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ESEMPI DI DOMANDE IN ESAME
1) Descrivi la metodologia di studio (anamnesi, diagnosi, …). 2) Ragioni del restauro e criteri. 3) Differenze tra Viollet-le-Duc e Ruskin. 4) Passaggio dal restauro scientifico al restauro critico. 5) 4 foto di restauri di cui riconoscere chi e in che fase del restauro (Colosseo con Valadier, …). 6) Cronologia delle carte del restauro e dire in quale carta si distingue conservazione e restauro. Spiegare. 7) Analizzare la qualità muraria di una muratura (con foto e spaccato). 8) Riconoscere degradi e cause in 8 foto. 9) Riconoscere i metodi di indagini in 8 foto. 10) Classificazione delle indagini e spiegazione dei martinetti piatti. 11) Cause del degrado del legno. 12) Differenze e similitudini tra dendrocronologia e mensiocronologia. 13) Individuare la stratigrafia e costruire la matrice di Harris per una foto. 14) Spiegare 2 tecniche d’intervento per murature, una reversibile e una no (a scelta). 15) Fare esempi di come applicare.interventi con materiali compositi.
IL RESTAURO CONTEMPORANEO
CRITERI O REQUISITI PER GLI INTERVENTI DI RESTAURO (critico-conservativo)
Questi criteri rappresentano la conclusione a cui sono arrivate le teorie del restauro al giorno d’oggi.
In essi la sicurezza strutturale è implicita e non deve prevalere sui seguenti criteri:
- Minimo intervento (invasività): si deve mantenere l’edificio in efficienza, in modo che esso non abbia bisogno di un intervento. Se però sono necessari degli interventi, occorre evitare sostituzioni non necessarie;
- Reversibilità (rimovibilità, riparabilità e sostituibilità): l’intervento deve permettere lavori successivi;
- Compatibilità meccanica e chimico-fisica (funzionale ed estetica): la struttura deve avere un comportamento globale (non locale. Esempio: non è ammissibile l’uso di solai non collaboranti nella struttura storica);
- Durabilità;
- Conservazione dell’autenticità (distinguibilità): è il concetto più importante,
ma difficile da definire.
“L’autenticità non è il maggior pregio dei monumenti, ma è la condizione di ogni pregio che essi possano avere” (G. Boni);
6) Attualità espressiva (autenticità e distinguibilità): si deve lasciar traccia dei lavori realizzati, in modo che le fasi storiche degli interventi stratificati nel tempo siano distinguibili, ciò anche in favore degli interventi futuri, per i quali i restauratori potranno distinguere le opere successive alla costruzione. A differenza di Cina o Giappone, in Italia non si ricostruiscono gli edifici compromessi, ma si mantiene in efficienza l’edificio originario con la sua condizione.
METODOLOGIA DI STUDIO
Per restaurare bisogna capire ciò di cui ha bisogno l’edificio in oggetto e ciò si può apprendere solo a partire dallo studio della sua storia.
Un metodo di lavoro possibile è il seguente (con un grado di incertezza in tutte le fasi):
1) Anamnesi:
• analisi storico-critica del manufatto (anche danni e interventi
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