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LE TEORIE MICRO-SOCIOLOGICHE
Soggettività e vita quotidiana (è uno dei due gruppi in cui si suddividono le teorie micro-sociologiche)
Un primo gruppo di teorie micro-sociologiche pone al centro lo studio della soggettività e dell'interazione nella vita quotidiana:
- Interazionismo simbolico
- Fenomenologia sociologica
- Etnometodologia
Il sé come prodotto sociale: George Herbert Mead e la costruzione dell'identità personale
Importanza dell'autoriflessività e sua origine nell'interazione sociale:
- Il soggetto - il Sé - si compone di una parte che osserva - l'io - e una parte osservata - il Me (parte depositata in noi che costituisce l'immagine che abbiamo e da cui attingiamo per agire)
La natura dell'autoriflessività è sociale: il soggetto impara a riflettere su sé stesso ponendosi nella prospettiva di un altro che lo osserva
L'altro è...
Il testo formattato con i tag HTML sarebbe il seguente:Costituito in una prima fase della vita da concrete e specifiche figure di riferimento (genitori), ma poi assume i caratteri di un "altro generalizzato", figura impersonale che può assumere i diversi ruoli sociali in cui il soggetto si pone in relazione ci sono molte persone che possono svolgere determinati ruoli, al di là delle persone che conosco e compiono un determinato ruolo, ci possono essere altri soggetti. Cominciamo a interiorizzare il fatto che noi possiamo svolgere dei ruoli, comportarci in un certo modo coerentemente con la posizione che abbiamo nella società.
Il dialogo interiore presuppone dunque l'interazione sociale, che si sviluppo soprattutto grazie ad un'istituzione sociale fondamentale: il linguaggio. Il pensiero è sostanzialmente il linguaggio che abbiamo con noi stessi. La nostra mente, almeno quella cosciente, è di fatto un prodotto della società.
La definizione della situazione
Thomas e...
Znaniecki (Scuola di Chicago): per comprendere atteggiamenti e comportamenti dei soggetti è necessario ricostruire come essi definiscono la situazione nella quale sono chiamate ad agire.
Legge di Thomas o della "profezia che si autoavvera": se una situazione è creduta reale, essa lo è nelle sue conseguenze se noi ci immaginiamo una cosa e pensiamo che sia vera, agiamo in conseguenza di essa e non della realtà.
Esempi:
- Fallimento di una banca per il crollo di fiducia dei risparmiatori andiamo a ritirare i soldi prima che fallisca (questo se la gente mette in giro l'opinione che la banca sia in procinto di fallire, riesce a far credere alla gente qualcosa che non sia vero)
- Effettivo indebolimento di un leader politico che viene rappresentato in difficoltà
Interazionismo simbolico: studio dei processi di interpretazione che si svolgono nel corso dell'interazione.
Sociologia fenomenologica
Autori: Alfred Schutz (1899-1959)
Peter Berger, Thomas Luckmann
Critica epistemologica alle correnti sociologiche che sostengono che i fenomeni sociali possono essere studiati allo stesso modo di quelli naturali
L'uomo non può essere inteso come "cosa" in quanto oggetto delle scienze sociali, ma come soggetto che interpreta il mondo sociale in cui è immerso e vive
La fenomenologia sociale ha il compito di descrivere le strutture del mondo dell'intersoggettività (o mondo sociale) che emergono dall'esperienza quotidiana degli uomini
I soggetti hanno l'esigenza pratica di rappresentarsi il mondo sociale in cui sono immersi per comunicare e agire, ovvero compiere le attività di vita quotidiana
L'esigenza pratica di orientarsi, comunicare ed operare nel mondo sociale induce i soggetti a ricondurre la molteplicità dei fenomeni ad un numero limitato di tipi socialmente condivisi
I tipi hanno dunque natura intersoggettiva e quindi appartengono
- Il sapere di senso comune si forma attraverso il processo di socializzazione.
- L'etnometodologia studia gli etnometodi, ovvero le modalità con cui le persone costituiscono e mantengono il tacito accordo su cui si fonda l'interazione sociale.
- La teoria della scelta razionale è di origine economica e cerca di spiegare i comportamenti sociali attraverso il modello di spiegazione delle scelte economiche.
- Secondo la teoria della scelta razionale, gli individui scelgono il corso di azione che ritengono abbia la migliore probabilità di soddisfare i loro desideri.
- Desideri, ovvero i fini perseguiti intenzionalmente dall'attore
- La teoria della scelta razionale non entra nel merito della definizione dei fini, richiede solo che il soggetto li sappia ordinare in una scala di preferenze e che questa rimanga stabile nel corso dell'azione
- Il soggetto chiamato a scegliere difficilmente dispone di informazione perfetta: quasi sempre è esposto all'incertezza o all'incompletezza di informazione. Inoltre, raccogliere ulteriori informazioni rappresenta un costo in termini di risorse e tempo
- Rischio di compiere una scelta oggettivamente subottimale (anche se razionale soggettivamente in base alle informazioni disponibili)
- Il principio di ottimizzazione come criterio guida per la scelta: massimo risultato ottenibile con mezzi e risorse dati, oppure