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La situazione degli artisti ai tempi di Beethoven

Ai tempi di Beethoven, gli artisti erano sovvenzionati dagli aristocratici, che li assumevano per eventi specifici o serate importanti. Tuttavia, con l'avvento dell'era napoleonica, questo rapporto tra artista e aristocratico venne a modificarsi notevolmente a causa dell'instabilità delle situazioni di domanda e offerta, e di una produttività poco conciliabile con l'economia di scala.

Gli artisti erano quindi in costante tensione a causa della precarietà del lavoro, tanto che si trovarono a dover incrementare le loro entrate adottando altre soluzioni: insegnamento, vendita della propria musica in spartiti, concerti, mecenatismo. Iniziarono quindi a dedicarsi all'auto-imprenditorialità e allo sfruttamento, alla costruzione di una doppia carriera che poteva diversificarsi a seconda del settore: estensiva quando l'artista trovava occupazione in più settori artistici;

Era de nitainclusiva quando l'artista trovava più occupazioni nello stesso settore. Era in somma una sorta dipiano B che il professionista piani cava, dato che la maggior parte degli artisti niva per esseresottopagata, in de cit di notorietà e prestigio, mentre la minoranza riscuoteva un notevole successo(le cosiddette Star). Uno dei motivi per cui si erano andate a formare queste due categorie dilavoratori, risiede nel fatto che le carriere non seguivano una linea gerarchica (per cui un artista nonpoteva scalare di posizione per arrivare all'apice), bensì seguivano il criterio della reputazione,de nita all'interno del settore artistico stesso. Lo scopo principale era quindi quello di fare megliodegli altri e di ottenere una più alta reputazione, in modo da essere assunto.Al contempo, in linea con questi cambiamenti nella carriera dell'artista, si sviluppò un nuovo mercato diclasse media che diede vita a nuovi organismi

musicali: due esempi fondamentali sono rappresentati dalla Vienna Philarmonic Society, fondata nel 1842, e la Philarmonic Society of London, fondata nel 1813. La nascita di questi due nuovi organismi portò all'aumento di organizzazione di concerti, e quindi ad una più ampia possibilità di lavoro per gli artisti, benché questi ultimi fossero sempre sulla lama del rasoio del mercato musicale.

9. In che modo l'introduzione della radio e del grammofono modificarono la produzione musicale

Con l'avvento delle nuove tecnologie, come radio e grammofono, la produzione musicale iniziò a cambiare radicalmente, e così anche la situazione lavorativa degli artisti, che tuttavia trovarono un'ancora di salvataggio nel cinema muto. L'introduzione di questi due nuovi elementi permise una più vasta diffusione della musica, anche a quel pubblico che non poteva prima permettersi di assistere a concerti, specialmente di musica classica:

tuttavia questo processo ha modi cato i riti del canone classico, che ora era davvero alla portata di tutti e poteva essere ascoltato in maniera impropria. La BBC fu una delle prime radio ad occuparsi del problema, tanto che in concomitanza con la messa in onda di opere di alta arte, forniva istruzioni su come ascoltare i pezzi da loro riprodotti. Nel corso del XX secolo, questi due strumenti permisero a musica classica e Jazz di diffondersi sempre di più, dando anche via al loro processo di istituzionalizzazione, tuttavia portarono alla diminuzione di concerti e vendita di spartiti, e ad una vasta divulgazione di generi popolari, che hanno poi conquistato la maggior parte della popolazione, e reso classica e Jazz due stili sempre meno richiesti. 10. Illustrare le principali tappe dell'evoluzione del diritto di copyright nell'industria musicale Il copyright nacque inizialmente nel settore dell'editoria per proteggere l'investimento dell'editore e proibire la

produzione di copie non autorizzate. In campo musicale, la pratica del copyright fece la sua comparsa già ai tempi di Beethoven, quando gli artisti, in modo da incrementare le proprie entrate, vendevano la loro musica sotto forma di spartiti. Molti di loro non ebbero l'accortezza di tutelarsi, tanto che inizialmente vendettero i diritti delle loro opere agli editori, senza bene chiarne più in nessun modo. Un caso emblematico fu quello di Samuel Coleridge-Taylor, che vendette il suo Hiawatha a Novello: l'opera generò prodigiosi pro tti, di cui né Coleridge né la sua famiglia videro mai alcun soldo. A seguito di questo evento, nel 1886, la Convenzione di Berna stabilì che la compravendita di un pezzo musicale non conferiva il diritto di suonare l'opera in pubblico. Con l'avvento del XX secolo, la formula principale cambiò leggermente (l'editore poteva condividere i pro tti con l'autore, tramite il pagamento di

royalties) e nacquero società per la tutela dei diritti di performance (come la PRS il cui motto era 'giving music its due'). Con l'avvento della tecnologia, e quindi della comparsa di nuove forme di distribuzione della musica, il copyright divenne una prerogativa sempre più fondamentale. Le royalties generate potevano essere di 3 tipi: mechanical royalties, ovvero quelle generate dalla registrazione di un disco; public performance royalties, ovvero quelle generate dalla performance di musica in pubblico; airplay royalties, ovvero quelle generate dalla musica trasmessa per radio. In Italia invece abbiamo visto la nascita della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) a Milano il 23 Aprile del 1882, da un'assemblea di scrittori, editori, musicisti, commediografi dell'epoca. Tra di essi spiccarono i nomi di Verdi, Carducci, De Sanctis, De Amicis. La SIAE è una società di

Gestione collettiva del diritto d'autore, ovvero un ente pubblico economico a base associativa (gli associati sono gli autori e gli editori) che si occupa dell'intermediazione dei diritti d'autore. Gli autori e gli editori che detengono diritti economici sulle loro opere, possono affidarne la tutela alla SIAE, che raccoglie le somme spettanti agli associati e le distribuisce a ciascuno di essi. Nel 1921 venne stipulata la prima convenzione con lo Stato Italiano per la riscossione delle imposte sugli Spettacoli. Nel 1941, invece, venne emanata la legge n°633, la quale disciplina organicamente il diritto d'autore, definendo la SIAE ente pubblico e riconoscendo la sua attività di trasmissione per l'esercizio dei diritti economici sulle opere. Il 26 Febbraio del 2014 viene approvata la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio, ovvero la Direttiva di Barnier, con l'obiettivo di armonizzare la gestione collettiva dei diritti d'autore e dei

diritti connessi al mercato unico europeo, nell'ottica di istituire un quadro omogeneo di regole per la governance e l'amministrazione delle società operanti in Europa, nel rispetto degli obblighi di trasparenza e di efficacia. 11. Quali sono le principali strategie per indurre il consumo all'interno del mercato dell'industria musicale? (fornire qualche esempio) Il mercato dell'industria musicale si basa sull'elasticità dell'offerta, in quanto i costi di produzione sono in realtà minimi rispetto ai prezzi poi emessi sul mercato. Questo permette una strategia di obsolescenza pianificata dei prodotti, ovvero un continuo evolversi delle tecnologie e degli strumenti che attirano più clienti, ponendo questi ultimi alla continua ricerca del prodotto più sofisticato, che spesso è anche il più costoso. Un esempio a noi noto è quello degli iPod, che quasi ogni anno, quando erano prodotti almeno, la Applemodi cava e re-immetteva nel mercato come 'nuovagenerazione', al fine di aumentare nei clienti il desiderio di comprare l'ultimo modello (in realtà praticamente uguale al precedente se non per qualche piccola differenza estetica o funzionale). Lo stesso viene fatto tutt'oggi con le classi che e le playlist, solitamente create automaticamente (o permano di un operatore) da siti come YouTube, Spotify, Apple Music etc. Sicuramente un elemento fondamentale per l'industria musicale odierna sono i dati del consumatore, ormai alla portata di tutti, in quanto quando creiamo qualche account siamo 'obbligati' a fornire credenziali e dettagli sui nostri gusti musicali. Questo permette alle case discografiche e in generale ai distributori di individuare più facilmente la domanda del cliente e rispondere con un'offerta specifica. Altre strategie adottate si riferiscono alla produzione di video musicali o cortometraggi musicali che attirano

La Scuola di Francoforte nacque tra il 1922 e il 1923, da un gruppo di studiosi (filosofi, sociologi, economisti) che già gravitavano attorno all'Istituto per la Ricerca Sociale: maggiori esponenti della scuola furono Horkheimer, Adorno, Benjamin, Fromm, Marcuse. La caratteristica più originale della Scuola fu l'interdisciplinarità del suo approccio, tanto che attraverso l'apporto dell'economia, delle scienze sociali, della musica, della filosofia, della psicologia e della letteratura, gli studiosi elaborarono una teoria critica della società, detta anche ricerca o filosofia sociale. Questa teoria venne messa in rapporto ai tre fenomeni storici principali dell'epoca: il nazifascismo in Europa occidentale (costrinse la Scuola a chiudere), che stimolò la ri

sull'autorità e sul potere, mentre da Freud prese l'idea dell'individuo eterodiretto. La Scuola di Francoforte si concentrò sulla critica della società contemporanea, analizzando le dinamiche del capitalismo e del consumismo. In particolare, si focalizzò sullo Stalinismo nella Russia Sovietica, considerandolo come una forma di capitalismo e criticando il comunismo sovietico. La società moderna, secondo la Scuola di Francoforte, era caratterizzata da una tecnologia avanzata e da un'eccessiva opulenza, in cui il denaro veniva impiegato principalmente per il consumo superficiale, a discapito di settori come l'istruzione, la ricerca e l'assistenza. Questo stimolò gli studi sull'industria culturale e sull'individuo eterodiretto, ovvero un individuo le cui scelte erano influenzate da fattori esterni, come i mass media. L'obiettivo della Scuola di Francoforte era quindi quello di smascherare la narrazione ottimistica della società e di trasformarla radicalmente, liberandola dal potere di pochi. Gli autori che ispirarono la Scuola furono Hegel, Marx e Freud. Dalla tradizione hegelo-marxista, la Scuola prese la tendenza filosofica di impostare un discorso critico sulla società.super-io. Inoltre, la teoria marxista ha influenzato la sua concezione della lotta di classe e della critica al capitalismo. Nel suo approccio dialettico, ha analizzato la società come un insieme di contraddizioni e conflitti, sottolineando l'importanza di una visione globale per comprendere appieno i fenomeni sociali. Ha messo in discussione il concetto di società come entità statica e ha sottolineato l'importanza di considerare i processi di cambiamento e trasformazione. Nel suo studio della personalità, ha utilizzato gli strumenti analitici di Freud per comprendere i meccanismi di introiezione del super-io e l'influenza del subconscio sulla formazione dell'identità individuale. Ha evidenziato l'importanza delle dinamiche psicologiche nella comprensione dei comportamenti sociali. Infine, la sua teoria della lotta di classe e della critica al capitalismo ha influenzato il suo approccio alla società globalmente intesa. Ha evidenziato le disuguaglianze sociali e economiche generate dal sistema capitalista e ha sottolineato la necessità di una trasformazione sociale per raggiungere una società più equa e giusta. In conclusione, il pensiero di questo autore è caratterizzato da un approccio dialettico e totalizzante, che integra elementi della teoria marxista e del pensiero freudiano per comprendere la società e la personalità umana.
Dettagli
A.A. 2019-2020
13 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisabettanuvoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della musica e del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Casula Clementina.