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Questo costante controllo, e il conflitto che ne scaturisce, spinge i bambini ad abbandonare
progressivamente l’ipotesi sillabica.
Il passo successivo viene definito livello sillabico-alfabetico ed ha inizio con lo sforzo di introdurre
un sistema di scrittura più efficace aggiungendo le lettere che mancano. Continua inoltre
l’acquisizione del valore sonoro convenzionale di alcune lettere.
Il livello alfabetico infine chiude il processo di fonetizzazione, in quanto i bambini arrivano a
scrivere un segno per ogni suono che leggono.
Una volta compiuto l’intero percorso di elaborazione delle regole di costruzione di una parola,
rimangono solo da imparare le lettere dell’alfabeto, un lavoro che risulta però molto più facile di
quello precedentemente compiuto.
Altri problemi che devono essere risolti sono rappresentati dagli aspetti ortografici, grammaticali e
infine sintattici. Per fare un esempio si può prendere in considerazione il plurale, inizialmente
affrontato da molti bambini attraverso la ripetizione della stringa usata nel singolare per il numero
di cose da rappresentare.
Per quanto riguarda l’analisi le scritture dei bambini possono essere analizzate sulla base di due
parametri principali:
parametro costruttivo, che consiste nella valutazione del tipo e della quantità di segni usati
- dal bambino e nella verifica che il bambino dia il valore sonoro convenzionale alle lettere
scritte
parametro esecutivo, che si basa sulla valutazione della direzione della scrittura (da sinistra a
- destra e dall’alto in basso, o viceversa), dell’orientamento delle lettere nello spazio,
dell’occupazione dello spazio sul foglio e del tipo di carattere utilizzato
Informazioni sulla prova utilizzata e i soggetti intervistati
2
Al fine di osservare il livello di concettualizzazione della scrittura che i bambini raggiungono
spontaneamente, attraverso la propria esperienza quotidiana, prima dell’intervento dell’istruzione
formale fornita dalla scuola elementare, sono stati intervistati cinque bambini frequentanti la scuola
dell’infanzia. Sono stati messi a loro disposizione alcuni fogli bianchi e dei pennarelli colorati ed è
stato chiesto loro di scrivere e poi rileggere alcune parole:
5 sostantivi di lunghezza diversa: 2 bisillabi (mela, perla), 2 trisillabi (farfalla, tavolo),
- 2 quadrisillabi (caramella, giocattolo), 1 pentasillabo (televisione), 1 monosillabo (re)
1 coppia singolare-plurale (gatto-gatti)
- 1 frase (Il gelato al cioccolato è buonissimo)
-
I bambini che mi sono stati indicati dalla maestra avevano dai 5 ai 6 anni, ed avevano quindi già
avuto un primo approccio con alcune lettere dell’alfabeto.
Ho spiegato ad ogni bambino singolarmente in cosa consisteva l’attività e l’ho rassicurato riguardo
l’eventualità in cui non sapesse scrivere bene qualche parola.
Prima di iniziare a scrivere le parole, per mettere i bambini a proprio agio, ho chiesto loro di
scrivere il proprio nome, una richiesta che in genere i bambini riescono ad affrontare senza
problemi. Durante la prova ho preso appunti riguardo eventuali commenti, richieste, dubbi,
obiezioni, correzioni e sul modo di leggere le parole scritte, dei bambini.
Per quanto riguarda il setting in cui si è svolta l’osservazione, è stata messa a mia disposizione
un’aula momentaneamente vuota, in modo che il bambino non venisse distratto dai compagni o
dalla maestra.
Prodotto dell’osservazione 5
La prima bambina osservata è Carlotta, 5 anni e 4 mesi.
Allegato 1
2
C., appena ascoltata la descrizione dell’attività, mi dice che fa la stessa cosa a casa con la mamma.
Al momento di scrivere la prima parola mi dice però che la mamma le indica dove vanno
posizionate le lettere perché lei non sa metterle in ordine. La rassicuro e iniziamo l’attività.
La bambina pensa a lungo e si ripete la parola più volte a bassa voce, cercando di individuare le
lettere da scrivere. Dopo ogni lettera che scrive mi chiede conferma. Si accorge di aver sbagliato
l’iniziale alla prima e all’ultima parola e mi chiede se può correggere. Insiste nel farmi notare che in
ogni parola che le chiedo di scrivere c’è la lettera A (anche se non è così, lei la introduce in ogni
parola). Alla richiesta di leggere la parola scritta, indicando bene con il dito, legge correttamente
lettera per lettera, tranne qualche rara occasione in cui fa corrispondere una lettera ad una sillaba, e
dice poi la parola per intero. Ad esempio per quanto riguarda la parola “perla”, legge come ha
scritto A-E-A, e aggiunge “Si legge perla”. Si può notare la presenza della regola della quantità
minima: al momento di scrivere la parola “re” scrive correttamente R-E poi ci pensa un po’ su e
afferma “ci vuole anche la A!”, aggiungendo la terza lettera. Il carattere usato è lo stampatello
maiuscolo, l’orientamento della scrittura è da sinistra verso destra e l’orientamento nel foglio
rispetta le regole convenzionali (lato sinistro, in ordine dall’alto verso il basso).
Nonostante conosca le lettere dell’alfabeto C. si trova ancora al livello presillabico.
La seconda bambina osservata è Alice, 6 anni. 7 Allegato 2
2
è molto sicura di sé, non fa alcuna domanda o obiezione dopo la spiegazione dell’attività
A.
e inizia subito a scrivere. Non pensa molto, non parla e scrive con molta sicurezza.
Sembra annoiata dall’attività, come se la considerasse troppo facile per le sue capacità.
Solo al momento di scrivere la frase impiega un po’ più di tempo e si ferma ogni tanto per pensare.
Alla richiesta di leggere la parola scritta, indica lettera per lettera e le legge tutte correttamente.
La bambina conosce bene l’alfabeto, gli unici errori ricorrenti riguardano le doppie e l’omissione
della “i” dopo la “g” dolce.
Il carattere usato è lo stampatello maiuscolo, l’orientamento della scrittura è da sinistra verso destra
e l’orientamento nel foglio rispetta le regole convenzionali (lato sinistro, in ordine dall’alto verso il
basso); nella scrittura della frase non segue la linea della scrittura (inizialmente tende a salire) e non
lascia spazi tra una parola e l’altra, questo probabilmente perché nel linguaggio verbale è difficile
cogliere delle pause tra le parole.
A. ha raggiunto il livello alfabetico. 9
La terza bambina osservata è Erica, 6 anni e 1 mese.
Allegato Allegato
2
E. dopo la spiegazione dell’attività mi dice subito che sa scrivere solo il suo nome. Le chiedo di
provare lo stesso a scrivere come è capace, si tranquillizza e iniziamo l’attività.
Scrive le parole con le lettere che conosce e poi, nelle prime parole, legge le lettere cercando di farle
corrispondere a quelle che dovrebbero comporre la parola.
Andando avanti inizia a leggere solo le lettere di cui conosce il suono, spiegandomi che le altre non
sa come si leggono. Le chiedo di provarci lo stesso, ma risponde che proprio non le conosce.
Solo in una parola (caramella) E. usa un simbolo (+) invece di una lettera.
Verso la fine dell’attività sembra un po’ stanca e interrompe per un po’ la scrittura iniziando a
raccontarmi aneddoti personali legati alle parole che le ho chiesto di scrivere. Riprende poi
spontaneamente l’attività e la porta a termine.
Il carattere usato è lo stampatello maiuscolo, l’orientamento della scrittura è da sinistra verso destra,
ma l’orientamento nel foglio non rispetta del tutto le regole convenzionali, in quanto non parte dal
margine sinistro del foglio, ma tende a scrivere al centro.
E. si trova al livello presillabico.
Il quarto bambino osservato è Flavio, 5 anni e 11 mesi.
11 Allegato 4
F. dopo la descrizione dell’attività mi dice subito di saper scrivere il suo nome, prende il foglio e lo
scrive, sbagliando però una lettera (scrive FIAVIO invece di FLAVIO). Gli chiedo di provare a
scrivere anche le altre parole che gli dirò come pensa che si debba fare, accetta e iniziamo.
Alla richiesta di scrivere la prima parola, “mela”, ci pensa qualche secondo su e poi, come se si
fosse improvvisamente ricordato come si fa, scrive velocemente una parola. Alla richiesta di
leggerla, indicando bene con il dito, segna una linea lungo tutta la parola e legge “pavimento”. Gli
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ricordo che avevamo scritto la parola “mela”, dice di sì, ma quando gli richiedo di leggere cosa ha
scritto ripete “c’è scritto pavimento!”. Lo stesso accade per tutte le altre parole, come se al
momento di leggere dicesse la prima cosa che gli viene in mente.
Verso la metà dell’attività mi dice di aver sbagliato a scrivere il proprio nome e lo corregge.
Il carattere usato è lo stampatello maiuscolo, l’orientamento della scrittura è da sinistra verso destra,
mentre l’orientamento nel foglio non rispetta nessuna regola convenzionale.
F. non segue inoltre alcuna regola quantitativa, né mostra di riconoscere le lettere e si trova dunque
ancora al livello presillabico.
La quinta bambina osservata è Martina (nome inventato per rispetto della privacy), 6 anni e 2 mesi.
Allegato 5
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M. chiede di sua iniziativa alla maestra di svolgere l’attività, incuriosita dalla vista dei suoi
compagni che uno alla volta escono dalla classe per venire da me. Mi è stato chiesto dalla maestra
di non farle scrivere il proprio nome perché non era autorizzata dai genitori quindi sono presenti
nell’allegato solo i sostantivi e la frase.
Le spiego in cosa consiste l’attività e iniziamo senza che mi faccia alcuna domanda.
Scrive con tranquillità, conosce bene le lettere e gli unici errori ricorrenti riguardano le doppie e
l’omissione della “i” dopo la “g” dolce.
Alla richiesta di leggere le parole che ha scritto indicando con il dito, scompone la parola in sillabe,
leggendole separatamente, in modo corretto (es. per la parola “perla”, scrive PERLA e legge
separatamente PER-LA).
Solo con la frase incontra qualche difficoltà sia nella scrittura che nella lettura: si ferma più volte a
pensare mentre scrive, torna indietro a leggere prima di aggiungere nuove parole, si accorge di aver
dimenticato una lettera e corregge, ne omette un’altra e durante la lettura, alla fine della frase, non
scompone più in sillabe.
Il carattere usato è lo stampatello maiuscolo e l’orientamento della scrittura è da sinistra verso
destra; solo l’orientamento nel foglio non rispetta completamente le regole convenzionali in quanto
non segue il margine sinistro del foglio per