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L'UOMO E L'ACQUA

Che cos'è una diga?

Una diga è uno sbarramento artificiale permanente, fisso o mobile, che permette di regolare il flusso di un corso d'acqua naturale, creare un lago artificiale oppure a proteggere un tratto di costa o un porto.

Nella provincia di Bergamo sono presenti varie dighe:

  • Diga del Gleno (crollata)
  • Diga dei Laghi Gemelli (la più importante)
  • Diga del Barbellino
  • Diga del lago Fregabolgia
  • Diga Ponte dell'Acqua Centrale Idroelettrica (dal torrente Alto Mora)
  • Diga del lago Pian Casere

Tutte le dighe sono riempite dalle sorgenti provenienti dalla catena alpina delle Alpi Orobie, la quale comprende 32 vette, vari laghi, valli e cascate.

Elenco e informazioni sulle dighe nella provincia di Bergamo
Nome Diga Luogo Altezza (m) Anno Costruzione Impiego
Gleno Val di Scalve 51 1923 Idroelettrico
Laghi Gemelli Val Brembana 36 1932 Idroelettrico
Barbellino Valbondione 64 1931 Idroelettrico
Fregabolgia Val Brembana --- --- ---
60 1953 IdroelettricoPonte dell'Acqua Val Mora 40 1953 IdroelettricoPian Casere Val Brembana 40 1945 IdroelettricoFonte: https://www.youtube.com/watch?v=qEzmFUOS_BkDiga del GlenoIl 1° dicembre 1923 alle 07:15 del mattino crolla la diga di pian del Gleno (BG) e l'acqua contenutasi riversa nella sottostante Val di Scalve uccidendo 500 persone e distruggendo numerosi paesi. Ladiga del Gleno era una piccola conca situata a circa 1540 m di quota ai piedi il monte Gleno. La concaera racchiusa verso sud nella qualearrivava il torrente Povo, affluente deltorrente Dezzo.La prima concessione per losfruttamento idroelettrico del bacinodel torrente Povo venne richiesta eottenuta nel 1907 da Tosana, uningegnere di Brescia, il quale però nonportò avanti il progetto e per questo laconcessione passò all'ingegnerebergamasco Giuseppe Gmur.Figura 1: diga del Gleno nel 1920Fonte: https://www.valdiscalve.it/arte-e-cultura/la-storia-della-diga-del-gleno/Lo scopoper il quale venne costruita era quello di fornire una fonte per la creazione di energia idroelettrica nelle due centrali di Bueggio e Valbona. Infine, la concessione fu acquisita dalla ditta Viganò: società milanese che possedeva alcuni impianti tessili nella Brianza. Con la realizzazione dell'impianto, la Viganò sperava di poter produrre autonomamente l'energia di cui aveva bisogno ed anche di poterla rivendere ad altre industrie. Nel 1917 il ministero dei lavori pubblici approvò il progetto e autorizzò la costruzione di un invaso da 3,9 milioni di metri cubici. La diga sarebbe stata di uno spessore compreso tra i 30 e i 40 m. I lavori non iniziarono subito per due motivi: innanzitutto mancava il progetto preliminare, e inoltre tre anni prima appena scoppiata la Prima Guerra Mondiale e per questo tutti gli uomini erano impegnati al fronte. A causa della scarsa manodopera disponibile e comprendente anche donne, anziani, invalidi e bambini, si

potevano costruire solo opere utili al futuro cantiere come una strada dove potessero passare i mezzi. Queste prime opere furono seguite da Michelangelo Viganò con la consulenza di Giuseppe Gmur.

Con la fine della guerra arrivò anche un cambio direttivo, in quanto nell'ottobre del 1918 Michelangelo Viganò morì e la direzione dei lavori passò a suo figlio Virgilio che si trasferì a Vilminore di Scalve per prendere le redini del cantiere. Poco dopo la ditta Viganò notificò al genio civile di Bergamo l'inizio dei lavori e nel 1919 l'ingegnere Giuseppe firmò il progetto esecutivo. Fu in quel periodo che Virgilio Viganò decise di ampliare il progetto: il bacino sarebbe stato grande quasi il doppio, arrivando a sei milioni di metri cubici d'acqua.

I lavori iniziarono ufficialmente a luglio del 1919.

Figura 2: diga del Gleno oggi

Fonte: https://fondoambiente.it/luoghi/diga-del-gleno?ldc

Ci furono delle proteste da

parte degli abitanti della valle in quanto l'acqua della diga gli avrebbe impedito di poter pascolare il proprio bestiame. Nei primi mesi del 1920 la Prefettura di Bergamo ricevette una lettera anonima, la quale avvertiva che il materiale utilizzato per la costruzione non fosse quello adatto, purtroppo però non vennero mai attuate delle analisi approfondite. Il 1° dicembre 1923, poco dopo il termine della sua costruzione, la diga crollò causando un totale di 356 vittime riconosciute, ma se ne stimano circa 500. ENERGIA IDROELETTRICA L'energia idroelettrica è una delle principali fonti di energia ricavate dalla natura, per questo, essa è definita "rinnovabile e pulita". Vengono sfruttate grandi masse d'acqua per poter movimentare dei meccanismi (turbine), ai quali sono collegati degli alternatori che convertono l'energia meccanica in energia elettrica. In Italia, circa il 20% dell'elettricità prodotta proviene propriodell'acqua viene convertita in energia elettrica attraverso l'utilizzo di turbine idrauliche. Questo tipo di impianto è il più comune e sfrutta l'energia cinetica dell'acqua in movimento. Impianto idroelettrico a bacino In questo tipo di impianto, l'acqua viene accumulata in un bacino artificiale, solitamente una diga, e successivamente rilasciata attraverso delle condotte forzate che alimentano le turbine idrauliche. L'energia potenziale dell'acqua accumulata nel bacino viene trasformata in energia cinetica e quindi in energia elettrica. Impianto idroelettrico a pompaggio (o accumulo) Questo tipo di impianto sfrutta due bacini di livelli differenti. Durante i periodi di bassa richiesta di energia elettrica, l'acqua viene pompata dal bacino inferiore a quello superiore, accumulando energia potenziale. Durante i periodi di alta richiesta, l'acqua viene rilasciata dal bacino superiore verso quello inferiore, passando attraverso le turbine idrauliche e generando energia elettrica. Le centrali idroelettriche sono una fonte di energia rinnovabile e pulita, in quanto non producono emissioni di gas serra o altri inquinanti. Inoltre, l'acqua utilizzata per la produzione di energia può essere riutilizzata e restituita all'ambiente senza causare danni.

La produzione di energia elettrica prodotta da questa centrale dipende dalla portata del corso d'acqua.

Impianto idroelettrico a bacino (o a deflusso regolato): Sfrutta la portata d'acqua di un bacino (artificiale o naturale). Esso può prevedere anche la creazione di sbarramenti per aumentare la portata d'acqua (e quindi la quantità di energia disponibile). Questo tipo di impianto è definito "a deflusso regolato" proprio perché prevede un sistema apposito per poter regolare il flusso di acqua necessario in un certo momento.

Impianto idroelettrico di pompaggio (o ad accumulo): È progettato per poter incrementare la produttività degli impianti a bacino. Prevedono due serbatoi collocati a quote differenti: uno a monte e uno a valle. Questo sistema è studiato apposta per trasferire l'acqua accumulata a valle, verso il serbatoio superiore. Serve per avere una disponibilità di acqua maggiore durante le ore diurne (quando il fabbisogno è maggiore).

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
4 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MurielGinevra di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sviluppo dei sistemi economici e della società e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Buonanno Paolo.