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Estratto del documento

LATERIZIO ORIGINE IMPASTO

Mattoni di nuova produzione

Depurato di reimpiego

Tegole

Poco depurato ecc. Inclusi (presenza di)

TIPO DI MALTA

COLORE

GRANULOMETRIA

LEGANTE

AGGREGATI

CONSISTENZA

DIMENSIONI

Grigio

Calce Originale

Fine Sabbia

Tenace

Min - Max

Pozzolana

Friabile

Rabboccata

Giallognolo

Media Argilla

Grossolana

Rossiccio

Cemento

Carica calcarea

PER MALTA: Di reintegrazione

Recente

Biancastro

Gesso

Carica tufacea

altezza media del giunto 3 cm

Mattone tritato

G.P.E. - Tecniche per il recupero e il restauro dell'edilizia (Prof. Fabrizio De Cesaris) A. A.

2 TECNICHE TRADIZIONALI

SCHEDA TECNICA

COGNOME:

NOME:

Matricola:

Tecnica tradizionale oggetto di studio: Volte a botte a lacunari

Tabella di descrizione sintetica

Funzione nell'edificio (indicare la motivazione funzionale, decorativa strutturale, ecc. della tecnica oggetto di studio)

Per la volta a cassettoni o a lacunari si è considerato un modello composto da una sorta di telaio portante costituito dalle nervature, controventato dal

Tamponamento e dalle costolonature longitudinali, che hanno il compito di irrigidire le zone intermedie tra gli archi e diffondere i carichi.

Localizzazione e diffusione dell'elemento (descrivere la porzione interessata all'interno del sito o del manufatto): Le volte a botte a lacunari nascono nel periodo di tardo impero romano (II - IV secolo)

Rischi conservativi ed (eventuale criticità rispetto alla conservazione di materiali): forme avanzate di polverizzazione, attacchi biologici che si manifestano con la formazione di macchie scure

Esigenze manutentive (commento rispetto alle necessità di cura per la conservazione funzionale): In caso di cedimento della struttura della volta è necessario un consolidamento dello stesso, perseguibile attraverso tecniche tradizionali come l'inserimento di catene, oppure con tecniche innovative, come il rinforzo dell'intradosso o dell'estradosso con materiali da alte prestazioni.

SCHEDA N. 2 - TECNICHE

TRADIZIONALI 1/5

Descrizione sintetica della tecnica o della lavorazione e dei materiali utilizzati

Le volte a lacunari sono l'evoluzione delle volte a botte arricchite da lunette o nervature, incrociate a formare cassettoni o losanghe che, quando non siano puramente decorative, ne differenziano il comportamento statico. Nel caso della volta a cassettoni la schematizzazione strutturale è a telaio portante costituito dalle nervature, controventato dal "tamponamento" e dalle costolature longitudinali (con il compito di irrigidire le zone intermedie tra gli archi e diffondere i carichi), anche se in realtà, l'ammorsamento tra gli elementi costitutivi determina un comportamento intermedio tra telaio ed arco.

Altre considerazioni

Quando si parla di volte arricchite da lunette o nervature, incrociate fino a formare cassettoni o losanghe non ci si limita a parlare di semplici valori di decorazioni delle superfici, ma sono proprio gli stessi a differenziare

Le volte costruttivamente e staticamente. Un esempio di volta cassettonata lo troviamo all'interno della Basilica di Massenzio, la quale presenta lacunari ottagonali con funzione fonoassorbente (per evitare l'eco).

A - FUNZIONALITA'

Le forme geometriche più comuni cui si fa riferimento per la base delle cavità sono il quadrato, il rettangolo, l'ottagono, ma vi sono esempi di impiego di diverse forme nello stesso soffitto. Si tratta di un elemento già presente nell'architettura antica: un esempio eccellente è costituito dai lacunari ricavati nella cupola del Pantheon, sia strutturale che estetica. Dal punto di vista strutturale i cassettoni consentono di alleggerire il peso della volta, rendendo possibile la realizzazione di ampi soffitti e volte che, altrimenti, in assenza di lacunari, crollerebbero sotto il loro stesso peso o per modesti carichi accidentali. Dal punto di vista visivo, il disegno complessivo dei lacunari

creasovente l'impressione che la struttura sia percorsa da travi interconnesse che scorrono lungo tutto il soffitto (lateralmente e longitudinalmente), incrociandosi, il che conferisce assieme l'idea di venustà e di robustezza del manufatto. Tuttavia i lacunari non sono necessariamente impiegati per motivi statici. Se, da una parte, è vero che in costruzioni come la rotonda del Pantheon i cassettoni rispondono ad una esigenza anche statica, dall'altra, soprattutto in soffitti piani, la struttura a cassettoni ha scopi essenzialmente decorativi, tanto che non è difficile osservare addirittura delle pitture illusionistiche che ne imitano l'impianto.

B - PRINCIPALI PATOLOGIE DI DEGRADO:

Tra le forme più comuni di degrado delle volte in muratura si annoverano le mancanze degli elementi laterizi, forme avanzate di polverizzazione, attacchi biologici che si manifestano con la formazione di macchie scure e patine biologiche; possono anche presentare

Segni di dissesti strutturali causati da diversi fattori, che possono essere aggravati da difetti costruttivi o da interventi "impropri" sui punti critici della volta (spigoli, reni) o sugli elementi di irrigidimento (taglio incauto delle catene).

Quando le volte sono ricoperte da intonaco oltre ai sopracitati degradi si aggiungono tutti quelli strettamente legati alla presenza dell'intonaco.

SCHEDA N. 2 - TECNICHE TRADIZIONALI 2/5

Altre denominazioni

IMMAGINI (per esempio regionali o DI DETTAGLIO antiche):

Volta a botte alacunari o acassettoni

Lavorazioni impiegate per realizzare l'elemento

Utilizzo delle centine nelle prime fasi di realizzazione

Esempio di volta a botte a lacunari con scopo decorativo. (arco di Settimio, Roma)

Periodi e aree di massima diffusione

Prime forme di lacunari si attribuiscono all'architettura greca e poi romana. Dopo il periodo classico i soffitti a cassettoni sono frequenti.

Esempio di volta a botte avente scopo di alleggerimento strutturale

(Domus Severiana, Sala dei Capitelli). Lavorazioni impiegate per realizzare l'elemento. Utilizzo delle centine nelle prime fasi di realizzazione.

SCHEDA N. 2 - TECNICHE TRADIZIONALI 3/5

Descrizione sintetica dell'evoluzione dell'elemento nella storia

La volta è uno dei tipi fondamentali di copertura architettonica. Si tratta di una teorica serie di archi affiancati in profondità a formare la terza dimensione, oppure del risultato della rotazione di un arco di conica. Fu osservando la natura che l'uomo ebbe l'idea della volta. Le grotte e le caverne suscitarono in lui il desiderio di imitarle per le sue costruzioni. Questo di pari passo con l'avvento e con il maggior utilizzo della pietra, a testimonianza di come l'ambiente, con le sue risorse, con la sua conformazione geologica, ha condizionato e caratterizzato l'architettura sin dalle sue origini.

Quel senso vivo di spazio, di grandezza, generato dalla volta. Occupandoci di coperture voltate,

È necessario ricordare che già in Egitto e in Mesopotamia si possonoritrovare esempi primitivi di volte risalenti al III millennio a.C. Queste le origini delle volte a botte, ed è da qui che si arriva all’impiego di coperture voltate nelle civiltà degli Etruschi e dei Romani.

Le volte degli ambienti di rappresentanza negli edifici monumentali erano spesso decorate da lacunari, i quali venivano modellati nella massa del conglomerato posizionando a distanze regolari sopra la centina delle casseforme in legno.

I cassettoni, che imitavano quelli lapidei (presenti, per esempio nei soffitti di alcuni templi greci), avevano forma quadrata, a losanghe od ottagonale, con due o più risalti raccordati da modanature; gli elementi decorativi erano realizzati in legno o stucco e dipinti. La funzione dei lacunari era anche strutturale in quanto alleggerivano la copertura e favorivano l’aerazione della parte più interna della massa di.

  1. calcestruzzo accelerando il processo di essiccamento e di carbonatazione.
  2. Descrizione dei principali meccanismi di alterazione e di degrado
  3. Analisi del quadro fessurativo

L'analisi dei dissesti e lo studio del quadro fessurativo sono alla base del problema diagnostico e per giungere ad un risultato affidabile si deve tener conto di tutte le informazioni relative al manufatto in questione. Le volte e gli archi sono costituiti da un assieme di conci che lavorano trasmettendo spinte elementari da un concio all'altro, che vanno sommandosi sino a trasmettere l'intera spinta risultante sui muri o sui pilastri di appoggio. Una struttura a volta si lesiona quando intervengono delle variazioni sul regime delle spinte e sulle strutture verticali su cui essa insiste o a seguito di eventi sismici. Le principali lesioni negli archi e nelle volte possono essere schematizzate nelle seguenti con numero crescente di pericolosità:

  1. Lesioni in chiave: Si verificano per cedimenti
differenziali delle spalle ed in genere, a meno di fenomeni particolarmente gravi, non creano eccessivo pericolo fino a che la muratura di sostegno non presenta, a sua volta, altri fenomeni preoccupanti. Infatti, per la tecnica costruttiva propria delle volte, il crollo, per avvenire, deve indurre un’azione orizzontale notevole sulle spalle, in modo che la volta stessa possa abbassarsi tendendo ad assumere un andamento pressoché orizzontale.

Lesioni all’imposta: Sono lesioni che destano sempre particolare pericolo perché sono indice di un’azione di distacco tra la struttura voltata e quella verticale che, in teoria, dovrebbe assorbire la spinta, ma che, a distacco avvenuto, non assorbe più, almeno non nella sua totalità. Tali lesioni sono indici di dissesto da rotazione sempre pericolosa.

Lesioni al piede: I dissesti al piede, o lo schiacciamento al piede, sono molto pericolosi in quanto indicano che la struttura verticale non è

più in grado di sostenere la spinta dell'arco o della volta e che il collasso dell’insieme è ormai prossimo.

SCHEDA N. 2 – TECNICHE TRADIZIONALI 4/5

Ulteriori immagini, informazioni e commenti

Lacunari per alleggerimento

Riferimenti bibliografici e sitografici(riportare i testi e i siti effettivamente utilizzati, per i siti la data di consultazione)

https://www.restauroeconservazione.info

https://it.wikipedia.org

http://www.wikitecnica.com

http://www.angelolarocca.it

http://www.ingegneriaedintorni.com

SCHEDA N. 2 – TECNICHE TRADIZIONALI 5/5

G.P.E. - Tecniche per il recupero e il restauro dell'edilizia (Prof. Fabrizio De Cesaris) A. A.

3 TECNICHE OPERATIVE

SCHEDA TECNICA

COGNOME: NOME: Matricola:

Tecnica d’intervento attuale o di diagnostica: Consolidamento di una muro di contenimento

Esempio in località

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
20 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GIGRG di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche di recupero e restauro nell'edilizia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Cesaris Fabrizio.