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Bellezza e progettazione architettonica
Lo strumento attraverso il quale raggiungere il medesimo fine del progettista iniziale, aspirando alla progettazione di un edificio di ugualmente significativo.
Il giorno seguente, durante il sopralluogo, il professore ci condusse nel medesimo luogo della sera precedente, dirimpetto al fronte principale dell'edificio, ma circa centro metri distanti. "Vedete come la Cattedrale preannuncia la griglia svuotata e come il pronao del teatro incornicia perfettamente la sezione piena? È commovente, no?" ci esortò il professore.
E ancora, guardando l'edificio dai vari fronti - da qualunque prospettiva lo si osservasse - ci si rendeva conto che Terragni aveva fatto esperienza di quei luoghi, aveva colto esattamente ciò che il contesto avrebbe potuto offrire, aveva creato una dialettica tra edificio e città attraverso una serie di inquadrature traguardando gli elementi circostanti, immaginando quali sarebbero stati i passi che
l'individuo avrebbe compiuto inter-namente ed esternamente, costruendo il suo edificio in quella misura: la casa del Fascio non può che essere là, e da nessun'altra parte, fungendo da cassa di risonanza dei monumenti e del luogo. E ancora, la casa del Fascio è stata pensata e realizzata per accogliere l'individuo, nella sua formalità e nella sua misura. E allora appare chiaro come il vuoto antistante, identificato come piazza, viene concepito per permettere la contemplazione dell'edificio a distanza e poter apprezzare gli scorci del monte di Brunate che, di volta in volta, la struttura superiormente vuota incornicia. La sopraelevazione dell'artefatto, mediante quattro gradini, sottolinea inoltre la distanza contemplativa e funzionale, in una apparente separazione tra interno ed esterno, negata allo stesso tempo dalla permeabilità delle vetrate. Il reticolo astratto, unione di elementi orizzontali e verticali a cui vienedato il medesimo valore, conferisce dignità elevando l'architettura da una condizione di semplice scheletro ad un conferimento di capacità formativa e presenza nella realtà materiale e corporea dell'architettura. Gli spazi sono concepiti in base all'esperienza che se ne sarebbe fatta del luogo: l'agibilità si incentra sulla sequenza longitudinale d'accesso e sull'asse trasversale che culmina nella scala, fulcro per il sistema generale di percorrenza dell'edificio che, con leggere variazioni ai vari piani, si svolge intorno alla corte centrale. I prospetti rispecchiano l'impianto tipologico nella iterazione degli ambienti e nelle controllate alterazioni in corrispondenza di differenti funzioni; al tempo stesso, tagli, squarci e bucature compongono le facciate, tutte diverse l'una dall'altra ma concorrenti ad un'unica chiara regola compositiva. E se ci domandassimo qual è il segreto che sicela dietro una composizione così ben riuscita, la risposta sarebbe: le regole numeriche, i rapporti geometrici proporzionali e la loro sapiente combinazione (che Peter Eisenman cercherà di comprendere in 40 anni di lavoro mediante la realizzazione di più di 500 diagrammi) nel creare uno spazio a misura umana – rifacendosi a quelle forme archetipiche consolidate in un'innovazione silenziosa ed eccezionale – che risponde anche e soprattutto all'esigenza di uso e funzione. Se l'architettura sembra essere purificata e semplificata nelle sue forme in una sostanziale amplificazione dell'estetica tecnica, costruttiva e strutturale perseguiendo un'idea di modernità, dall'altra invece sembra essere il riflesso, nella sua composizione stessa, di una cultura ben più antica che fonda le sue radici in Platone, i cui concetti saranno ripresi da Plotino. La cultura classica sosteneva difatti l'ordinamento
del κόσμος come dimensione reale di rapporti matematici intrinseci – come i pitagorici avevano già affermato – e dunque vera manifestazione del bello. Plotino associava il concetto di bellezza alla simmetria delle parti e all'armonia data dalla loro composizione, sostenendo infine il bello come causa dell'azione morale. E l'opera di Terragni, in quanto basata su solidi principi compositivi di simmetria e armonia, sembra riprendere esattamente la concezione classica di bellezza. Citando ancora Platone, infine, vi è una necessaria distinzione tra bellezza – falsa ciò che appare – e bellezza – bello ai più che non sanno nulla – vera ciò che non esiste se non in funzione dell'uso. La funzionalità intrinseca dell'edificio collocato nella sua epoca di realizzazione in relazione sia al fascismo sia alla corrente architettonica cui appartiene.L'edificio appartiene apparechiara e risolta. Verrebbe spontaneo domandarsi: al giorno d'oggi può essere ancora definita un'opera funzionale? Come affermerebbe E. N. Rogers "un edificio è potenzialmente moderno".
Rafael Moneo,4 L'avvento di una nuova tecnica nel campo dell'architettura: Le strutture a telaio in cemento armato, in: La solitudine degli edifici e altri scritti, questioni intorno all'architettura, 2004.
Peter Eisenman, 19865 Giuseppe Terragni, Platone, 210e-211a6 Συμπόσιον, Plotino, Ἐννεάδεσμος V,8; Ἐννεάδεσμος I,67