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Articolo ECEC, percorso normativo e riflessioni pedagogiche
Lo scenario normativo dell'educazione dalla nascita a sei anni
Il D. Lgs. N. 65 del 2017 rende attuativo il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni.
Proposta Serafini del giugno 2005, relativa al "Diritto delle bambine e dei bambini all'educazione e all'istruzione dalla nascita fino a sei anni", si arena una prima volta a fine legislatura e una seconda volta per la caduta del governo. Il documento viene ripresentato nel giugno 2008 come disegno di legge. Si tratta di un documento che si pone nell'ottica 0-6, cioè della costruzione di un sistema integrato dei servizi per l'infanzia in cui il nido non è più concepito come un servizio educativo a domanda individuale. Anche questo decede per fine prematura della legislatura.
Già da anni la stessa Unione Europea, tramite la European Commission Network on Childcare (ECNC) aveva dedicato la sua
Attenzione alla realtà della prima infanzia, sottolineando l'importanza dell'educazione prescolare, vista come strumento chiave per un buon sviluppo culturale, cognitivo, fisico ed emotivo dei bambini, e allo stesso tempo come condizione necessaria per garantire sin da piccoli pari opportunità tra i cittadini. In particolare nella Strategia di Lisbona del 2000, dove il Consiglio Europeo definisce i cosiddetti obiettivi di Barcellona, invitando gli Stati membri a rimuovere gli ostacoli alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro e nello stesso tempo a dotarsi di servizi per l'infanzia in grado di accogliere entro il 2010 almeno il 33% dei bambini da zero a tre anni e il 90% di quelli dai tre anni all'età dell'obbligo scolastico. Il nucleo del D di L. Serafini viene ripreso nella proposta di disegno di legge dalla senatrice Puglisi, presentata in senato il 27 gennaio 2014 e diventata poi D.D.L. 1260 del 2014. Nel testo si avverte
unamaggiore sensibilità pedagogica verso la diversità etnica, linguistica e culturale intesa come ricchezza, edunque a tutelare e valorizzare. Una specifica attenzione è riservata inoltre alla formazione del personale educativo, per il quale è richiesta una "qualificazione universitaria". Viene rilanciato lo standard europeo del 33% di presenze e viene accompagnato dall'obiettivo, entro il 2020, di raggiungere il 75% dei nidi sull'intero territorio nazionale. L'iter del D.D.L.n. 1260/2014 si arresta nel marzo 2015, allorché i suoi contenuti sono inclusi nelle loro linee generali nel disegno di legge di "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti", che diventa legge dello Stato il 15 luglio dello stesso anno (L.n. 107/2015). Questa legge, detta anche sulla "Buona Scuola", rispetto al testo della proposta Puglisi, fa propri iprincipi generali di riorganizzazione del segmento formativo 0-6 come sistema integrato, compresa l'istituzione dei poli per l'infanzia, la qualificazione universitaria del personale educativo e il varo di un Piano d'Azione da parte del governo, senza però alcuna precisazione sugli standard da raggiungere o sulla quota economica di partecipazione dei genitori. Di fatto, tutti gli aspetti attuativi sono rinviati a un apposito decreto. Il 13 aprile del 2017 è varato il D.Lgs.n. 65 che rende operative le linee progettuali relative al sistema integrato tratteggiate nella L. n. 107/2015, illustrandone in maniera più ampia e articolata i principi e le direttrici. Quale pedagogia per il sistema integrato 0-6 anni? Molti pedagogisti sollevano la necessità di inquadrare l'educazione e la cura dell'infanzia dalla nascita a sei anni in un'inedita cornice pedagogica, capace di rendere unitari sul piano delle pratiche educative due sistemi natiIn modo disgiunto: da un lato i servizi per l'infanzia e dall'altro la scuola materna. Diversi per modalità organizzative e gestionali, i due sistemi del nido e della scuola dell'infanzia hanno camminato in parallelo fino ad oggi e, laddove gli Enti locali e regionali hanno promosso servizi educativi per i bambini da zero a tre anni, talvolta si sono realizzate esperienze di continuità con il segmento successivo.