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RICOSTRUZIONI POST-BELLICHE IMMEDIATE
• Varsavia ricostruita dopo la seconda guerra mondiale—> parte delle mura del 500 ricostruite;
dentro le mura si sceglie la ricostruzione identica, fuori nasce la Varsavia nuova.
• Danzica era stata danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, in
particolare dall’armata rossa che arrivata per liberare la città dai nazisti, volle punire Danzica
distruggendo tutto. Pochi anni dopo viene ricostruita: la Porta d’oro è una ricostruzione
all’identique (ricostruzione terminata negli anni ’80, nelle forme della Danzica dei secoli
precedenti). Pochi anni dopo vengono costruiti edifici moderni: prova di ambientamento,
vengono riproposi i timpani tipici del nord Europa con tecnologie moderne cercando di
rispettare elementi tipici della Danzica antica.
• Berlino dopo la guerra si ritrova divisa in 4 (tre ad ovest di Francia, Inghilterra e Spagna
e una a est nelle mani dell’Unione Sovietica). Subito dopo la guerra nella parte ovest c’erano
le rovine della Chiesa della Rimembranza (bombardata a rischio di crollo). In questo caso
Eiermann (1961-1963) conservò i frammenti dell’antica chiesa ottocentesca, chiuse le arcate
delle navate che non esistevano più e costruì a lato una nuova chiesa e una torre campanaria
con uso del vetro cemento (moderno) —> Ammonimento della brutalità della guerra.
Ricostruire una chiesa è necessario ma occorre rispettare l’autenticità delle pietre e dei segni
dei bombardamenti come memoria della guerra.
• Coventry pesantemente bombardata. Cattedrale di gotico Tudor che non viene ricostruita,
ma solo pulita, protetta e consolidata, lasciata a spazio aperto. È stata aggiunta una parte
moderna con una grande vela in Cls armato che si sovrappone all’antico senza toccare le parti
delle rovine —> ricostruire la cattedrale che serve con il linguaggio moderno mettendola in
dialogo ai resti che rimangono così a monito della guerra.
• Monaco di Baviera Alte Pinakothek (1957) arch. Doellgast. Nell’800 tutti gli stati vogliono
dotare le capitali di musei per ospitare le opere d’arte (nascono i grandi musei). Un edificio
nato per essere museo, con ambienti ampi e luminosi. Viene bombardato durante la seconda
guerra mondiale e viene sventrato dalle bombe. La Germania decide di ripararlo per riesporre
le opere d’arte. Doellgast propone un intervento di ricostruzione di ciò che è andato distrutto,
ma completandolo con un’architettura che si accorda alle parti originali senza riprenderne i
dettagli (cit. Boito). Riprende il ritmo e la forma delle aperture, le fasce orizzontali, ma non
rimette archi, semicolonne, cornicione e bugnato, semplifica e riduce a massa usando il
mattone. Compaiono dei pilastrini in acciaio per rimettere in linea la gronda con quella antica
che è avanti rispetto a quella nuova perché con il rivestimento. All’interno introduce un nuovo
sistema di scale per meglio distribuire gli spazi dell’esposizione.
• Nella parte est di Berlino c’è bisogno di nuove istituzioni (il Parlamento era stato bruciato da
Hitler). Costruisce un grande palazzo dei sindacati sul sito dell’antico Castello di Berlino (casa
dell’imperatore di Germania) che viene demolito e al suo posto viene costruito un grande
edificio moderno. Quando Berlino viene riunificata vuole recuperare la storia, viene demolito il
simbolo dei 40 anni di occupazione sovietica e viene rifatta una copia dell’antico Castello.
Dresda è stata tutta ricostruita con copie degli edifici preesistenti.
•
RICOSTRUZIONI POST-BELLICHE DIFFERITE
Ragioni della ricostruzione: Difesa dell’identità culturale e della memoria, rivendicazione
storica e programma politico. La ricostruzione è un esito di un vero progetto?
• Berlino—> Il Reichstag (Parlamento pre guerra), costruito nel 1871 per dotare il paese
delle istituzioni di cui aveva bisogno, architettura eclettica con richiamo all’antico, due grandi
aule e una cupola in ferro. Viene incendiato nel 1933 dai seguaci di Hitler (notte dei cristalli) a
simboleggiare che le istituzioni democratiche non sono più necessarie.
Nei grandi prati intorno la gente coltivava in grandi orti urbani. Negli 1961-1964 il comune di
Berlino decide di rendere utilizzabile questo edificio nel cuore di Berlino e chiama Paul
Bumgarten a restaurare il Parlamento, che diventa un edificio pubblico a servizio dei cittadini.
Si limita a pulire, consolidale, e non ricostruisce la cupola perché non più utile. Alla fine degli
anni 80, crollato il muro di Berlino, c’è bisogno di edifici che ospitino ministeri e parlamento. La
nuova dirigenza decide di riportare il parlamento a Berlino e restaurare di nuovo l’edificio
perché possa ospitare di nuovo le due camere del parlamento. Il bando di concorso prevedeva
l’invenzione di una nuova copertura.
Nella prima fase vennero selezionati 5 progetti tra i tanti presentati e alla fine vinse il progetto
si Sir Norman Foster—> costruisce una nuova cupola chiaramente contemporanea. Decide di
riposizionare nel centro la Camera dei deputati con sopra una cupola totalmente trasparente.
All’interno c’è una scala elicoidale visitabile (il popolo deve poter controllare ciò che fanno i
suoi rappresentanti). All’interno c’è un cono di vetro che riflette la luce dando grande
illuminazione.
• Dresda —> bombardata dopo il suicidio di Hitler. Ospitava edifici importantissimi con una
grande cattedrale la Frauenkirche di Fisher von Erlach nel 1722-36. Viene completamente
distrutta dai bombardamento. Dopo 51 anni dalla fine della guerra si decide la ricostruzione
nel 1994-2006. Vince di nuovo l’imitazione della vecchia struttura. Pochi anni dopo la sua
ricostruzione, Dresda costruisce un nuovo ponte in cemento armato —> l’UNESCO decide di
cancellare Dresda dalla World Heritage List perché con quel ponte distrugge lo skyline della
Dresda originale (ma molte cose erano già state ricostruite e quindi non originali).
• Il Tempio Malatestiano di Rimini —> Viene bombardato durante la seconda guerra mondiale.
La parte absidale completamente sfondata, sopravvivendo quasi intatti i fianchi della parte
medievale. Le antiche capriate lignee andate bruciati, danneggiate le opere d’arte e gli stucchi.
Fu ricostruito e riportato all’antico splendore.
RESTAURO TRA ANTICO E NUOVO
• La casa Steiner di Adolf Loos—> edificio semplice e stereometrico, simbolo del movimento
moderno. Casa privata. Viene ricostruita con un tetto tradizionale al posto della botte,
adattandola ai canoni tradizionali—> perso un documento dell’evoluzione della storia
dell’architettura.
• Torre Salomon, Visegrad, Ungheria—> Torre medievale, in parte demolita, in parte rudere, fu
restaurant o meglio completata da un addizione in cld armato, con un camminamento che
consente di vedere il paesaggio
• Norvegia, Hamar, Museo Hedmark, S Fehn 1968-88—> chiamato ad intervenire sui ruderi di
un antico convento su un sito archeologico (oggetto di scavi continui). Usa cemento armato,
legno e vetro in un dialogo tra antico e nuovo. Realizza una lunga passerella in cld armato da
cui il visitatore può percorrere l’edificio senza interferire con gli scavi.—> conservazione
scrupolosa dell’antico.
• Castello di Kolding, Danimarca—> abbandonato e distrutto da un incendio. Già nell’800
opere di restauro (murature e torretta del corpo scala). Nuovi proprietari chiedono un progetto
per poterlo utilizzare—> vengono chiuse le parti mancanti con strutture in legno e
l’illuminazione richiama la forma delle volte a crociera.
I GRANDI MUSEI DEGLI ANNI ’50 DEL NOVECENTO
Prima di riportare le opere all’interno dei musei (rimosse durante la guerra) si effettuano delle
modifiche per adattare i musei alle nuove tendenze. Tutti i più grandi architetti del Movimento
moderno italiani lasciano tracce all’interno dei più grandi musei.
• Castello Scaligero, Verona —> intervento di Carlo Scarpa. Progetta una nuova sistemazione
scenografica per la statua equestre di Cangrande della scala. Struttura in cld armato che
sorregge la statua che può essere vista da ogni punto di un percorso che obbliga lo spettatore
a girarci intorno. Demolisce un pezzo di edificio ottocentesco che a sua volta aveva distrutto
un pezzo di edificio medievale. La statua ora è però soggetta alle intemperie e in pericolo.
• Palazzo Rosso, Genova —> ultimo ad essere realizzato in Via Garibaldi. Era abitato dalle
famiglie che lo fecero costruire; ogni generazione modificava inevitabilmente l’edificio. Nel
sottotetto c’è l’abitazione di Caterina Marcenaro, direttrice dei musei civici di Genova del
tempo. Strati di storia dell’abitare. Sia palazzo bianco che palazzo rosso arrivano nelle mano
di un unica famiglia, il Duca di Galliera. La Duchessa regala i due palazzi e il contenuto alla
città di Genova con il vincolo che restino musei civici per l’eternità. Dopo la guerra con
l’intervento di Franco Albini, viene restaurato il palazzo.
Palazzo Rosso doveva sembrare una residenza nobiliare del 600, e le nuove disposizioni
richiedevano che i quadri venisse contemplati su sfondi e pareti neutre—> vengono demolite
le solette che chiudevano il cortile, vengono demolite le tamponature delle logge e sostituite
con vetri—> all’interno delle logge c’erano grandi detrazioni ad affresco con finte rovine
antiche e un pavimento marmoreo ottocentesco che vengono distrutti dagli interventi di Albini.
• Chiostro dei Canonici di San Lorenzo, Genova—> nel corso dei secoli era stato
trasformato. Il restauro ha proposto la demolizione delle parti aggiunte e la ricostruzione delle
parti mancanti per ridare continuità al porticato al piano terra. —> viaggio a ritroso nel tempo.
RESTAURO NUOVA ARCHITETTURA
• Parma, La Pilotta—> antica residenza dei Farnese. Davanti al giardino c’era una
seconda fila di case. Durante la guerra viene distrutta e dopo vengono demolite le
macerie e liberato lo spazio. La parte mancante del complesso, distrutta durante la
guerra, non fu mai costruita. Mario Botta con un atto di rinuncia denuncia l’impossibilità
dell’integrazione: costruisce nel punto di rottura (dove si sapeva dell’esistenza di una
chiesa medievale) una grande vasca con dei pioppi che rappresentano gli antichi
pilastri della chiesa medievale. Il prato esterno rappresenta un’alternativa minimale alla
ricostruzione. Successivamente Guido Canali aggiunge risorse rendendo possibile
l’uso degli spazi antichi.—> nuovo che dialoga con l’antico.
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