Anteprima
Vedrai una selezione di 14 pagine su 64
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 1 Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 2
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 6
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 11
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 16
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 21
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 26
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 31
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 36
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 41
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 46
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 51
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 56
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Set domande chiuse e aperte diritto del lavoro Pag. 61
1 su 64
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Quali sono le caratteristiche del rapporto di lavoro subordinato?

Con l'espressione lavoro subordinato (o dipendente) si intende un rapporto di lavoro con il quale il lavoratore si impegna a mettere a disposizione di un datore di lavoro (impresa individuale, società, associazione, studio professionale, etc) il proprio lavoro - manuale o intellettuale - in cambio di una controprestazione e, dunque, di una retribuzione per l'attività lavorativa svolta.

Il codice civile individua nella collaborazione, nell'onerosità e soprattutto nella subordinazione i caratteri costitutivi del rapporto di lavoro subordinato.

In particolare, l'art. 2094 c.c. individua gli elementi costitutivi essenziali del rapporto di lavoro subordinato quali:

  1. sottoposizione del lavoratore al potere di direzione del datore di lavoro;
  2. continuità della prestazione;
  3. collaborazione offerta all'impresa dietro versamento della retribuzione.

Quali sono le

le principali fonti sono rappresentate dai trattati dell'Unione Europea, come ad esempio il Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) e la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. • Fonti nazionali: sono rappresentate principalmente dalla Costituzione, che contiene alcuni principi fondamentali del diritto del lavoro, come il principio della tutela del lavoratore e il principio della libertà sindacale. Altre fonti nazionali sono rappresentate dalle leggi, dai decreti legislativi e dai regolamenti, che disciplinano in modo specifico le varie materie del diritto del lavoro. • Fonti contrattuali: sono rappresentate dai contratti collettivi di lavoro, che sono stipulati tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro. Questi contratti regolano le condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori in un determinato settore o azienda. È importante sottolineare che le fonti del diritto del lavoro possono variare da paese a paese, in base alla legislazione nazionale e agli accordi internazionali ratificati dallo Stato.

Il nucleo principale è rappresentato dai trattati che hanno istituito le Comunità europee dell'Unione europea, vale a dire l'atto costitutivo della CECA (1951), gli atti costitutivi della CEE e dell'Euratom (1957) e il trattato sull'Unione Europea (1992). A questi atti devono aggiungersi quelli che nel corso del tempo hanno modificato o integrato le disposizioni originarie facendo confluire le Comunità nell'Unione Europea, i cui testi di riferimento sono il Trattato sull'Unione Europea (TUE) e il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).

  • Fonti legislative statuali e regionali: quali la Costituzione (artt. 1, 4, 35, 36, 37, 38 39, 40), la legge ordinaria e gli atti aventi forza di legge, i regolamenti e le leggi regionali. Mentre la costituzione fissa i principi generali cui deve ispirarsi la disciplina dei rapporti di lavoro, la regolamentazione essenziale di essi è contenuta nel libro V del codice civile. Tuttavia,
stante la scarsità delle norme codicistiche, la disciplina del lavoro è contenuta prevalentemente nella legislazione ordinaria. Le fonti contrattuali collettive e individuali concorrono a determinare la concreta regolamentazione della disciplina del rapporto di lavoro. La contrattazione collettiva, nella quale i lavoratori e i datori di lavoro sono rappresentati dalle rispettive associazioni di categoria, e il contratto individuale di lavoro, nel quale l'accordo viene raggiunto direttamente tra il singolo datore di lavoro e il singolo prestatore di lavoro, sono fondamentali. A tale produzione normativa, si devono aggiungere i principi generali che intervengono nella concreta interpretazione della norma, da parte della dottrina e della giurisprudenza. Lezione 00201. Il corrispettivo nel rapporto di lavoro autonomo può essere determinato: se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe professionali o gli usi, o è stabilito dalgiudicesoltanto dalle tariffe professionalio soltanto dalle partio dalle parti e/o dalle tariffe professionalio02. Cosa si intende per rapporto di collaborazione coordinato e personale? Quali sono, se ci sono differenze con il contratto di lavoro a progetto? Si definisce collaborazione coordinata e continuativa il rapporto di lavoro autonomo caratterizzato dall'anatura prevalentemente personale della prestazione e dalla continuità e coordinazione dell'attività prestata. L'art. 409 n. 3 c.p.c. (legge n. 533/1973) ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento la categoria del c.d. lavoro parasubordinato che si caratterizza per la presenza di taluni indici tipici dellasubordinazione, pur restando una forma di lavoro sostanzialmente autonoma. Per aversi questa tipologia di rapporto occorre che il collaboratore esplichi la propria attività professionale durevolmente, con continuità in favore di uno stesso utilizzatore (essendo sempre necessaria

L'esclusività di tale rapporto), ed inserirsi stabilmente nell'assetto organizzativo aziendale del datore di lavoro, divenendone parte integrante, pur se dall'esterno, ossia come autonomo.

Nel tempo le co.co.co. hanno trovato amplissima diffusione, in quanto consentivano i datori di lavoro di avvalersi di rapporti pressoché simili al lavoro dipendente, nelle modalità di svolgimento, ma senza i limiti e vincoli di quest'ultimo.

Al fine di contrastare il diffondersi di forme di collaborazione fittizia, ossia volte esclusivamente ad eludere la disciplina del lavoro subordinato, il D. Lgs 267/2003 ha introdotto il lavoro a progetto.

Salvo determinate eccezioni, infatti, tutti rapporti di collaborazione coordinata e continuativa dovevano essere riconducibili a uno o più progetti specifici, determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore. In pratica, il lavoro a progetto costituiva una modalità operativa obbligatoria.

dellecollaborazioni coordinate continuative che non potevano essere attuate senza l'individuazione, nelcontratto, di un progetto specifico.Il D. Lgs. 81/2015, nell'ambito di un'ampia riforma delle tipologie contrattuali, ha abrogato la disciplinadel lavoro a progetto a partire dal 25 giugno 2015 lasciando validi solo i contratti già in atto a tale data.Attualmente, le collaborazioni coordinate continuative possono essere stipulate ex art. 409 c.p.c. senzaessere ricondotte allo schema del lavoro progetto; si applica, infatti, la disciplina del lavoro subordinatoai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazione di lavoro prevalentemente personali,continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente.03. Quali sono le differenze tra rapporto di lavoro subordinato, autonomo e parasubordinato?Per lavoro parasubordinato, si intende il rapporto di lavoro che intercorre tra due soggetti, il "collaboratore" (ossia

Il collaboratore coordinato e continuativo è una figura lavorativa che si colloca a metà tra il lavoro autonomo e il lavoro subordinato. Questa figura è definita dalla legge come un rapporto di collaborazione tra il "collaboratore" (colui che presta l'attività lavorativa) e il "committente" (ossia chi beneficia dell'opera lavorativa); si definisce come tale perché presenta caratteristiche proprie, in parte, del lavoro autonomo e, in parte, del lavoro subordinato. Il collaboratore, infatti, analogamente ad un lavoratore autonomo, si impegna a compiere un'opera o un servizio a favore del committente, senza alcun vincolo di subordinazione ma, a differenza dei lavoratori autonomi, gli vengono estese delle prestazioni e delle tutele tipiche dei lavoratori subordinati (quali, ad esempio, gli assegni per il nucleo familiare, l'indennità di malattia, l'indennità di maternità, la tutela in caso di infortunio).

La prestazione lavorativa resa dal collaboratore presenta i seguenti requisiti:

  • Prestazione d'opera coordinata e continuativa;
  • Prevalente personalità della prestazione lavorativa;
  • Prestazione a carattere coordinato e continuativo.
anche se non subordinato, con l'attività del committente; Per quanto riguarda il lavoro subordinato, così come sancito dall'art. 2094 c.c., viene definito lavoratore subordinato "chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore". Il lavoratore autonomo è una figura di lavoro regolata dall'art. 2222 del codice civile, come colui che si obblighi a compiere, a prezzo di un corrispettivo, un'opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti di un committente. I principali elementi distintivi tra lavoro subordinato e lavoro autonomo si possono riassumere tenendo presente seguenti aspetti: - Posizione del lavoratore che, nel lavoro subordinato, è di subordinazione al potere direttivo e di controllo del datore che predetermina le modalità

di erogazione della prestazione di lavoro, mentre, nel lavoro autonomo, è di autonomia nella gestione, avendo egli la piena discrezionalità in merito al tempo, al luogo e al modo di organizzazione della propria attività (nei limiti imposti dal contratto o dalla natura dell'opera);

• Organizzazione d'impresa (studio professionale, bottega artigiana, macchinari, etc.), che difetta sempre nel lavoro subordinato, ma che può caratterizzare il lavoro autonomo;

• Incidenza del rischio attinente all'esercizio dell'attività produttiva, rispetto al quale il lavoratore subordinato è del tutto esonerato, mentre ricade completamente sul lavoratore autonomo (salva l'ipotesi dell'impossibilità sopravvenuta dell'esecuzione dell'opera per causa non imputabile ex art. 2228 c.c.);

• Determinazione del corrispettivo, che nel lavoro subordinato (retribuzione) avviene normalmente a tempo, senza alcuna

Correlazione con il risultato finale, mentre nel lavoro autonomo (compenso) si basa sul risultato finale a prescindere dal tempo del lavoratore impiega. Per distinguere tra lavoro autonomo e lavoro subordinato, occorre verificare se, in base alle modalità di svolgimento della prestazione, esista o meno il vincolo di subordinazione.

Lezione 003

  1. Il D.Lgs 276/2003 è applicabile in tutti i settori sia pubblici che privati, ma non è applicabile alle pubbliche amministrazioni e al loro personale. Si applica ai datori di lavoro sia pubblici che privati che abbiano alle loro dipendenze più di quindici dipendenti. È applicabile a tutte le pubbliche amministrazioni a eccezione delle Forze di polizia e al personale militare.
  2. Come può essere definito il lavoro a progetto disciplinato dagli artt. 61-69 del D.Lgs. n. 276/2003? È il contratto di collaborazione continuata e continuativa avente a oggetto specifico l'esecuzione di una prestazione.
e occasionale. Tale contratto è disciplinato dall'articolo 2222 del Codice Civile italiano. Il contratto di collaborazione occasionale è utilizzato quando una persona, chiamata collaboratore, presta la propria opera intellettuale o manuale in modo saltuario e non continuativo. Questo tipo di contratto è molto flessibile e può essere stipulato per svolgere diverse attività, come ad esempio consulenze, lavori di progettazione, traduzioni, ecc. Per formattare il testo utilizzando tag HTML, puoi utilizzare il tag

per indicare i paragrafi:

Il contratto di collaborazione occasionale è utilizzato quando una persona, chiamata collaboratore, presta la propria opera intellettuale o manuale in modo saltuario e non continuativo. Questo tipo di contratto è molto flessibile e può essere stipulato per svolgere diverse attività, come ad esempio consulenze, lavori di progettazione, traduzioni, ecc.

Inoltre, puoi utilizzare il tag per evidenziare le parole in grassetto:

Un contratto di collaborazione occasionale è riconducibile a uno o più progetti specifici determinati dal committente. Tale contratto è disciplinato dall'articolo 2222 del Codice Civile italiano.

Spero che queste informazioni ti siano state utili.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
64 pagine
7 download
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gherezzino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Cassandro Antonella.