di sesso maschile e la partner straniera di sesso femminile. Tendenzialmente le partner straniere sono provenienti da Paesi dell'Est Europa, e nei casi in cui il partner

straniero è di sesso maschile, la provenienza è prevalentemente africana. La frequenza dei matrimoni misti è più elevata nelle aree del Nord e del Centro, poiché il radicamento delle comunità straniere in tali zone è più stabile. Quasi nove matrimoni misti su dieci sono celebrati con rito civile. Le caratteristiche dei flussi migratori verso l'Italia fanno sì che le donne sposino sempre più uomini provenienti da Paesi di tradizione musulmana (Marocco, Albania e Tunisia). L'Islam è infatti oggi la seconda religione in quasi tutti i Paesi europei, compresa l'Italia, dove la presenza di musulmani è di circa un milione e seicentomila persone. La presenza di queste unioni, soprattutto in Italia, Paese storicamente e culturalmente caratterizzato dall'egemonia della religione cattolica, è un importante fattore per analizzare il grado di pluralismo raggiunto da una società.

Come sostengono Gazzoli e Regalia (2005), si potrebbe parlare di "migrazione congiunta": la migrazione geografica del partner straniero e quella interiore del partner autoctono. "Al di là di ogni discussione inerente la loro definizione, le coppie miste rappresenteranno, infatti, sempre più la regola di un mondo globalizzato in cui [...] la norma è diventata l'ibridazione, ovvero la prassi dell'incontro, del confronto e della trasformazione tra culture che convivono a stretto contatto" (Delacroix e Guyaux 1992).

Dallo studio qualitativo condotto da Francesco Cerchiaro inerente alle coppie miste, in particolare quelle che coinvolgono uomini migranti provenienti da Paesi di tradizione musulmana sposati con donne italiane, emergono diverse specificità di questo fenomeno. Spesso si riscontra nei racconti di vita il fatto che le reazioni dei parenti sono influenzate dall'immaginario popolare caratterizzato da manifestazioni

diintolleranza verso l'alterità. Dalle interviste emerge anche che il tentativo di creare nuovilegami con altre famiglie miste suggerisce una ricerca di affinità tra la coppia e il contestoesterno. Questo concetto si lega anche alla capacità del partner straniero di gestire allo stessotempo un rapporto specifico con la società ospitante e a scegliere autonomamente le propriestrategie di integrazione, dunque i propri criteri di identificazione e socializzazione. Da quinasce il concetto di doppia assenza, come condizione intenseca del migrante: tentare ditrovare un equilibrio tra diversi mondi culturali porta spesso il partner straniero a provare unsenso di spaesamento e perdita identitaria. Per quanto riguarda i rapporti con il contestoesterno alla coppia, inizialmente si riscontra una vera e propria frattura, la quale ha lafunzione di proteggere l'unione da eventuali malelingue che potrebbero metterla in crisi. Siverifica nella maggior parte dei

casi un'iniziale interruzione delle relazioni tra la coppia e la famiglia italiana. Con il tempo si ha una distensione dei rapporti e un riavvicinamento. La nascita dei figli rappresenta una tappa che chiama i genitori della partner italiana ad assumere un ruolo differente (quello di nonni) aiutando a superare le ragioni del conflitto. Alcune coppie riportano il fatto che le differenze portate dal partner sono state vissute dalla famiglia come un'occasione per allargare i propri orizzonti culturali. Ci sono elementi che contribuiscono ad una convergenza tra la coppia e la famiglia della partner italiana: nazionalità del partner straniero, titolo di studio elevato, condizione economica stabile, buon lavoro. Per quanto concerne la famiglia del partner straniero, si concretizza la paura che il progetto migratorio in questione da provvisorio possa divenire definitivo e quindi impedire di fatto il ritorno del figlio o ostacolare una prospettiva di ricongiungimento familiare. Diversamente,nel racconto di Rashid e Giorgia, è lo stereotipo della "donna occidentale" come "donna dai facili costumi" a motivare l'iniziale disapprovazione dell'unione da parte della famiglia musulmana. Nel caso di Hamid, la sua scarsa frequentazione con i connazionali emerge come conseguenza di alcune sue scelte: ha accettato il battesimo e l'educazione di stampo cattolico delle figlie e trova difficoltà nel frequentare famiglie di connazionali per via delle scelte matrimoniali in contrasto con la cultura di provenienza (il Corano impone di impartire una religione musulmana ai figli). La maggior parte delle coppie segnala il potere inclusivo della cucina, la quale sembra rappresentare un momento simbolico in cui due diverse culture si mescolano. In alcune coppie l'adesione alle pratiche alimentari islamiche indica una "migrazione culturale" verso il marito che passa attraverso la conversione all'islam. Il digiuno nel mese del Ramadan è un altro aspetto importante della cultura musulmana che viene affrontato nel racconto.Ramadan diventa per una delle partner italiane intervistate, un momento per stabilire un contatto e una vicinanza con la cultura del marito. La lingua usata nelle coppie per comunicare nella maggior parte dei casi è l'italiano. La differenza linguistica viene narrata come un'alleanza in cui il partner italiano contribuisce a migliorare le competenze linguistiche del coniuge. La maggior parte dei figli pare non aver acquisito sufficienti competenze linguistiche per poter interagire con la lingua del padre. Nel partner straniero errori e rimorsi rispetto all'educazione dei figli vengono proprio ricondotti al mancato insegnamento della lingua. Quando invece il bilinguismo riesce, diventa un traguardo importante da raccontare per dimostrare il successo delle strategie di coppia. Anche la scelta del nome è significativa per capire le strategie di coppia messe in atto: molte coppie scelgono la strategia del doppio nome in modo da lasciare la scelta al figlio.

contrastare il possibile stigma esterno. Altre raccontano di aver alternato la decisione del nome per bilanciare le possibili prevaricazioni di uno sull'altro. Infine, dai racconti di vita, emerge che l'amore diviene medium

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
10 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federico9222 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pluralismo sociale e conflitti culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Allievi Stefano.